Purtroppo manca una visione d'insieme, l'opinione che si è fatta strada ultimamente, anche grazie a certi partiti politici che l'hanno cavalcata, è che il sud sia solo un peso, che non contribuisca all'economia complessiva, e che il PIL delle regioni settentrionali si giustifichi da solo, e non nasca anche da alcune politiche economiche degli anni '70, che vedevano il meridione una fonte di manodopera a basso costo ed un naturale sbocco per le merci prodotte dalle industrie settentrionali, tutto in cambio di qualche impiego statale.
Se dovessi guardare la cosa da un punto di vista meramente monetario, non sono così sicuro che una secessione oggi si rivelerebbe catastrofica per il sud. Anzi: intanto sarebbe una macro regione con una propria moneta, libera di svalutarsi a piacimento e fuori dall'euro, con una dogana che considererebbe i beni prodotti in Lombardia come quelli tedeschi, ovvero provenienti dall'estero, questo svilupperebbe naturalmente l'industria locale, e portrebbe tassazione aggiuntiva, ed occupazione. Inoltre in termini di idrocarburi la Basilicata (che produce due terzi del petrolio estratto in Italia e l'80% del gas naturale) e la Sicilia con i suoi giacimenti petroliferi e le raffinerie al largo delle coste si svincolerebbero sicuramente dalle industrie nazionali dell'energia, poi ci sarebbero gli introiti del turismo, amministrati in autonomia.
Sparirebbe per forza di cose l'assistenzialismo, ed a condizione di allevare una classe politica di un certo spessore, ripristinando la forca per i mafiosi, potrebbe uscirne veramente qualcosa di buono.
Se dovessi guardare la cosa da un punto di vista meramente monetario, non sono così sicuro che una secessione oggi si rivelerebbe catastrofica per il sud. Anzi: intanto sarebbe una macro regione con una propria moneta, libera di svalutarsi a piacimento e fuori dall'euro, con una dogana che considererebbe i beni prodotti in Lombardia come quelli tedeschi, ovvero provenienti dall'estero, questo svilupperebbe naturalmente l'industria locale, e portrebbe tassazione aggiuntiva, ed occupazione. Inoltre in termini di idrocarburi la Basilicata (che produce due terzi del petrolio estratto in Italia e l'80% del gas naturale) e la Sicilia con i suoi giacimenti petroliferi e le raffinerie al largo delle coste si svincolerebbero sicuramente dalle industrie nazionali dell'energia, poi ci sarebbero gli introiti del turismo, amministrati in autonomia.
Sparirebbe per forza di cose l'assistenzialismo, ed a condizione di allevare una classe politica di un certo spessore, ripristinando la forca per i mafiosi, potrebbe uscirne veramente qualcosa di buono.
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