Paolo Onofri.

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    L'informatore Esoterico
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    Paolo Onofri.

    La gente li ha abbandonati , nessuno piu' dice che questo uomo e' ancora in coma e ridotto in stato vegetativo da 4 anni in un letto di ospedale.
    Che disgrazia ha colpito la moglie , prima l'efferato omicidio del figlio Tommaso e poi questa disgrazia del marito , mi chiedo perche' Dio si diverta cosi a torturare sempre certe persone , la fortuna e' cieca e ci vede benissimo , ma forse Dio non esiste o se esiste non si interessa.
    Penso pero' che non esista.
  • TheSandman
    Ex Presidente
    • Jun 2008
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    #2
    Non dimenticherò mai quando nei giorni post rapimento si iniziò a speculare anche su quest'uomo...i giornalai italiani iniziarono a mettere la pulce nell'orecchio all'opinione pubblica che dietro alla scomparsa del piccolo Tommy ci fosse proprio lui in persona, perchè "una voce" -omologa di quelle che passa le intercettazioni ininfluenti penalmente penalmente, ma distruttive personalmente,ai giornali..- li avvisò che dentro ai computer del padre del piccolo c'erano molte immagini pornografiche...


    Tessera N° 6

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      #3
      Il papà di Tommy come Eluana «Mi disse: non voglio vivere così»
      La moglie Paola: no all' accanimento, mi opporrei a una rianimazione

      «Sono contro l' accanimento terapeutico. Se a Paolo dovesse succedere qualcosa, se dovesse essere necessario rianimarlo o prendere nuovi farmaci, direi no, lasciatelo andare». Paolo Onofri come Eluana. Lo ammette a malincuore la moglie Paola. Il suo cuore batte, ma lui non lo sa. Gli occhi azzurri spalancati, lo sguardo fisso nel nulla. Da mesi la vita del papà del piccolo Tommy, il bimbo rapito e ucciso la sera del 2 marzo 2006, è tutta in un letto d' ospedale nel centro di riabilitazione «Cardinal Ferrari» di Fontanellato (Parma). Per il momento. Nel futuro ci sarà una struttura diversa, di sicuro non la cascina di Casalbaroncolo, il casale ristrutturato dove una sera di nebbia il figlioletto di 17 mesi, ammalato di epilessia, venne strappato dal seggiolone da due sequestratori improvvisati. L' incubo peggiore della sua vita, oggi, forse, neppure un vago ricordo. Perché Paolo è in stato vegetativo da quasi sei mesi. Se pensa o ragiona, se abbia o meno coscienza, non c' è alcuna certezza. Colpa di un infarto, l' 11 agosto scorso. Il cuore si ferma, il sangue non circola, il cervello resta privo di ossigeno. Quaranta minuti di buio. Poi il muscolo ricomincia a pompare. Ma per Onofri è il tramonto della coscienza, il sipario che cala su un destino beffardo. Paolo come Eluana. La sorte non smette di sbalordire. E Paola lo sa: «Sono tre anni di massacro, ma dopo la fine che ha fatto mio figlio, forse, nulla più mi spaventa». Una vita a metà, senza più Tommy, senza più Paolo. «Vado a trovarlo, ma nulla è più come prima. I medici me l' hanno detto, sarà difficile che possa riprendersi». Le condizioni cliniche sono stazionarie: Paolo non è più attaccato alle macchine, respira da solo, mangia attraverso un sondino allo stomaco. Ma dove sia finita la sua mente, resta un mistero. E i dubbi non finiscono mai. «Prima che accadesse a me, ho sempre seguito la storia di Eluana, sono sempre stata dalla parte del padre Beppino. Ma ora che sono nelle sue condizioni, è difficile decidere». Una questione non nuova, quella del «fine vita», che Paolo Onofri aveva affrontato. «Con mio marito ne avevo parlato, lui mi ha sempre detto che non avrebbe mai voluto vivere dipendendo completamente da altri. Ma adesso che si trova in queste condizioni, sinceramente non saprei cosa fare». Di fatto la speranza non manca: «I medici dicono che miglioramenti non ne ha avuti, che Paolo potrebbe restare così per tutta la vita. Ma chi ce l' ha la certezza? A me pare, a volte, di vedere una sua reazione, di sentire che dica qualcosa. È capitato quando sono andata a trovarlo con Sebastiano. Per questo voglio aspettare, chissà che non succeda qualcosa». Speranza sì, ma mai ostinazione: «Ne ho parlato anche con la sorella di Paolo. Per quanto possa augurarmi che vada tutto per il meglio, una cosa è certa: se lui dovesse stare male, vorrei solo che lo lasciassero stare». Resta il pensiero di Tommy: «Il mio bambino mi sta aiutando, è lui che mi dà tanta forza. Forse non tutto succede per caso». Grazia Maria Mottola La tragedia Il bambino Il 2 marzo 2006 a Casalbaroncolo (Pr) viene rapito e ucciso Tommaso Onofri (foto), 17 mesi. Condannati Mario Alessi, Salvatore Raimondi e Antonella Conserva Il padre Paolo Onofri, papà di Tommy, viene colpito da infarto l' 11 agosto 2008. Da allora è in stato vegetativo

      Mottola Grazia Maria


      Pagina 19
      (23 gennaio 2009) - Corriere della Sera

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      • Theycallmechobo
        Il Pontificatore misericordioso
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        • Savana
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        #4
        Non bisgona scomodare nessuno,queste cose esistono,fanno parte della vita e a qualcuno succedono.

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        • centos
          Bad Lieutenant
          • Jan 2009
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          #5
          comunque non è vita, io preferirei dipartire piuttosto che "vivere" così



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