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Jadav Molai Payeng: l'uomo che da solo pianto' una foresta.

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    Jadav Molai Payeng: l'uomo che da solo pianto' una foresta.

    Su internet ci sono molti articoli che parlano di Jadav Molai Payeng, ve ne riporto uno(trovato su lastampa) perchè non ne ho mai sentito parlare e la trovo una cosa molto interessante!

    Nel lontano 1953, l'autore francese Jean Giono (1895-1970) scriveva il racconto epico "L'uomo che piantava alberi". La storia era così reale da indurre i lettori a credere all'esistenza reale del protagonista, Elzéard Bouffier. Successivamente l'autore chiarì che aveva creato questo personaggio di fantasia per spingere i lettori a innamorarsi degli alberi.

    Jadav Payeng non ha mai sentito parlare del libro di Giono -- ma potrebbe essere il vero Bouffier.

    Poco più di 30 anni fa, l'allora adolescente Jadav "Molai" Payeng ha iniziato a piantare dei semi lungo una striscia di sabbia arida nei pressi del suo paese natio nella regione di Assam, India del nord, con l'intento di far crescere un rifugio per la fauna selvatica. Poco dopo, Molai decise di dedicare la vita a questa impresa, e quindi si è trasferito in un luogo dove potesse lavorare a tempo pieno alla creazione di un nuovo e lussureggiante ecosistema. Incredibilmente, questo luogo oggi comprende 1.360 acri di giungla che Payeng ha piantato da solo, con le sue stesse mani.

    Recentemente The Times of India
    ha raggiunto il remoto rifugio di Payeng per saperne di più su come sia riuscito a lasciare un segno così indelebile in quell'area. Tutto è iniziato nel lontano 1979, quando le inondazioni hanno portato un gran numero di serpenti su questa striscia di sabbia.

    Un giorno, dopo che le acque si erano ritirate, Payeng, allora solo sedicenne, ha ritrovato il posto pieni di rettili morti. In quel momento la sua vita ha avuto una svolta. "Non avendo nessun albero sotto cui ripararsi, i serpeti sono morti per la calura. Mi sono seduto e ho pianto per quei corpi senza vita. Era una carneficina. Ho allertato il Dipartimento delle foreste e ho chiesto loro se in quel posto si potevano far crescere alberi. Hanno risposto che nulla poteva crescere in quel luogo, ma mi hanno chiesto di provare a coltivare bambù. È stata dura, ma ce l'ho fatta. Non c'era nessuno ad aiutarmi. Nessuno era interessato", dice Payeng, che ora ha 47 anni.

    Lasciata la scuola e la famiglia, ha cominciato a vivere sul banco di sabbia. Diversamente da Robinson Crusoe, Payeng ha accettato volentieri una vita in isolamento. Ha iniziato a prendersi cura delle piante innaffiandole mattina e sera, potandole quando necessario. Mentre ci sono voluti anni perchè la dedizione lodevole di Payeng ricevesse un meritato riconoscimento a livello internazionale, la fauna selvatica nella regione non ci ha messo molto a beneficiare di questa foresta "fatta a mano".

    Dopo pochi anni, la lingua di sabbia si è trasformata in un boschetto di bambù. "Così deciso di piantare degli alberi. Li ho raccolti e piantati." Dimostrando una profonda conoscenza degli equilibri ecologici, Payeng ha trapiantato all'interno del suo fiorente ecosistema anche le formiche rosse in modo da rafforzare l'armonia naturale del territorio. Presto il banco di sabbia un tempo senz'ombra si è trasformato in un ambiente abitato da svariate creature.

    La foresta, chiamata da molti "i boschi di Molai", ora fa da casa a numerosi uccelli, cervi, rinoceronti, tigri, elefanti - specie che altrove stanno rischiando sempre di più di perdere il proprio habitat. Recentemente una delle tigri ha anche partorito una coppia di cuccioli. "Dopo 12 anni, abbiamo visto gli avvoltoi. Sono arrivati anche degli uccelli migratori. Cervi e bovini hanno poi attirato i predatori ", racconta Payeng, riportando anche che dei locali recentemente hanno ucciso un rinoceronte già visto nella sua foresta.

    Payeng parla come un esperto protettore dell'ambiente. "La natura ha creato una catena alimentare, perché non ci atteniamo ad essa? Chi può proteggere questi animali, se noi, come esseri superiori, gli diamo la caccia?"

    Nonostante l'importanza del progetto di Payeng, il Dipartimento forestale della regione è venuto per la prima volta a conoscenza di questa foresta solo nel 2008, e da allora ha cercato di sostenerne l'impegno. "Siamo rimasti colpiti da Payeng", dice l'Assistente Conservatore delle foreste, Gunin Saikia. "Da 30 anni dedica la vita a questo progetto. In qualsiasi altro Paese, ora sarebbe un eroe."
    Originariamente Scritto da Gandhi
    Non sono un playboy, ma fossi in te non mi tirerei indietro, di quando una figona 32enne ti rimorchia? Afferra l'occasione della tua vita, e poi facci un filmino hard
    DIARIO

    #2
    sicuramente un folle ma un grande
    Originariamente Scritto da laplace
    Io che sono innocente, il più innocente di tutti maledetti bastardi che mi avete concepito per poi farmi passare serate come questa
    Originariamente Scritto da Pesca
    vuole disperatamente scoprire se scopo, bevo, mi faccio inculare. cose che non saprà mai.

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      #3
      Questo vuol dire amare veramente la natura
      piu sei alto e piu compensi eventuali deficit.
      se sei basso è necessario il faccino bello.
      se mancano entrambe le doti, servono i soldi.
      se pure i soldi mancano...beh lo sapete. (cit. Laplace)

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        #4
        ho visto di recente un documentario francese che documentava un'impresa simile fatta in senegal se non ricordo male

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          #5
          Originariamente Scritto da Zed14 Visualizza Messaggio
          Questo vuol dire amare veramente la natura
          Altro che gli animalisti!

          Originariamente Scritto da Viewer Visualizza Messaggio
          ho visto di recente un documentario francese che documentava un'impresa simile fatta in senegal se non ricordo male
          Se ti viene in mente come si chiama il documetario o se trovi qualche link non esitare a postarlo!
          Originariamente Scritto da Gandhi
          Non sono un playboy, ma fossi in te non mi tirerei indietro, di quando una figona 32enne ti rimorchia? Afferra l'occasione della tua vita, e poi facci un filmino hard
          DIARIO

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            #6


            Rai 5, Il canale di cultura che pone particolare attenzione al mondo dell'arte, della musica, dei documentari e dei reportage


            non so se si trova in streming

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