Il dramma delle università italiane

[Françis1992]

Prendo spunto dal topic di carredds per fare una riflessione: ultimamente sento sempre parlare di disoccupazione, di mancanza di impiego, di lavori non adatti al neolaureato. Per carità, non lo metto in dubbio, ma non sento dire così frequentemente che l'età in cui ci si laurea è alta, molto alta. Preso atto che all'estero hanno un anno in meno di superiori ed un anno in più di bachelor, possiamo fare dei confronti: beh, dove studiavo io, Alla Carlos III di Madrid, gente pensantemente indietro non c'era tant'è che quasi tutte le persone del quarto anno (ultimo) stavano iniziando stages(come ultimo step prima della laurea). Va detto, ad onor del vero, che i corsi erano più facili e più a misura di stundente ( tante lezioni pratiche, tanti midterm exams) ma va anche detto che non c'erano 50 appelli per superare un esame: appello del semestre, appello straordinario, STOP. Se non si passa, si ripete il corso. In Italia, con la scusante che ci sono corsi difficili, c'è moltissima teoria (non vedo dove sia il problema ma vabbè), non si fanno esoneri (io sono stato fortunato e li ho sempre fatti), si ha, come dicevo prima, 7,8 appelli per fare un esame, come si fa ad andare 4-5 anni fuoricorso ? Il giorno della mia laurea, a parte me, non c'era nessuno in corso. E se consideriamo tutto il dipartimento di statistica, a laurearsi in tempo eravamo in 4. Gli altri laureandi erano del 90 (ma ci sta eh, un anno fuori corso è cosa normalissima),88,87 e 85. E non credete che molti altri prenderanno la laurea fino alla fine dell'anno: massimo altre 30 persone, includendo tutti gli studenti fuori corso, meno del 15%.
Il problema vero, per me , è che anche in facoltà classiche si assiste a questo fenomeno e un neolaureato 30enne a Storia non so quanto possa essere appetibilie per il mercato. Io credo che prima di inveire contro la disoccupazione ci si dovrebbe fare un esame di coscienza, tutti insieme.

[Virulogo.88]

la fetta dei laureati che "studia" per passare il tempo e per non andare a lavorare è in perenne crescita... soprattutto fra i giovani più o meno nostri coetanei... soprattutto le ragazze , praticamente l'80% di loro dopo le superiore va all'università ormai....
nei licei una volta c'era l'eccellenza ora cani e porci....

[Françis1992]

la fetta dei laureati che "studia" per passare il tempo e per non andare a lavorare è in perenne crescita... soprattutto fra i giovani più o meno nostri coetanei... soprattutto le ragazze , praticamente l'80% di loro dopo le superiore va all'università ormai....
nei licei una volta c'era l'eccellenza ora cani e porci....

Occhio che chi lavora e studia ha la mia massima stima, davvero. Un mio amico si sta facendo il culo lavorando quasi tutte le sere per pagarsi l'affitto, ci sta che stia indietro. il punto è, come dicevi te, che questa massa di studenti lavoratori non la vedo. Vedo gente di 24 anni che passa il tempo in biblioteca, non lavora e si fa pagare tutto dai genitori (che si trovano a pagare anche tasse altine)

[Franfalu]

Sono tutte storpiature di un sistema italiano inadeguato, inadatto, indecente, inefficiente. Il resto è conseguenza. Finchè ci sono genitori pronti a mantenerti, avrai studenti che cazzeggiano.
Se posso dire la mia, una buona metà degli indirizzi di studio presenti in Italia, non servono un ***** e non ti porteranno mai niente, per lo meno se speri di trovare occupazione in territorio nazionale (andiamo, come si fa a fare psicologia se su 348729848 studenti potranno accedere ad un posto di lavoro consono al titolo di studi che prevede solo 5000 posti?).
Siamo parte di un sistema sempre più arido e sterile, e non c'è niente che stia visibilmente migliorando. Si galleggia, al massimo. Ma galleggiare nella merda è sempre stare nella merda. Per venirne fuori ci vuole ben altro.

[Nemesis84]

Sinceramente credo la selezione dura di alcune facoltà italiane sia un'ottima cosa, quando cominciai ing. gestionale eravamo in 300 alla laurea breve in corso 30 e alla specialistica non arrivavamo a 20.
Secondo me i veri problemi dell'università italiana sono alcune facoltà completamente inutili e la pretesa di far credere che tutte le facoltà hanno lo stesso carico di lavoro (basti pensare ai CFU). Il secondo problema è la poca flessibilità e le poche materie a scelta (io in questo sono stato fortunato) che secondo me aiuterebbe a indirizzare il proprio corso di studi verso specializzazioni completamente customizzate.
Comunque c'è da dire che all'estero la preparazione che da l'università italiane in alcuni campi è considerata più che un'eccellenza.

[Virulogo.88]

Occhio che chi lavora e studia ha la mia massima stima, davvero. Un mio amico si sta facendo il culo lavorando quasi tutte le sere per pagarsi l'affitto, ci sta che stia indietro. il punto è, come dicevi te, che questa massa di studenti lavoratori non la vedo. Vedo gente di 24 anni che passa il tempo in biblioteca, non lavora e si fa pagare tutto dai genitori (che si trovano a pagare anche tasse altine)

Pure io.... e credo sia oltre il 50% del totale... ma la colpa qui ricade sempre nei genitori.... io proporrei quasi tutte le facoltà a numero chiuso e aumento sostanziale della tassazione ai fuori corso

[Françis1992]

Sinceramente credo la selezione dura di alcune facoltà italiane sia un'ottima cosa, quando cominciai ing. gestionale eravamo in 300 alla laurea breve in corso 30 e alla specialistica non arrivavamo a 20.
Secondo me i veri problemi dell'università italiana sono alcune facoltà completamente inutili e la pretesa di far credere che tutte le facoltà hanno lo stesso carico di lavoro (basti pensare ai CFU). Il secondo problema è la poca flessibilità e le poche materie a scelta (io in questo sono stato fortunato) che secondo me aiuterebbe a indirizzare il proprio corso di studi verso specializzazioni completamente customizzate.
Comunque c'è da dire che all'estero la preparazione che da l'università italiane in alcuni campi è considerata più che un'eccellenza.

Nulla da dire su questo punto infatti

[Nemesis84]

Era solo per dare a Cesare quel che è di Cesare, poi sono d'accordo con voi che la straripanza dei fuoricorso senza giusta causa (massimo rispetto per chi lavora e studia o ha necessità contingenti che non gli consentono di rimanere in corso) è una piaga e una vergogna. Se senza causa sei fuoricorso di 3 - 4 anni fatti due domande: o non ti sei impegnato o hai sbagliato università!

[KURTANGLE]

Le riforme da attuare sarebbero tante.
Due-tre proposte

1) Chi è fuori-corso da più di un anno e non dimostra di star lavorando ( CONTROLLI CONTROLLI CONTROLLI PERO' ) o viene espulso dalla Università o paga il doppio (almeno) delle tasse che pagano gli altri studenti (anche se sei povero.....il diritto allo studio credo vada un minimo meritato)

2) TUTTE le facoltà di TUTTE le Università italiane potrebbero essere a numero chiuso

3) O raggiungi x crediti alla fine di ogni anno o vai fuori dalle palle


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4) il mondo del lavoro comunque sta già facendo un enorme scrematura, e la crisi sta accellerando le cose. La gente finirà per cercare di imparare un mestiere

[Liam & Me]

Nulla da dire su questo punto infatti

io eccepirei invece

[Testa]

oppure si dovrebbe vedere lo studio ANCHE come un qualcosa di non prettamente finalizzato ad una professione.
Non vedo cosa ci sia di male a studiare per interesse, per passione, per "crescere come persona". e basta.
Non vedo cosa ci sia di male ad essere un laureato pizzaiolo, elettricista, barista, operaio, ecc....

forse uscendo da questo difficile circolo vizioso ( difficile perchè in una certa misura "ci può stare") non dico che si risolverebbe il problema, ma si andrebbe via più lisci.

[Franfalu]

oppure si dovrebbe vedere lo studio ANCHE come un qualcosa di non prettamente finalizzato ad una professione.
Non vedo cosa ci sia di male a studiare per interesse, per passione, per "crescere come persona". e basta.
Non vedo cosa ci sia di male ad essere un laureato pizzaiolo, elettricista, barista, operaio, ecc....

forse uscendo da questo difficile circolo vizioso ( difficile perchè in una certa misura "ci può stare") non dico che si risolverebbe il problema, ma si andrebbe via più lisci.

Quante persone conosci che studiano per "passione" soltanto? Io zero. Oppure sono ultraottantenni. E in quel caso sembra quasi un ultimo desiderio prima della tomba.

[violacs]

Quante persone conosci che studiano per "passione" soltanto?

probabilmente è proprio questo il problema.

[Franfalu]

probabilmente è proprio questo il problema.

O forse è l'impostazione italiana ad essere del tutto sbagliata....e ne stiamo avendo le prove ogni giorno.
E qui si può iniziare un discorso illimitato.....

[SiMooNe]

Come è possibile studiare non per passione?? Quando si sceglie una facoltà, il 99% delle motivazione deve essere per passione...