Urla, spari, sangue. Una lite per la viabilità degenera in un omicidio in strada a Roma, nel quartiere periferico di San Basilio. La vittima è Maurizio Alletto, 32 anni, morto con un colpo di pistola alla nuca. Un'altra persona è rimasta ferita.
Intorno alle 18, in via Carlo Tranfo, dopo uno scontro tra una Mercedes Classe A e una Citroen C1 si è scatenata una lite tra la vittima e due persone, padre e figlio: Luciano (guardia giurata) e Moreno Coppi di 53 e 18 anni, che viaggiavano sull'altra vettura. Tra i conducenti è iniziato il diverbio e il figlio del vigilantes è sceso dall'auto per discutere con Alletto che lo ha ferito al volto con un coltello. A quel punto è intervenuto il padre del ragazzo che ha puntato la pistola alla nuca del 32enne e ha premuto il grilletto uccidendolo sul colpo. E' scoppiato il finimondo. Molte persone, parenti e amici della vittima, hanno raggiunto quella
che probabilmente è l'abitazione dell'omicida, che intanto era scappato. L'ambulanza arrivata per soccorrere il giovane ferito è stata bersagliata da una sassaiola e travolta dalla folla mentre il personale del 118 veniva aggredito e con l'autista che ha riportato una spalla rotta. Della vicenda si stanno occupando i carabinieri della stazione Montesacro e del nucleo investigativo di via In Selci. Il 18enne è stato trasportato all'ospedale Sandro Pertini: ha ricevuto una coltellata al volto ma non è in pericolo di vita.
I sanitari della prima ambulanza si sono subito diretti verso il ragazzo esanime in terra, ma sono stati aggrediti "da una folla inferocita che si era riversata in strada", come hanno racontato alcuni testimoni. Quindi, prima di potere constatare il decesso di Alletto, lo hanno caricato sul mezzo e portato via. La folla ha "travolto fisicamente e violentemente tre operatori - riferisce il 118 - che sono stati medicati al pronto soccorso del Pertini e su uno sono in corso accertamenti per una possibile rottura della clavicola". Danneggiata l'ambulanza che è stata colpita dai sassi.
Intanto l'omicida si era 'rifugiato' in casa, in via Casal di San Basilio, dove è stato rintracciato. Qui altri momenti di tensione. Durante l'arresto di Luciano Coppi, eseguito dalla squadra mobile e dagli investigatori dei carabinieri, decine di persone, tra le quali parenti e amici della vittima, si sono lanciate contro i poliziotti impegnati a caricare in macchina la guardia giurata. Ci sono volute alcune cariche di alleggerimento per tenerli a bada.
Agli operatori del 118 aggrediti è arrivata la solidarietà del sindaco, Ignazio Marino: "Non possiamo accettare che nella nostra città avvengano episodi di tale gravità e in particolare che uomini e donne, che con professionalità e umanità prestano soccorso a chi è in difficoltà, siano aggrediti brutalmente". Solidarietà espressa anche dal presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. "Chiederò una relazione agli organi competenti per accertare la dinamica dei fatti. In ogni caso non è accettabile che chi, nello svolgimento delle proprie mansioni e prestando soccorso, venga brutalmente e barbaramente aggredito".
Indignato invece il direttore del 118 di Roma, Livio De Angelis "per l'insensata e brutale aggressione ai danni degli operatori del 118, che sono stati aggrediti mentre svolgevano il proprio lavoro. Non riesco a capire come si possa odiare chi cerca di salvare una vita e come si possa danneggiare un'ambulanza pubblica".
Incredibile.
Intorno alle 18, in via Carlo Tranfo, dopo uno scontro tra una Mercedes Classe A e una Citroen C1 si è scatenata una lite tra la vittima e due persone, padre e figlio: Luciano (guardia giurata) e Moreno Coppi di 53 e 18 anni, che viaggiavano sull'altra vettura. Tra i conducenti è iniziato il diverbio e il figlio del vigilantes è sceso dall'auto per discutere con Alletto che lo ha ferito al volto con un coltello. A quel punto è intervenuto il padre del ragazzo che ha puntato la pistola alla nuca del 32enne e ha premuto il grilletto uccidendolo sul colpo. E' scoppiato il finimondo. Molte persone, parenti e amici della vittima, hanno raggiunto quella
che probabilmente è l'abitazione dell'omicida, che intanto era scappato. L'ambulanza arrivata per soccorrere il giovane ferito è stata bersagliata da una sassaiola e travolta dalla folla mentre il personale del 118 veniva aggredito e con l'autista che ha riportato una spalla rotta. Della vicenda si stanno occupando i carabinieri della stazione Montesacro e del nucleo investigativo di via In Selci. Il 18enne è stato trasportato all'ospedale Sandro Pertini: ha ricevuto una coltellata al volto ma non è in pericolo di vita.
I sanitari della prima ambulanza si sono subito diretti verso il ragazzo esanime in terra, ma sono stati aggrediti "da una folla inferocita che si era riversata in strada", come hanno racontato alcuni testimoni. Quindi, prima di potere constatare il decesso di Alletto, lo hanno caricato sul mezzo e portato via. La folla ha "travolto fisicamente e violentemente tre operatori - riferisce il 118 - che sono stati medicati al pronto soccorso del Pertini e su uno sono in corso accertamenti per una possibile rottura della clavicola". Danneggiata l'ambulanza che è stata colpita dai sassi.
Intanto l'omicida si era 'rifugiato' in casa, in via Casal di San Basilio, dove è stato rintracciato. Qui altri momenti di tensione. Durante l'arresto di Luciano Coppi, eseguito dalla squadra mobile e dagli investigatori dei carabinieri, decine di persone, tra le quali parenti e amici della vittima, si sono lanciate contro i poliziotti impegnati a caricare in macchina la guardia giurata. Ci sono volute alcune cariche di alleggerimento per tenerli a bada.
Agli operatori del 118 aggrediti è arrivata la solidarietà del sindaco, Ignazio Marino: "Non possiamo accettare che nella nostra città avvengano episodi di tale gravità e in particolare che uomini e donne, che con professionalità e umanità prestano soccorso a chi è in difficoltà, siano aggrediti brutalmente". Solidarietà espressa anche dal presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. "Chiederò una relazione agli organi competenti per accertare la dinamica dei fatti. In ogni caso non è accettabile che chi, nello svolgimento delle proprie mansioni e prestando soccorso, venga brutalmente e barbaramente aggredito".
Indignato invece il direttore del 118 di Roma, Livio De Angelis "per l'insensata e brutale aggressione ai danni degli operatori del 118, che sono stati aggrediti mentre svolgevano il proprio lavoro. Non riesco a capire come si possa odiare chi cerca di salvare una vita e come si possa danneggiare un'ambulanza pubblica".
Incredibile.
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