Capitano delle SS Erich Priebke morto e ultima intervista

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    • Jul 2010
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    • In trincea con un coltello tra i denti
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    Capitano delle SS Erich Priebke morto e ultima intervista

    Il "boia" delle fosse Ardeatine ci lascia questa ultima intervista:

    D. Sig. Priebke, anni addietro lei ha dichiarato che non rinnegava il suo passato. Con i suoi cento anni di età Io pensa ancora?

    R. Sì.

    D. Cosa intende esattamente con questo?

    R. Che ho scelto di essere me stesso.

    D. Quindi ancora oggi lei si sente nazista.

    R. La fedeltà al proprio passato è qualche cosa che ha a che fare con le nostre convinzioni. Si tratta del mio modo di vedere il mondo, i miei ideali, quello che per noi tedeschi fu la Weltanschauung ed ancora ha a che fare con il senso dell’amor proprio e dell’onore. La politica è un’altra questione. ll Nazionalsocialismo è scomparso con la sconfitta e oggi non avrebbe comunque nessuna possibilità di tornare.

    D. Della visione del mondo di cui lei parla fa parte anche I’antisemitismo

    D. Quella che gli ebrei abbiano praticato I’usura ammessa dalla loro religione, mentre veniva proibita ai cristiani, è una vecchi storia. Cosa c’è di vero secondo lei.
    R. Infatti non è certo una mia idea. Basta leggere Shakespeare o Dostoevskij per capire che simili problemi con gli ebrei sono storicamente effettivamente esistiti, da Venezia a San Pietroburgo. Questo non vuole assolutamente dire che gli unici usurai all’epoca fossero gli ebrei. Ho fatto mia una frase del poeta Ezra Pound: ”Tra uno strozzino ebreo e uno strozzino orfano non vedo nessuna differenza”.
    D. Per tutto questo lei giustifica I’antisemitismo?
    R. No, guardi, questo non significa che tra gli ebrei non ci siano persone perbene. Ripeto, antisemitismo vuol dire odio, odio indiscriminato. lo anche in questi ultimi anni della mia persecuzione, da vecchio, privato della libertà ho sempre rifiutato l’odio. Non ho mai voluto odiare nemmeno chi mi ha odiato. Parlo solo di diritto di critica e ne sto spiegando i motivi. E le dirò di più: deve considerare che, per loro particolari motivi religiosi, una grossa parte di ebrei si considerava superiore a tutti gli altri esseri umani. Si immedesimava nel “Popolo Eletto da Dio” della Bibbia.
    D. Anche Hitler parlava della razza ariana come superiore

    R. Sì, Hitler è caduto anche lui nell’equivoco di rincorrere questa idea di superiorità. Questa è stata una delle cause di errori senza ritorno. Tenga conto comunque che un certo razzismo era la normalità in quegli anni, non solo a livello di mentalità popolare ma anche a livello di governi e addirittura di ordinamenti giuridici. Gli Americani, dopo aver deportato le popolazioni africane ed essere stati schiavisti, continuavano ad essere razzisti, e di fatto discriminavano i neri. Le prime leggi, definite razziali di Hitler, non limitavano i diritti degli ebrei più di quanto fossero limitati quelli dei neri in diversi stati USA. Stessa cosa per le popolazioni dell’india da parte degli inglesi e i francesi, che non si sono comportati molto diversamente con i cosiddetti sudditi delle loro colonie. Non parliamo poi del trattamento subito all’epoca dalle minoranze etniche nell’ex URSS.
    D. E quindi come sono andate peggiorando in Germania le cose secondo lei?
    R. Il conflitto si è radicalizzato, è andato crescendo. Gli ebrei tedeschi, americani, inglesi e l’ebraismo mondiale da un lato, contro la Germania che stava dall’altro. Naturalmente gli ebrei tedeschi sì sono venuti a trovare in una posizione sempre più difficile. La successiva decisione di promulgare leggi molto dure resero in Germania la vita veramente difficile agli ebrei. Poi nel novembre del 1938 un ebreo, un certo Grynszpan, per protesta contro la Germania uccise in Francia un consigliere della nostra ambasciata, Ernest von Rath. Ne segui la famosa “Notte dei cristalli”. Gruppi di dimostranti ruppero in tutto il Reich le vetrine dei negozi di proprietà degli ebrei. Da allora gli ebrei furono considerati solo e soltanto come nemici. Hitler dopo aver vinto le elezioni, Ii aveva in un primo tempo incoraggiati in tutti i modi a lasciare la Germania. Successivamente, nel clima di forte sospetto nei confronti degli ebrei tedeschi, causato dalla guerra e di boicottaggio e di aperto conflitto con le più importanti organizzazioni ebraiche mondiali, li rinchiuse nei lager, proprio come nemici. Certo per molte famiglie, spesso senza alcuna colpa, questo fu rovinoso.

    D. La colpa quindi di ciò che gli ebrei hanno subito secondo lei sarebbe degli ebrei stessi?
    R. La colpa è un po’ di tutte le parti. Anche degli alleati che scatenarono la seconda guerra mondiale contro la Germania, a seguito della invasione della Polonia, per rivendicare territori dove la forte presenza tedesca era sottoposta a continue vessazioni. Territori posti dal trattato di Versailles sotto il controllo del neonato stato polacco. Contro la Russia dì Stalin e la sua invasione della restante parte della Polonia nessuno mosse un dito. Anzi a fine conflitto, ufficialmente nato per difendere proprio la indipendenza della Polonia dai tedeschi, fu regalato senza tanti complimenti tutto l’est europeo, Polonia compresa, a Stalin.
    D. Quindi Politica a parte lei sposa le teorie storiche revisioniste.
    R. Non capisco perfettamente cosa si intenda per revisionismo. Se parliamo del processo di Norimberga del 1945 allora posso dirle che fu una cosa incredibile, un grande palcoscenico creato a posta per disumanizzare di fronte all’opinione pubblica mondiale il popolo tedesco e i suoi capi. Per infierire sullo sconfitto oramai impossibilitato a difendersi.
    D. Su quali basi afferma questo?
    R. Cosa si può dire di un autonominatosi tribunale che giudica solo i crimini degli sconfitti e non quelli dei vincitori; dove il vincitore è al tempo stesso pubblica accusa, giudice e parte lesa e dove gli articoli di reato erano stati appositamente creati successivamente ai fatti contestati, proprio per condannare ín modo retroattivo? Lo stesso presidente americano Kennedy ha condannato quel processo definendolo una cosa “disgustosa” in quanto “si erano violati i princìpi della costituzione americana per punire un avversario sconfitto”
    D. Se intende dire che II reato di crimini contro l’umanità con cui si è condannato a Norimberga non esisteva prima che fosse contestato proprio da quel tribunale internazionale, c’è da dire in ogni caso che Ie accuse riguardavano fatti comunque terribili
    R. A Norimberga i tedeschi furono accusati della strage di Katyn, poi nel 1990 Gorbaciov ammise che erano stati proprio loro stessi russi accusatori, ad uccidere i ventimila ufficiali polacchi con un colpo alla nuca nella foresta di Katyn. Nel 1992 ll presidente russo Eltsin produsse anche il documento originale contenente I’ordine firmato da Stalin. I tedeschi furono anche accusati di aver fatto sapone con gli ebrei. Campioni di quel sapone finirono nei musei USA, in Israele e in altri paesi. Solo nel 1990 un professore della università di Gerusalemme studiò i campioni dovendo infine ammettere che si trattava di un imbroglio.
    D. Si, ma i campi di concentramento non sono una invenzione dei giudici di Norimberga
    R. In quegli anni terribili di guerra, rinchiudere nei lager (in italiano sono i campi di concentramento) popolazioni civili che rappresentavano un pericolo per la sicurezza nazionale era una cosa normale. Nell’ultimo conflitto mondiale lo hanno fatto sia i russi che gli USA. Questi ultimi in particolare con i cittadini americani di origine orientale.
    D. In America però, nei campi di concentramento per le popolazioni di etnia giapponese non c’erano Ie camere a gas?

    R. Come le ho detto, a Norimberga sono state inventate una infinità di accuse, Per quanto riguarda quella che nei campi di concentramento vi fossero camere a gas aspettiamo ancora le prove. Nei campi i detenuti lavoravano. Molti uscivano dal lager per il lavoro e vi facevano ritorno la sera. II bisogno di forza lavoro durante la guerra è incompatibile con la possibilità che allo stesso tempo, in qualche punto del campo, vi fossero file di persone che andavano alla gasazione. L’attività di una camera a gas è invasiva nell’ambiente, terribilmente pericolosa anche al suo esterno, mortale. L’idea di mandare a morte milioni di persone in questo modo, nello stesso luogo dove altri vivono e lavorano senza che si accorgano di nulla è pazzesca, difficilmente realizzabile anche sul piano pratico.
    D Ma lei quando ha sentito parlare perla prima volta del piano di sterminio degli ebrei e delle camere a gas
    R – La prima volta che ho sentito di cose simili la guerra era finita ed io mi trovavo in un campo dì concentramento inglese, ero insieme a Walter Rauff. Rimanemmo entrambi allibiti. Non potevamo assolutamente credere a fatti così orribili: camere a gas per sterminare uomini, donne e bambini. Se ne parlò con il colonnello Rauffe con gli altri colleghi per giorni. Nonostante fossimo tutti SS, ognuno al nostro livello con una particolare posizione nell’apparato nazionalsocialista, mai a nessuno di noi erano giunte alle orecchie cose simili. Pensi che anni e anni dopo venni ha sapere che il mio amico e superiore Walter Rauff, che aveva diviso con me anche qualche pezzo di pane duro nel campo di concentramento, veniva accusato dì essere I’ìnventore di un fantomatico autocarro di gasazione. Cose di questo genere Ie può pensare solo chi non ha conosciuto Walter Rauff
    D – E tutte Ie testimonianze della esistenza delle camere a gas?
    R Nei campi le camere a gas non si sono mai trovate, salvo quella costruita a guerra finita dagli Americani a Dachau. Testimonianze che si possono definire affidabili sul piano giudiziario o storico a proposito delle camere a gas non ce ne sono; a cominciare da quelle di alcuni degli ultimi comandanti e responsabili dei campi, come ad esempio quella del più noto dei comandanti di Auschwitz , Rudolf Höss. A parte le grandi contraddizioni della sua testimonianza, Prima di deporre a Norimberga fu torturato e dopo la testimonianza per ordine dei russi gli tapparono la bocca impiccandolo. Per questi testimoni, ritenuti preziosi dai vincitori, le violenze fisiche e morali in caso di mancanza di condiscendenza erano insopportabili; le minacce erano anche di rivalsa sui familiari. So per l’esperienza personale della mia prigionia e quella dei miei colleghi, come, dai parte dei vincitori, venivano estorte nei campi di concentramento le confessioni ai prigionieri, i quali spesso non conoscevano nemmeno la lingua inglese. Poi il trattamento riservato ai prigionieri nei campi russi della Siberia oramai è cosa nota, si doveva firmare qualunque tipo di confessione richiesta; e basta.
    D Quindi per lei quei milioni di morti sono una invenzione
    R lo ho conosciuto personalmente i lager. L’ultima volta sono stato a Mauthausen nel maggio del 1944 ad interrogare il figlio di Badoglio, Mario, per ordine di Himmler. Ho girato quel campo in lungo e in largo per due giorni. Cerano immense cucine in funzione per gli internati e all’interno anche un bordello per le loro esigenze. Niente camere a gas. Purtroppo tanta gente è morta nei campi ma non per una volontà assassina. La guerra, le condizioni di vita dure, la fame, la mancanza di cure adeguate si sono risolti spesso in un disastro. Però queste tragedie dei civili, erano all’ordine del giorno non solo nei campi ma in tutta la Germania, soprattutto a causa dei bombardamenti ìndiscríminati delle città.
    D – Quindi lei minimizza la tragedia degli ebrei: I’Olocausto?

    R – C’è poco da minimizzare una tragedia è una tragedia. Si pone semmai un problema di verità storica. I vincitorì del secondo conflitto mondiale avevano interesse a che non si dovesse chiedere conto dei loro crimini. Avevano raso al suolo intere città tedesche, dove non vi era un solo soldato, solo per uccidere donne bambini e vecchi e così fiaccare Ia volontà di combattere dei loro nemico. Questa sorte è toccata ad Amburgo, Lubecca, Berlino, Dresda e tante altre città. Approfittavano della superiorità dei loro bombardieri per uccidere i civili impunemente e con folle spíetatezza. Poi è toccato alla popolazione di Tokyo ed infine con le atomiche ai civili di Nagasaki e Hiroshima. Per questo era necessario inventare dei particolari crimini commessi dalla Germania e reclamizzarli tanto da presentare i tedeschi come creature del male e tutte le altre sciocchezze: soggetti da romanzo dell’orrore su cui Hollywood ha girato centinaia di film. Del resto da allora il metodo dei vincitori della seconda guerra mondiale non è molto cambiato: a sentire loro esportano la democrazia con cosi dette missioni di pace contro le canaglie, descrivono terroristi che si sono macchiati dì atti sempre mostruosi, inenarrabili. Ma in pratica attaccano sopratutto con l’aviazione chi non si sottomette. Massacrano militari e civili che non hanno i mezzi per difendersi, Alla fine tra un intervento umanitario e l’altro nei vari paesi, mettono sulle poltrone dei governi dei burattini che assecondano i loro interessi economici e politici.
    D – Ma allora certe prove inoppugnabili come filmati e fotografie dei lager come le spiega?
    R Quei filmati sono una ulteriore prova della falsificazione: Provengono quasi tutti dal campo di Belsen. Era un campo dove le autorità tedesche ìnvíavano da altri campi gli internati inabili al lavoro . Vi era all’ìnterno anche un reparto per convalescentì. Già questo la dice lunga sulla volontà assassina dei Tedeschi. Sembra strano che in tempo di guerra si sia messo in piedi una struttura per accogliere coloro che invece si volevano gasare. I bombardamenti alleati nel 1945 hanno lasciato quel campo senza acqua, viveri e medicinali. Si è diffusa una epidemia di tifo petecchiale che ha causato migliaia di malati e morti . Quei filmati risalgono proprio a quei fatti, quando il campo di accoglienza di Bergen Belsen devastato dall’epidenia,nell’Aprile 1945, era oramai nelle mani degli alleati. Le riprese furono fatte per motivi propagandistìci dal regista inglese Hitchcock, il maestro dell’horror. E spalventoso il cinismo, la mancanza di senso di umanità con cui ancora oggi si specula con quelle immagini. Proiettate per anni dagli schermi televisivi, con sottofondi musicali angoscianti, si è ingannato il pubblico associando, con spietata astuzia, quelle scene terribili alle camere a gas, con cui non avevano invece nulla a che fare. Un falso!
    D II motivo di tutte queste mistificazìoni secondo lei sarebbe coprire i propri crimini, quelli dei vincitori?
    R – In un primo tempo fu così. Un copione uguale a Norimberga fu inventato anche in Giappone con il processo di Tokyo. Per criminalizzare i giapponesi che avevano subito la bomba atomica si inventarono accuse di cannibalismo
    D Perché in un primo tempo?
    R – Perche successivamente la letteratura sull’olocausto è servita soprattutto allo stato di Israele per due motivi. Il primo è chiarito bene da uno scrittore ebreo figlio di deportati: Norman Finkelstein. Nel suo libro “l’industria dell’olocausto” spiega come questa industria abbia portato, attraverso una campagna di rivendicazioni, risarcimenti miliardari nelle casse di istituzioni ebraiche e in quelle dello stato di Israele. Finkelstein parla di “un vero e proprio racket di estorsioni”. Per quanto riguarda il secondo punto, lo scrittore Sergio Romano, che non è certo un revisionista, spiega che dopo la “guerra Israele ha capito che incrementare ed enfatizzare la drammaticità della “letteratura sull’Olocausto” gli avrebbe portato vantaggi nel suo contenzioso territoriale con gli arabi ed “una sorta di semi immunità diplomatica”.
    D -In tutto il mondo si parla dell’olocausto come sterminio, lei ha dei dubbi o Io nega recisamente?
    R – I mezzi di propaganda di chi oggi detiene il potere globale sono inarginabili. Attraverso una sottocultura storica appositamente creata e divulgata da televisione e cinematografia, si sono manipolate le coscienze lavorando sulle emozioni. In particolare le nuove generazioni, a cominciare dalla scuola, sono state sottoposte al lavaggio del cervello, ossessionate con storie macabre per assoggettarne la libertà di giudizio. Come le ho detto, siamo da quasi 70 anni in attesa delle prove dei misfatti contestati al popolo tedesco. Gli storici non hanno trovato un solo documento che riguardasse le camere a gas. Non un ordine scritto, una relazione o un parere di una istituzione tedesca, un rapporto degli addetti. Nulla di nulla. Nell’assenza di documenti i giudici di Norimberga hanno dato per scontato che il progetto che si intitolava “Soluzione finale del problema ebraico” allo studio nel Reich, che vaglìava le possibilità territoriali dell’allontanamento degli ebrei dalla Germania e successivamente dai territori occupati, compreso il possibile trasferimento in Madagascar, fosse un codice segreto di copertura che significava il loro sterminio. E’ assurdo! ln piena guerra, quando eravamo ancora vincitori sia in Africa che in Russia, gli ebrei, che erano stati in un primo tempo semplicemente incoraggiati, vennero poi fino al 1941 spinti in tutti i modi a lasciare autonomamente la Germania. Solo dopo due anni dall’inizio della guerra cominciarono i provvedimenti restrittivi della loro libertà.
    D – Ammettiamo allora che le prove di cui lei parla vengano fuori. Parlo dì un documento firmato da Hitler o da un altro gerarca. Quale sarebbe la sua posizione.
    R – La mia posizione è di condanna tassativa per fatti del genere. Tutti gli atti di violenza indiscriminata contro le comunità, senza che si tenga conto delle effettive responsabilità individuali, sono inaccettabili, assolutamente da condannare. Quello che è successo agli indiani d’America, ai kulakì in Russia, agli italiani infoibati in Istria, agli armeni in Turchia, ai prigionieri tedeschi nei campi di concentramento americani in Germania e in Francia cosi come in quelli russi, i primi lasciati morire di stenti volutamente dal presidente americano Eisenhower, i secondi da Stalin. Entrambi i capi di stato non rispettarono volutamente la convenzione di Ginevra per infierire fino alla tragedia. Tutti episodi ripeto da condannare senza mezzi termini, comprese le persecuzioni fatte dai tedeschi a danno degli ebrei; che indubbiamente ci sono state. Quelle reali però, non quelle inventate per propaganda.
    D – Lei ammette quindi la possibilità che queste prove, sfuggite ad una eventuale distruzione fatta dai tedeschi alla fine del conflitto, potrebbero un giorno venir fuori?
    R – Le ho già detto che certi fatti vanno condannati in assoluto. Quindi se poniamo anche solo per assurdo che un domani si dovessero trovare prove su queste camere a gas, la condanna di cose cosi orribili, di chi le ha volute e di chi le ha usate per uccidere, dovrebbe essere indiscussa e totale. Vede in questo senso ho imparato che nella vita le sorprese possono non finire mai. ln questo caso però credo di poterle escludere con certezza perchè per quasi sessanta anni i documenti tedeschi, sequestrati dai vincitori della guerra, sono stati esaminati e vagliati da centinaia e centinaia di studiosi, sicché, ciò che non è emerso finora difficilmente potrà emergere in futuro. Per un altro motivo devo poi ritenerlo estremamente improbabile e le spiego il perché: a guerra già avanzata i nostri avversari avevano cominciato ad insinuare sospetti su attività omicide nei Lager. Parlo della dichiarazione interalleata del dicembre 1942, in cui si diceva genericamente di barbari crimini della Germania contro gli ebrei e si prevedeva la punizione dei colpevoli. Poi, alla fine del 1943, ho saputo che non si trattava di generica propaganda dì guerra, ma addirittura i nostri nemici pensavano di fabbricare false prove su questi crimini. La prima notizia la ebbi dal mio compagno di corso, grande amico, Capitano Paul Reìnicke, che passava le sue giornate a contatto con il numero due del governo tedesco, il Reichsmarschall Goering: era il suo capo scorta. L’ultima volta che lo vidi mi riferi del progetto di vere e proprie falsifícazìoni. Goering era furibondo per il fatto che riteneva queste mistifìcazìoni infamanti agli occhi del mondo intero. Proprio Goerìng, prima di suicidarsi, contestò violentemente di fronte al tribunale di Norimberga la produzione di prove falsificate. Un altro accenno lo ebbi successivamente dal capo della polizia Ernst Kaltenbrunner, I’uomo che aveva sostituito Heydrich dopo Ia sua morte e che fu poi mandato alla forca a seguito del verdetto di Norimberga. Lo vidi verso la fine della guerra per riferirgli le informazioni raccolte sul tradimento del Re Vittorio Emanuele. Mi accennò che i futuri vincitori, erano già all’opera per costruire false prove di crimini dì guerra ed altre efferatezze che avrebbero inventato sui lager a riprova della crudeltà tedesca. Stavano già mettendosi d’accordo sui particolari di come inscenare uno speciale giudizio per i vinti. Soprattutto però ho incontrato nell’agosto 1944 il diretto collaboratore del generale Kaltenbrunner, il capo della Gestapo, generale Heinrich Müller. Grazie a lui ero riuscito a frequentare corso allievi ufficiali. A lui dovevo molto e lui era affezionato a me. Era venuto a Roma per risolvere un problema personale del mio comandante ten. colonnello Herbert Kappler. ln quei giorni la quinta armata americana stava per sfondare a Cassino, i russi avanzavano verso la Germania. La guerra era già inesorabilmente persa. Quella sera mi chiese di accompagnarlo in albergo. Essendoci un minimo di confidenza mi permisi di chiedergli maggiori dettagli sulla questione. Mi disse che tramite I’attívità di spionaggio si aveva avuto conferma che il nemico, in attesa della vittoria finale, stava tentando di fabbricare le prove di nostri crimini per mettere in piedi un giudizio spettacolare di criminalizzazione della Germania una volta sconfitta. Aveva notizie precise ed era seriamente preoccupato. Sosteneva che di questa gente non c’era da fidarsi perché non avevano senso dell’onore né scrupoli. Allora ero giovane e non diedi il giusto peso alle sue parole ma le cose poi di fatti andarono proprio come il generale Müller mi aveva detto. Questi sono gli uomini, i gerarchi, che secondo quanto oggi si dice avrebbero dovuto pensare ed organizzare lo sterminio degli ebrei con le camere a gas! Lo considerereì ridicolo se non si trattasse di fatti tragici. Per questo quando gli americani nel 2003 hanno aggredito con la scusa che possedeva “armi di distruzione di massa”, con tanto di falso giuramento di fronte al consiglio di sicurezza dell’ONU del Segretario di stato Powel, proprio loro che quelle armi erano stati gli unici ad usarle in guerra, io mi sono detto: niente di nuovo!
    D – Lei da cittadino tedesco sa che alcune leggi in Germania, Austria, Francia, Svizzera Puniscono con il carcere chi nega I’Olocausto?
    R -Si, i poteri forti mondiali Ie hanno imposte e tra poco le imporranno anche in italia. L’inganno sta proprio nel far credere alla gente che chi, ad esempio, si oppone al colonialismo israeliano e al sionismo in Palestina sia antisemita; chi si permette di criticare gli ebrei sia sempre e comunque antisemita; chi osa chiedere le prove della esistenza di queste camere a gas nei campi di concentramento, è come se approvasse una idea di sterminio degli ebrei. Si tratta di una falsificazione vergognosa. Proprio queste leggi dimostrano la paura che la verità venga a galla. Ovviamente si teme che dopo la campagna propagandistica fatta di emozioni, gli storici si interroghino sulle prove, gli studiosi si rendano conto delle mistificazioni. Proprio queste leggi apriranno gli occhi a chi ancora crede nella libertà di pensiero e nella importanza della indipendenza nella ricerca storica. Certo, per quello che ho detto posso essere incriminato, la mia situazione potrebbe addirittura ancora peggiorare ma dovevo raccontare le cose come sono realmente state, il coraggio della sincerità era un dovere nei confronti del mio paese, un contributo nel compimento dei miei cento anni per il riscatto e la dignità del mio popolo. Fonte
    intervista 100 D in PDF


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ID:	15992568Priebke e il suo avvocato Paolo Giachini a Roma.
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ID:	15992569Il Capitano Erich Priebke con Anna Maria Canacci, sorella di un fucilato alle Cave Ardeatine.
    sigpic
  • Sean
    Csar
    • Sep 2007
    • 120482
    • 3,388
    • 3,443
    • Italy [IT]
    • In piedi tra le rovine
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    #2
    Un documento storico importante questo, la voce di uno degli ultimi testimoni che accetta di parlare quasi in punto di morte. Non dice nulla di sconvolgente, ma cose che si sanno e considerazioni che personalmente ho sempre condiviso e difeso. Non c'è una prova - una prova vera, non cinematografica - della volontà del regime nazista di voler sterminare il popolo ebraico. Non c'è. In un tribunale serio, autentico, neutrale, quanto prodotto da americani e russi sarebbe immediatamente rigettato e gli imputati (il popolo tedesco ed i suoi capi di allora) assolti minimo per "insufficienza di prove".

    Poi ciascuno può tenersi il suo pensiero al riguardo, ma, storicamente, sulla questione dell'olocausto, dello sterminio, delle camere a gas, dei numeri e di tutto il corollario, c'è un buco nero. Priebke, molto lucido nonostante l'età, elenca i motivi per cui la vulgata trasmessa sin dai banchi delle elementari non si regge in piedi.

    In ultimo, da questo vecchio centenario ci arriva una grande lezione: la fedeltà a se stessi ed ai propri ideali. In un mondo in cui ci si deve continuamente piegare a pensieri e mode unici e cangianti, a stomachevoli politicamente corretti, a smidollati assurti ad idoli e capi, a masse che pretendono le libertà massime ed assolute, e non si rendono conto di essere, come mai nella storia, schiave, in questo mondo una voce autentica, fiera, dritta, che ribadisce il proprio io, che è voce ultima e resistenziale di un "noi" più ampio, cameratesco, differenziato, ove risuonano valori come ethos, fedeltà, ubbidienza, gerarchia, onore. Finalmente, un "cattivo" maestro, una "cattiva" lezione: in mezzo a tanti Buoni e Buonismi che ci ammorbano dalla mattina alla sera, questo cattivo maestro e questa cattiva lezione hanno le virtù e l'effetto di un freschissimo ruscello di montagna per gole antiche e riarse.
    Last edited by Sean; 13-10-2013, 12:46:44.
    ...ma di noi
    sopra una sola teca di cristallo
    popoli studiosi scriveranno
    forse, tra mille inverni
    «nessun vincolo univa questi morti
    nella necropoli deserta»

    C. Campo - Moriremo Lontani


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    • The_machine
      Bodyweb Senior
      • Nov 2004
      • 17752
      • 381
      • 28
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      #3
      Intervista interessante, sinceramente non avendo mai approfondito per conto mio, ignoravo questo punto di vista.

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      • ciccione80
        Bodyweb Advanced
        • May 2006
        • 433
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        • 3
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        #4
        Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
        Un documento storico importante questo, la voce di uno degli ultimi testimoni che accetta di parlare quasi in punto di morte. Non dice nulla di sconvolgente, ma cose che si sanno e considerazioni che personalmente ho sempre condiviso e difeso. Non c'è una prova - una prova vera, non cinematografica - della volontà del regime nazista di voler sterminare il popolo ebraico. Non c'è. In un tribunale serio, autentico, neutrale, quanto prodotto da americani e russi sarebbe immediatamente rigettato e gli imputati (il popolo tedesco ed i suoi capi di allora) assolti minimo per "insufficienza di prove".

        Poi ciascuno può tenersi il suo pensiero al riguardo, ma, storicamente, sulla questione dell'olocausto, dello sterminio, delle camere a gas, dei numeri e di tutto il corollario, c'è un buco nero. Priebke, molto lucido nonostante l'età, elenca i motivi per cui la vulgata trasmessa sin dai banchi delle elementari non si regge in piedi.

        In ultimo, da questo vecchio centenario ci arriva una grande lezione: la fedeltà a se stessi ed ai propri ideali. In un mondo in cui ci si deve continuamente piegare a pensieri e mode unici e cangianti, a stomachevoli politicamente corretti, a smidollati assurti ad idoli e capi, a masse che pretendono le libertà massime ed assolute, e non si rendono conto di essere, come mai nella storia, schiave, in questo mondo una voce autentica, fiera, dritta, che ribadisce il proprio io, che è voce ultima e resistente di un "noi" più ampio, cameratesco, differenziato, ove risuonano valori come morale, fedeltà, ubbidienza, gerarchia, onore. Finalmente, un "cattivo" maestro, una "cattiva" lezione: in mezzo a tanti Buoni e Buonisimi che ci ammorbano dalla mattina alla sera, questo cattivo maestro e questa cattiva lezione hanno la virtù e l'effetto di un freschissimo ruscello di montagna per gole riarse.
        Sinceramente Sean quando parli di fedeltà,morale, ubbidienza, gerarchia...mi terrorizzi. Una domanda? La morale da seguire quale sarebbe? La fedeltà verso chi si dovrebbe manifestare? Ubbidire a chi? quale Gerarchia? La nostra società è cristiana, come lo sono i nostri valori. Cristo era un leader ma non era un capo. Era un primus inter pares.....La nostra è una morale cristiana...lontano da Cristo sei amorale....

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        • Albe
          Mental Case
          • Dec 2000
          • 18165
          • 466
          • 178
          • nella mia mente
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          #5
          io non ho parole...

          c'è gente con il marchio dei lager sulle braccio, mio zio ha perso una gamba in quel incubo chiamato lager eppure qualcuno ha ancora il coraggio di dire che l'olocausto fu solo propaganda america o russa
          non ho parole ripeto...l'unica che mi viene è vergogna per chi ha dato voce a un criminale le cui ceneri dovrebbero essere sparse in una fogna
          Powerlifting instructor level III FIPL/AIF
          Certified Personal Trainer by International Sports Sciences Association
          Master Slim coach by 4move

          CONTATTI: tecalbe@hotmail.it / Facebook
          / Blog personale

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          • Fabio91
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            #6
            tutt'ora nel mondo esistoni grupppi di nazisti convinti.
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            • Sean
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              #7
              Originariamente Scritto da Albe Visualizza Messaggio
              io non ho parole...

              c'è gente con il marchio dei lager sulle braccio, mio zio ha perso una gamba in quel incubo chiamato lager eppure qualcuno ha ancora il coraggio di dire che l'olocausto fu solo propaganda america o russa
              non ho parole ripeto...l'unica che mi viene è vergogna per chi ha dato voce a un criminale le cui ceneri dovrebbero essere sparse in una fogna
              Sfugge un punto: i campi di concentramento non sono stati mai negati, neppure da Priebke (e l'esclusiva degli stessi non era solo tedesca). L'oggetto del discutere è un altro.
              ...ma di noi
              sopra una sola teca di cristallo
              popoli studiosi scriveranno
              forse, tra mille inverni
              «nessun vincolo univa questi morti
              nella necropoli deserta»

              C. Campo - Moriremo Lontani


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                #8
                Vediamo se ce la facciamo a discutere di quanto dice Priebke portando argomenti e non flames o attacchi personali. C'è magari a chi interessa parlarne e approfondire storicamente un periodo del passato. A chi no, può anche non partecipare. Siamo in democrazia.
                ...ma di noi
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                popoli studiosi scriveranno
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                  #9
                  Originariamente Scritto da ciccione80 Visualizza Messaggio
                  Sinceramente Sean quando parli di fedeltà,morale, ubbidienza, gerarchia...mi terrorizzi. Una domanda? La morale da seguire quale sarebbe? La fedeltà verso chi si dovrebbe manifestare? Ubbidire a chi? quale Gerarchia? La nostra società è cristiana, come lo sono i nostri valori. Cristo era un leader ma non era un capo. Era un primus inter pares.....La nostra è una morale cristiana...lontano da Cristo sei amorale....
                  Cosa c'entra Cristo in questo thread? E ti ricordo che la società, quando era autenticamente cristiana (ora non lo è più da almeno due secoli) era informata da una etica, era società gerarchica, era società dai valori forti e non era democratica, pensa te.
                  ...ma di noi
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                    #10
                    Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                    Sfugge un punto: i campi di concentramento non sono stati mai negati, neppure da Priebke (e l'esclusiva degli stessi non era solo tedesca). L'oggetto del discutere è un altro.
                    purtroppo qualche giorno fa un mio compaesano (che ha fondato pure un piccolo partito) ha avuto la brillante idea di negare l'esistenza dei campi di concentramento.
                    diciamo che la questione mi ha toccato sul vivo anche se riconosco non sia l'oggetto del discutere
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                      #11
                      Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                      Cosa c'entra Cristo in questo thread? E ti ricordo che la società, quando era autenticamente cristiana (ora non lo è più da almeno due secoli) era informata da una etica, era società gerarchica, era società dai valori forti e non era democratica, pensa te.
                      Su questo punto hai ragione...infatti la Chiesa a tutt'oggi insiste in una evangelizzazione militare e finirà come deve finire. Sono in errore. Mi chiedi cosa c'entra Cristo in questo thread? Io mi chiedo come può non c'entrare? Tu sei nostalgico di una società con più valori. Mi chiedo però quali siano questi tuoi valori? Comunque se invece tu preferisci discutere sul "sono realmente esistite le camere a gas oppure no?" Allora ritiro le mie domande. Mi chiedo anche il senso di questa eterna discussione. Nell'ultimo secolo non ci sono stati né vincitori né vinti. Abbiamo tutti perso. Con la guerra si perde e basta. Le campagne militari americane di occidentalizzazione non sono altro in realtà che disgustosi interessi economici travestiti da finto buonismo e da intenti di civilizzazione (e qui dovremmo aprire un thread soltanto sul concetto antropologico di civilizzazione). I progetti di Hitler erano progetti di un folle come folli erano i progetti della Russia comunista. Su cosa procediamo ancora a discutere? Ovvio che i tedeschi non possono essere considerati come il male assoluto.. oltre al fatto comunque che storicamente c'è stata una revisione e molti sostengono che i trattati di fine prima guerra mondiale ad opera di Francia e Inghilterra siano stati la vera miccia della nascita del nazionalsocialismo (per chi non lo sapesse questi trattati furono una vera e ingiusta batosta per l'economia tedesca). Quello che hanno fatto i tedeschi resta orribile ma non sono gli unici e soprattutto non saranno gli ultimi. Ma tu Sean in realtà cosa vai sostenendo? Quali sono le tue idee. Aspetto un confronto

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                      • Sean
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                        #12
                        Originariamente Scritto da Albe Visualizza Messaggio
                        purtroppo qualche giorno fa un mio compaesano (che ha fondato pure un piccolo partito) ha avuto la brillante idea di negare l'esistenza dei campi di concentramento.
                        diciamo che la questione mi ha toccato sul vivo anche se riconosco non sia l'oggetto del discutere
                        Se ha negato l'esistenza dei campi di concentramento è un grande ignorante, per scelta o per dolo. Io mi rendo perfettamente conto della difficoltà di poter parlare (con questo mezzo forse inappropriato, per sua stessa natura, che è il forum, dove ci divide uno schermo, dove è arduo riuscire a risultare chiari dovendo utilizzare la forma scritta e in uno spazio limitato. Non proprio l'ideale per approfondire una materia comunque delicata) con la necessaria serenità e conoscenza di un argomento tanto discusso, che ancora oggi fa discutere.

                        Gli eventi che sfociarono nella Seconda Guerra Mondiale sono lontani solo temporalmente, ma vivi e vicini più che mai, ce ne rendiamo conto già da questi pochi post, dai dibattiti che la morte di Priebke stanno scatenando sulle diverse piattaforme in internet e sui media. Sono eventi vivi e vicini perchè quella fu guerra ideologica quante altre mai, perchè si scontrarono diverse e opposte visioni del mondo, della storia, del destino. Chi ha vinto ha ovviamente scritto il racconto di quella storia, e risalire la corrente di 70 anni di libri, film, articoli, scuole, università, insegnamenti è quasi impossibile. Può riuscirci solo il singolo uomo interessato a scavare ed autenticamente libero - libero dalle passioni, dalle ideologie, dai pensieri dominanti.

                        Libero da parole quali Male Assoluto, come se la storia avesse conosciuto solo quel male, se male fu. Già queste barriere di impressionanti usi linguistici ci fanno capire come ci si trovi di fronte a qualcosa che non si può maneggiare con la dovuta cura, come si farebbe se si parlasse di Cesare ed i Galli.

                        Fatte queste considerazioni, voglio essere consequenziale e chiudere il thread, per maggiore serenità di tutti. Ciascuno da sè può cercare, può approfondire, può verificare la veridicità o meno di quanto ci dice Priebke, così da farsi una idea sua, che sia sua e non di altri. Ringrazio comunque l'autore del thread che ci ha fatto conoscere (c'è ancora un diritto alla conoscenza non omologata?) un punto di vista che alcuni giudicheranno (giudicando però la persona e non lo scritto, e qui è uno dei tanti guai di questa faccenda) come indegno solo di essere scritto. Altri, vi potranno trovare stimoli. A ciascuno il suo e a ciascuno la sua ricerca.
                        ...ma di noi
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                          #13
                          Originariamente Scritto da ciccione80 Visualizza Messaggio
                          Su questo punto hai ragione...infatti la Chiesa a tutt'oggi insiste in una evangelizzazione militare e finirà come deve finire.
                          Tutti finiamo come dobbiamo finire. C'è una fine. Sembra che questa fine non ci sia però solo per le grandi ideologie del Novecento. Forse, perchè non si permette che la storia aiuti a depositare le passioni. Il tempo, il grande alleato della storia, qua non ci soccorre. Nonostante il suo trascorrere, la nebbia non sale. Anzi, si mettono addirittura delle leggi, perchè qui e solo qui la storia deve avere una sola esclusiva lettura. Non si capisce, non capiscono che è proprio il Vietare che fa sì che la curiosità e gli stimoli aumentino, soprattutto tra i giovani. E' che se poi non ci sono lezioni disinteressate, quei giovani possono anche capire male ciò che andrebbe capito e approfondito bene, e così si perdono e si sviano intere generazioni. Generazioni che vorrebbero solo capire, e, capendo, crescere.

                          Un fatto storico è una emersione nel tempo di una idea che trova concretezza. Quella idea la portano degli uomini, uomini fatti di carne e sangue e pensiero e azione come lo siamo noi. Il giudizio è anch'esso un fatto umano. Parziale, proprio come siamo noi. Crediamo di detenere ogni verità, quando a malapena riusciamo ad intravedere l'inizio della giornata, nulla sapendo di quello che sarà alla sera. Eppure, l'etichetta risolve tutto, perchè rende tutto più facile e comprensibile. Dire "quello è il Male" ci consola e rassicura, perchè così liquidiamo una cosa fastidiosa, ci convinciamo sulla giustezza delle nostre opinioni, che poi le vai a cercare e non le trovi - sono anche esse una costruzione, spessissime volte interessata - le vai a toccare e non ti rassicurano, fondate come sono sulla sabbia.

                          Il Male è Assoluto solo e soltanto se e quando ci riguarda tutti come uomini, e non come fazioni, come idee parcellizzate. Come se sull'altra riva ci fosse il Bene, come se questo dove viviamo e moriamo (sotto forme di governo, sotto altri uomini che comandano uomini e fanno guerre, e uccidono e poi giudicano, come sempre l'uomo ha fatto) fosse il Bene. E, dunque, se il Male Assoluto c'è ed esiste come si afferma, non può riguardare solo una parte. Deve esserci anche tra chi ci dice che 70 anni fa apparì quel Male.

                          Il mondo conosce la tragedia, il caos, le forze che tendono a disgregare, a scindere. Noi vi siamo immersi. Il giudicare è povera cosa, che mai andrebbe applicata alla storia. La storia va guardata, va studiata, va capita. Ci sono uomini che hanno pensato, nella storia, di resistere alle forze del caos, di dare loro un ordine ed un senso. Hanno vinto ordine e senso contrari. Ma è stato tutto Bene? Fu tutto Male?
                          Last edited by Sean; 13-10-2013, 14:21:49.
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