qualcosina ne so..per esperienza indiretta (una persona a me molto vicina ma che nn mi sento di specificare era una cutter...e ne ho conosciuta un'altra vicino a questa)... quando incontri questi problemi cerchi ovviamente di informarti e farti una cultura (oltra quella che ti fai sul campo o è il caso di dire sulla pelle) per cercare di capire e se è possibile aiutare a risolvere questo problema che si, in molti casi è una vera e propria patologia, in altri si limita a singoli e isolati episodi di autolesionismo...
che c'è da dire sull'argomento...bhè
-le ragioni per cui una cutter o un'autolesionista fa qual che fa vi assicuro che sono mooooolto + difficili da comprendere e da decifrare altrimenti individuata la causa avremmo trovato quasi la soluzione...ovvio ci sono delle variabile comuni tipo perdita di una persona cara, traumi...non tutti le persone che hanno avuto un'infanzia infelice e traumatica sono cutter ma evientemente è una variabile molto comune...
-una cosa che mi sento di dire che ho letto tra i vostri commenti...è quando sia parla del dolore che ci si autoinfligge...lo si vede come un'espiazione...
da quello che ho imparato posso dirvi che è proprio il contrairio...non ci si fa del male...so che è difficle comprenderlo ma è l'opposto...è una liberazione...ci si sente da dio in quel momento...è l'unico momento in cui si riesce a trascorre qualche istante senza qul peso opprimente che ti schiaccia l'anima e soffoca la felicità...per cui vedendolo dall'esterno sembra un farsi del male ma in realtà nn lo è affatto...
-una cosa che nn condivido invece affatto è quanto scritto da qualcuno sul fatto che lo fanno per attirare l'attenzione...per quanro mi rigurda nn credo nella maniera + assoluta sia vero se ma è il contrario... il fatto di farlo in determinati posti: braccia, torace, gambe, nn dipende solo dalla visibilità o dalla facilità in cui ci si può coprire, perchè una cutter spesso sceglie solo una zona in cui tagliarsi e nn cambia al di là se sia esposta o meno...
-esiste una sorta di rituale nell'atto...ed è molto soggettivo cioè nn esistono regole fisse...una cutter può essere molto molto diversa da un'altra...per inciso le persone che conoscevo, una era una ragazza l'altra un ragazzo nn mi risulta ci siano casi maggiori per le donne anzichè per gli uomini...magari cambia in base al tipo di lesione autoinferta tipo bruciature di sigaretta credo siano + comuni per i maschi...
-la cosa + tremenda credo sia nn accorgersi di queste persone...nel senso che nn riuscirete da una conoscenza superficiale(a meno di nn guardargli le ferite) a capire se una ragazzo o un ragazzo è un autolesionista...è molto difficile sono ragazzi e ragazze normalissimi che nascondono segreto...e nn è affatto l'aspetto un po da emo o dark o l'atteggiamento un po depresso (credetemi) che fa la differenza...
infine che dire....scrutare nell'anima di una persona è veramente dura...gli esseri umani sono capaci di cose immonde, efferate così come di cose splendide che lo avvicinano al divino (ammesso che esista)...è veramente dura capire... in alcuni casi impossibile...soprattutto quando si oscilla tra il patologico e le + tetre perversioni (so che scioccherò qualcuno ma sappiate che esistono persone che godono, guardando autolesionisti nell'atto di infliggersi la lesione, nn so nemmeno se sia una patologia categorizzata in letteratura) ...
vorrei concludere con un messaggio diciamo di speranza per tutte le persone che direttamente o indirettamente soffrono di questo problema...
lo si può battere...la persona a me vicina all'inizio che citavo all'inizio del post nn lo fa +...ovviamente nn significa che il percorso verso la propria intima e soggettiva ricerca della felicità si conclude smettendo di tagliarsi, ma di sicuro è un gran passo avanti...
chiedo scusa a tutti per la lunghezza del post
che c'è da dire sull'argomento...bhè
-le ragioni per cui una cutter o un'autolesionista fa qual che fa vi assicuro che sono mooooolto + difficili da comprendere e da decifrare altrimenti individuata la causa avremmo trovato quasi la soluzione...ovvio ci sono delle variabile comuni tipo perdita di una persona cara, traumi...non tutti le persone che hanno avuto un'infanzia infelice e traumatica sono cutter ma evientemente è una variabile molto comune...
-una cosa che mi sento di dire che ho letto tra i vostri commenti...è quando sia parla del dolore che ci si autoinfligge...lo si vede come un'espiazione...
da quello che ho imparato posso dirvi che è proprio il contrairio...non ci si fa del male...so che è difficle comprenderlo ma è l'opposto...è una liberazione...ci si sente da dio in quel momento...è l'unico momento in cui si riesce a trascorre qualche istante senza qul peso opprimente che ti schiaccia l'anima e soffoca la felicità...per cui vedendolo dall'esterno sembra un farsi del male ma in realtà nn lo è affatto...
-una cosa che nn condivido invece affatto è quanto scritto da qualcuno sul fatto che lo fanno per attirare l'attenzione...per quanro mi rigurda nn credo nella maniera + assoluta sia vero se ma è il contrario... il fatto di farlo in determinati posti: braccia, torace, gambe, nn dipende solo dalla visibilità o dalla facilità in cui ci si può coprire, perchè una cutter spesso sceglie solo una zona in cui tagliarsi e nn cambia al di là se sia esposta o meno...
-esiste una sorta di rituale nell'atto...ed è molto soggettivo cioè nn esistono regole fisse...una cutter può essere molto molto diversa da un'altra...per inciso le persone che conoscevo, una era una ragazza l'altra un ragazzo nn mi risulta ci siano casi maggiori per le donne anzichè per gli uomini...magari cambia in base al tipo di lesione autoinferta tipo bruciature di sigaretta credo siano + comuni per i maschi...
-la cosa + tremenda credo sia nn accorgersi di queste persone...nel senso che nn riuscirete da una conoscenza superficiale(a meno di nn guardargli le ferite) a capire se una ragazzo o un ragazzo è un autolesionista...è molto difficile sono ragazzi e ragazze normalissimi che nascondono segreto...e nn è affatto l'aspetto un po da emo o dark o l'atteggiamento un po depresso (credetemi) che fa la differenza...
infine che dire....scrutare nell'anima di una persona è veramente dura...gli esseri umani sono capaci di cose immonde, efferate così come di cose splendide che lo avvicinano al divino (ammesso che esista)...è veramente dura capire... in alcuni casi impossibile...soprattutto quando si oscilla tra il patologico e le + tetre perversioni (so che scioccherò qualcuno ma sappiate che esistono persone che godono, guardando autolesionisti nell'atto di infliggersi la lesione, nn so nemmeno se sia una patologia categorizzata in letteratura) ...
vorrei concludere con un messaggio diciamo di speranza per tutte le persone che direttamente o indirettamente soffrono di questo problema...
lo si può battere...la persona a me vicina all'inizio che citavo all'inizio del post nn lo fa +...ovviamente nn significa che il percorso verso la propria intima e soggettiva ricerca della felicità si conclude smettendo di tagliarsi, ma di sicuro è un gran passo avanti...
chiedo scusa a tutti per la lunghezza del post
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