Che fooorte ho ritrovato una vecchia mail spedita dal mio prep all'istruttore in palestra riguardo il post gara....bellissime parole.....
Carissimo ________
Le motivazioni che spingono gli esseri umani a mettersi alla prova sono molteplici e continuano ad affascinarmi. I ragazzi che hai "sottomano" sono meravigliosi e ti fanno conciliare con un concetto di sport e fatica che a volte sembra anacronistico e appartenere al passato.
A volte m'impongo di non andare più alle gare perché non voglio più "innamorarmi" di quei pazzi disperati che s'immolano sull'altare di ideale e obiettivi spesso traditi da giudici e federazioni o, da un'ideologia del doping ad ogni costo che è ormai imperante.
Ho perso quasi tutti gli atleti agonisti un poco per scelta e un poco perché non volevo più percorrere strade pericolose non solo sotto il profilo giuridico ma anche sotto quello morale, ormai per competere si fanno cose che sono anni luce lontani dalla logica e dall'etica.
Il bodybuilder, quello vero, non necessita di 50 di braccio, è il sig. Rossi che tutti i giorni ha la forza e la voglia, dopo 8/10 ore di rottura di scatole sul lavoro, di tirare con grinta sui pesi, di affrontare la dieta, di capire dove sta sbagliando, questo alla ricerca di un miglioramento che anche se micrometrico e comunque il segnale che la strada è giusta.
Se ci si pensa è la strada dell'evoluzione, un'evoluzione che ha portato l'uomo ad essere sempre migliore, che porta gli scienziati ad andare avanti ed i filosofi a capire i perché.
Non mi riconosco più nei Ronnie Coleman, anche se mi affascinano sono sterili e senza anima, non ci sono più i Tom Platz che con potenziale uguale a 0 avevano lo spirito per cercare di scoprirsi.
Non mi sento più vicino alla competizione, ma questo perché sono diventato vecchio, del resto la competizione deve essere una fase della vita, un insegnamento per capire che senza sacrificio dalla vita non si ottiene nulla.
Fai i complimenti ai ragazzi, sono riusciti dove la maggioranza delle persone "normali" avrebbe fallito, il risultato finale non importa, ciò che conta è essersi messi alla prova.
Le scelte che dovranno fare ora sono impegnative e sta al loro spirito decidere se e come andare avanti.
Un caloroso “culturistico” saluto a tutti
CHE LA FORZA SIA CON VOI.
Carissimo ________
Le motivazioni che spingono gli esseri umani a mettersi alla prova sono molteplici e continuano ad affascinarmi. I ragazzi che hai "sottomano" sono meravigliosi e ti fanno conciliare con un concetto di sport e fatica che a volte sembra anacronistico e appartenere al passato.
A volte m'impongo di non andare più alle gare perché non voglio più "innamorarmi" di quei pazzi disperati che s'immolano sull'altare di ideale e obiettivi spesso traditi da giudici e federazioni o, da un'ideologia del doping ad ogni costo che è ormai imperante.
Ho perso quasi tutti gli atleti agonisti un poco per scelta e un poco perché non volevo più percorrere strade pericolose non solo sotto il profilo giuridico ma anche sotto quello morale, ormai per competere si fanno cose che sono anni luce lontani dalla logica e dall'etica.
Il bodybuilder, quello vero, non necessita di 50 di braccio, è il sig. Rossi che tutti i giorni ha la forza e la voglia, dopo 8/10 ore di rottura di scatole sul lavoro, di tirare con grinta sui pesi, di affrontare la dieta, di capire dove sta sbagliando, questo alla ricerca di un miglioramento che anche se micrometrico e comunque il segnale che la strada è giusta.
Se ci si pensa è la strada dell'evoluzione, un'evoluzione che ha portato l'uomo ad essere sempre migliore, che porta gli scienziati ad andare avanti ed i filosofi a capire i perché.
Non mi riconosco più nei Ronnie Coleman, anche se mi affascinano sono sterili e senza anima, non ci sono più i Tom Platz che con potenziale uguale a 0 avevano lo spirito per cercare di scoprirsi.
Non mi sento più vicino alla competizione, ma questo perché sono diventato vecchio, del resto la competizione deve essere una fase della vita, un insegnamento per capire che senza sacrificio dalla vita non si ottiene nulla.
Fai i complimenti ai ragazzi, sono riusciti dove la maggioranza delle persone "normali" avrebbe fallito, il risultato finale non importa, ciò che conta è essersi messi alla prova.
Le scelte che dovranno fare ora sono impegnative e sta al loro spirito decidere se e come andare avanti.
Un caloroso “culturistico” saluto a tutti
CHE LA FORZA SIA CON VOI.
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