cosa e come dolcifichi con un cucchiaino di miele? Un cucchiaino di miele ha un potere dolcificante praticamente pari a zero. La seconda domanda è: perché mi devo abituare a sapori orribili, abbinamenti tremendi e roba insipida soffrendo e aumentando con ciò la voglia di strafogarmi di carbo, quando posso avere un valido trucchetto come il dolcificante?
si ritorna a parlare di aspartame,edulcoranti dietetici
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Nessuno è obbligato a fare nulla
Dico che per me la soluzione più semplice è proprio non essere troppo rigidi: un cucchiaino di zucchero non porta dirattamente agli inferi e, meglio ancora, apprezzare la naturale dolcezza contenuta nei cibi mi sembra molto più saggio; francamente trovo meno "educativo" per il palato dolcificare una purea di frutta al fine di imitare una marmellata industriale piuttosto che apprezzare il sapore della frutta (che è già dolce di per sé).
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Si ma dipende anche dal regime dietetico che si segue. In low carb o peggio ancora in una chetogenica/metabolica un cucchiaini di zucchero può fare la differenza. Non é il caffé il problema, ma molti prodotti quali gomme da masticare senza zucchero o bevande light possono dare una grossa mano in regimi dietetici restrittivi. Oppure per preparare ricette dietetiche ed alternative, i dolcificanti, specie quelli liquidi come il tic, possono essere molto utili. É chiaro che non bisogna abusarne, come del resto per tutte le cose.
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Originariamente Scritto da fenix91 Visualizza MessaggioSi ma dipende anche dal regime dietetico che si segue. In low carb o peggio ancora in una chetogenica/metabolica un cucchiaini di zucchero può fare la differenza. Non é il caffé il problema, ma molti prodotti quali gomme da masticare senza zucchero o bevande light possono dare una grossa mano in regimi dietetici restrittivi. Oppure per preparare ricette dietetiche ed alternative, i dolcificanti, specie quelli liquidi come il tic, possono essere molto utili. É chiaro che non bisogna abusarne, come del resto per tutte le cose.Originariamente Scritto da Dropkick
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Mà.. Secondo me é una mezza boiata. L'aspartame di per sé non influisce l'assorbimento di glucosio, al massimo può influenzare la "chimica cerebrale" portando l'animale alla ricerca di alimenti ricchi di zuccheri, oppure potrebbe influenzare il rilascio di insulina (anche se non ne sarei così sicuro, visto che é approvato il suo utilizzo da parte dei diabetici), aumentando quindi l'uptake del glucosio da parte del tessuto adiposo. Certamente, se questa cosa é vera, le dosi somministrate ai maiali sarebbero sicuramente molto più elevate di quelle che un essere umano potrebbe assumere consumando una bevanda light e un pacchetto di chewing gum.
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Originariamente Scritto da fenix91 Visualizza MessaggioCertamente, se questa cosa é vera, le dosi somministrate ai maiali sarebbero sicuramente molto più elevate di quelle che un essere umano potrebbe assumere consumando una bevanda light e un pacchetto di chewing gum.
Sincaso l'incidenza di una sostanza è in stretta relazione con il peso del soggetto (e quindi maggiore o minore capacità di assorbimento del composto). E ricordo, in proposito, che farmaci antistaminici assunti anche da bambini (e quindi di peso minore) contengono aspartame.
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Originariamente Scritto da MaxPrato Visualizza MessaggioIn base a cosa sostieni che le dosi somministrate ai maiali sarebbero maggiori? Rispetto a chi poi?
Sincaso l'incidenza di una sostanza è in stretta relazione con il peso del soggetto (e quindi maggiore o minore capacità di assorbimento del composto). E ricordo, in proposito, che farmaci antistaminici assunti anche da bambini (e quindi di peso minore) contengono aspartame.
L'unico modo in cui potrebbe indurre un animale ad aumentare il peso corporeo è dato dall'aumento dell'introito calorico o da una diminuzione del dispendio energetico, altrimenti a parità di kcal assunte, non esiste alcuna sostanza al mondo in grado di indurre un aumento di peso (che non sia ritenzione di liquidi) a parità di kcal assunte. L'aspartame potrebbe influenzare i sistemi dopaminergico e serotoninergico, coinvolti nella "gratificazione" causata dalla percezione del gusto dolce, portando istintivamente ed inconsciamente ad assumere alimenti ricchi di zuccheri. Ma qui uomo e animale differiscono parecchio, l'animale mangia soltanto per istinto e "se ne frega" se ingrassa o meno, pertanto un'induzione maggiore dell'appetito lo porta a mangiare fin quando è sazio. L'essere umano invece penso che ci ragioni un po' su, non basta la modifica della secrezione di alcuni neurotrasmettitori per indurlo ad ingrassare o dimagrire.
Tra l'altro l'aspartame, sempre a dosaggi "umani", non causa alcuna modifica della glicemia.
Alcuni programmi televisivi prima di sparare certe fesserie dovrebbero pensarci su almeno dieci volte, o almeno mostrare delle evidenze scientifiche alle affermazioni fatte.
Effects of long-term ingestion of aspartame on hypothalamic neuropeptide Y, plasma leptin and body weight gain and composition.
Beck B, Burlet A, Max JP, Stricker-Krongrad A.
Source
Centre de Recherches UHP/EA 3453, IFR no. 111, Systèmes Neuromodulateurs des Comportements Ingestifs; 38, rue Lionnois, 54000 Nancy, France. bernard.beck@nancy.inserm.fr
Abstract
The aim of this study was to determine the effects of the chronic ingestion of aspartame (ASP) on brain neuropeptide Y (NPY) concentrations, plasma hormones, food intake and body fat. Two groups of male Long-Evans rats, fed on a control (C) well-balanced diet, had to drink either a 0.1% ASP solution or water for a period of 14 weeks starting at weaning. Food intake and body weight were weekly recorded. At the end of the experiment, fat pads were sampled, leptin and insulin were measured in the plasma and NPY in several microdissected brain areas. Substituting ASP for water led to lower body weight (-8%; P<.004) and lower fat depot weight (-20%; P<.01) with no differences in energy intake or plasma insulin concentrations. Plasma leptin was significantly reduced by 34% (P<.05). Leptin concentrations were well-correlated with final body weight (r=.47; P<.025) and fat pad mass (r=.53; P<.01). NPY concentrations were 23% lower (P<.03) in the arcuate nucleus of ASP rats with no differences in other brain areas. The beneficial effects on body composition could be related to the decreased effects of NPY on lipid and energy metabolism, independently of insulin. The reasons for the NPY decrease (regulatory or toxicological) are not obvious. The constitutive amino acids of the ASP molecule might participate in the NPY regulation.
Effects of stevia, aspartame, and sucrose on food intake, satiety, and postprandial glucose and insulin levels.
Anton SD, Martin CK, Han H, Coulon S, Cefalu WT, Geiselman P, Williamson DA.
Source
Pennington Biomedical Research Center, Baton Rouge, LA, United States. santon@aging.ufl.edu <santon@aging.ufl.edu>
Abstract
Consumption of sugar-sweetened beverages may be one of the dietary causes of metabolic disorders, such as obesity. Therefore, substituting sugar with low calorie sweeteners may be an efficacious weight management strategy. We tested the effect of preloads containing stevia, aspartame, or sucrose on food intake, satiety, and postprandial glucose and insulin levels. Design: 19 healthy lean (BMI=20.0-24.9) and 12 obese (BMI=30.0-39.9) individuals 18-50 years old completed three separate food test days during which they received preloads containing stevia (290kcal), aspartame (290kcal), or sucrose (493kcal) before the lunch and dinner meal. The preload order was balanced, and food intake (kcal) was directly calculated. Hunger and satiety levels were reported before and after meals, and every hour throughout the afternoon. Participants provided blood samples immediately before and 20min after the lunch preload. Despite the caloric difference in preloads (290kcal vs. 493kcal), participants did not compensate by eating more at their lunch and dinner meals when they consumed stevia and aspartame versus sucrose in preloads (mean differences in food intake over entire day between sucrose and stevia=301kcal, p<.01; aspartame=330kcal, p<.01). Self-reported hunger and satiety levels did not differ by condition. Stevia preloads significantly reduced postprandial glucose levels compared to sucrose preloads (p<.01), and postprandial insulin levels compared to both aspartame and sucrose preloads (p<.05). When consuming stevia and aspartame preloads, participants did not compensate by eating more at either their lunch or dinner meal and reported similar levels of satiety compared to when they consumed the higher calorie sucrose preload.
Published by Elsevier Ltd.
Effects of intense sweeteners on hunger, food intake, and body weight: a review.
Rolls BJ.
Source
Department of Psychiatry and Behavioral Sciences, Johns Hopkins University School of Medicine, Baltimore, MD 21205.
Abstract
The sweet taste of aspartame, saccharin, and acesulfame-K has been reported to increase ratings of hunger and, after saccharin consumption, to increase food intake. However, most investigators have found that aspartame consumption is associated with decreased or unchanged ratings of hunger. Even if aspartame consumption increases ratings of hunger in some situations, it apparently has little impact on the controls of food intake and body weight. Aspartame has not been found to increase food intake; indeed, both short-term and long-term studies have shown that consumption of aspartame-sweetened foods or drinks is associated with either no change or a reduction in food intake. Preliminary clinical trials suggest that aspartame may be useful aid in a complete diet-and-exercise program or in weight maintenance. Intense sweeteners have never been found to cause weight gain in humans.
Effects of drinks sweetened with sucrose or aspartame on hunger, thirst and food intake in men.
Rolls BJ, Kim S, Fedoroff IC.
Source
Department of Psychiatry and Behavioral Sciences, Johns Hopkins University School of Medicine, Baltimore, MD 21205.
Abstract
Forty-two nondieting adult males were given 8 or 16 oz of lemonade, sweetened to equal intensity with either aspartame or sucrose, or the same volumes of water, or no drink. Subjects were separated into three groups receiving the drinks at different times: with a self-selection lunch, or 30, or 60 min before lunch. Food intakes did not differ when subjects received the drinks with lunch; however, when the calories from the drinks were included, intake was significantly greater with the sucrose-sweetened lemonades than in the other conditions. When subjects received the drinks 30 or 60 min before lunch, food intakes were not significantly different. Appetite ratings were not different among the conditions. When the drinks were consumed with the meal, the 8-oz sucrose-sweetened lemonade differed from the other drinks in that it did not significantly reduce thirst. The results indicate that in nondieting males, aspartame in concentrations similar to those in commercially available drinks did not increase hunger ratings or food intake. However, caloric drinks taken with lunch increased total energy intake in that meal. Also, sucrose-sweetened drinks may decrease thirst less than water or aspartame-sweetened drinks when taken with a meal.
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Originariamente Scritto da fenix91 Visualizza MessaggioSi ma dipende anche dal regime dietetico che si segue. In low carb o peggio ancora in una chetogenica/metabolica un cucchiaini di zucchero può fare la differenza. Non é il caffé il problema, ma molti prodotti quali gomme da masticare senza zucchero o bevande light possono dare una grossa mano in regimi dietetici restrittivi. Oppure per preparare ricette dietetiche ed alternative, i dolcificanti, specie quelli liquidi come il tic, possono essere molto utili. É chiaro che non bisogna abusarne, come del resto per tutte le cose.
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Originariamente Scritto da zajka Visualizza Messaggionon tutte le persone sono uguali per alcuni il caffè amaro è imbevibile... e se prende tanti caffè? Per altri il dolce è necessario per reprimere le voglie alimentari e sopportare meglio la fame nei periodi di regime dietetico più o meno rigido. Per altri ancora da sapore ai cibi insipidi che sono costretti a mangiare in dieta. Io condivido in pieno l'uso del dolcificante, può essere una salvezza in certi casi
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stevia? che ne pensate? io ho assaggiatou prodotto: ciccolato fondente edulcorato con essa e devo dire che è uguale allo zucchero... l'ho fatto pure provare ad altre 3 persone senza dire nulla e non han riscontrato differenze con "quello normale"
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Originariamente Scritto da GS1 Visualizza Messaggiostevia? che ne pensate? io ho assaggiatou prodotto: ciccolato fondente edulcorato con essa e devo dire che è uguale allo zucchero... l'ho fatto pure provare ad altre 3 persone senza dire nulla e non han riscontrato differenze con "quello normale"
è stato approvato però sia dalla FDA che dalle EFSA
ci sono tantissime piante che vengono considerate pericolose, anche il basilico cotto per esempio
di questo passo non ci si salta più fuori
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Originariamente Scritto da 0positivo Visualizza Messaggioesatto io poi che la mattina bevo mezzo litro di latte, come lo dolcifico ?? 4 cucchiai colmi di zucchero??? mezzo barattolo di miele ??? mi fa meno male uno spruzzo di ciclammato
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Originariamente Scritto da MaxPrato Visualizza MessaggioQuesto è un esempio tipico di quello che tentavo di dire prima, ovvero l'incapacità di "sfruttare" le proprietà naturali degli alimenti: il latte è già zuccherato (lattosio). E' solo questione di abitudine: senza utilizzare dolcificanti aggiunti, si arriva ad apprezzarne il sapore naturale.
Invece torno a dire che prodotti light come bevande, gomme da masticare, ecc. possono rivelarsi davvero molto utili in regimi di dieta rigidi.
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Originariamente Scritto da fenix91 Visualizza MessaggioInvece torno a dire che prodotti light come bevande, gomme da masticare, ecc. possono rivelarsi davvero molto utili in regimi di dieta rigidi.
In realtà poi lì il problema rimane l'assenza di sorveglianza e/o ignoranza da parte dei genitori: ma qui si apre un mondo a parte
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