Originariamente Scritto da Dr.Vazzo
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La fornero e i giovani schizzinosi
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Last edited by Black87; 26-10-2012, 03:42:20.
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Originariamente Scritto da Black87 Visualizza Messaggionon è cavalleresca, prince descrive solo il significato di raccomandazione per come è inteso fuori dall'Italia e per come dovrebbe esserlo qui. Intende dire più o meno questo: se il mio ex datore di lavoro/professore universitario/collaboratore mi raccomanda (e di fatto si prende la responsabilità di farlo), sarò probabilmente più affidabile di uno con le mie stesse competenze ma senza raccomandazioni. Che poi la parola "raccomandazione" abbia un'accezione negativa in Italia è un altro discorso. Siamo noi l'eccezione eh... chiunque abbia cercato lavoro all'estero con un minimo di cervello lo sa bene. L'equivoco nasce dal fatto che in italia conta più chi conosci rispetto a quello che sai fare e non il contrario, perché spesso chi ti prende si assume pochissime responsabilità sui soldi che investe su di te e pensa maggiormente ad avere una posizione politicamente "protetta" (nel pubblico o nel privato convenzionato soprattutto).
ma il problema non è il termine che usiamo, ma quello che significa, qui, in Italia.
raccomandato, qui in Italia, significa troppo spesso imposto. poi possiamo metterci a giocare sulle parole, ma non credo faremmo il punto della situazione.
la chiamamo "zampata in culo"? va bene.
in italia spesso la zampata in culo è la via di alcuni per carriere veloci e ben retribuite.
la meritocrazia allora non esiste?
certo che sì: esiste la meritocrazia, ma al fianco di una forte mentalità "nepotistica", tipicamente italiana.
io sono il primo a dire che chi si impegna davvero e ha i numeri, arriva sempre. il talento vince sempre sulla zampata in culo, magari in tempi più lunghi, ma vince e ripaga.
in Italia però c'è anche una bella fetta di parenti, amici, prezzolati, faccendieri, opportunisti che si ritagliano posti di tutto rispetto solo con le "conoscenze" giuste. posti che vengono rubati al libero mercato dell'occupazione seria e professionale.
ergo l'accezione negativa in italia c'è perchè la recezione del termine "raccomandazione" segue purtroppo ad una serie di casi scandalosi di nepotismo, clientelismo etc etc che in altri paesi, se esistono, di certo per buon gusto vengono meno sponsorizzati e sbandierati.
(Thomas Sankara)
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Originariamente Scritto da Barone Bizzio Visualizza MessaggioPenso che sia il problema principale dell' Italiano medio. Non in questo caso però, perchè la fornero ha usato un aggettivo che può descrivere una parte di giovani, benestanti e mantenuti, che si possono permettere di scegliere quale lavoro gli piace e quale lavoro non gli piace, parlando in pubblico, ad una potenziale platea che comprende anche, e credo siano la maggioranza, i giovani che non possono contare esclusivamente sul sostegno dato loro dalla rete-famiglia e devono accattarsi qualunque lavoro trovano.
Ha detto una cazzata e han fatto bene a criticarla. Ben diverso dalle critiche, immotivate, in risposta a quanto detto tempo fa da Martone...che è un coglione ma che ha detto una cosa giustissima
---------- Post added at 02:36:40 ---------- Previous post was at 02:30:33 ----------
Scusa, ma non credo che il livello di choosiness dei giovani italiani sia un criterio affidabile per determianre la mobilità interna
s
il sig/dott/ing Martone sarà sicuramente un giovane che è uscito dall'università nei tempi giusti, merito suo ci mancherebbe ma ha avuto anche la fortuna di essere figlio di Martone padre
uomo ricco che ha potuto permettere al figlio di studiare senza fare un lavoretto, di avere un appartamento pagato (non so nemmeno cosa ha studiato), il pasto caldo sicuro ecc
il 90% degli studenti che frequentano l'università sono figli del sig e della sig.ra Rossi, due stipendi normali, casa di proprietà con mutuo o affitto che tirano la cinghia per far studiare i figli che spesso devono fare qualche lavoretto per far quadrare il bilancio
ergo Martone figlio e quelli come lui non hanno idea di come funzioni la vita del 90% delle persone, hanno sempre avuto al pappa pronta e si sentono in eterno conflitto con la figura del padre capitano d'azienda, dirigente statale di alto livello, medico importante ecc
quindi i Martone figlio giocano a fare gli intellettuali/dirigenti di livello sentendosi in obbligo di giudicare gli altri dall'alto del loro pulpito
il problema è che questi Martone figlio nella vita non hanno ancora dimostrato un caxxo e questo lo sanno, li fa incavolare da morire e diventano cattivi e supponenti specialmente con quelli che ne sanno tanto quanto loro ma che il loro posticino se lo sono guadagnati con il sudore
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Originariamente Scritto da PrinceRiky Visualizza MessaggioIo invece sono convinto lavoreresti lo stesso anche se potessi vivere di rendita. Magari apriresti una tua attività o faresti lavori più gratificanti e meno redditizi.
Poi tutto potrebbe dipendere dall'entità di questa rendita. La dimensione di questi ipotetici passatempi sarebbe sicuramente diversa se la rendita fosse di 1500 euro al mese piuttosto che avere 100miloni di euro in banca.
Originariamente Scritto da PrinceRiky Visualizza MessaggioIl fatto che ti impegni sul lavoro significa che in qualche modo trovi soddisfazione in quello che fai (non penso tu lo faccia per mero senso del dovere - anche se mi dicessi di sì, perdonami, non ti crederei... non stai aiutando i bambini del burkina faso). Il fatto che implichi un sacrificio... beh cosa credi che un top manager faccia una via facile? né tu né io probabilmente reggeremmo anche solo mezza giornata di un Marchionne o un Della Valle....
Non invidio marchionne o gente simile e immagino loro non invidieranno me, ad ognuno il suo. Con questo non voglio dire che non "invidio i ricchi" ma solo quelli che lo sono senza doversi sbattere, ovvero quelli che sono ricchi e hanno il tempo libero per godersi i soldi.Last edited by SonGohan; 26-10-2012, 13:52:42.
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Io provengo da una famiglia benestante che non ha problemi economici eppure non ho potuto scegliere se fare l'operatore ecologico o meno e per giunta inserito in questo ambiente da un politico locale con il classico sistema italiano rodato "mi voti,
ti faccio lavorare" il signorino non è stato fatto sindaco e dopo un mese sono tornato a casa.
Quanto alla raccomandazione o proposta di assunzione da parte di un garante...
in questo thread ha assunto una connotazione veramente corretta, la raccomandazione
non vista come una scorciatoia per far occupare posti che meriterebbero altri, ma uno strumento che sia in grado di ricalcare le caratteristiche del candidato attraverso una persona di fiducia per l'azienda o l'ente che sia, una sorta di rapporto di fiducia da ambo le parti.
Squallido è l'interesse reciproco. L'azienda per la quale ho dovuto selezionare i rifiuti nell'immondizia avrebbe guadagnato in affari dall'ascesa al potere di questo amico di uno degli zii.
Non vedo niente di eclatante in una persona che si prende la briga di spendere qualche buona parola
per qualcuno, è deplorevole che questo diventi l'unico strumento per cercare lavoro allora è qui che bisognerebbe ridimensionare il concetto di raccomandazione ed essere aperti a conoscere una serie di candidati e senza per questo essere schizzinosi con i numeri e certificazioni varie attaccandosi a qualunque appiglio che limiti l'ingresso nel mondo del lavoro.
La precedenza a chi è maggiormente istruito accademicamente parlando, ma spazio a tutti gli aspiranti lavoratori !
Per questi politici laureato, diplomato che sia un candidato se va a raccogliere pomodori in campagna (lavoro dignitosissimo) è un comune italiano non schizzinoso ergo s siamo un paese senza alcun problema di occupazione.
Gli schizzinosi sono quelli che non si adeguano a simili assurdità.Last edited by Palestra86; 26-10-2012, 13:19:11.
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Originariamente Scritto da centos Visualizza Messaggioil sig/dott/ing Martone sarà sicuramente un giovane che è uscito dall'università nei tempi giusti, merito suo ci mancherebbe ma ha avuto anche la fortuna di essere figlio di Martone padre
uomo ricco che ha potuto permettere al figlio di studiare senza fare un lavoretto, di avere un appartamento pagato (non so nemmeno cosa ha studiato), il pasto caldo sicuro ecc
il 90% degli studenti che frequentano l'università sono figli del sig e della sig.ra Rossi, due stipendi normali, casa di proprietà con mutuo o affitto che tirano la cinghia per far studiare i figli che spesso devono fare qualche lavoretto per far quadrare il bilancio
ergo Martone figlio e quelli come lui non hanno idea di come funzioni la vita del 90% delle persone, hanno sempre avuto al pappa pronta e si sentono in eterno conflitto con la figura del padre capitano d'azienda, dirigente statale di alto livello, medico importante ecc
quindi i Martone figlio giocano a fare gli intellettuali/dirigenti di livello sentendosi in obbligo di giudicare gli altri dall'alto del loro pulpito
il problema è che questi Martone figlio nella vita non hanno ancora dimostrato un caxxo e questo lo sanno, li fa incavolare da morire e diventano cattivi e supponenti specialmente con quelli che ne sanno tanto quanto loro ma che il loro posticino se lo sono guadagnati con il sudore
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Originariamente Scritto da Dr.Vazzo Visualizza Messaggiola tua idea di raccomandazione è un po' cavalleresca Riky.
raccomandato molte, molte volte non significa "consigliato", ma "imposto".
il raccomandato è messo lì per volontà di chi è più in alto per questioni di mero interesse.
E la "segnalazione" di cui parlava il berso prima, è roba di socialisti. E funzionava più o meno così: il politico va nell'ufficio dell'imprenditore "We allora hai fatto la tessera?" "ehehehe sì" "senti, ho conosciuto un tizio, si chiama Vazzo, molto in gamba e affidabile sul lavoro "
Quando uno conosce il meccanismo, non serve più esplicitarlo. E allora possiamo chiamarlo come vogliamo.
Non esiste la segnalazione nel mondo "sano". Non è che se conosco uno in gamba, la prima cosa che mi passa per la testa è "segnalarlo" ad un amico imprenditore.
Il mondo del lavoro "sano" non crea posizioni dal nulla. Se c'è una posizione aperta si cerca di coprirla, se c'è necessità di una nuova figura (neutra) la si crea. Sono veramente inusuali i casi in cui una società voglia un tizio anche senza una posizione aperta.
Originariamente Scritto da Dr.Vazzo Visualizza Messaggio
esattamente
---------- Post added at 02:22:46 ---------- Previous post was at 02:13:54 ----------
beh insomma...certo sanno cosa significa pressione psicologica ed emotiva, ma un metalmeccanico (il lavoratore camusiano de "il mito di sisifo") o un manovale, comunque schiacciati in un lavoro ripetitivo e di certo non superpagato, non credo se la passino meglio.
conosco un paio di industriali con cui sono in rapporti d'amicizia che sono pieni di tic e si vede che la tensione è parte della loro vita, ma credo che il potere e il denaro che si accaparrano ogni giorno compensino bene questo effetto collaterale. forse non sarei in grado di fare il loro mestiere, ma non per la pressione a cui sono sottoposti, ma più per le competenze che mi mancano.
un lavoro alienante è molto peggio di un lavoro duro e stressante, ma che sa dare grandi gratificazioni economiche, di leadership e affermazione personale.
chi non arriva a certi livelli non credo che non ci arrivi perchè non vuole ammazzarsi di lavoro, ma piuttosto perchè non ha le capacità intellettive, relazionali ed emotive per raggiungere la vetta.
Lavori 12-15 ore al giorno 7 giorni su 7 e fino a quando non hai un mezzo esaurimento non ti prendi mezza giornata di pausa. Hai due settimane risicate di ferie l'anno dove DEVI rilassarti (ma alla fine non ci riesci) perché non hai altra possibilità. Sei sostanzialmente reperibile 24h su 24, non stacchi mai la testa, devi risolvere mille grane, alcune di sensibile importanza (tipo che si perdono milioni di euro dal giorno alla notte)....
E' una vita di merda. Sebbene si possa vivere nel lusso, è una vita che pochissimi sono in grado di fare. Perché lo fanno, ti chiederai? 1) perché possono; ed essere tra i pochi che possono, ci stimola a fare una cosa anche se non è al 100% quello che vogliamo; 2) perché lo trovano gratificante; spesso una gratificazione "malata", un circolo vizioso e morboso. 3) perché il potere è seducente, ma estremamenete logorante.
Originariamente Scritto da Black87 Visualizza Messaggionon è cavalleresca, prince descrive solo il significato di raccomandazione per come è inteso fuori dall'Italia e per come dovrebbe esserlo qui. Intende dire più o meno questo: se il mio ex datore di lavoro/professore universitario/collaboratore mi raccomanda (e di fatto si prende la responsabilità di farlo), sarò probabilmente più affidabile di uno con le mie stesse competenze ma senza raccomandazioni. Che poi la parola "raccomandazione" abbia un'accezione negativa in Italia è un altro discorso. Siamo noi l'eccezione eh... chiunque abbia cercato lavoro all'estero con un minimo di cervello lo sa bene. L'equivoco nasce dal fatto che in italia conta più chi conosci rispetto a quello che sai fare e non il contrario, perché spesso chi ti prende si assume pochissime responsabilità sui soldi che investe su di te e pensa maggiormente ad avere una posizione politicamente "protetta" (nel pubblico o nel privato convenzionato soprattutto).
è una cosa che si merita, di solito...
poi sai.. non costa niente... ma è anche di libera valutazione.
Originariamente Scritto da SonGohan Visualizza MessaggioIn effetti non starei a fare nulla. Sarebbero comunque attività catalogabili poco come "lavoro" (per una questione di redditività nulla se non negativa) ma sarebbero dei "mezzi lavori" per l'altra metà un mix di passatampi/hobby/sport/avventure/passioni personali...pensa che ogni giorno mi "intrippo" con qualche nuova idea strana (quasi sempre cose futili) e se avessi una rendita e non dovessi lavorare metterei in pratica un sacco di cavolate.
Poi tutto potrebbe dipendere dall'entità di questa rendita. La dimensione di questi ipotetichi passatempi sarebbe sicuramente diversa se la rendita fosse di 1500 euro al mese piuttosto che avere 100miloni di euro in banca.
Più che senso del dovere è un senso di responsabilità del quale non riesco a liberarmi. So che potrei sbragare (entro certi limiti) sul lavoro e percepirei lo stesso lo stipendio ma dato che ho un contratto da onorare non riesco, c'è qualcosa dentro me che mi spinge ad impegnarmi dato che per lavorare, vengo pagato. Non ho alcun accordo con i bambini del burkina faso e infatti non mi frega di aiutarli.
Non invidio marchionne o gente simile e immagino loro non invidieranno me, ad ognuno il suo. Con questo non voglio dire che non "invidio i ricchi" ma solo quelli che lo sono senza doversi sbattere, ovvero quelli che sono ricchi e hanno il tempo libero per godersi i soldi.
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Originariamente Scritto da Testa Visualizza MessaggioTi confesso Palestra che non ho capito molto ( ma sono di fretta...)
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Originariamente Scritto da Barone Bizzio Visualizza Messaggio"eh ma io la mattina tolgo le mine anti-uomo dai campi e la sera vado a donare il sangue"
che poi avevo letto su un quotidiano tempo fa, ma ora non ho voglia di controllare se sia vero che l'italia è, tra i paesi europei, lo stato con una delle percentuali più basse di studenti lavoratori e una delle più alte di studenti fuori corso.
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Originariamente Scritto da Barone Bizzio Visualizza MessaggioSi ma tolto questo, aveva ragione.Se i figli della signora e del signor Rossi si iscrivono all' università a 18 anni e ne escono a 30 sono degli sfigati. Guardacaso, tutti i figli della signora e del signor rossi si sono giustificati dicendo " eh ma io ho problemi", "eh ma io la mattina tolgo le mine anti-uomo dai campi e la sera vado a donare il sangue"...insomma, hanno scritto stronzate per non affrontare il fatto che se ci metti 10 anni a fare l' università, a meno di situazioni di eccezionale gravità, hai solo cazzeggiato
alle volte non solo in situazioni di eccezzionale gravità
ti porto un esempio che conosco bene, la cugina di mia moglie
ha iniziato l'università, poi ad un certo punto si è messa anche a lavorare come maestra d'asilo mentre continuava a studiare, si è laureata sui 35
non ha gravato sulle spalle di nessuno nonostante sia andata fuori corso di almeno 10 anni
la sorella ha fatto la stessa cosa solo che lavora in una multinazionale chimica
ecco la differenza tra i Martone e ste due povere sfigate è che il primo ha tanta grana senza aver mai piegato la schiena e si è laureato a 15 anni, le altre due si sono laureate mentre lavoravano
chi è lo sfigato?
se per sfigato intendi uno che ha la sfiga di nascere in una famiglie normale, allora sono due sfigate
la morale è: Se nella vita non hai mai piegato la schiena non venire ad insegnare a me come si fa a lavorare, mongolo
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Originariamente Scritto da centos Visualizza Messaggioalle volte non solo in situazioni di eccezzionale gravità
ti porto un esempio che conosco bene, la cugina di mia moglie
ha iniziato l'università, poi ad un certo punto si è messa anche a lavorare come maestra d'asilo mentre continuava a studiare, si è laureata sui 35
non ha gravato sulle spalle di nessuno nonostante sia andata fuori corso di almeno 10 anni
la sorella ha fatto la stessa cosa solo che lavora in una multinazionale chimica
ecco la differenza tra i Martone e ste due povere sfigate è che il primo ha tanta grana senza aver mai piegato la schiena e si è laureato a 15 anni, le altre due si sono laureate mentre lavoravano
chi è lo sfigato?
se per sfigato intendi uno che ha la sfiga di nascere in una famiglie normale, allora sono due sfigate
la morale è: Se nella vita non hai mai piegato la schiena non venire ad insegnare a me come si fa a lavorare, mongoloLast edited by Conan le Barbare; 26-10-2012, 14:24:33.Rest in Peace Andy.....
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Originariamente Scritto da gorgone Visualizza Messaggio
che poi avevo letto su un quotidiano tempo fa, ma ora non ho voglia di controllare se sia vero che l'italia è, tra i paesi europei, lo stato con una delle percentuali più basse di studenti lavoratori e una delle più alte di studenti fuori corso.
Se invece lo sbagliano devono abbandonare gli studi.
Quindi fuoricorso non ci possono andare neanche se vogliono, non so che parametri correttivi possano aver applicato per fare la statistica.B & B with a little weed
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Originariamente Scritto da centos Visualizza Messaggioalle volte non solo in situazioni di eccezzionale gravità
ti porto un esempio che conosco bene, la cugina di mia moglie
ha iniziato l'università, poi ad un certo punto si è messa anche a lavorare come maestra d'asilo mentre continuava a studiare, si è laureata sui 35
non ha gravato sulle spalle di nessuno nonostante sia andata fuori corso di almeno 10 anni
la sorella ha fatto la stessa cosa solo che lavora in una multinazionale chimica
ecco la differenza tra i Martone e ste due povere sfigate è che il primo ha tanta grana senza aver mai piegato la schiena e si è laureato a 15 anni, le altre due si sono laureate mentre lavoravano
chi è lo sfigato?
se per sfigato intendi uno che ha la sfiga di nascere in una famiglie normale, allora sono due sfigate
la morale è: Se nella vita non hai mai piegato la schiena non venire ad insegnare a me come si fa a lavorare, mongolo
Sono due casi eccezionali. L' età media dei laureandi in italia è proprio 28 anni e - come ha appena sottolineato gorgone - ci sono pochissimi studenti lavoratori in Italia. La stragrande maggioranza dei fuori corso che conosco lo sono perchè hanno perso tempo. Me compreso, che ci ho messo otto anni abbondanti a finire giurisprudenza. E non perchè abbia dovuto fronteggiare situazioni di eccezionale gravità ma perchè ho perso tempo. Ho avuto un brutto periodo in cui non studiavo ed è durato due anni, ma non lo userei mai come giustificazione per l' essere andato fuori corso
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Originariamente Scritto da Liam & Me Visualizza MessaggioQuindi fuoricorso non ci possono andare neanche se vogliono, non so che parametri correttivi possano aver applicato per fare la statistica.
in italia, in spagna e in francia, so per certo che si può andare fuori corso.
in altri stati europei non so.
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