C'e' qualcuno a cui piace il jazz?

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  • Zio
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    • Apr 2001
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    • Libero da una parte all'altra
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    #16
    Originally posted by azimut
    Se vi volete spingere un po' più sul fusion posso consigliare i dischi di jaco pastorius, non so se lo conoscete, è stato uno dei più grandi (il più grande) bassisti, ha reinventato il ruolo del basso elettrico, dai dischi coi weather report a quelli da solista io li adoro.....se volete cominciare con qualche cosa c'è il debut "jaco pastorius" con un rifacimento di "donna lee" di charlie parker solo basso fretless e congas, io la sto studiando e sono arrivato a metà ed è micidiale.....oppure il secondo da solista "word of mouth", o il live "invitation"....
    Adoro anche kind of blue di miles davis (che immagino già avrete) ed anche i dischi più tardi (you are under arrest....).
    grande Jaco...

    Miles..strpitoso fino a do-bop..li praticamente nasce l'elettronica postmoderna e contemporanea(kraftwerk a parte, concetti come samples, loops etc...), si dice che prima di morire sulla sua ferrari girasse sempre con almeno 10g di bamba dietro...eheheh
    Backer mi piace un sacco...canta come se fosse una tromba...
    e molti altri......
    ___________________

    Originally posted by buldozer
    LO CONOSCHI HA RIKI
    "sE QuAlCOSa mI Và sTORtO LO rADdRIzzO A cALCI iN CuLO!"

    -A.D.B.A. Registered-

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    • gigisik
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      • Aug 2002
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      • bari
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      #17
      Originally posted by donpablo
      Be', Gigisik, se riesci a suonare il Koln allora devi essere proprio bravo!
      Certo, quando penso che certa roba a lui gli viene di getto, cosi', soltanto cercandola nella mente... mi vengono i brividi... fai anche i "trilli" della parte1?

      Attualmente sto studiando il num.3;......indescrivibile!!!!!!


      Complimenti, io strimpello qualcosina, ma tecnicamente sono a un livello mediocre, certi spartiti non me li vendono neppur

      continua cosi'!

      Dimenticavo Sergio, che e' un appassionato come noi, e come impianto stereo jazz-blues credo sia il numero 1 del forum e non solo...

      Per Kenshiro: Diana Krall l'ho sentita, ho l'ultimo live in Paris, mi piace molto, anche fisicamente... hehe pero' di cantato ascolto pochissimo, giusto le grandi, Diane Reeves, DIane Shuur ecc.
      Provero' anche Tom Wait, finora di lui non ho ascoltato nulla.

      Per Magnetuss: anch'io sono in fissa ultimamente, li sto sentendo tutti, a palla, Paris, Vienna (stupendo...) ah, ascoltando La Scala ho beccato una citazione della Turandot, la parte che fa "ma il mio mistero e' chiuso in me, il nome mio nessun sapra'... " verso la fine della prima parte, semplicemente fantastico...

      APpena faccio 32 euro spendibili vado a prendere pure il concerto di Losanna, e' un doppio e costa un casino...

      A proposito, leggete qualche rivista di jazz italiana o vi informate dal negoziante esperto di fiducia? Io fino ad ora ho fatto cosi', poi conosco un negoziante preparatissimo e gentilissimo che mi fa fare tutti gli ascolti che voglio prima di comprare qualcosa, e ha sempre qualcosa di buono da consigliarmi.
      Quali sono le migliori riviste in circolazione? Mi sa che comincero' a leggere DownBeat, cosi' miglioro anche il mio inglese...

      Devo anche chiedere se ci sono dei video di Jarrett, una volta a rai3, a "Fuori Orario, cose mai viste" ho acchiappato un video di Jarrett, giovane e capellone, che suonava un piano marrone, in mezzo a giornalisti e telecamere,era sicuramente negli anni 70, con due accordi fermo' il tempo... incredibile...

      P.s.io un po' di buon materiale me lo sono procurato con gli anni.....e con sacrifici!!!!!$$$$$
      Se vuoi posso spedirti volentieri qualche copia di video-cd-ecc....fammi sapere.......cacchio e' cosi difficile trovare degli appassionati di jazz oggi che siano miei coetanei e non abbiano quell'aria da snob e inttellettuali pseudo intenditori che mi fa incazzare come una bestia!!!!!!
      "...perche' non esiste gioia piu' grande per l' uomo di quella raggiunta con le proprie forze"

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      • azimut
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        • Apr 2002
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        #18
        Miles..strpitoso fino a do-bop..li praticamente nasce l'elettronica postmoderna e contemporanea(kraftwerk a parte, concetti come samples, loops etc...)
        mamma mia doo bop era avanti di 10 anni quando è uscito...io ho anche un dvd live al paris jazz festival dei tempi di Human nature....bellissimo.

        se piacciono i bassisti stellari consiglio anche Victor Wooten "a show of hands" praticamente solo basso elettrico funkeggiante in slap e taping ai massimi livelli un po' troppo virtuosistico magari ascoltate qualche file su amazon prima di comprarlo, a quanto ho capito di ZIO potrebbe essere un disco che lo intripperebbe non poco, però l'altro disco non mi è piaciuto,qui ci sono i file: http://www.amazon.com/exec/obidos/tg...roduct-details
        di pastorius ho anche la video "modern electric bass"
        Human mind is like an umbrella: it function best when it's open

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        • MISTER X
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          • Dec 2000
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          #19
          Originally posted by donpablo

          A proposito, leggete qualche rivista di jazz italiana o vi informate dal negoziante esperto di fiducia? ...
          io ne ho uno che mi consiglia.
          consiglia sia me che mio padre.

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          • MISTER X
            Bodyweb Member
            • Dec 2000
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            #20
            Originally posted by azimut
            Se vi volete spingere un po' più sul fusion posso consigliare i dischi di jaco pastorius, non so se lo conoscete, è stato uno dei più grandi (il più grande) bassisti, ha reinventato il ruolo del basso elettrico, dai dischi coi weather report a quelli da solista io li adoro.....se volete cominciare con qualche cosa c'è il debut "jaco pastorius" con un rifacimento di "donna lee" di charlie parker solo basso fretless e congas, io la sto studiando e sono arrivato a metà ed è micidiale.....oppure il secondo da solista "word of mouth", o il live "invitation"....
            Adoro anche kind of blue di miles davis (che immagino già avrete) ed anche i dischi più tardi (you are under arrest....).
            ecoome se lo conosco PASTORIUS.

            mi ricordo ancora che uno dei maestri di basso della mia scuola di musica lo adorava così tanto da ascoltarlo sempre,anche a lezione.

            un grandissimo.

            parlando di fusion vi consiglio Frank Gambale.

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            • MISTER X
              Bodyweb Member
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              #21
              parlando di impianti,ora finalmente posso ascoltare il jazz in un vero impianto:mio padre l'estate scorsa ha comprato e poi abbiamo migliorato un grnade impianto.

              trema la casa quando lo accendo.

              amo la musica e vivrei di quella.
              suono e ascolto musica praticamente sempre.

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              • Ippo
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                • zigo zago (Padova)
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                #22
                eiiiii ..... ci sono anche io tra i grandi estimatori del jazz!!

                sono vermente un sacco di anni che ascolto, colleziono, scarico jazz, sia smooth, old, fusion....

                Addirittura pensate che con il porgramma musicmatch, che ha la possibilità di fare streaming su internet, ho collegato la filodiffusione dei corridoi con il pc e metto jazz tutto il giorno senza interruzioni!!!
                Non vi dico neanche il canale di tele+ con multimusica...
                E anche ame piace ascoltarlo bene... Mai sentiti i diffusori Zingali? Veramente sono contento del mio impianto!

                Non avevo dubbi sul fatto di poter trovare altri cultori della buona musica!

                A proposito di Tom Waits, il disco citato penso che sia il più bello! Atmosfera scura, fumosa, abat.jour sui tavoli, luci basse, 10 tavolini tutti intorno ad un pianoforte... incredibile!

                love


                ippo
                Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza (Dante Alighieri, Inferno, Canto 26:118).

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                • Sergio
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                  • May 1999
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                  #23
                  Originally posted by MISTER X
                  parlando di impianti,ora finalmente posso ascoltare il jazz in un vero impianto:mio padre l'estate scorsa ha comprato e poi abbiamo migliorato un grnade impianto.

                  trema la casa quando lo accendo.

                  Vai !
                  Spara la marca ed il modello dei vari componenti così diventiamo verdi dalla rabbia



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                  • MISTER X
                    Bodyweb Member
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                    #24
                    Originally posted by Sergio
                    Vai !
                    Spara la marca ed il modello dei vari componenti così diventiamo verdi dalla rabbia
                    oggi lo devo completare,devo comprare i nuovi cavi.
                    la cosa + bella è il duplicatore a fibra ottica in digitale del cd,sentissi coem registra,alctro che masterizzatore del pc.

                    cmq ti scriverò per bene tutte le componenti e loro caratteristiche oggi.

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                    • ken shiro
                      Bodyweb Member
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                      #25
                      Se siete amanti dell'audio mi permetto di consigliarvi il sito tnt-audio (se già non lo conoscete)...

                      ....ci sono degli esperti audiofili che hanno costruito prima l'impianto hi-fi e poil a casa intorno

                      ....però serve e poi c'è anche un buon mercatino...io l'hanno scorso grazie a uno di loro rimediai un Piatto Pionner PL12 con testina Stanton praticamente nuova a una cavolata e suona in maniera incredibile!!!!


                      E pensare che prima avevo un merdosissimo Kenwood

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                      • Magnetuss
                        Bodyweb Member
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                        #26
                        Originally posted by ken shiro
                        Se siete amanti dell'audio mi permetto di consigliarvi il sito tnt-audio (se già non lo conoscete)...

                        ....ci sono degli esperti audiofili che hanno costruito prima l'impianto hi-fi e poil a casa intorno

                        ....però serve e poi c'è anche un buon mercatino...io l'hanno scorso grazie a uno di loro rimediai un Piatto Pionner PL12 con testina Stanton praticamente nuova a una cavolata e suona in maniera incredibile!!!!


                        E pensare che prima avevo un merdosissimo Kenwood
                        Sconsiglio i facilmente influenzabili di andare su quel sito: se ti lasci un pochino coinvolgere è un attimo lasciare sul terreno uno sfracasso di soldi. Però è molto interessante e professionale. A parte i rischi di cui sopra è un bel sito.

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                        • donpablo
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                          #27
                          Originally posted by azimut
                          Se vi volete spingere un po' più sul fusion posso consigliare i dischi di jaco pastorius, non so se lo conoscete, è stato uno dei più grandi (il più grande) bassisti, ha reinventato il ruolo del basso elettrico, dai dischi coi weather report a quelli da solista io li adoro.....

                          Anche Pastorius era un genio... peccato sia morto giovane, tu sai come e' morto? Durante una rissa, non ricordo in che citta', ma uno lo ha preso e lo ha riempito di mazzate... forse Jaco era ubriaco (domanda retorica, hehe...) comunque fece una brutta fine.

                          Immagina quella bestia che lo ha ucciso che danno ha fatto... era poco piu' che 20enne... chissa' quanta altra roba avrebbe potuto suonare...
                          Qualcuno ha visto i miei polpacci???

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                          • donpablo
                            Bodyweb Member
                            • Sep 2000
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                            #28
                            Cavolo ho riascoltato il concerto alla Scala di Jarrett, fa venire le lacrime agli occhi...

                            Gigisik grazie dell'offerta di aiuto, se non trovo niente qui ti contatto certamente, io ti invio il denaro necessario e tu mi spedisci i video.
                            Anche a me danno fastidio quelli con la puzza sotto il naso!... ovviamente riconosco e apprezzo la vera competenza, perche' c'e' gente che davvero ha ascoltato di tutto, e puo' davvero dire una opinione di un certo peso, ma cio' che fa la differenza e' l'atteggiamento mentale, che e' indifferente a cio' che hai ascoltato, e che puo' rendere uno come te che non ha ascoltato moltissimo molto migliore di un saputello con 5mila dischi a casa, ma che non ha ancora capito cosa sia la musica.

                            sono quelli che vogliono spiegare la musica, che credono di averla capita tutta, di aver rubricato ogni artista sotto distinte voci della loro ridicola rubrichetta mentale, che non ammette ovviamente cambiamenti, pena la rubricazione di colui che ha osato "sgarrare" sotto la voce "incompetente".
                            Qualcuno ha visto i miei polpacci???

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                            • donpablo
                              Bodyweb Member
                              • Sep 2000
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                              #29
                              "... Uno va ad un concerto e che lo sappia o no, che lo voglia o no, deve affrontare il dilemma tra il pensare e lo spiegare;
                              uno va ad un concerto e crede di andare semplicemente a sentire pezzi di musica, e invece lui va ad un concerto e vive l'incertezza tra il pensare e lo spiegare. L'esperienza della musica non e' soltanto quella che gli e' stata data da sentire nelle sale destinate ai concerti, la musica e' anche quella che lui pensa mentre ascolta, che racconta e scrive mentre di aver pensato il giorno dopo, alcuni giorni dopo, alcuni anni dopo l'esperienza del conflitto che lui ha vissuto tra il pensare al musica e lo spiegare la musica.

                              La musica ascoltata nelle sale da concerti e' la storia degli eventi nei quali si e' originato il punto di tensione e di conflitto tra il pensare e lo spiegare la musica; tutto e' piu' complicato dove si sospettava che tutto fosse semplice, e per via di questo a molti, per non dire a tutti, pensare appare una cosa orribile e inquietante, appare la colpa stessa del pensare, che appunto per questo e' una storia, quella del proprio pensiero, che suscita la colpa e l'inibizione a raccontarla. Nessuno e' disposto facilmente a raccontare quello che ha effettivamente pensato, nessuno e' disposto a raccontare effettivamente la propria esperienza in una sala da concerti, questa e' la verita', e questa e' anche la ragione per la quale la recezione della musica nelle sale da concerti resta un mistero; nonostante che la nostra vita oggi sia circondata e compenetrata di musica in tutti i luoghi, la recezione della musica nelle sale da concerti resta un mistero.

                              I direttori d'orchestra sembrano avere l'unica funzione di far sentire in colpa la gente nel caso che la gente intendesse raccontare quello che ha effettivamente pensato nel corso di un concerto, mentre ha ascoltato la musica;
                              i direttori d'orchestra, i concertisti, i solisti, i virtuosi e gli orchestrali fanno sentire agli spettatori di un concerto IL DOVERE verso Bach, fanno sentire esclusivamente IL DOVERE verso Haydn, IL DOVERE verso Beethoven, prima fanno MARCIARE gli spettatori ai loro posti nella platea bassa, nella platea alta, nei palchi, nelle gallerie e poi li fanno MARCIARE al ritmo di Bach, di Haydn e di Beethoven, li fanno sfilare in marcia militare, che e' il modo militare di comprendere la musica sotto forma di spiegazione della musica CONTRO il pensiero non premeditato e non militare degli ascoltatori.

                              Ma la circostanza piu' penosa si verifica al termine del concerto, quando i direttori d'orchestra, i solisti, i virtuosi, gli orchestrali ricevono gli applausi del pubblico come manifestazione di un pensiero degli spettatori che e' semplicemente un pensiero che non avrebbe dovuto esserci, dal momento che essi esigevano dagli ascoltatori esclusivamente la loro resa incondizionata alla norma militare della loro esecuzione, e non un pensiero degli spettatori che viene rimesso a questi ultimi come la loro colpa, che e' poi il pensiero stesso come colpa.

                              Non soltanto uno spettatore riceve un posto assegnato nelle sale da concerti, ma riceve anche una spiegazione assegnata della musica, che non e' un pensiero, che non e' alcun pensiero, che anzi e' il divieto stesso di pensare da parte dell'ascoltatore qualunque cosa diversa da quella che l'orchestra gli impone di pensare, che poi non e' un pensiero, ma una spiegazione. Il pensiero che si concentra nell'esame di un'opera musicale o di un quadro allo scopo di raggiungere l'esatta e definitiva comprensione dell'opera alla fine perde di vista l'opera.

                              Bisogna guardare attentamente un quadro, bisogna guardarlo con precisione, ma non un attimo di piu'; un attimo di piu' di esattezza nel guardare un quadro ed ecco che si perde di vista il quadro; bisogna ascoltare con precisione un pezzo musicale, ma solo un istante di maggiore precisione ci e' fatale perche' poi non riusciamo piu' a sentirlo.
                              Riusciamo a vedere un quadro, riusciamo ad ascoltare un pezzo musicale fintantoche' comprendiamo che c'e' una quantita' di cose che NON COMPRENDIAMO e che una volta che crediamo di aver compreso segnano in realta' la fine della nostra comprensione….
                              …. Anziche' mostrare la pluralita' dei modni e nel tempo, nello spazio e nel pensiero di Bach, Haydn e Beetovhen, i maestri nei conservatori e i musicisti nelle sale da concerto vogliono affermare che Bach, Haydn e Beethoven hanno detto "questo e quest'altro", che essi hanno soltanto detto "questo e quest'altro" …
                              … che e' impossibile che essi potessero o dovessero dire una cosa diversa da questo e quest'altro, cio' che costituisce il dovere della spiegazione, la quale a sua volta costituisce la fine della nostra comprensione, la quale costituisce poi la morte di quel pensiero che e' la musica.

                              La verita' e' che nei concerti, come nei conservatori, come nelle conferenze dei musicologi per lo piu' non ci si occupa affatto della musica per la ragione che non ci si occupa affatto del pensiero che e' la musica, minimamente del fatto che la musica e' un modo di pensare e invece si svolgono lezioni e conferenze su una presunta fisiologia dei presunti meccanismi mentali che impongono una ed una sola soluzione ogni volta che sorge un problema interpretativo e compositivo….

                              … la musica e' l'unica cosa alla quale non si pensa nei conservatori e nelle sale da concerti, perche' per lo piu' vengono impartiti i comandi e costrizioni sulal base di una presunta fisiologia dei meccanismi mentali e dei presunti limiti della nostra mente che in realta' e' soltanto una cattiva filosofia fatta da cattivi musicisti che spiegano invece di pensare, e davvhe' non pensano finiscono per dare qualsiasi cosa eccetto che la musica. "

                              Qualcuno ha visto i miei polpacci???

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                              • gigisik
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                                • Aug 2002
                                • 1464
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                                • bari
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                                #30
                                Originally posted by donpablo
                                "... Uno va ad un concerto e che lo sappia o no, che lo voglia o no, deve affrontare il dilemma tra il pensare e lo spiegare;
                                uno va ad un concerto e crede di andare semplicemente a sentire pezzi di musica, e invece lui va ad un concerto e vive l'incertezza tra il pensare e lo spiegare. L'esperienza della musica non e' soltanto quella che gli e' stata data da sentire nelle sale destinate ai concerti, la musica e' anche quella che lui pensa mentre ascolta, che racconta e scrive mentre di aver pensato il giorno dopo, alcuni giorni dopo, alcuni anni dopo l'esperienza del conflitto che lui ha vissuto tra il pensare al musica e lo spiegare la musica.

                                La musica ascoltata nelle sale da concerti e' la storia degli eventi nei quali si e' originato il punto di tensione e di conflitto tra il pensare e lo spiegare la musica; tutto e' piu' complicato dove si sospettava che tutto fosse semplice, e per via di questo a molti, per non dire a tutti, pensare appare una cosa orribile e inquietante, appare la colpa stessa del pensare, che appunto per questo e' una storia, quella del proprio pensiero, che suscita la colpa e l'inibizione a raccontarla. Nessuno e' disposto facilmente a raccontare quello che ha effettivamente pensato, nessuno e' disposto a raccontare effettivamente la propria esperienza in una sala da concerti, questa e' la verita', e questa e' anche la ragione per la quale la recezione della musica nelle sale da concerti resta un mistero; nonostante che la nostra vita oggi sia circondata e compenetrata di musica in tutti i luoghi, la recezione della musica nelle sale da concerti resta un mistero.

                                I direttori d'orchestra sembrano avere l'unica funzione di far sentire in colpa la gente nel caso che la gente intendesse raccontare quello che ha effettivamente pensato nel corso di un concerto, mentre ha ascoltato la musica;
                                i direttori d'orchestra, i concertisti, i solisti, i virtuosi e gli orchestrali fanno sentire agli spettatori di un concerto IL DOVERE verso Bach, fanno sentire esclusivamente IL DOVERE verso Haydn, IL DOVERE verso Beethoven, prima fanno MARCIARE gli spettatori ai loro posti nella platea bassa, nella platea alta, nei palchi, nelle gallerie e poi li fanno MARCIARE al ritmo di Bach, di Haydn e di Beethoven, li fanno sfilare in marcia militare, che e' il modo militare di comprendere la musica sotto forma di spiegazione della musica CONTRO il pensiero non premeditato e non militare degli ascoltatori.

                                Ma la circostanza piu' penosa si verifica al termine del concerto, quando i direttori d'orchestra, i solisti, i virtuosi, gli orchestrali ricevono gli applausi del pubblico come manifestazione di un pensiero degli spettatori che e' semplicemente un pensiero che non avrebbe dovuto esserci, dal momento che essi esigevano dagli ascoltatori esclusivamente la loro resa incondizionata alla norma militare della loro esecuzione, e non un pensiero degli spettatori che viene rimesso a questi ultimi come la loro colpa, che e' poi il pensiero stesso come colpa.

                                Non soltanto uno spettatore riceve un posto assegnato nelle sale da concerti, ma riceve anche una spiegazione assegnata della musica, che non e' un pensiero, che non e' alcun pensiero, che anzi e' il divieto stesso di pensare da parte dell'ascoltatore qualunque cosa diversa da quella che l'orchestra gli impone di pensare, che poi non e' un pensiero, ma una spiegazione. Il pensiero che si concentra nell'esame di un'opera musicale o di un quadro allo scopo di raggiungere l'esatta e definitiva comprensione dell'opera alla fine perde di vista l'opera.

                                Bisogna guardare attentamente un quadro, bisogna guardarlo con precisione, ma non un attimo di piu'; un attimo di piu' di esattezza nel guardare un quadro ed ecco che si perde di vista il quadro; bisogna ascoltare con precisione un pezzo musicale, ma solo un istante di maggiore precisione ci e' fatale perche' poi non riusciamo piu' a sentirlo.
                                Riusciamo a vedere un quadro, riusciamo ad ascoltare un pezzo musicale fintantoche' comprendiamo che c'e' una quantita' di cose che NON COMPRENDIAMO e che una volta che crediamo di aver compreso segnano in realta' la fine della nostra comprensione….
                                …. Anziche' mostrare la pluralita' dei modni e nel tempo, nello spazio e nel pensiero di Bach, Haydn e Beetovhen, i maestri nei conservatori e i musicisti nelle sale da concerto vogliono affermare che Bach, Haydn e Beethoven hanno detto "questo e quest'altro", che essi hanno soltanto detto "questo e quest'altro" …
                                … che e' impossibile che essi potessero o dovessero dire una cosa diversa da questo e quest'altro, cio' che costituisce il dovere della spiegazione, la quale a sua volta costituisce la fine della nostra comprensione, la quale costituisce poi la morte di quel pensiero che e' la musica.

                                La verita' e' che nei concerti, come nei conservatori, come nelle conferenze dei musicologi per lo piu' non ci si occupa affatto della musica per la ragione che non ci si occupa affatto del pensiero che e' la musica, minimamente del fatto che la musica e' un modo di pensare e invece si svolgono lezioni e conferenze su una presunta fisiologia dei presunti meccanismi mentali che impongono una ed una sola soluzione ogni volta che sorge un problema interpretativo e compositivo….

                                … la musica e' l'unica cosa alla quale non si pensa nei conservatori e nelle sale da concerti, perche' per lo piu' vengono impartiti i comandi e costrizioni sulal base di una presunta fisiologia dei meccanismi mentali e dei presunti limiti della nostra mente che in realta' e' soltanto una cattiva filosofia fatta da cattivi musicisti che spiegano invece di pensare, e davvhe' non pensano finiscono per dare qualsiasi cosa eccetto che la musica. "

                                "...perche' non esiste gioia piu' grande per l' uomo di quella raggiunta con le proprie forze"

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