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Esperanto: la lingua internazionale

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    #16
    se proprio bisogna parlare di inferiorità (che poi da quando il parlare la lingua di un altro popolo è indice d'inferiorità), il fatto che io sappia la lingua di un altro paese mentre un abitante di quest'ultimo conosca solo la sua..Beh non mi mette certo in quella posizione

    in ambito lavorativo poter far da ponte tra piu' stati perche' multilingue... non è altro che un punto a favore

    sinceramente ritengo " limitati " gli anglofoni che parlano solo la loro lingua..e non inferiori quelli che conoscono anche le altre..senza contare che conoscere la lingua è anche un mezzo in piu' per apprezzar la storia di un popolo.

    Poi suvvia, l'inglese è una delle lingue piu' semplici se lo scopo è giusto capire e farsi capire


    Originariamente Scritto da Sean
    mi attacco ai tuoi pantaloni o te lo infilo a forza in gola




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      #17
      a causa dei cicani, degli ecuadores ancora poco e possiamo dire che lo spagnolo sarà la 2 lingua del nord italia...
      Originariamente Scritto da laplace
      Io che sono innocente, il più innocente di tutti maledetti bastardi che mi avete concepito per poi farmi passare serate come questa
      Originariamente Scritto da Pesca
      vuole disperatamente scoprire se scopo, bevo, mi faccio inculare. cose che non saprà mai.

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        #18
        Ad avere del tempo da buttare sarebbe anche un'idea simpatica. Se bisogna fare economia non vedo come possa trovare il posto nella vita di una persona.
        Always the beautiful answer who asks a more beautiful question

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          #19
          Originariamente Scritto da centos Visualizza Messaggio
          a livello pratico non capisco per quale motivo dovremmo sostituire l'inglese con l'esperanto, la maggior parte della popolazione mondiale già lo parla dovremmo rincominciare per cosa? per giustizia? perchè gli americani e gli inglesi sono arroganti? perchè è una "lingua superiore"?


          non è pratico
          La maggior parte della popolazione mondiale lo parla già? Direi che solo i giovani dei paesi sviluppati lo parlicchiano (parlare mi sembra troppo), tra i 40 enni italiani, dalla mia esperienza, direi che non lo parla neanche il 10%.

          Originariamente Scritto da Françis1992 Visualizza Messaggio
          interessante la prima parte del post,la seconda poteva essere evitata. Io ritengo l'inglese una lingua orrenda ma ciò non toglie che vada imparata e padroneggiata; come lingua mondiale è perfetta in quanto può essere appresa abbastanza facilmente a differenza di lingue complesse come lo spagnolo o il francese; che poi un inglese non parli una seconda lingua è cosa risaputa
          Originariamente Scritto da Ray Of Light Visualizza Messaggio
          Non ho capito perché con l'inglese moriranno migliaia di lingue e con l'esperanto no

          Inviato dal mio ST27i con Tapatalk 2
          Perché quelle lingue minoritarie come l'estone, il lituano ec. non producono più. I filme non li doppiano, i libri non li traducono né li scrivono, li importano, i neologismi non li generano, studiano più inglese che la loro lingua. Con l'Esperanto tutto ciò non accadrebbe perché non essendo la lingua di un popolo, nessuno ha interessi nell'imporla. Gli inglesi invece ci fanno i miliardi.

          "Insegnare l'inglese a milioni di persone è schiavizzarle" (Gandhi)


          Originariamente Scritto da zuse Visualizza Messaggio
          se proprio bisogna parlare di inferiorità (che poi da quando il parlare la lingua di un altro popolo è indice d'inferiorità), il fatto che io sappia la lingua di un altro paese mentre un abitante di quest'ultimo conosca solo la sua..Beh non mi mette certo in quella posizione

          in ambito lavorativo poter far da ponte tra piu' stati perche' multilingue... non è altro che un punto a favore

          sinceramente ritengo " limitati " gli anglofoni che parlano solo la loro lingua..e non inferiori quelli che conoscono anche le altre..senza contare che conoscere la lingua è anche un mezzo in piu' per apprezzar la storia di un popolo.

          Poi suvvia, l'inglese è una delle lingue piu' semplici se lo scopo è giusto capire e farsi capire
          Secondo me questa cosa dell'inglese lingua facile è un luogo comune diffuso appositamente. Oh, è talmente facile che dopo 12 anni di studio a scuola praticamente nessuno lo sa parlare.

          Originariamente Scritto da 600 Visualizza Messaggio
          Ad avere del tempo da buttare sarebbe anche un'idea simpatica. Se bisogna fare economia non vedo come possa trovare il posto nella vita di una persona.
          Questo è realistico e lo capisco, l'inerzia è sempre sovrana sta di fatto che in un anno di Esperanto lo parli come se fosse la tua lingua madre, con l'inglese servono decadi, e non raggiungerai mai il livello di un nativo.
          giù i pensieri, sù i bilancieri.

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            #20


            qua spiega il perchè l'esperanto può essere la lingua mondiale

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              #21
              Molto interessante la questione, sopratutto le argomentazioni del tale nel video... tuttavia mi pare quasi un'utopia che gli anglofoni, sopratutto l'America, "padrona del mondo", rinuncino a questo loro privilegio; ormai il sistema è già stato consolidato


              Originariamente Scritto da mmaattyy
              Mi sembra la gamba di un cadavere

              Originariamente Scritto da francesco_espo
              grande gandhi..

              Originariamente Scritto da TheDoc
              Ma ti sta uscendo una palla dal costume?

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                #22
                sarò duro, ma continuo a non capire. l'esperanto dovrebbe sostituire totalmente la lingua nazionale o solo in alcuni ambiti (commerciale-economico...)? se la risposta è la prima, perchè le lingue nazionali non dovrebbero in questo modo scomparire?

                Originariamente Scritto da psicouno
                proprio non afferro il senso di integrarsi con le proteine....
                Originariamente Scritto da Gandhi
                Posso avere la potestà di scrivere ciò che mi pare e mi piace? O devo cercare qualche articolo di legge (che non esiste) per affermare ciò summenzionato?

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                  #23
                  l'esperanto per comunicare con gli altri paesi, la tua lingua nel tuo
                  Originariamente Scritto da laplace
                  Io che sono innocente, il più innocente di tutti maledetti bastardi che mi avete concepito per poi farmi passare serate come questa
                  Originariamente Scritto da Pesca
                  vuole disperatamente scoprire se scopo, bevo, mi faccio inculare. cose che non saprà mai.

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                    #24
                    Esperanto: la lingua internazionale

                    Originariamente Scritto da Ray Of Light Visualizza Messaggio
                    sarò duro, ma continuo a non capire. l'esperanto dovrebbe sostituire totalmente la lingua nazionale o solo in alcuni ambiti (commerciale-economico...)? se la risposta è la prima, perchè le lingue nazionali non dovrebbero in questo modo scomparire?
                    Da quanto ho capito, essa si proclamerebbe esclusivamente come lingua Secondaria da utilizzare all'estero (o per affari esteri) dove non c'è possibilitá dunque di una comunicazione "approfondita" .. in teoria non dovrebbero sparire le lingue nazionali. Mi ha colpito sopratutto la facilità della lingua


                    Sent from my iPhone using Tapatalk


                    Originariamente Scritto da mmaattyy
                    Mi sembra la gamba di un cadavere

                    Originariamente Scritto da francesco_espo
                    grande gandhi..

                    Originariamente Scritto da TheDoc
                    Ma ti sta uscendo una palla dal costume?

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                      #25
                      Originariamente Scritto da Neceseco Visualizza Messaggio
                      Uso questo messaggio di Caredds come spunto per avviare questa discussione.



                      I problemi sono tanti. Il più grave (per me) è che l'inglese sta uccidendo centinaia di lingue, ci sono attualmente 6000 lingue parlate da meno di 10.000 persone e queste lingue moriranno poiché o parli inglese o sei escluso dal mondo globalizzato. Anche l'italiano, pur essendo una lingua con milioni di parlanti si sta impoverendo sempre più. Quando le persone dicono freezer al posto di "congelatore", quando si utilizzano termini inglesi perché si crede faccia fico, non si fa altro che dimostrare uno stato di provincialismo, come i ragazzini delle periferie che cercano di copiare quelli delle città. Ancor più dannosa è la questione nel settore dei forestierismi e dei neologismi. L'italiano ormai è una lingua immobilizzata, quasi tutte le parole nuove sono inglesi, su sky tutte le trasmissioni titolano in inglese, tutto l'ambito tecnologico è completamente anglicizzato. Non è sempre stato così, tutt'altro, l'italiano ha una forte motore che ingloba le parole estere, si pensi ad "albicocca" dall'arabo al barquq, a "giraffa" da zarrafa e ce ne sono migliaia di altri, che noi non riconosciamo come tali. Le lingue è così che muoiono, quando rallentano, per alla fine arrestarsi.

                      Come disse Machiavelli:

                      "Ma quella lingua si chiama d'una patria, la quale convertisce i vocaboli ch'ella ha accattati da altri nell'uso suo, ed è 'sì potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro; perché quello ch'ella reca da altri, lo tira a sé in modo che par suo." (Discorso intorno alla nostra lingua)


                      Un altro problema è che gli anglofoni sono persone di serie A e tutti gli altri persone di serie B. Loro non devono parlare un'altra lingua, ne studiacchiano un'altra tra le più diffuse ma quasi mai la parlano. Non devono tradurre tutti i loro prodotti per renderli accessibili al mercato mondiale e non devono spendere soldi per agganciarsi al treno.
                      Questa non è una questione di invidia o una battaglia puramente intellettuale, è una faccenda reale e tangibile. Gli inglesi guadagnano miliardi su miliardi grazie alle scuole d'inglese, con i certificati, con le traduzioni e con le vendite. Nessuno sembra badarci ma la lingua è uno dei più intimi punti di identità degli uomini. Basti pensare ai baschi, ai fiamminghi, ai catalani ec. ec., tutti popoli che associano la loro identità alla loro lingua. La lingua è la cultura, e la cultura è identità. Questa dipendenza dall'inglese ci pone in uno stato di minorità. Se tu sei un cantante, uno scrittore, un artista, un ingegnere, un regista, un venditore o qualunque altra cosa, sarai sempre svantaggiato rispetto ad un inglese, il tuo prodotto sarà sempre sottovalutato. Questo è palesemente ingiusto.

                      A questo punto però si potrebbe pensare che è inutile combattere contro i mulini a vento, il mondo va così e bisogna rassegnarsi. La pensavo anche io così, però effettivamente se penso al 2100 forse sì, si parlerà ancora inglese, ma nel 2500 mi sembra assurdo che si parlerà ancora inglese (anche perché l'inglese come lo conosciamo oggi nemmeno esisterà).


                      L'Esperanto mi sembra essere la soluzione ideale e definitiva al problema linguistico della torre di Babele. È una lingua inventata da un polacco di origini ebree di nome Zamenhof, nel crearla ha scelto delle basi logiche in modo che le sue regole non abbiamo mai un'eccezione, ed è così. L'Esperanto però, a differenza dell'inglese adesso, del francese durante il 1700, del latino prima e del greco ancor prima, non soffoca le altre lingue e le altre culture, anzi le esalta, perché l'Esperanto è stato pensato unicamente come lingua-ponte, una seconda lingua per tutti, in modo che tutti possano salvaguardare la propria, in modo che tutti siano allo stesso livello. Quando tu italiano parli esperanto con uno del Vietnam, non ti senti un in uno stato di inferiorità, poiché anche quella persona ha dovuto studacchiare come te. Che poi, l'Esperanto è anche incredibilmente facile. Ha solo 16 regole, oltre a queste 16 regole non c'è altro da imparare. Ha una fonetica perfetta (meglio dell'italiano), ogni cosa si legge come si scrive, in un unico modo senza eccezioni. Dopo una settimana conosci già tutta la grammatica della lingua. Io l'ho imparato in 2 settimane. Certo, è pur sempre una lingua e devi praticarla per impadronirtene, ma già dopo una settimana sei in grado di parlicchiare, e già da allora sei in grado di leggere qualsiasi testo, non come l'inglese che ti costringe a fare salti mortali con la lingua.





                      Per fare qualche esempio pratico, tutti i sostantivi finiscono in O, tutti gli aggettivi in A, perciò è impossibile avere ambiguità come il nostro "bello" che è sia sostantivo sia aggettivo. I verbi sono estremamente semplici e sempre regolari, niente verbi da imparare a memoria. Tutti i presenti finiscono in AS, tutti i futuri in OS, tutti i passati in IS, senza eccezioni. Il prefisso MAL- indica l'opposto di una parola, perciò se tu conosci 10 parole di Esperanto, automaticamente ne conosci 20. Buono = bona -> cattivo = malbona. Ci sono altri affissi che rendono l'Esperanto la lingua più potente di tutte, senza nessun dubbio. Con l'Esperanto puoi dire cose impensabili in altre lingue, e chiunque ti capirà dall'altra parte del mondo. Se io adesso dico malglasiĝu che significa "ti ordino di diventare l'opposto di un bicchiere" un tizio che abbia studiato una settimana del Burundi capirà perfettamente.
                      molto bello e interessante questo intervento! rep!

                      ---------- Post added at 17:07:37 ---------- Previous post was at 17:03:06 ----------

                      Originariamente Scritto da Liam & Me Visualizza Messaggio
                      L'inglese si e' evoluto - semplificato - nel tempo per motivi molto pratici: avevano un impero mondiale ed avevano bisogno di una lingua semplice x comunicare coi sottoposti.

                      Che e' anche il motivo per cui I Navajos non hanno conquistato il mondo.
                      beh inzomma Liam, di certo la loro lingua li ha aiutati, ma penso che sia stata anche questione di indole. Gli inglesi, come i francesi, sono genti particolari.


                      (Thomas Sankara)

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                        #26
                        io non so nulla di questo argomento, però credo che l'appiattimento culturale sia LA conseguenza inevitabile della globalizzazione. Poi si può vedere anche il sacco mezzo pieno e parlare di "arricchimento" e "contaminazione" (nella sua accezione più positiva), ma di fatto affiancare una lingua totalmente nuova (sebbene creata appositamente per dare il medesimo "peso" alle varie contaminazioni) non risolve di certo il problema dell'appiattimento, anzi lo amplifica.

                        Io sono d'accordo che greenday e tongue rappresentino il male assoluto della globalizzazione, però oggettivamente nel momento in cui si utilizza tanto una lingua straniera, poi si finisce per semplificarsi la vita e utilizzare terminologie e concetti "misti".

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                          #27
                          E'già piuttosto rilevante che si arrivi a concordare sulla necessità di una lingua comune, ricostruire la torre di babele è un passo fondamentale per tornare a far paura agli dei.

                          L'esperanto lo vedo piuttosto maluccio, come qualsiasi lingua basata sull'alfabeto latino, l'oriente è destinato ad essere il prossimo polo di influenza economica e culturale.
                          In Europa si arriverà gradualmente alla totale adozione dell'inglese, le nuove generazioni sono un passo avanti da questo punto di vista.
                          L'Africa sarà un interessante terreno di studio.
                          Originariamente Scritto da gorgone
                          il capitalismo vive delle proprie crisi.

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                            #28
                            Non capisco perchè dovrebbe diventare la lingua franca del mondo, onestamente, non avendo nessuna potenza a sorreggerla

                            Commenta


                              #29
                              Dell'esperanto se ne parla da tempo; a mio parere è un progetto destinato a fallire sul nascere. Una lingua ha processi di formazione storica non eludibili, fa il suo corso con la comunità parlante che, appunto, la parla. Per quanto riguarda la questione inglese/italiano e la tendenza alla riduzione concreta di quest'ultimo non si registrano situazioni drammatiche e preoccupanti, anzi. Se ne è occupato, tra le altre cose, De Mauro in La fabbrica delle parole. Il pdf si trova facilmente per chi volesse approfondire. L'ho letto tempo fa ma ricordo che si sono tabelle che mostrano la costituzione del lessico italiano. L'impatto dell'inglese (per prestiti, neoformazioni ecc.) non è quantitativamente rilevante.
                              Lasciati chiamare altri cento e un giorno...lascia che ti biascichi che ho sonno.

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                                #30
                                Nessuna lingua dura per sempre come ''lingua egemone'', vedere ''Koinè'' e ''Latino''... anche l'inglese subirà tale sorte, visto che gli equilibri geopolitici attuali non dureranno certo per secoli.

                                Detto questo, non vedo quale sia la differenza se fosse l'inglese o l'esperanto a sostituire le lingue nazionali. In tal caso sarebbe comunque un ''genocidio'' culturale, dove sarebbe la differenza?

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