sono cambiate le qualità dei consumi, ma soprattutto la specializzazione del lavoro. i paesi in surplus del primo mondo si contano sulle dita di una mano e diciamo che di importante ci sono solo germania e giappone (che per la verità ora è sempre a cavallo del pareggio), ossia i due leader mondiali del settore manifatturiero. due paesi dove le famiglie consumano poco, vivono una vita piuttosto modesta in rapporto alle proprie possibilità e poco consumistica, fatta di acquisti importanti e infrequenti.
a questo si è aggiunto il fatto che un tempo fosse conveniente acquistare beni nazionali perché i trasporti erano costosi, i cambi sfavorevoli e nei paesi dove il lavoro costava poco non c'erano strutture. ora, anche le imprese italiane, nei propri processi interni, aumentano il disavanzo. basti pensare ad un'impresa che produce e commercializza vestiti made in italy: copra il cotone in marocco, lo fa lavorare in turchia e poi in italia mantiene solo le funzioni a più elevato valore aggiunto per mantenere l'etichetta di origine.
un tempo i cinesi eravamo noi
a questo si è aggiunto il fatto che un tempo fosse conveniente acquistare beni nazionali perché i trasporti erano costosi, i cambi sfavorevoli e nei paesi dove il lavoro costava poco non c'erano strutture. ora, anche le imprese italiane, nei propri processi interni, aumentano il disavanzo. basti pensare ad un'impresa che produce e commercializza vestiti made in italy: copra il cotone in marocco, lo fa lavorare in turchia e poi in italia mantiene solo le funzioni a più elevato valore aggiunto per mantenere l'etichetta di origine.
un tempo i cinesi eravamo noi
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