Esperanto: la lingua internazionale

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  • Neceseco
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    #76
    Originariamente Scritto da PrinceRiky Visualizza Messaggio
    l'inglese è infettivo, anche di sé stesso. non è solo questione di parlare la lingua nuda e cruda, i termini stanno contaminando tutte le lingue.

    è sicuramente vero che oggi più di 10-20 anni fa sia richiesto, cinese, russo, arabo, portoghese, tedesco.. ma è altrettanto vero che nel fare business, anche in quelle lingue, le terminologie sono inglesi; magari pronunciate in malo modo, storpiate o adattate al contesto, ma tanto è.

    gli standard nascono o per imposizione o per convenienza. nessuno parla sto esperanto né per cultura, né per convenienza. di che stiamo parlando? l'oggettività è che l'esperanto non ha esperanza.
    Originariamente Scritto da Naturalissimo.88 Visualizza Messaggio
    E' inevitabile che l' inglese diventi la lingua universale.... prima spariranno i dialetti poi le lingue nazionali....
    Originariamente Scritto da sCHIATTamelo Visualizza Messaggio
    Il fatto è che i cinesi, i brasiliani, i russi ( oltre chiaramente agli indiani) anno dopo anno parlano inglese sempre meglio...ed usano sempre più l'inglese quando devono trattare affari....
    Anche a loro fa comodissimo avere una lingua franca.....
    Questo è vero ma parziale. Adesso tutti cercano di adeguarsi all'inglese poiché sono ancora alla rincorsa degli Usa. Quando Brasile, Cina, India e compagnia bella prenderanno il sopravvento a poco a poco vorranno imporre la propria lingua e la propria cultura. Musica, filme, documentari, giochi, tutto ciò che genera miliardi e miliardi.

    Si trascura inoltre il fatto che l'inglese è una lingua molto bastarda e con una struttura molto fragile, il che permette delle derivazioni molto intense. Un australiano del nord parla praticamente un'altra lingua rispetto ad uno di Nuova York.

    Molte lingue moriranno e altre nasceranno, finché prima o poi l'Esperanto vincerà. So bene che è pressoché impossibile vedere la sua attualizzazione durante la mia vita, ma questo è un progetto lungimirante, io mi limito a tenere accesa la fiamma. Credere che nel 3400 si parlerà ancora inglese è da stupidi. Si passerà ancora di lingua in lingua, finché prima o poi si capirà che tutto ciò non conviene.
    Last edited by Neceseco; 07-02-2013, 18:35:45.
    giù i pensieri, sù i bilancieri.

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    • Sartorio
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      #77
      La sfida per il futuro è una sfida che non passa mai di moda, si chiama amalgama culturale.
      Ora la chiamano globalizzazione, prima era "l'internazionale", prima era il colonialismo, alle origini era il desiderio di conquista e l'espansionismo militare.

      L'interscambio culturale necessitava del viaggio, l'evoluzione tecnologica ed economica lo ha reso secondario, gli stessi viaggi sono diventati più accessibili e veloci.
      Sappiamo sempre più dell'altro e viceversa, mangiamo quello che mangia lui, leggiamo e guardiamo quello che legge e guarda lui. Non ballavamo la hit di un cantante koreano (cantata nella sua lingua madre), non mangiavamo kebab, figuarsi il sushi, Corona non leggeva Murakami, Mo Yan non avrebbe preso un nobel. Realizzato questo progetto mondialista la lingua verrà da sola, e non sarà una lingua franca, sarà una lingua comune, se poi ti poni orizzonti di così lunga durata (il 3400 ma pure un millennio meno) devi mettere in conto la possibilità di un linguaggio che non sia scritto e neppure parlato.
      Originariamente Scritto da gorgone
      il capitalismo vive delle proprie crisi.

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      • Neceseco
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        #78
        Originariamente Scritto da Sartorio Visualizza Messaggio
        La sfida per il futuro è una sfida che non passa mai di moda, si chiama amalgama culturale.
        Ora la chiamano globalizzazione, prima era "l'internazionale", prima era il colonialismo, alle origini era il desiderio di conquista e l'espansionismo militare.

        L'interscambio culturale necessitava del viaggio, l'evoluzione tecnologica ed economica lo ha reso secondario, gli stessi viaggi sono diventati più accessibili e veloci.
        Sappiamo sempre più dell'altro e viceversa, mangiamo quello che mangia lui, leggiamo e guardiamo quello che legge e guarda lui. Non ballavamo la hit di un cantante koreano (cantata nella sua lingua madre), non mangiavamo kebab, figuarsi il sushi, Corona non leggeva Murakami, Mo Yan non avrebbe preso un nobel. Realizzato questo progetto mondialista la lingua verrà da sola, e non sarà una lingua franca, sarà una lingua comune, se poi ti poni orizzonti di così lunga durata (il 3400 ma pure un millennio meno) devi mettere in conto la possibilità di un linguaggio che non sia scritto e neppure parlato.
        Cioè?
        giù i pensieri, sù i bilancieri.

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        • Sartorio
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          #79
          C'è chi sta lavorando (oggi) ad una rete di comunicazione globale HID.
          Immagina una internet senza computer, una tecnosfera che ci permea come aria, a cui miliardi di persone accederanno direttamente tramite un dispositivo collegato alla corteccia cerebrale, la telepatia 2.0
          Attualmente rimane nell'ambito della fantascienza, fino ad un certo punto, perché esperimenti come gli occhiali di google, la realtà aumentata, il cloud, spingono in questa direzione, ma se pensi al 3400 comincia ad entrare in questo campo di idee, per me il 2400 sarà già abbastanza divertente, a patto di non autoestinguerci.
          Originariamente Scritto da gorgone
          il capitalismo vive delle proprie crisi.

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          • LARRY SCOTT
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            #80
            Originariamente Scritto da Naturalissimo.88 Visualizza Messaggio
            A quell'epoca non c'era comunicazione... La diffusione delle lingue non era così facile

            Inviato dal mio HTC One S con Tapatalk 2
            Mica vero...c'erano molti più scambi di quel che si credeva.
            Se i romani importavano riso dalla Sera Major (la Cina) e nell'antica Cina si commerciavano armi romane così tanto isolazionismo evidentemente non c'era.

            ---------- Post added at 13:31:21 ---------- Previous post was at 13:29:17 ----------

            Originariamente Scritto da gorgone Visualizza Messaggio
            momento.
            iscriversi a lingue per fare l'interprete è una follia, anche perché l'italia è ormai piena (insomma ci sono) di cinesi di seconda generazione e competere con loro su questo campo è difficile, molto difficile, inoltre per fare l'interprete devi studiare per fare quello e non è la facoltà di lingue, bensì la scuola per interpreti, mentre in italia c'è discreta richiesta di traduttori letterari, perché tradurre un romanzo è questione completamente diversa e presuppone una conoscenza di entrambe le culture, in questo caso la facoltà di lingue è adatta e la richiesta esiste.

            la maggior parte della cina è abitata da contadini che non leggono nemmeno il cinese, figuriamoci l'inglesizzazione
            .
            Questo è un altro punto fondamentale...qua si immaginano tutti i cinesi come manager globali o iperingengneri...basta anche un semplice giro in via Paolo Sarpi per vedere che non è così, senza stare a scomodare la madrepatria.

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            • Neceseco
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              #81
              giù i pensieri, sù i bilancieri.

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              • Dsquared
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                #82
                Oggi stavo guardando una pagina su Wikipedia e nel riquadro delle lingue non era segnalato l'italiano, spiccava invece con indomito ardore la versione in Esperanto della pagina.

                Comunque oramai la barra delle lingue si sta allungando sempre di più, chi non vorrebbe infatti la pagina dedicata a Ludwik Lejer Zamenhof in siciliano ?



                Assomiglia un po' a Giannino nostro adorato, non trovate ?

                a lingua d'aiutu nternazziunali ccjiù parrata nto mundu.
                Originariamente Scritto da TheSandman
                Ridete ridete...tanto io col Chievo a Championship Manager ho vinto la Champions

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                • Neceseco
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                  #83
                  Originariamente Scritto da Dsquared Visualizza Messaggio
                  Oggi stavo guardando una pagina su Wikipedia e nel riquadro delle lingue non era segnalato l'italiano, spiccava invece con indomito ardore la versione in Esperanto della pagina.

                  Comunque oramai la barra delle lingue si sta allungando sempre di più, chi non vorrebbe infatti la pagina dedicata a Ludwik Lejer Zamenhof in siciliano ?



                  Assomiglia un po' a Giannino nostro adorato, non trovate ?

                  [/FONT][/COLOR]

                  Effettivamente gli somiglia parecchio

                  "Per la fonografo mian koran saluton al la barcelona grupo Esperantista." = "Attraverso il fonografo i miei sentiti saluti al gruppo Esperantista di Barcellona."

                  giù i pensieri, sù i bilancieri.

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