Breve storia di una generazione - non la mia per fortuna

[gorgone]

quindi il punto è che non bisogna criticare.
bene, ne prendo atto.

mi sembra una posizione ragionevole.

[naoto]

quindi il punto è che non bisogna criticare.
bene, ne prendo atto.

mi sembra una posizione ragionevole.

Beh no, dai.

Però, tornando al tuo post sulla ridistribuzione della ricchezza, vorrei che ti dilungassi un po' sul punto, se ti va.

[Bob Terwilliger]

quindi il punto è che non bisogna criticare.
bene, ne prendo atto.

mi sembra una posizione ragionevole.

quindi il punto è che, se si viene continuamente criticati, non si deve replicare (perché non si è stati in guerra).
bene, ne prendo atto.

mi sembra una posizione ragionevole.

[gorgone]

Beh no, dai.

Però, tornando al tuo post sulla ridistribuzione della ricchezza, vorrei che ti dilungassi un po' sul punto, se ti va.

non resisto all'amor della battuta.
sai che non ho capito cosa ti interessi? la distribuzione della ricchezza in atto o l'opposizione (aka giramento vorticoso degli attributi) dell'ex parte ricca.

[naoto]

La ridistribuzione della ricchezza.

Personalmente, nella quotidianità (non a livello sistemico, per intenderci), vedo l'esatto contrario.
Ecco cosa intendevo.

[gorgone]

in che senso? cioè ti pare che la condizione dei cambogiani sia peggiorata rispetto a venti anni fa?

io vedo che la condizione di un italiano è peggiorata rispetto a venti anni fa (ed è questo il punto), ma larghe parti della popolazione mondiale stanno migliorando lo standard di vita.
per dire in cina già non conviene più produrre perché gli operai costano troppo, vogliono le ferie ecc.. ecc..

del resto se leggi cosa scriveva la nobiltà francese durante la rivoluzione francese, le analogie sono sorprendenti
vedevano barbarie.
vedevano la sottrazione delle certezze, del futuro, dei diritti.
in realtà era solo una massa enorme, rispetto a loro; con le debite proporzioni europa+usa vs resto del mondo che, accampando diritti (che ora noi riconosciamo come legittimi) abbassarono gli standard di vita dei pochi ricchi di prima.

(ho fiducia nella tua lettura intuitiva, se non dovesse funzionare, riproverò domani con nuove e più elastiche capacità dialettiche)

[naoto]

Credo di capire, forse per via delle articolazioni che ne beneficiano.

Innanzitutto non ho la più pallida idea di come se la passi un cambogiano.

In secondo luogo, è vero che la condizione dell'italiano è peggiorata, ma solo di un tipo di italiano: il lavoratore dipendente o chi cerca lavoro.
Quello che vedo è che una parte della nostra popolazione che era ricca sta mantenendo il proprio status (e rafforzandolo), mentre la gente "comune" fa fatica a campare. Ma letteralmente a campare. Prima ad incendiarsi erano le giungle cambogiane, ora è l'operaio alla giornata che s'incendia davanti a Montecitorio (e non se lo caga nessuno perchè lo fa, come un babbione, in periodo di ferie).

E questo ha riguardato la vita di tantissime persone che, avendo di colpo ricevuto in dono un fardello di cose a cui pensare, dall'oggi al domani, non hanno avuto più il tempo di interessarsi della loro controparte esotica.

Sui diritti dei cinesi: gliel'abbiamo concesso, è vero. Ma per consentire l'iperproduzione di meraviglie del kitch come iPad e Galaxy che noi, poveri scemi, possiamo comperare a rate sempre più comode.

Comunque, decisamente OT.

[gorgone]

guarda da un lato sono d'accordo ed infatti personalmente ritengo che chi accusa maggiormente questo momento di crisi non sia la generazione entrante che, comunque, ha tempi, modi ed opportunità per interpretare la nuova realtà e, se mi consenti data l'ora la poca fantasia, cavalcarla.
mentre gli over 40/45 non so essere precisa, giù di lì, non già pensionati e non in una posizione di privilegio, sono nella cacca.
sono quelli che finiscono sulla ghigliottina, insomma...

dall'altro il punto del mio discorso, oT, è banalmente, che, se prima si davano fuoco 10 cambogiani e 0 italiani, ora si danno fuoco 5 cambogiani e 3 italiani.
da un punto di vista globale è un miglioramento.
dal punto di vista dell'italia è un peggioramento.
dal punto di vista di chi si dà fuoco è una tragedia e basta.

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avevo letto che parlavi di foreste eh, ma si davano fuoco anche le persone. anche ora, ma meno.

[naoto]

son guerre differenti

Espressione che, a mio avviso, sintetizza la situazione attuale con lucidità.

[Bob Terwilliger]

Io ho trent'anni o giù di lì. Diciamo che posso aspettarmi di arrivare a novant'anni o più. Ancora sessant'anni.

Sembra che la mia generazione sia convinta che il mondo sia sempre andato come va ora. Che l'assenza di guerre, la tranquillità, il benessere siano il modo di essere "normale", non l'eccezione senza precedenti. Sono già sessantasette anni che il territorio in cui viviamo (Italia, ma in generale Europa occidentale) è in pace. Dubito che rimarrà così per altrettanti.

[gorgone]

ragazzi però paragonare una guerra sul proprio suolo con la situazione lavorativa oggi del precario italiano è una cosa che non si può sentire.
è vampa che dice che essere brutti è peggio che avere una grave malattia.
ed auguro a tutti noi di non essere costretti a notare le differenze, sebbene nemmeno io senta di escluderlo.

[Sergio]

mentre gli over 40/45 non so essere precisa, giù di lì, non già pensionati e non in una posizione di privilegio, sono nella cacca.
sono quelli che finiscono sulla ghigliottina, insomma...

quanto tempo ho ancora? posso passare i miei ultimi giorni in Messico a bere Tequila?

[Bob Terwilliger]

ragazzi però paragonare una guerra sul proprio suolo con la situazione lavorativa oggi del precario italiano è una cosa che non si può sentire.

Questa discussione è surreale

Mi sa che c'è qualcosa che non ho capito. Chi ha trovato lavoro negli anni '60 con licenza media o superiore è, al 90%, gente nata dal 1945 in poi (i genitori degli attuali 30-35enni), ma se non ti riferisci a loro dobbiamo chiarire (cit.).

[naoto]

ragazzi però paragonare una guerra sul proprio suolo con la situazione lavorativa oggi del precario italiano è una cosa che non si può sentire.
è vampa che dice che essere brutti è peggio che avere una grave malattia.
ed auguro a tutti noi di non essere costretti a notare le differenze, sebbene nemmeno io senta di escluderlo.

A me pare che la gente muoia lo stesso, con la sola differenza che si tratta di sacrifici e non di "resistenza".
Pensa a cosa succederebbe, concretamente, se domani, in seguito ad un precipitarsi della situazione finanziaria europea, si chiudessero le frontiere e mettessero i cordoni alle banche (situazione estrema). Guerra civile.

A larghe fette della popolazione europea è stata imposta una condizione di disagio ed indigenza non più sopportabile.
E' vero che come dici tu bisognerebbe essere grati del fatto che non si viva sotto bombardamenti; ma è anche vero che l'aggravarsi dell'attuale situazione comporta il profilarsi di scenari di violenza non banali.
Se la gente muore di fame, muore comunque.

[gorgone]

mah.
(il mah era per bob, ma aggiungo mah anche per naoto.)