IL Lavoro della Velina.

***topscorer*** · 31-05-2013, 16:18:18

Originariamente Scritto da PrinceRiky Visualizza Messaggio

greggio prende 15k ad apparizione.

E non ci paga le tasse perchè se li fa versare sul conto al Principato di Monaco.

***Dr.Vazzo*** · 01-06-2013, 11:26:34

e vabbeh

il lavoro della velina/letterina/schedina, etc etc, è un'opportunità di guadagnare bene (rispetto alla generazione 1000 euro a cui in molti tristemente apparteniamo), stando in una bella città piena di opportunità come può essere Milano e lavorando-si-fa-per-dire.

oltretutto va considerato che chi finisce a fare questo tipo di mestiere, il più delle volte è già "veterana" di concorsi di bellezza, miriglianate e comparsate e via discorrendo.

in fondo è una legge di natura: ottenere la massima resa con il minimo sforzo.

quindi ottenere il massimo vantaggio economico e sociale dal minimo talento che si può possedere, quale può essere il pregio, assolutamente privo di merito, della bellezza.

vorrei però ricordare a tutti coloro che pensano a quanto possa essere ingiusta la vita, osservando come la bellezza sia distribuita con certa avarizia e con poca lungimiranza e di conseguenza come generi differenze abissali nella qualità di vita da individuo a individuo (passando dallo yacht di Briatore dove sculetta la gregoraci, alla catena di montaggio dove l'operaio si suda alacremente il suo pane), ebbene dicevo, vorrei ricordare loro che la bellezza è un valore che fa raggiungere vette molto alte, ma non garantisce altrettanta stabilità nel mantenere questo genere di altitudini.

una ragazza bella che sfrutta l'occasione della sua bellezza, attraverserà certi mondi (fatti di ricchezza, celebrità e successo), ma senza mai (fatta eccezione per alcuni rari casi) appartenervi realmente. La sua bellezza col tempo svanirà e se non lascerà il posto ad uno spessore della persona, ad un talento vero e più penetrante, insieme alla sua bellezza svanirà l'interesse di tutto quell'auditorio di potenti e facoltosi che avevano avuto piacere a fregiarsi della sua compagnia.

Il grande dramma della bellezza (che ad esempio non riguarda la bruttezza) è la vanità che porta seco, intrinsecamente. La bellezza dei tratti si consuma, il desiderio che genera si affievolisce e per chi, per carattere, inclinazione o limitate possibilità intellettive, punta molto del proprio successo su di essa, l'eventualità del fallimento esistenziale è molto alta.

per una bella donna invecchiare, quando si ha agito e scelto il più delle volte maggiormente per interesse personale, rispetto ad una propria leale e morale autenticità di intenti, è l'inizio della fine, poiché quello che tiene uniti e rende felici gli esseri umani, nell'intero arco di una vita, sono appunto l'autenticità del rapporto, il legame genuino di una reciproca e leale affettività, non mediata da bieche forme di strumentalizzazione della situazione o peggio dell'altro.

insomma, a costo di essere banale, quello che salva sulla lunga strada un essere umano è alla fine dei conti, l'autenticità intesa come summa di lealtà, onestà e dignità. mettetela dove volete, nell'amicizia, nel rapporto di coppia, nei rapporti professionali, l'autenticità è l'unica forma di investimento in grado di superare la nostra morte senza farci sentire realmente soli, o perduti.

bellezza, soldi, fama, potere, sono passeggeri e allo svanire di essi, svanisce anche quel mondo di relazioni umane, pane della nostra esistenza, che su tali valori si era costruito: bisogna esserne consapevoli.

in questo aveva ragione Kant quando sosteneva che l'uomo, quale noumeno, appartiene al Regno dei fini e che pertanto nessun individuo dovrebbe mai trattare il proprio prossimo come un mezzo per raggiungere determinati fini, altri rispetto alla relazioni stessa.

***PrinceRiky*** · 01-06-2013, 11:53:33

era un po' che il vazzo non ci regalava un pippone illeggibile

***Dr.Vazzo*** · 01-06-2013, 12:00:08

Originariamente Scritto da PrinceRiky Visualizza Messaggio

era un po' che il vazzo non ci regalava un pippone illeggibile

solo perchè oggi ho tempo Ricky

mancavano anche a me i miei pipponi

**Virulogo.88** · 01-06-2013, 14:15:01

R: IL Lavoro della Velina.

Io c ho provato... Mi mancavano 5 righe ma poi ho mollato... Non ce la facevo più... E come quando mi sforzavo di guardare uomini e donne...

Inviato dal mio HTC One S

---------- Post added at 13:15:01 ---------- Previous post was at 13:14:30 ----------

Originariamente Scritto da Dr.Vazzo Visualizza Messaggio

solo perchè oggi ho tempo Ricky

mancavano anche a me i miei pipponi

Inviato dal mio HTC One S

***Dr.Vazzo*** · 01-06-2013, 16:08:54

io invece mi rileggo sempre volentieri

***greenday2*** · 01-06-2013, 16:12:24

pazzesco Vazz ci ho provato ma non ci sono riuscito

***salsa*** · 01-06-2013, 16:20:44

R: IL Lavoro della Velina.

Assurdo

Inviato dal mio HTC One X con Tapatalk 2

**gigi92gigi** · 01-06-2013, 17:08:30

***Dr.Vazzo*** · 01-06-2013, 18:29:12

Originariamente Scritto da greenday2 Visualizza Messaggio

pazzesco Vazz ci ho provato ma non ci sono riuscito

Manx puoi immolarti per loro e sintetizzare?

***violacs*** · 01-06-2013, 18:48:01

Originariamente Scritto da Dr.Vazzo Visualizza Messaggio

e vabbeh

il lavoro della velina/letterina/schedina, etc etc, è un'opportunità di guadagnare bene (rispetto alla generazione 1000 euro a cui in molti tristemente apparteniamo), stando in una bella città piena di opportunità come può essere Milano e lavorando-si-fa-per-dire.

oltretutto va considerato che chi finisce a fare questo tipo di mestiere, il più delle volte è già "veterana" di concorsi di bellezza, miriglianate e comparsate e via discorrendo.

in fondo è una legge di natura: ottenere la massima resa con il minimo sforzo.

quindi ottenere il massimo vantaggio economico e sociale dal minimo talento che si può possedere, quale può essere il pregio, assolutamente privo di merito, della bellezza.

vorrei però ricordare a tutti coloro che pensano a quanto possa essere ingiusta la vita, osservando come la bellezza sia distribuita con certa avarizia e con poca lungimiranza e di conseguenza come generi differenze abissali nella qualità di vita da individuo a individuo (passando dallo yacht di Briatore dove sculetta la gregoraci, alla catena di montaggio dove l'operaio si suda alacremente il suo pane), ebbene dicevo, vorrei ricordare loro che la bellezza è un valore che fa raggiungere vette molto alte, ma non garantisce altrettanta stabilità nel mantenere questo genere di altitudini.

una ragazza bella che sfrutta l'occasione della sua bellezza, attraverserà certi mondi (fatti di ricchezza, celebrità e successo), ma senza mai (fatta eccezione per alcuni rari casi) appartenervi realmente. La sua bellezza col tempo svanirà e se non lascerà il posto ad uno spessore della persona, ad un talento vero e più penetrante, insieme alla sua bellezza svanirà l'interesse di tutto quell'auditorio di potenti e facoltosi che avevano avuto piacere a fregiarsi della sua compagnia.

Il grande dramma della bellezza (che ad esempio non riguarda la bruttezza) è la vanità che porta seco, intrinsecamente. La bellezza dei tratti si consuma, il desiderio che genera si affievolisce e per chi, per carattere, inclinazione o limitate possibilità intellettive, punta molto del proprio successo su di essa, l'eventualità del fallimento esistenziale è molto alta.

per una bella donna invecchiare, quando si ha agito e scelto il più delle volte maggiormente per interesse personale, rispetto ad una propria leale e morale autenticità di intenti, è l'inizio della fine, poiché quello che tiene uniti e rende felici gli esseri umani, nell'intero arco di una vita, sono appunto l'autenticità del rapporto, il legame genuino di una reciproca e leale affettività, non mediata da bieche forme di strumentalizzazione della situazione o peggio dell'altro.

insomma, a costo di essere banale, quello che salva sulla lunga strada un essere umano è alla fine dei conti, l'autenticità intesa come summa di lealtà, onestà e dignità. mettetela dove volete, nell'amicizia, nel rapporto di coppia, nei rapporti professionali, l'autenticità è l'unica forma di investimento in grado di superare la nostra morte senza farci sentire realmente soli, o perduti.

bellezza, soldi, fama, potere, sono passeggeri e allo svanire di essi, svanisce anche quel mondo di relazioni umane, pane della nostra esistenza, che su tali valori si era costruito: bisogna esserne consapevoli.

in questo aveva ragione Kant quando sosteneva che l'uomo, quale noumeno, appartiene al Regno dei fini e che pertanto nessun individuo dovrebbe mai trattare il proprio prossimo come un mezzo per raggiungere determinati fini, altri rispetto alla relazioni stessa.

In grassetto i passaggi più importanti.