In tema con una discussione di ieri su questo argomento: per chi dice che l'aspetto delle mani non è importante, per chi sostiene che le unghie lunghe siano da donne "facili", per chi pensa che nessuno le guardi e che non debbano essere necessariamente curate, per chi le cura in modo maniacale, per chi studia le mani altrui, per chi non ci fa proprio caso, per tutti voi. Questo è per dare l'idea di cosa per me siano le mani delle persone: sono un disegno prezioso di una parte del mondo interiore, sono un calco del nostro mondo esteriore, celano una poesia che fiorisce in ognuno di noi. Le mani:
Se, come si dice, gli occhi sono lo specchio dell’anima, le mani devono necessariamente essere almeno la cornice di tale specchio. Un ornamento, una decorazione che completa in parte l’essenza, ma che svela e sottolinea, allo stesso tempo, la sua natura e il suo carattere più intimo, essendo allo stretto contatto con il medesimo. Se gli occhi rivelano elementi dell’interiorità che spesso falliscono nell’essere mascherati, le mani raccontano della persona ciò che ella, probabilmente, non si cura di nascondere.
La mano che vedo dinnanzi a me scorre freneticamente su un foglio di carta serrando tra le dita una penna e tracciando linee ferme e decise. E’ una mano giovane e liscia di una ragazza che non avrà più di vent’anni. Le unghie hanno una forma allungata e sono sistemate su delle dita affusolate. Caratteristica decisamente poco comune alle donne mediterranee. Se lo è, questa ragazza è fortunata. E’ accurata e diligente: è ciò che trasmette quella bianchissima, quasi trasparente, mano che crea le curve d’inchiostro così morbide e precise. Eppure il suo dito medio tradisce un vizio che si palesa così volgarmente su queste sottili dita “da pianista”. Avvicino lo sguardo con molta attenzione, cercando di dissimulare l’interesse e appoggiando, a tal fine, il mento sulle mie stesse braccia, per avanzare un poco con il viso e rendere quel particolare più visibile. E’ proprio così: il lato sinistro dell’unghia e la falange sottostante del dito medio destro è percettibilmente più scura. Una macchia che si rende ancor più riconoscibile su uno sfondo così chiaro che è la sua pelle. Macchia di nicotina, è chiaro. Sollevo la testa e la guardo per la prima volta nel volto: è stanca, ma concentrata. Continua a scrivere con una contrazione di tensione pietrificata sulla faccia: una di quelle che caratterizza ognuno di noi in un momento in cui siamo assorti in qualche pensiero prolungato o concentrati su qualcosa. E’ divertente osservare le persone in quell’istante: sembra che si dimentichino perfino di trovarsi nel posto in cui sono. Poi, improvvisamente, rilassa il viso ed allinea le sopracciglia. Ha terminato di rigare il foglio ed appoggia la mano, esausta, sul quaderno ancora aperto, disponendo le dita in quattro file perfettamente parallele ed il pollice nascosto sotto il palmo. Un’opera d’arte, pure con quella macchia, che adesso non mi sembra più così antiestetica. Anzi, non la vedo nemmeno più. Vorrei che rimanesse così più a lungo, per osservarla meglio e vedere cos’altro mi possa rivelare, ma presto la ragazza si alza e se ne va. Mentre si solleva, in fretta, il mio sguardo slitta dentro sua borsa, semiaperta e imbottita fino all’orlo. Intravedo di sfuggita il logo leggermente deformato di un pacchetto di sigarette molto forti. Accenno un debole sorriso di appagamento.
Spesso, quando mi soffermo ad osservare le mani delle persone, e queste se ne accorgono, cominciano a nasconderle o stringono i pungi: è una bizzarra reazione, quasi come se si rendessero conto che qualcosa a cui tengono e che giudicano privato, venga messo a nudo. E’ proprio così. Molti, invece, sottovalutano l’aspetto delle mani trascurando il fatto che siano un importante biglietto da visita, e la loro presentazione, talvolta, genera un impatto di una decisiva importanza su chi si ha davanti, provocando un giudizio conscio o meno. Il nascondere le mani è spesso segno di consapevolezza della propria vulnerabilità. Lo si fa involontariamente per proteggersi. Anche se, non escludo nemmeno che alcune donne, nei luoghi pubblici, abbiano potuto pensare che io stia meditando il furto di qualche anello, in modo poco professionale, tanto attentamente ed avidamente mi trovo, certe volte, a scrutare le loro mani.
Scorgo nella folla delle scaglie di colore. Mi ci avvicino. Qual è il significato delle unghie smaltate di blu? Mi sforzo ad immedesimarmi nella ragazza cercando di immaginare che cosa potrebbe averla spinta a dipingere le proprie unghie di questo colore. Avrà senz’altro voluto comunicare qualcosa, ne sono certa. Il blu elettrico e scheggiato su delle unghie che differiscono l’un dall’altra in lunghezza trasmette un messaggio ed un effetto diverso da quelle attentamente curate. Le sue si addicono più al primo caso che al secondo, il che le rende ancora più insolite e straordinarie. Noto un grosso anello annerito di discutibile eleganza arrogantemente piazzato sull’indice destro. Un elemento non trascurabile, così come una scritta con inchiostro nero sul retro della mano. Sembrano mani di un’adolescente, noncurante e trasandata. Eppure non è più una ragazzina, almeno è quel che si evince dal suo aspetto e dal contesto in cui la incontro. Mi trasmette aggressività e prepotenza, soprattutto da come si serve di quelle mani per accompagnare le proprie parole con una violenta e frenetica gesticolazione. Nell’ostentare il proprio cattivo gusto ha, comunque, qualcosa di affascinante. Probabilmente è proprio quello che la rende così particolare e apparentemente nevrotica. L’irrequietezza e la scattante impulsività di alcune persone hanno da sempre esercitato su di me una particolare seduzione. Soprattutto se si accostano a degli elementi dell'aspetto misurati e rigorosi. E’ un curioso contrasto. Come le mani di questa ragazza poste contro il suo sobrio vestito nero, capelli accuratamente raccolti sulla nuca e la fronte scoperta. Mi viene in mente, per un momento, mia nonna che era solita ordinarmi i capelli, davanti allo specchio, in strette trecce con antichi nastri di seta, tirandomeli indietro e dicendomi che la fronte alta e aperta è “nobile”.
Vedo nelle larghe morbide mani macchiate la bontà e la serenità di un’anziana. Raccolgono una storia lunga ed indelebile, forse fatta di momenti dimenticati da lei stessa. Accanto si posa il palmo magro e spigoloso dell’uomo che deve essere il suo compagno di vita. Ogni ruga che solca anche quegli ossuti dorsi è un permanente segno del passato. La fede nuziale d’oro giallo opaco dall’aspetto vetusto cinge i rispettivi anulari. Queste mani suggeriscono una commovente storia d’amore senza tempo.
Scivolo spesso nella calca affollata di volti e mani. Mani che spesso sono i veri volti o quelle che cercano di esserne la maschera. Volti impassibili, mani agitate; volti afflitti, mani goffamente decorate; volti freschi, mani vissute. Mani incise di graffi, mani chiazzate di lividi, mani rattoppate da scuri nei, mani seminate dal miglio di lentiggini, mani bollate da cicatrici, mani trapuntate di rughe, mani arabescate di vene. Mani che raccontano la piccola storia di ognuno di noi.
Cosa sono le mani per voi?
Se, come si dice, gli occhi sono lo specchio dell’anima, le mani devono necessariamente essere almeno la cornice di tale specchio. Un ornamento, una decorazione che completa in parte l’essenza, ma che svela e sottolinea, allo stesso tempo, la sua natura e il suo carattere più intimo, essendo allo stretto contatto con il medesimo. Se gli occhi rivelano elementi dell’interiorità che spesso falliscono nell’essere mascherati, le mani raccontano della persona ciò che ella, probabilmente, non si cura di nascondere.
La mano che vedo dinnanzi a me scorre freneticamente su un foglio di carta serrando tra le dita una penna e tracciando linee ferme e decise. E’ una mano giovane e liscia di una ragazza che non avrà più di vent’anni. Le unghie hanno una forma allungata e sono sistemate su delle dita affusolate. Caratteristica decisamente poco comune alle donne mediterranee. Se lo è, questa ragazza è fortunata. E’ accurata e diligente: è ciò che trasmette quella bianchissima, quasi trasparente, mano che crea le curve d’inchiostro così morbide e precise. Eppure il suo dito medio tradisce un vizio che si palesa così volgarmente su queste sottili dita “da pianista”. Avvicino lo sguardo con molta attenzione, cercando di dissimulare l’interesse e appoggiando, a tal fine, il mento sulle mie stesse braccia, per avanzare un poco con il viso e rendere quel particolare più visibile. E’ proprio così: il lato sinistro dell’unghia e la falange sottostante del dito medio destro è percettibilmente più scura. Una macchia che si rende ancor più riconoscibile su uno sfondo così chiaro che è la sua pelle. Macchia di nicotina, è chiaro. Sollevo la testa e la guardo per la prima volta nel volto: è stanca, ma concentrata. Continua a scrivere con una contrazione di tensione pietrificata sulla faccia: una di quelle che caratterizza ognuno di noi in un momento in cui siamo assorti in qualche pensiero prolungato o concentrati su qualcosa. E’ divertente osservare le persone in quell’istante: sembra che si dimentichino perfino di trovarsi nel posto in cui sono. Poi, improvvisamente, rilassa il viso ed allinea le sopracciglia. Ha terminato di rigare il foglio ed appoggia la mano, esausta, sul quaderno ancora aperto, disponendo le dita in quattro file perfettamente parallele ed il pollice nascosto sotto il palmo. Un’opera d’arte, pure con quella macchia, che adesso non mi sembra più così antiestetica. Anzi, non la vedo nemmeno più. Vorrei che rimanesse così più a lungo, per osservarla meglio e vedere cos’altro mi possa rivelare, ma presto la ragazza si alza e se ne va. Mentre si solleva, in fretta, il mio sguardo slitta dentro sua borsa, semiaperta e imbottita fino all’orlo. Intravedo di sfuggita il logo leggermente deformato di un pacchetto di sigarette molto forti. Accenno un debole sorriso di appagamento.
Spesso, quando mi soffermo ad osservare le mani delle persone, e queste se ne accorgono, cominciano a nasconderle o stringono i pungi: è una bizzarra reazione, quasi come se si rendessero conto che qualcosa a cui tengono e che giudicano privato, venga messo a nudo. E’ proprio così. Molti, invece, sottovalutano l’aspetto delle mani trascurando il fatto che siano un importante biglietto da visita, e la loro presentazione, talvolta, genera un impatto di una decisiva importanza su chi si ha davanti, provocando un giudizio conscio o meno. Il nascondere le mani è spesso segno di consapevolezza della propria vulnerabilità. Lo si fa involontariamente per proteggersi. Anche se, non escludo nemmeno che alcune donne, nei luoghi pubblici, abbiano potuto pensare che io stia meditando il furto di qualche anello, in modo poco professionale, tanto attentamente ed avidamente mi trovo, certe volte, a scrutare le loro mani.
Scorgo nella folla delle scaglie di colore. Mi ci avvicino. Qual è il significato delle unghie smaltate di blu? Mi sforzo ad immedesimarmi nella ragazza cercando di immaginare che cosa potrebbe averla spinta a dipingere le proprie unghie di questo colore. Avrà senz’altro voluto comunicare qualcosa, ne sono certa. Il blu elettrico e scheggiato su delle unghie che differiscono l’un dall’altra in lunghezza trasmette un messaggio ed un effetto diverso da quelle attentamente curate. Le sue si addicono più al primo caso che al secondo, il che le rende ancora più insolite e straordinarie. Noto un grosso anello annerito di discutibile eleganza arrogantemente piazzato sull’indice destro. Un elemento non trascurabile, così come una scritta con inchiostro nero sul retro della mano. Sembrano mani di un’adolescente, noncurante e trasandata. Eppure non è più una ragazzina, almeno è quel che si evince dal suo aspetto e dal contesto in cui la incontro. Mi trasmette aggressività e prepotenza, soprattutto da come si serve di quelle mani per accompagnare le proprie parole con una violenta e frenetica gesticolazione. Nell’ostentare il proprio cattivo gusto ha, comunque, qualcosa di affascinante. Probabilmente è proprio quello che la rende così particolare e apparentemente nevrotica. L’irrequietezza e la scattante impulsività di alcune persone hanno da sempre esercitato su di me una particolare seduzione. Soprattutto se si accostano a degli elementi dell'aspetto misurati e rigorosi. E’ un curioso contrasto. Come le mani di questa ragazza poste contro il suo sobrio vestito nero, capelli accuratamente raccolti sulla nuca e la fronte scoperta. Mi viene in mente, per un momento, mia nonna che era solita ordinarmi i capelli, davanti allo specchio, in strette trecce con antichi nastri di seta, tirandomeli indietro e dicendomi che la fronte alta e aperta è “nobile”.
Vedo nelle larghe morbide mani macchiate la bontà e la serenità di un’anziana. Raccolgono una storia lunga ed indelebile, forse fatta di momenti dimenticati da lei stessa. Accanto si posa il palmo magro e spigoloso dell’uomo che deve essere il suo compagno di vita. Ogni ruga che solca anche quegli ossuti dorsi è un permanente segno del passato. La fede nuziale d’oro giallo opaco dall’aspetto vetusto cinge i rispettivi anulari. Queste mani suggeriscono una commovente storia d’amore senza tempo.
Scivolo spesso nella calca affollata di volti e mani. Mani che spesso sono i veri volti o quelle che cercano di esserne la maschera. Volti impassibili, mani agitate; volti afflitti, mani goffamente decorate; volti freschi, mani vissute. Mani incise di graffi, mani chiazzate di lividi, mani rattoppate da scuri nei, mani seminate dal miglio di lentiggini, mani bollate da cicatrici, mani trapuntate di rughe, mani arabescate di vene. Mani che raccontano la piccola storia di ognuno di noi.
Cosa sono le mani per voi?
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