Sono convinto che coloro che hanno una solida forza di volontà oltreche un equilibrio emotivo ben saldo e stabile sanno perfettamente di cosa si sta parlando, coloro che non capiscono non conoscono la sofferenza, e non sono imho persone molto profonde.
Il tuo discorso non fa una piega, è l'esatta descrizione emotiva della mia vita, spesso, soprattutto ultimamente, mi sono perso a pensare cosa ho fatto sin'ora della mia vita, e soprattutto, cosa non ho fatto e che avrei voluto fare. Ma ormai è andata, non si torna indietro, bisogna guardare avanti.
Questa fase, sto imparando a vederla come una crescita emotiva, come il vero passaggio all'età adulta. Ho voglia di dimostrare che tutto è possibile, anche per chi non ha una base di partenza ottimale.
Esempio: il bb, nell'ultimo mese ho trovato dentro una forza nascosta, quella della volontà. Ho smesso di cullarmi o viziarmi, e ho iniziato, per la prima volta, a fare tutto come si dovrebbe davvero. Vorrei avere solo la stessa determinazione nello studio, e quello è il vero problema/causa del mio attuale calo emotivo.
Ho fatto oltre 35 esami, me ne mancano 3, sono a un passo dal terminare uno dei percorsi piu importanti della mia vita. Ma ho paura di cosa ci sarà oltre quel percorso, di quale scelta dovrò prendere o quali battaglie dovrò affrontare, e questo mi rallenta, mi blocca, mi paralizza.
Però c'è una cosa che vorrei dire a chi come me vive la propria nello stesso modo (perenne ricerca di verità e certezze che vanno oltre l'uscita del sabato sera o il legame a beni materiali), noi siamo cosi, di fondo persone tendenzialmente tristi (prendere questo termine con le pinze) ma profonde e sensibili, dalle notevoli qualità, affrontiamo le nostre paure per mostrarle e risalire verso la luce, farci strada tra i bastardi avvinghianti rami della prepotenza umana.
Di una cosa sono certo: rialzarsi, combattere e vincere ti da la forza della soddisfazione, una sensazione che nella sua purezza è nota a pochi, non raggiungibile senza sofferenza, sacrificio e dolore. E' quello che ho visto confrontando la mia esistenza con quella di molte persone che mi circondano, la cui felicità è fatta di poco (anche se, penso che la felicità non esista, esistono brevi, intensi e imprevedibili momenti di gioia vera, generata dalla soddisfazione di aver raggiunto un traguardo).
A tutti coloro che si credono vinti, non bruciate il vostro tempo e lottate, ponetevi continuamente degli obiettivi, giungete alla vetta e sentitevi vivi.
E leggete anche la mia firma, marchiate le vostre fonti con tale concetto, e non dimenticatelo mai.
Il tuo discorso non fa una piega, è l'esatta descrizione emotiva della mia vita, spesso, soprattutto ultimamente, mi sono perso a pensare cosa ho fatto sin'ora della mia vita, e soprattutto, cosa non ho fatto e che avrei voluto fare. Ma ormai è andata, non si torna indietro, bisogna guardare avanti.
Questa fase, sto imparando a vederla come una crescita emotiva, come il vero passaggio all'età adulta. Ho voglia di dimostrare che tutto è possibile, anche per chi non ha una base di partenza ottimale.
Esempio: il bb, nell'ultimo mese ho trovato dentro una forza nascosta, quella della volontà. Ho smesso di cullarmi o viziarmi, e ho iniziato, per la prima volta, a fare tutto come si dovrebbe davvero. Vorrei avere solo la stessa determinazione nello studio, e quello è il vero problema/causa del mio attuale calo emotivo.
Ho fatto oltre 35 esami, me ne mancano 3, sono a un passo dal terminare uno dei percorsi piu importanti della mia vita. Ma ho paura di cosa ci sarà oltre quel percorso, di quale scelta dovrò prendere o quali battaglie dovrò affrontare, e questo mi rallenta, mi blocca, mi paralizza.
Però c'è una cosa che vorrei dire a chi come me vive la propria nello stesso modo (perenne ricerca di verità e certezze che vanno oltre l'uscita del sabato sera o il legame a beni materiali), noi siamo cosi, di fondo persone tendenzialmente tristi (prendere questo termine con le pinze) ma profonde e sensibili, dalle notevoli qualità, affrontiamo le nostre paure per mostrarle e risalire verso la luce, farci strada tra i bastardi avvinghianti rami della prepotenza umana.
Di una cosa sono certo: rialzarsi, combattere e vincere ti da la forza della soddisfazione, una sensazione che nella sua purezza è nota a pochi, non raggiungibile senza sofferenza, sacrificio e dolore. E' quello che ho visto confrontando la mia esistenza con quella di molte persone che mi circondano, la cui felicità è fatta di poco (anche se, penso che la felicità non esista, esistono brevi, intensi e imprevedibili momenti di gioia vera, generata dalla soddisfazione di aver raggiunto un traguardo).
A tutti coloro che si credono vinti, non bruciate il vostro tempo e lottate, ponetevi continuamente degli obiettivi, giungete alla vetta e sentitevi vivi.
E leggete anche la mia firma, marchiate le vostre fonti con tale concetto, e non dimenticatelo mai.
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