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Se non si accontenta è un guaio, perché restassero impuniti diventerebbe tana libera tutti.
Un Risiko, con le nazioni a rivendicare aree di influenza, io rivoglio Libia, Istria e Dalmazia.
Voglio fare il bagno nel petrolio.
La Russia tuttavia, secondo Putin, non prende in considerazione l’annessione della Crimea. Il futuro della Crimea,
ha aggiunto Putin, è nelle mani dei residenti della regione.
CRIMEA - La Crimea potrebbe diventare presto non tanto uno stato indipendente, quanto una regione russa. In tutto o in parte. Sebastopoli infatti voterà il 30 marzo un referendum diverso da quello che sarà sottoposto agli elettori della Crimea: il quesito, a meno di sorprese, sarà per l’adesione alla Russia. Lo sostiene Ivan Komelov, membro della commissione incaricata di redigere il quesito referendario: l’annuncio, ha detto, tra pochi giorni.
(Non sono mie opinioni eh....sono le dichiarazioni di Putin)
Originariamente Scritto da SPANATEMELA
parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
Originariamente Scritto da GoodBoy!
ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?
è che non se ne poteva più della cina, della corea, e di tutte quelle perdite di tempo coi mediorientali; c'è voglia di anni 80, di guerra fredda.
anche il complottismo, i misteri contemporanei non generano più aspettative o interesse, troppo difficili; tra un po risentiremo parlare anche del triangolo delle bermude
Il mio non è antiamericanismo, solo che Obama l'ha preso "sulla fiducia", in quanto primo presidente nero degli stati uniti, prima ancora che qualcuno potesse capire o prevedere le sue scelte di politica estera.
Se Putin rinuncia ad invadere l'Ucraina facendosi bastare il referendum in Crimea, evitando un ritorno agli anni 80, per la medesima ottica distorta avrebbe senso
IEV - Il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov resiste per ora alle pressioni internazionali ed è andato via da Parigi senza incontrare il collega ucraino, ma, ha assicurato, "i colloqui con gli Usa e l'Ue continueranno nei prossimi giorni." La sua partenza da Parigi, ha garantito in un comunicato, non significa che gli sforzi per risolvere la crisi ucraina siano finiti. "E' stata una lunga giornata di discussioni, siamo tutti preoccupati per quello che sta succedendo lì", ha affermato in un comunicato. "Siamo d'accordo nel continuare questi colloqui nei prossimi giorni per trovare il modo migliore per stabilizzare e normalizzare la situazione", ha aggiunto.
La diplomazia si muove quindi lontano da Kiev e dalla Crimea, dove i tentativi di mediazione internazionale della crisi tra Ucraina e Russia incontrano i primi ostacoli. L'episodio più significativo è stato l'incidente che ha coinvolto il diplomatico olandese Robert Serry, inviato speciale per l'Ucraina del segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, fermato e trattenuto da uomini armati a Simferopoli. Dopo essere stato bloccato per diversi minuti in un caffè mentre all'esterno miliziani filo-russi impedivano a chiunque di avvicinarsi, alla fine è stato liberato dalla polizia, che si è fatta varco attraverso una folla rabbiosa che gridava: "Crimea, Russia, Grazie Putin", e ha accettato di tornare in aeroporto e mettere fine alla sua missione in Crimea.Navigazione per la gIn questo clima sono arrivati oggi a Odessa 35 osservatori internazionali dell'Osce, chiesti dal nuovo governo ucraino. La missione, che vede coinvolti specialisti militari di 18 paesi, si concluderà il 12 marzo ed è disarmata.
La situazione militare sul terreno è stazionaria. Forze russe hanno preso il parziale controllo di due basi missilistiche, mentre il comando della Marina ucraina a Simferopoli, la capitale, questa mattina è stato circondato da una cinquantina di soldati senza insegne, presumibilmente russi. I militari fedeli a Kiev si sono rifiutati di ammainare la bandiera. Ma il capo della diplomazia di Mosca Sergei Lavrov continua a mantenere le distanze: "La Russia non ha alcuna autorità sulle forze filorusse che operano in Ucraina. Se sono le forze di autodifesa create dagli abitanti della Crimea, non abbiamo alcuna autorità su di loro".
Suona garantista anche il premier provvisorio ucraino Arseniy Yatsenyuk, che in un'intervista all'Ap garantisce che la regione costiera rimarrà parte del territorio ucraino ma che si potranno valutare modi per garantirle maggiori forme di autonomia.
Il parlamento della Crimea vota l'adesione alla Russia. 11mila soldati filorussi controllano la penisola
Giovedì 6 Marzo 2014
SEBASTOPOLI - Il parlamento della Crimea ha votato in favore dell’adesione della regione alla Russia, come soggetto della Federazione Russa. Il parlamento - dominato da filorussi - ha votato all’unanimità, formalizzando al contempo la convocazione del referendum che dovrà confermare o meno la decisione. Il referendum, fissato per 16 marzo, proporrà un’alternativa ai cittadini della Crimea (in maggioranza russi e russofili): volete tornare alla costituzione del 1992 oppure aderire alla Federazione Russa? DIPLOMAZIA AL LAVORO
Proseguono gli sforzi diplomatici di Unione Europea, Usa e Onu per trovare una soluzione alla crisi in ucraina. Dopo l’incontro avuto ieri a Parigi, il segretario di Stato statunitense John Kerry e il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, si vedranno di nuovo oggi a Roma dove si trovano per partecipare alla conferenza sulla Libia. A Bruxelles i capi di governo europei incontreranno il primo ministro ucraino ad interim Arseniy Yatsenyuk e decideranno su possibili sanzioni alla Russia. Il vertice sarà il “battesimo” europeo di Matteo Renzi. La crisi ucraina sarà anche al centro della riunione odierna del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
Nonostante ai russi sia sempre stato a cuore, dubito che il tutto sia stato fatto per la ''semplice'' annessione dell'oblast Crimeano.
Anche se leggo ora che la Duma ha approvato una riforma specifica per facilitare l'annessione di territori russofoni appartenenti agli stati confinanti...con tale manovra, potrebbero virtualmente rivendicare circa 1/3 dell'Asia Centrale...comprese alcune regioni kazake letteralmente traboccanti di gas e petrolio...
Nonostante ai russi sia sempre stato a cuore, dubito che il tutto sia stato fatto per la ''semplice'' annessione dell'oblast Crimeano.
Anche se leggo ora che la Duma ha approvato una riforma specifica per facilitare l'annessione di territori russofoni appartenenti agli stati confinanti...con tale manovra, potrebbero virtualmente rivendicare circa 1/3 dell'Asia Centrale...comprese alcune regioni kazake letteralmente traboccanti di gas e petrolio...
ma infatti la questione ucraina-crimea potrebbe essere l'apripista di ben altre rivendicazioni ( con conseguenti "azioni" )
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