Il dramma delle università italiane

Collapse
X
 
  • Filter
  • Ora
  • Show
Clear All
new posts
  • Alberto84
    Bodyweb Senior
    • May 2004
    • 5803

    Originariamente Scritto da s1ck Visualizza Messaggio
    Il fatto e che in italia siamo abituati troppo bene,sin da piccoli.
    Non so in che zona e occupazione avevi,ma ora che ritorni in italia,hai gia un lavoro sicuro? casa propria o ritorni con i tuoi?,capisco che il vivere da soli senza parenti vicino non e facile,ma dopo 6 anni sicuro che non ti bastava una breve pausa invece di mollare tutto?

    comunque riguardo alle universita',hanno ragione quelli che dicono che c'e poco legame tra mondo lavorativo e lo studio,ma questo sin dal liceo ed e forse una delle piu grandi lacune nel nostro sistema d'istruzione,riguardo l'inghilterra trovo veramente scandaloso concedere mutui a tutti i ragazzini che per capriccio si iscrivono all'universita' condannandoli a vivere una vita da indebitati.
    Scusate il breivissimo OT: ne' me sono andato mollando tutto, ne' me ne torno in Italia....pero' andiamo OT. Magari ne parliamo altrove

    Commenta

    • ma_75
      Super Moderator
      • Sep 2006
      • 52669

      Il dramma delle università italiane

      Originariamente Scritto da The_machine Visualizza Messaggio
      mha..quest'estate l'intelligence di bw ha guidato un utente alla riceca di un lavoro qualsiasi, e ne è uscita solo roba in nero tra i 2-3 euro l'ora

      insomma, facile fare i Brunetta con i figli degli altri...io ad un giovane consiglierei di studiare e di impegnarsi
      Io gli consiglierei di studiare se ha voglia di farlo, in caso contrario ricadiamo nel caso del laureato a 28/30 anni con quel che ne consegue
      In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
      ma_75@bodyweb.com

      Commenta

      • Sartorio
        Non utente di Bodyweb
        • Dec 2004
        • 7305

        Le questioni che ponete richiedono profonde riforme nel mondo del lavoro e dell'istruzione. Anche rimandandole la realtà del mondo esterno imporrà dei cambiamenti, irromperà nella nostra vita quotidiana, che ci piaccia o no.
        E'un problema di supporti e resistenze. Il cambiamento si scontra con le ingerenze di chi una posizione se l'è già ritagliata e punta a difenderla, me compreso.

        Partiamo da alcuni presupposti: la laurea sarà il nuovo diploma, i ragazzini del futuro prossimo venturo anche solo per osmosi (esperienze estere, utilizzo massivo della rete, genitori meglio istruiti) avranno competenze superiori a quelle delle generazioni passate. Poi è fisiologico che i vecchi tenderanno a sminuire i traguardi raggiunti dai più giovani, come è avvenuto in ogni epoca, salvo soccombere inevitabilmente al nuovo che avanza. In Italia questo processo è sempre stato più lento che altrove, qui abbiamo giovani premier di 50anni, e capitani futuro di 30 (questo è un omaggio al buon Françis).

        Viviamo un pesante shift tecnologico: anche fare la segretaria, la commessa, o l'idraulico, richiederà capacità che prima non servivano, il mondo del lavoro non si potrà più scindere da quello educativo, sarà necessaria una formazione continua, e non sarà insolito cominciare o tornare all'università molto avanti negli anni.

        Questi sono i supporti. Ora parliamo delle resistenze: il mondo del lavoro nostrano è fondato sull'economia di rendita, in ogni fronte e settore.
        L'operaio farà bene a garantirsi un posto in aziende con parecchi dipendenti, che potranno godere dell'aiuto statale in caso di difficoltà (Fiat, Ilva, Finmeccanica, Telecom). I laureati, specialmente quelli di lauree più inflazionate (comunicazione, lettere, lingue, psicologia) faranno bene a cercare di vincere un concorso pubblico, nella scuola, od in qualche ministero. I professionisti cercheranno di fare lobbying, trincerandosi all'interno dei propri ordini professionali (avvocati, farmacisti, notai, medici, ingegneri), ostacolando l'ingresso sul mercato di nuovi interpreti. Il non plus ultra della rendita è avere successo in politica, non c'è bisogno di arrivare in parlamento, ma è necessario almeno diventare assessore di qualcosa, il consiglio comunale non basta.

        In questo contesto i giovani hanno il dovere di diventare piccole iene, nessuno gli regalerà nulla, e dovranno fare il giro largo, accumulando esperienze e competenze lì dove gli sarà consentito. Lo scopo ultimo è tornare con le spalle larghe e rimpiazzare per manifesta superiorità il gerontoscemo di turno. E'il paradigma renziano della rottamazione applicato su larga scala. L'importante è sbrigarsi, essere inappuntabili, non concedersi indulgenze. Il colpo finale all'attuale stato di cose sarà l'abbandono del contratto a tempo indeterminato nel privato e nel pubblico impiego; diventerà più simile al permanent job europeo, con l'unica garanzia di un sufficiente preavviso prima del licenziamento.

        Un consiglio per i neodiplomati: laurearsi presto è più importante che laurearsi bene, ma dovete sfruttare adeguatamente questo vantaggio temporale, i casini veri cominciano dopo l'università, e laurearsi presto per diventare carne da macello del sistema non ha senso. Il tempo passa veloce e voi non sarete giovani a lungo, vi sfrutteranno con apprendistati/stage/contratti farsa, sfruttando i vari incentivi sulle assunzioni. Finiti quegli incentivi sarete inservibili. Mollate stage che si protraggono per più di sei mesi, reinventatevi se necessario, guardatevi intorno, imparate lingue, non legatevi troppo a posti, persone, e stili di vita. Rifiutate i contratti da dipendente mascherati con le p.iva al 5%, se vi promettono che sarete assunti una volta finita la crisi non credeteci, sfruttate conoscenze e influenza dei vostri genitori, se ne hanno. Procuratevi un buon avvocato per ogni evenienza
        Originariamente Scritto da gorgone
        il capitalismo vive delle proprie crisi.

        Commenta

        • Françis1992
          Bodyweb Senior
          • Jun 2009
          • 3910

          Originariamente Scritto da Sartorio Visualizza Messaggio
          Le questioni che ponete richiedono profonde riforme nel mondo del lavoro e dell'istruzione. Anche rimandandole la realtà del mondo esterno imporrà dei cambiamenti, irromperà nella nostra vita quotidiana, che ci piaccia o no.
          E'un problema di supporti e resistenze. Il cambiamento si scontra con le ingerenze di chi una posizione se l'è già ritagliata e punta a difenderla, me compreso.

          Partiamo da alcuni presupposti: la laurea sarà il nuovo diploma, i ragazzini del futuro prossimo venturo anche solo per osmosi (esperienze estere, utilizzo massivo della rete, genitori meglio istruiti) avranno competenze superiori a quelle delle generazioni passate. Poi è fisiologico che i vecchi tenderanno a sminuire i traguardi raggiunti dai più giovani, come è avvenuto in ogni epoca, salvo soccombere inevitabilmente al nuovo che avanza. In Italia questo processo è sempre stato più lento che altrove, qui abbiamo giovani premier di 50anni, e capitani futuro di 30 (questo è un omaggio al buon Françis).

          Viviamo un pesante shift tecnologico: anche fare la segretaria, la commessa, o l'idraulico, richiederà capacità che prima non servivano, il mondo del lavoro non si potrà più scindere da quello educativo, sarà necessaria una formazione continua, e non sarà insolito cominciare o tornare all'università molto avanti negli anni.

          Questi sono i supporti. Ora parliamo delle resistenze: il mondo del lavoro nostrano è fondato sull'economia di rendita, in ogni fronte e settore.
          L'operaio farà bene a garantirsi un posto in aziende con parecchi dipendenti, che potranno godere dell'aiuto statale in caso di difficoltà (Fiat, Ilva, Finmeccanica, Telecom). I laureati, specialmente quelli di lauree più inflazionate (comunicazione, lettere, lingue, psicologia) faranno bene a cercare di vincere un concorso pubblico, nella scuola, od in qualche ministero. I professionisti cercheranno di fare lobbying, trincerandosi all'interno dei propri ordini professionali (avvocati, farmacisti, notai, medici, ingegneri), ostacolando l'ingresso sul mercato di nuovi interpreti. Il non plus ultra della rendita è avere successo in politica, non c'è bisogno di arrivare in parlamento, ma è necessario almeno diventare assessore di qualcosa, il consiglio comunale non basta.

          In questo contesto i giovani hanno il dovere di diventare piccole iene, nessuno gli regalerà nulla, e dovranno fare il giro largo, accumulando esperienze e competenze lì dove gli sarà consentito. Lo scopo ultimo è tornare con le spalle larghe e rimpiazzare per manifesta superiorità il gerontoscemo di turno. E'il paradigma renziano della rottamazione applicato su larga scala. L'importante è sbrigarsi, essere inappuntabili, non concedersi indulgenze. Il colpo finale all'attuale stato di cose sarà l'abbandono del contratto a tempo indeterminato nel privato e nel pubblico impiego; diventerà più simile al permanent job europeo, con l'unica garanzia di un sufficiente preavviso prima del licenziamento.

          Un consiglio per i neodiplomati: laurearsi presto è più importante che laurearsi bene, ma dovete sfruttare adeguatamente questo vantaggio temporale, i casini veri cominciano dopo l'università, e laurearsi presto per diventare carne da macello del sistema non ha senso. Il tempo passa veloce e voi non sarete giovani a lungo, vi sfrutteranno con apprendistati/stage/contratti farsa, sfruttando i vari incentivi sulle assunzioni. Finiti quegli incentivi sarete inservibili. Mollate stage che si protraggono per più di sei mesi, reinventatevi se necessario, guardatevi intorno, imparate lingue, non legatevi troppo a posti, persone, e stili di vita. Rifiutate i contratti da dipendente mascherati con le p.iva al 5%, se vi promettono che sarete assunti una volta finita la crisi non credeteci, sfruttate conoscenze e influenza dei vostri genitori, se ne hanno. Procuratevi un buon avvocato per ogni evenienza
          E con il rinnovo i capitan presente si è garantito altri due anni da capitan futuro

          Secondo te fare esperienze all'estero dopo la magistrale può essere un ostacolo se si decide di tornare in Italia intorno ai 30 ? mi rifaccio al discorso che fai qua, ovvero delle resistenze della vecchia generazione e "la paura" di assumere qualcuno con troppe qualifiche


          Tessera N° 7

          Commenta

          • Sartorio
            Non utente di Bodyweb
            • Dec 2004
            • 7305

            Dai 23 ai 30 significa che avrai 7 anni di esperienza internazionale dopo la specialistica, se continuano a rimbalzarti insisti e fregatene, al massimo torni fuori da qualche altra parte, riprendendo il discorso che facevamo prima nessuno potrà impedirti di andare via e tornare per poi trascorrere un altro periodo estero, l'Europa unita torna utile proprio a questo fine. Le comodità del posto fisso garantito sono destinate ad estinguersi perfino qui, i diritti acquisiti cadranno, ed i sindacati pur di evitare il tracollo firmeranno qualsiasi cosa. Non fatico ad immaginare gli anni a venire, sarà pieno di quarantenni-cinquantenni che si troveranno in mezzo ad una strada e proveranno a riciclarsi, dopo aver lavorato 20 anni per la stessa azienda che nel frattempo avrà chiuso i battenti non potendo reggere la competizione globale.
            Originariamente Scritto da gorgone
            il capitalismo vive delle proprie crisi.

            Commenta

            • Virulogo.88
              Bodyweb Advanced
              • Nov 2008
              • 21134

              R: Il dramma delle università italiane

              Originariamente Scritto da PrinceRiky Visualizza Messaggio
              è così, c'è poco da fare. hanno fatto credere ai nostri genitori che, siccome in passato chi prendeva quel pezzo di carta aveva un lavoro certo e più pagato del resto, anche loro, ora che ne avevano la possibilità "tecnica" avrebbero ottenuto gli stessi benefici, trascurando totalmente la questione di saturazione del sistema.

              un mio ex professore mi disse che lui nella sua impresa ha praticamente smesso di assumere laureati. assume 10 magazzinieri sotto i 20 anni, fa crescere quei 2-3 più in gamba e ha risultati migliori che assumendo 2 laureati che escono vecchi, ignoranti, incapaci e spocchiosi, che necessitano di anni di esperienza per poter fare il lavoro, ma che vogliono saltare la gavetta perché hanno un pezzo di carta.
              Pure il mio titolare evita al massimo i laureati... Ora lo sto convincendo ad assumerne uno ed è durissima... Lo assumerà solo xke è da un anno che collabora con noi e si è dimostrato capace...
              Io avrò avuto culo ma con un misero diploma ho subito trovato un buon lavoro ben retribuito...
              Facendo due conti il laureato che esce a 25 26 anni dagli studi se prende meno di 2000 euro in meno circa al mese è in perdita rispetto al diplomato

              Inviato dal mio HTC One con Tapatalk 2
              Originariamente Scritto da Pesca
              lei ti parla però, ti saluta, è gentile, sei tu la merda hunt

              Commenta

              • PrinceRiky
                Bodyweb Senior
                • Apr 2008
                • 40284

                l'unica differenza è che da laureato (per una serie di fattori, non solo quello del pezzo di carta) la probabilità di fare "carriera" è un po' più elevata; ma un neolaureato medio dovrebbe guadagnare meno di uno bravo che lavora da quando ha 18 anni (o addirittura 14)

                Commenta

                • modgallagher
                  Il Prez emerito
                  • Oct 2010
                  • 1982

                  Originariamente Scritto da PrinceRiky Visualizza Messaggio
                  l'unica differenza è che da laureato (per una serie di fattori, non solo quello del pezzo di carta) la probabilità di fare "carriera" è un po' più elevata; ma un neolaureato medio dovrebbe guadagnare meno di uno bravo che lavora da quando ha 18 anni (o addirittura 14)
                  bè su questo non ci dovrebbe essere alcun dubbio.
                  Tessera N°0

                  Originariamente Scritto da fede1990
                  Inoltre, Marco mi ha concesso di stare insieme a lui mentre si allenava.. Questo denota la gentilezza di Marco nei nostri confronti!
                  Originariamente Scritto da Ponno
                  Segnate: Vinales campione
                  Originariamente Scritto da Sean
                  Ce pijamo tutto.

                  Commenta

                  • Franfalu
                    ...si sà.
                    • Apr 2006
                    • 6324

                    Originariamente Scritto da Naturalissimo.88 Visualizza Messaggio
                    Pure il mio titolare evita al massimo i laureati... Ora lo sto convincendo ad assumerne uno ed è durissima... Lo assumerà solo xke è da un anno che collabora con noi e si è dimostrato capace...
                    Io avrò avuto culo ma con un misero diploma ho subito trovato un buon lavoro ben retribuito...
                    Facendo due conti il laureato che esce a 25 26 anni dagli studi se prende meno di 2000 euro in meno circa al mese è in perdita rispetto al diplomato

                    Inviato dal mio HTC One con Tapatalk 2

                    L'85% dei laureati sono in condizione dei <2000€ al mese fino ai 30 anni.

                    2000€ io li percepisco solo quando faccio una trasferta sostanziosa.....

                    E lavoro da 4 anni...(laureato in Economia e Gestione Az.)
                    sigpic
                    Originariamente Scritto da GalDregon
                    se tu mi ammazzi il cane ne prendi il posto, fidati
                    Originariamente Scritto da FantasmaDiabolico3
                    e poi ti azzanno e tu prendi il posto di lui, fidati.
                    Originariamente Scritto da FantasmaDiabolico3
                    gallo dragone, io e i miei fratelli a te ti cuociamo, fidati
                    Originariamente Scritto da GalDregon
                    vi beccate tante di quelle mazzate che forse tornate sani

                    Commenta

                    • modgallagher
                      Il Prez emerito
                      • Oct 2010
                      • 1982

                      Ma avete presente quanti sono 2000 euro al mese (netti) per un impiegato?
                      Tessera N°0

                      Originariamente Scritto da fede1990
                      Inoltre, Marco mi ha concesso di stare insieme a lui mentre si allenava.. Questo denota la gentilezza di Marco nei nostri confronti!
                      Originariamente Scritto da Ponno
                      Segnate: Vinales campione
                      Originariamente Scritto da Sean
                      Ce pijamo tutto.

                      Commenta

                      • Ribosio80
                        Bodyweb Senior
                        • Oct 2003
                        • 8257

                        Originariamente Scritto da Françis1992 Visualizza Messaggio
                        Prendo spunto dal topic di carredds per fare una riflessione: ultimamente sento sempre parlare di disoccupazione, di mancanza di impiego, di lavori non adatti al neolaureato. Per carità, non lo metto in dubbio, ma non sento dire così frequentemente che l'età in cui ci si laurea è alta, molto alta. Preso atto che all'estero hanno un anno in meno di superiori ed un anno in più di bachelor, possiamo fare dei confronti: beh, dove studiavo io, Alla Carlos III di Madrid, gente pensantemente indietro non c'era tant'è che quasi tutte le persone del quarto anno (ultimo) stavano iniziando stages(come ultimo step prima della laurea). Va detto, ad onor del vero, che i corsi erano più facili e più a misura di stundente ( tante lezioni pratiche, tanti midterm exams) ma va anche detto che non c'erano 50 appelli per superare un esame: appello del semestre, appello straordinario, STOP. Se non si passa, si ripete il corso. In Italia, con la scusante che ci sono corsi difficili, c'è moltissima teoria (non vedo dove sia il problema ma vabbè), non si fanno esoneri (io sono stato fortunato e li ho sempre fatti), si ha, come dicevo prima, 7,8 appelli per fare un esame, come si fa ad andare 4-5 anni fuoricorso ? Il giorno della mia laurea, a parte me, non c'era nessuno in corso. E se consideriamo tutto il dipartimento di statistica, a laurearsi in tempo eravamo in 4. Gli altri laureandi erano del 90 (ma ci sta eh, un anno fuori corso è cosa normalissima),88,87 e 85. E non credete che molti altri prenderanno la laurea fino alla fine dell'anno: massimo altre 30 persone, includendo tutti gli studenti fuori corso, meno del 15%.
                        Il problema vero, per me , è che anche in facoltà classiche si assiste a questo fenomeno e un neolaureato 30enne a Storia non so quanto possa essere appetibilie per il mercato. Io credo che prima di inveire contro la disoccupazione ci si dovrebbe fare un esame di coscienza, tutti insieme.

                        bisogna vedere questo 30 enne quando si iscrive io mi sono iscritto in infermieristica a 27 anni e mi sto laureando a 30, in regola... mica ho dormito... e prima ho lavorato, problema di lavoro non ce ne x infermieri ci sono le cliniche che hanno i promoter davanti l'università per accaparrarsi quando esce un infermiere laureato e reparti chiusi per mancanza di infermieri, quindi il tutto è soggettivo a seconda la laurea a seconda quando ti sei iscritto ecc...

                        Commenta

                        • PrinceRiky
                          Bodyweb Senior
                          • Apr 2008
                          • 40284

                          ribosio io ti auguro chiaramente il meglio, ma ne riparliamo quando lavorerai per quello che stai studiando

                          Commenta

                          • The_machine
                            Bodyweb Senior
                            • Nov 2004
                            • 17469

                            Leggete questo articolo:




                            Molto sinteticamente dice che la laurea è vantaggiosa sia a livello occupazionale, che a livello retributivo. Nei primi anni la differenza tra laureato e diplomato è sottile, in seguito aumenta.

                            Commenta

                            • Françis1992
                              Bodyweb Senior
                              • Jun 2009
                              • 3910

                              un neolaureato DEVE percepire meno di un non laureato che ha parecchia esperienza lavorativa: uscito dall'università non si hanno competenze pratiche, non si sa risolvere un problema, vuoi perchè è un problema delle nostre uni, vuoi perchè non si ha alcuna esperienza "reale".
                              @ribosio non so dove vivi, ma dove sono io gli infermieri sono tutti precari


                              Tessera N° 7

                              Commenta

                              • Franfalu
                                ...si sà.
                                • Apr 2006
                                • 6324

                                Originariamente Scritto da modgallagher Visualizza Messaggio
                                Ma avete presente quanti sono 2000 euro al mese (netti) per un impiegato?
                                Esatto, tutti imprenditori qua dentro

                                ---------- Post added at 13:34:56 ---------- Previous post was at 13:32:22 ----------

                                Originariamente Scritto da The_machine Visualizza Messaggio
                                Leggete questo articolo:




                                Molto sinteticamente dice che la laurea è vantaggiosa sia a livello occupazionale, che a livello retributivo. Nei primi anni la differenza tra laureato e diplomato è sottile, in seguito aumenta.
                                Al solito, è solo teoria.

                                Originariamente Scritto da Françis1992 Visualizza Messaggio
                                un neolaureato DEVE percepire meno di un non laureato che ha parecchia esperienza lavorativa: uscito dall'università non si hanno competenze pratiche, non si sa risolvere un problema, vuoi perchè è un problema delle nostre uni, vuoi perchè non si ha alcuna esperienza "reale".
                                @ribosio non so dove vivi, ma dove sono io gli infermieri sono tutti precari
                                E' giusto sì. L'esperienza generalmente conta molto di più di una teoria da studi.
                                sigpic
                                Originariamente Scritto da GalDregon
                                se tu mi ammazzi il cane ne prendi il posto, fidati
                                Originariamente Scritto da FantasmaDiabolico3
                                e poi ti azzanno e tu prendi il posto di lui, fidati.
                                Originariamente Scritto da FantasmaDiabolico3
                                gallo dragone, io e i miei fratelli a te ti cuociamo, fidati
                                Originariamente Scritto da GalDregon
                                vi beccate tante di quelle mazzate che forse tornate sani

                                Commenta

                                Working...
                                X

                                Debug Information