Il lato spirituale del body building

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  • L
    Bodyweb Member
    • Oct 2009
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    Il lato spirituale del body building

    troppo spesso quando si pensa al bodybuilding si pensa a qualcosa di molto rude Si pensa a una bestia di uomo, tutto muscoli e niente cervello, che solleva pesi assurdi senza apparente motivo, a volte accompagnando ogni immane sforzo a un preistorico verso gutturale che è ri-prova della sua bestialità. Si pensa a un barbaro che gode selvaggiamente nel farsi del male, nel distruggere ogni fibra del suo corpo solo per compiacere il proprio testosterone. Troppo spesso si pensa a qualcosa del genere.


    Personalmente credo che il motivo di questa immagine sia da ricercare nel fatto che l'italiano medio ignora, o conosce molto poco, la lingua inglese.



    In effetti il termine inglese "body building" significa letteralmente "costruzione del corpo". E già la parola "costruzione" è di per sè edificante.


    Pensiamo all'edilizia, fibre e nervi come cemento e acciaio.
    Cemento e acciao è quello che abbiamo a disposizione per costruire il nostro edificio.

    E già il barbaro selvaggio viene sostituito dalla figura del muratore. Un miglioramento. Ma non ci basta. Perchè non siamo solo il muratore, siamo anche l'architetto, l'ingegnere e l'artista.

    L'artista.

    L'artista che ha immaginato la sua opera, già la vede non come un semplice edificio, ma come il più sacro degli edifici:



    Un tempio.


    Il nostro corpo è un tempio, è la casa sacra della nostra anima.


    Solo queste 2 cose ci sono state affidate quando siamo stati messi al mondo: il corpo e l'anima.

    E la parabola dei talenti ci insegna a cercare di ottenere buoni frutti da quello che ci viene affidato.


    Personalmente faccio body building per il corpo, e meditazione per l'anima.

    E mi sono accorto di quanto queste 2 pratiche abbiano in comune: l'attenzione (inconscia o meno) alla respirazione ad esempio, ma soprattutto l'attenzione al qui e ora.


    E quando mi trovo solo con me stesso nel mio garage, col freddo d'inverno e il fresco d'estate, e mi metto ad alzare pesi con le braccia e con le gambe, mi accorgo che in quel preciso momento non c'è nient'altro al mondo che quella singola contrazione muscolare. Un momento prima e un momento dopo c'è tutto l'amore del mondo per i figli la moglie la famiglia tutte le soddisfazioni legate ma anche le responsabilità e le preoccupazioni e poi c'è il lavoro, anch'esso con responsabilità e preoccupazioni troppo spesso eccessive, e ci sono i progetti, gli impegni, gli obblighi, le scadenze, i ricordi, i sogni, i pensieri, gli hobby, gli amici, c'è tutto il mondo con le sue gioie e i suoi dolori, con le sfide di ogni giorno, le difficoltà, le frustrazioni, le avversità, i problemi....


    Ma non in quel momento, non nel garage.
    In quel preciso momento la mente è vuota e non c'è nient'altro al mondo oltre allo sforzo di quel muscolo che si gonfia chiamando e liberando tutte le energie dell'anima.

    Per l'anima.

    Un istante alla volta in quel preciso luogo, costruisco il mio tempio.
    Senza tempo e senza luogo, con la mente vuota in contemplazione di fronte all'infinito, costruisco il mio tempio.
    Con tutta la forza possibilie solo per quell'istante.
    Tutta! Come se non dovesse mai più servirmi. E un momento dopo, lascio andare e ricomincio.
    Costruisco il mio tempio.
    Cerco di farne un buon posto per la mia anima.

    Credo che questo contribuisca alla mia salute fisica e mentale.
    Penso che questo mi aiuterà, quando uscirò dal garage, ad affrontare meglio il mondo.
    E spero che questo in qualche modo possa fare di me una persona migliore, ricordando che qualcuno diceva che se vuoi un mondo migliore, dovresti forse cercare di migliorare prima te stesso.


    Ma adesso conta soltanto quel muscolo che si gonfia, quel peso che non vuole salire. Ma sale lo stesso.



    Questo è il body building come lo intendo io.
    Last edited by L; 04-04-2014, 14:02:06.
  • Sean
    Csar
    • Sep 2007
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    • Italy [IT]
    • In piedi tra le rovine
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    #2
    Lo spostiamo in Caffetteria.
    ...ma di noi
    sopra una sola teca di cristallo
    popoli studiosi scriveranno
    forse, tra mille inverni
    «nessun vincolo univa questi morti
    nella necropoli deserta»

    C. Campo - Moriremo Lontani


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    • LuigiF.94
      Bodyweb Advanced

      • Mar 2013
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      #3
      Questo discorso secondo me vale solo per chi questo sport "lo vive".Penso che ognuno di noi che pratichi questo sport con il dovuto amore la pensi un pò allo stesso modo,ma purtroppo il mondo delle palestre oggi è diventato un qualcosa di indecente.Non c'è bisogno che faccia degli esempi,ognuno di noi ne è consapevole


      My Diary

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      • angelogrigio
        Bodyweb Senior
        • Aug 2010
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        #4
        bellissime parole veramente



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        • Penna84
          Bodyweb Advanced
          • Mar 2005
          • 2053
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          • Crema
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          #5
          Originariamente Scritto da L Visualizza Messaggio
          troppo spesso quando si pensa al bodybuilding si pensa a qualcosa di molto rude Si pensa a una bestia di uomo, tutto muscoli e niente cervello, che solleva pesi assurdi senza apparente motivo, a volte accompagnando ogni immane sforzo a un preistorico verso gutturale che è ri-prova della sua bestialità. Si pensa a un barbaro che gode selvaggiamente nel farsi del male, nel distruggere ogni fibra del suo corpo solo per compiacere il proprio testosterone. Troppo spesso si pensa a qualcosa del genere.


          Personalmente credo che il motivo di questa immagine sia da ricercare nel fatto che l'italiano medio ignora, o conosce molto poco, la lingua inglese.



          In effetti il termine inglese "body building" significa letteralmente "costruzione del corpo". E già la parola "costruzione" è di per sè edificante.


          Pensiamo all'edilizia, fibre e nervi come cemento e acciaio.
          Cemento e acciao è quello che abbiamo a disposizione per costruire il nostro edificio.

          E già il barbaro selvaggio viene sostituito dalla figura del muratore. Un miglioramento. Ma non ci basta. Perchè non siamo solo il muratore, siamo anche l'architetto, l'ingegnere e l'artista.

          L'artista.

          L'artista che ha immaginato la sua opera, già la vede non come un semplice edificio, ma come il più sacro degli edifici:



          Un tempio.


          Il nostro corpo è un tempio, è la casa sacra della nostra anima.


          Solo queste 2 cose ci sono state affidate quando siamo stati messi al mondo: il corpo e l'anima.

          E la parabola dei talenti ci insegna a cercare di ottenere buoni frutti da quello che ci viene affidato.


          Personalmente faccio body building per il corpo, e meditazione per l'anima.

          E mi sono accorto di quanto queste 2 pratiche abbiano in comune: l'attenzione (inconscia o meno) alla respirazione ad esempio, ma soprattutto l'attenzione al qui e ora.


          E quando mi trovo solo con me stesso nel mio garage, col freddo d'inverno e il fresco d'estate, e mi metto ad alzare pesi con le braccia e con le gambe, mi accorgo che in quel preciso momento non c'è nient'altro al mondo che quella singola contrazione muscolare. Un momento prima e un momento dopo c'è tutto l'amore del mondo per i figli la moglie la famiglia tutte le soddisfazioni legate ma anche le responsabilità e le preoccupazioni e poi c'è il lavoro, anch'esso con responsabilità e preoccupazioni troppo spesso eccessive, e ci sono i progetti, gli impegni, gli obblighi, le scadenze, i ricordi, i sogni, i pensieri, gli hobby, gli amici, c'è tutto il mondo con le sue gioie e i suoi dolori, con le sfide di ogni giorno, le difficoltà, le frustrazioni, le avversità, i problemi....


          Ma non in quel momento, non nel garage.
          In quel preciso momento la mente è vuota e non c'è nient'altro al mondo oltre allo sforzo di quel muscolo che si gonfia chiamando e liberando tutte le energie dell'anima.

          Per l'anima.

          Un istante alla volta in quel preciso luogo, costruisco il mio tempio.
          Senza tempo e senza luogo, con la mente vuota in contemplazione di fronte all'infinito, costruisco il mio tempio.
          Con tutta la forza possibilie solo per quell'istante.
          Tutta! Come se non dovesse mai più servirmi. E un momento dopo, lascio andare e ricomincio.
          Costruisco il mio tempio.
          Cerco di farne un buon posto per la mia anima.

          Credo che questo contribuisca alla mia salute fisica e mentale.
          Penso che questo mi aiuterà, quando uscirò dal garage, ad affrontare meglio il mondo.
          E spero che questo in qualche modo possa fare di me una persona migliore, ricordando che qualcuno diceva che se vuoi un mondo migliore, dovresti forse cercare di migliorare prima te stesso.


          Ma adesso conta soltanto quel muscolo che si gonfia, quel peso che non vuole salire. Ma sale lo stesso.



          Questo è il body building come lo intendo io.
          Condivido solo in parte ciò che scrivi.
          Sono d'accordo che lo sport vada praticato per sentirsi bene, per sfogarsi, per avere una vita sana.
          Ma ritengo che il "bodybuilding" come disciplina non sia assolutamente la strada giusta per farlo.
          Molto spesso, le persone preparate che ho incontrato, rientravano nella descrizione che hai fatto ad inizio del tuo post.
          Per curiosità: da quanti anni ti alleni?
          sigpic

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