Francia e UE condannano apertamente il referendum come ''incostituzionale''...
Scontri a Kiev
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Originariamente Scritto da LARRY SCOTT Visualizza MessaggioFrancia e UE condannano apertamente il referendum come ''incostituzionale''...
ma la crimea vuole separarsi o no?Originariamente Scritto da maracujabeachche tu non capisca non e' cosa nuova,piuttosto niconico dove abiti?
Originariamente Scritto da maracujabeachal prossimo meeting tecnico siete tutti invitati, sara' un piacere.Originariamente Scritto da SeanDove abiti?Originariamente Scritto da Sean"trottolino amoroso e dudu dadada"
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si...ma non credo muoveranno un dito se come mi sembra ormai scontato la Crimea votasse la sua indipendenza dall Ucraina e l'adesione alla RussiaOriginariamente Scritto da SPANATEMELAparliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentusOriginariamente Scritto da GoodBoy!ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?
grazie.
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Referendum Crimea è plebiscito: “Tornare con Russia”. Ue e Usa: “E’ illegale”
Il 95% dei votanti a favore dell'annessione a Mosca. Alle urne tre quarti degli avanti diritto. Il Cremlino pronto ad "accogliere" la repubblica autonoma. Festa per le strade di Sebastopoli. La Casa Bianca: "Il voto si è svolto sotto la minaccia di violenze e l'intimidazione di un intervento militare e viola le leggi internazionali". L'Unione Europea pronta a nuove sanzioni
Referendum Crimea è plebiscito: “Tornare con Russia”. Ue e Usa: “E’ illegale”
Il 95% dei votanti a favore dell'annessione a Mosca. Alle urne tre quarti degli avanti diritto. Il Cremlino pronto ad "accogliere" la repubblica autonoma. Festa per le strade di Sebastopoli. La Casa Bianca: "Il voto si è svolto sotto la minaccia di violenze e l'intimidazione di un intervento militare e viola le leggi internazionali". L'Unione Europea pronta a nuove sanzioni
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 16 marzo 2014Commenti
Più informazioni su: Crimea, Russia, Ucraina.
Il referendum in Crimea si trasforma in un plebiscito. I primi dati ufficiali parlano del 95% dei voti a favore. Esito scontato alla vigilia e confermato anche dopo i primi exit poll citati dalla tv statale Russia 24, secondo cui il 93% degli elettori della regione ucraina ha votato a favore della secessione da Kiev e dell’annessione alla Federazione russa. Risultato che ha un significato ulteriore per il fatto che si è registrata una notevole affluenza alle urne: hanno votato 3 elettori su 4 sul totale di oltre un milione e mezzo di aventi diritto. Mosca, dal canto suo, sembra pronta a certificare l’esito del voto con la definitiva occupazione militare il passaggio di un pezzo di uno Stato sovrano a un altro. “Oggi abbiamo preso una decisione molto importante, che entrerà nella storia” ha twittato il premier della Repubblica autonoma Serghiei Aksionov, il quale poi ha detto che lunedì chiederà ufficialmente l’annessione della Crimea alla Russia.
Da capire invece cosa accadrà da domani, visto che tutte le diplomazie occidentali (in prima fila l’Unione Europea e gli Stati Uniti d’America) hanno dichiarato le consultazioni “illegali“. “Il voto in Crimea – dice una nota ufficiale della Casa Bianca – svoltosi sotto la minaccia di violenze e l’intimidazione di un intervento da parte dei soldati russi, viola le leggi internazionali“. La risposta russa, tuttavia, non si è fatta attendere, con Putin che, dopo aver appreso dell’esito positivo della consultazione, ha chiamato Obama per confermare “la piena conformità del referendum in Crimea rispetto al diritto internazionale”. I toni tra il Cremlino e Washington si stanno alzando giorno dopo giorno e quella di oggi potrebbe essere una rottura che lascerà cicatrici: “Le azioni della Russia sono pericolose e destabilizzanti” ribadiscono gli Stati Uniti. Da capire quale strada vorrà percorrere l’Occidente per fermare quello che da alcuni è stato definito il “colonialismo militare” della Russia. Gli americani sembrano voler accelerare e invitano tutta la comunità internazionale “a condannare le azioni” della Russia, “a intraprendere passi concreti per imporre dei costi” e a “sostenere la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina”.
“Siamo tornati a casa”, “Russia ti amo”, gridano in centinaia a piazza Nahimov a Sebastopoli dove, in un tripudio di bandiere russe e sulle note dell’inno di Mosca, la festa è scattata mentre ancora si contavano le schede. Ma d’altra parte non si aspettavano sorprese: il “sì” è a valanga come anche l’affluenza, alta anche nei villaggi tatari, nonostante il boicottaggio annunciato da alcune organizzazioni della minoranza etnica. E Putin pare già diventato un’icona. A seggi ancora aperti, il signore del Cremlino ha dato la sua benedizione: Mosca accetterà l’esito della consultazione, in parole povere si tratta di un “benvenuti” in Russia.
Da una parte il Cremlino appare sempre più isolato visto che ieri al consiglio di sicurezza dell’Onu che ha votato sulla risoluzione per la non validità del referendum la Russia è rimasta la sola a votare no: perfino la Cina si è astenuta. Eppure è proprio Vladimir Putin a dirsi preoccupato, in una telefonata con la cancelliera Angela Merkel, “per la tensione nelle regioni ucraine sud-orientali” a causa del “permessivismo delle autorità di Kiev”. Tutto questo mentre resta l’ipotesi anticipata dallo Spiegel, secondo la quale Londra si sarebbe già candidata ad ospitare la riunione del G7, se Mosca dovesse essere espulsa dal G8 con conseguente cancellazione dell’appuntamento di Sochi. Ma dall’altra parte c’è la volontà dei Paesi europei di utilizzare il confronto diplomatico e il dialogo. Il referendum ”è illegale e illegittimo e il suo risultato non verrà riconosciuto” ribadiscono nel frattempo in una nota congiunta il presidente della Ue Herman Van Rompuy e il presidente della Commissione Ue José Barroso. ”La soluzione alla crisi in Ucraina – aggiungono – deve essere basata sull’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza dell’Ucraina, nel quadro della costituzione ucraina così come alla stretta aderenza degli standard internazionali”. L’operazione che sta avvenendo in Crimea, dunque, è contraria non solo “alla costituzione ucraina”, ma anche “al diritto internazionale”. I ministri degli Esteri dei 28 Paesi dell’Ue decideranno altre sanzioni nei confronti della Russia da domani, 17 marzo. Forte preoccupazione è stata espressa dal ministro degli Esteri italiano, Federica Mogherini: anche l’Italia “ritiene il referendum illegittimo”, ma c’e “ancora spazio per fermare la crisi. Tutti i canali diplomatici restano aperti”, a patto che Mosca “non annetta la Crimea”. A urne aperte, peraltro, i media hanno dato notizia di una telefonata tra Putin e Angela Merkel: i due hanno parlato di un possibile invio in Ucraina di una missione su larga scala dell’Osce e si sono accordati di proseguire la discussione su questa ed altre questioni anche tramite i ministeri degli Esteri. Ma i rapporti diplomatici sono tutt’altro che distesi.
Ma le “minacce” diplomatiche degli Stati dell’Unione Europea e degli Stati Uniti non spaventano affatto né le autorità della Crimea e men che meno Mosca. Tanto che il ministro della Difesa ucraino ad interim Igor Teniukh ha denunciato che i soldati russi presenti nella penisola sono 22mila, quasi il doppio del limite di 12.500 consentito dagli accordi per la flotta sul Mar Nero. ”Questa è la nostra terra e non andremo da nessun’altra parte”. Dichiarazioni in risposta al messaggio lanciato dalle autorità pro Russia della Crimea che hanno affermato che, se i soldati ucraini che occupano i presidi della regione non si arrenderanno dopo l’esito del referendum di oggi, dovranno essere considerati illegali. D’altra parte da settimane si fa sempre più opprimente la presenza delle truppe di Mosca nell’area a est del Paese. Sull’altro versante soldati e mezzi blindati ucraini si stanno muovendo verso i confini con la Russia, racconta l’agenzia di stampa ufficiale russa Itar Tass citando la tv ucraina 24 che ha mostrato immagini di carri armati ucraini trasportati su un treno. Secondo l’agenzia filo-Cremlino, il treno in questione sarebbe arrivato ieri a Kondrashevskaia Novaia, a 10 chilometri da Lugansk (nell’Est dell’Ucraina) e ci sarebbero stati tafferugli con degli abitanti del posto contrari al nuovo governo di Kiev.
Le operazioni di voto si sono svolte in una situazione del tutto particolare. Dagli altoparlanti della città è stato trasmesso per tutta la mattina l’inno della città e l’inno russo. Ovunque bandiere russe, manifesti contro la Nato, appelli a votare sì perché “il futuro dipende della vostra scelta” si legge nei poster elettorali affissi dappertutto. I militari russi controllavano le strade: è stata una presenza massiccia e visibile. ”Torniamo a casa”, ha detto qualche elettrice mostrando la scheda prima di inserirla nell’urna trasparente. Due i quesiti, in tre lingue (russo, ucraino e tartaro): “Siete a favore della riunificazione della Crimea con la Russia come entità costituente?” e “Siete a favore dell’applicazione della costituzione della repubblica di Crimea del 1992 e dello status della Crimea come parte dell’Ucraina?”. Al voto erano chiamati oltre 1,5 milioni di aventi diritto, in 1205 distretti elettorali, con 27 commissioni elettorali cittadine e distrettuali. I risultati del referendum già alla vigilia apparivano scontati. Il parlamento regionale ha annunciato che si riunirà già domani per approvare il risultato.
A monitorare il voto erano presenti una settantina di osservatori da 23 Paesi, compresa l’Italia: si tratta di deputati, eurodeputati ed esperti europei di diritto internazionale e attivisti per i diritti umani, invitati dalle autorità locali. Non sono presenti osservatori dell’Osce (l’organizzazione per la cooperazione in Europa) né della Csi (la Comunità degli stati indipendenti che federa 11 Repubbliche ex sovietiche). E Kiev, in tal senso, ha chiesto proprio all’Osce di inviare d’urgenza osservatori anche nel sud-est dell’Ucraina, compresa la Crimea. “Una votazione tranquilla”, simile a “quelle viste spesso in Italia” dichiara Fabrizio Bertot, europarlamentare di Forza Italia, uno degli osservatori internazionali invitati dalle autorità locali. “Ho parlato con gli italiani di Crimea, mi hanno detto di essere tranquilli e liberi di scegliere l’opzione che preferiscono”, ha aggiunto in una conferenza stampa a Simferopoli. Oltre a Bertot è presente Valerio Cignetti, presidente dell’Alleanza Europea dei Movimenti Nazionali (Fiamma Tricolore): “Non capisco il perché di tanta agitazione nei media internazionali, ci è sembrato tutto estremamente calmo”. E se la penisola russofona chiede la secessione, il sud-est dell’Ucraina, russofono ma non a maggioranza russa, sollecita invece la federalizzazione, con deboli manifestazioni di piazza che oggi hanno raccolto 5mila persone a Kharkiv, 2-3mila a Donetsk, 500 a Lugansk e alcune centinaia a Odessa.
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Da quello che leggo mi sembrano poco contestabili queste punti:
- La Crimea è già stata russa ma ne uscì per una decisione etilica di un ex Presidente sovietico
- La stragrande maggioranza della popolazione delle Crimea vuole il ritorno alla Russia
- L’attuale governo di Kiev si è insediato illegalmente e ha preso decisioni violentemente anti russe
- US e UE si appellano al diritto internazionale ma non hanno la credibilità per farlo (un esempio del Kosovo che Mosca tira in ballo appena ad ogni occasione).
- I russi non rinunceranno mai alla Crimea per via della sua importanza strategica (flotta del Mar Caspio) Mar Nero naturalmente
- Gli ucraini contano sull’appoggio occidentale (e quindi anche italiano e tedesco che però dipendono dal gas russo) perché da soli non possono tener testa ai russi.
Con questi presupposti non credo che Putin farà marcia indietro.
Se non sarà Kiev a mollare la vedo male.Last edited by sotiris; 17-03-2014, 12:05:25.sigpic Sono così veloce che l'altra notte ho spento l'interruttore della luce nella mia camera da letto, ed ero nel letto prima che la stanza fosse buia.
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Oggi la Crimea chiederà formalmente l'annessione alla Russia.
Ci sono alcuni problemi interessanti sul tavolo.
1) Per capire se il referendum è illegale o meno bisognerebbe conoscere la Costituzione Ucraina.
2) La Russia si fermerà solo alla Crimea, oppure cercherà in tutti i modi ( non credo ad un'invasione militare però) di imporre un Presidente filo-sovietico a tutta l'Ucraina ?
3) Se la Crimea poteva esser presa in modo tutto sommato "pacifico" attraverso un referendum a cosa è servito inviarci circa 30.000 soldati ?Originariamente Scritto da SPANATEMELAparliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentusOriginariamente Scritto da GoodBoy!ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?
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Non capisco perche' la Russia non prema per una sorta di indipendenza della Crimea invece che per l'annessione. Anche se poi in pratica cambierebbe pochissimo, sul piano formale si esporrebbe molto molto meno.Always the beautiful answer who asks a more beautiful question
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Putin è partito con le conquiste
Se facciamo gli scemi ci taglia il gas e noi abbiamo scorte solo fino a posdomani, ovvero all'estate
L'ucraina senza la crimea è uno stato inutile come la svizzera (se non fosse per il discorso paradiso fiscale la svizzera sarebbe un paese di pecorai)
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Gli stati italiani preunitari come furono annessi? Non si andò con le armi e poi con un referendum che legittimasse lo stato di fatto apparecchiato prima? Non si andava per "ascoltare il grido delle genti italiche"? Putin sta ascoltando il grido della Crimea, tutto qua. Una legge esiste sino a quando si ha la forza per sostenerla e difenderla, cosa che l'Ucraina non ha. Il resto sono giochi di politica, la storie ne è piena. Stavolta gli USA ci devono stare....ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
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R: Scontri a Kiev
Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioGli stati italiani preunitari come furono annessi? Non si andò con le armi e poi con un referendum che legittimasse lo stato di fatto apparecchiato prima? Non si andava per "ascoltare il grido delle genti italiche"? Putin sta ascoltando il grido della Crimea, tutto qua. Una legge esiste sino a quando si ha la forza per sostenerla e difenderla, cosa che l'Ucraina non ha. Il resto sono giochi di politica, la storie ne è piena. Stavolta gli USA ci devono stare.
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Originariamente Scritto da Randall Flagg Visualizza MessaggioBeh nn mi pare che regga molto il confronto con l'Italia pre-Garibaldi(se ho capito bene ),mi piace pensare che il mondo (o almeno le istituzioni dovrrbbero)oggi e un pelo più civilizzato.Se una legge è stata violata mi pare giusto che qualcuno intervenga anche se lo stato in questione non è in grado di farlo da sé,che poi gli USA in questo come in altri centinaia di casi camuffato gli interessi economici dietro la giustizia non è una novità,s non ci fossero interessi in ballo nemmeno se ne parlerebbe così tanto.
Fa strano semmai che proprio le democrazie occidentali, che sbandierano sempre la "volontà popolare" (anche quando invadono, ops, anzi "liberano" altri popoli) non ne prendano atto. Non è che fanno un pò come gli pare?...ma di noi
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forse, tra mille inverni
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nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
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Da che mondo è mondo il più forte fa SEMPRE come gli pare.
Dal referendum è emerso quello ma bisogna vedere effettivamente questo plebiscito di cui parlano tutti i giornali su che percentuale degli aventi diritto e venuta fuori,perché un referendum abbia valore si devono rispettare determinati criteri altrimenti è solo una messa in scena,non ti pare?
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Originariamente Scritto da Randall Flagg Visualizza MessaggioDa che mondo è mondo il più forte fa SEMPRE come gli pare.
Dal referendum è emerso quello ma bisogna vedere effettivamente questo plebiscito di cui parlano tutti i giornali su che percentuale degli aventi diritto e venuta fuori,perché un referendum abbia valore si devono rispettare determinati criteri altrimenti è solo una messa in scena,non ti pare?...ma di noi
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popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioGli stati italiani preunitari come furono annessi? Non si andò con le armi e poi con un referendum che legittimasse lo stato di fatto apparecchiato prima? Non si andava per "ascoltare il grido delle genti italiche"? Putin sta ascoltando il grido della Crimea, tutto qua. Una legge esiste sino a quando si ha la forza per sostenerla e difenderla, cosa che l'Ucraina non ha. Il resto sono giochi di politica, la storie ne è piena. Stavolta gli USA ci devono stare.
Cioe' questo a seconda della lettura della storia che si vuole dare ovviamente.Always the beautiful answer who asks a more beautiful question
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