L'assoluta mancanza di Fede

[Renenzel]

i tuoi sono discorsi e argomentazioni rivoluzionari, solo un predestinato sarebbe potuto arrivare a conclusioni simili, così complesse, così a lungo nascoste.
la tua profondità di pensiero è invidiabile, renenzel, e leggo che sei anche informato abbastanza da presupporre basi storiche alle tue tesi!
che splendore. ma allora vai, renenzel: oggi i mezzi di comunicazione di massa ci sono, asseconda la fortuna (il destino, forse?), che ti ha messo al mondo nell'epoca giusta, vai e diffondi il tuo verbo.
già la vedo la tua pagina wikipedia aggiornata da innumerevoli adepti pronti a morire per la tua inedita causa; e se la metterai sul mercato, non esiterò a comprare la tua maglietta, con su stampato quello che diverrà un classico della riflessione moderna:

"Non ce l'ho con i credenti... ma con l'ignoranza.
Non intendo offendere, sia chiaro: penso solo che i credenti ignorino la verità."

touché.

Ahaha! Fantastico! è incredibile come prendete d'aceto quando vi si dice che il vostro dio non esiste!
Secoli di bugie sono difficili da dimenticare...
Fortunatamente i bigotti sono sempre di meno... fra qualche decennio, magari, vi sarete estinti...

[eNdy]

Ahaha! Fantastico! è incredibile come prendete d'aceto quando vi si dice che il vostro dio non esiste!
Secoli di bugie sono difficili da dimenticare...
Fortunatamente i bigotti sono sempre di meno... fra qualche decennio, magari, vi sarete estinti...

non vorrei rendere troppo evidente la tua non comprensione del mio post, renenzel, ma qui caschi male: io non credo in dio.

[Renenzel]

Un po' difficile comprendere qualcosa che non si dice... no?

[Manx]

Renenzel...sei davvero accecato dall'odio contro i credenti, tuttavia, non ti rendi proprio conto che sei mosso dalla stessa fede di un credente. Sei dogmaticamente convinto che solo l'ateo sia in possesso della verità, esattamente come il cristiano o il musulmano ecc...cadendo, se si puo' parlare di errore, nello stesso errore che commettono i due "fronti" contrapposti. L'ateismo è comunque una forma di fede che io considero sullo stesso piano di altre forme di religiosità. Tra un ateo convinto e un credente fanatico non c'è differenza, anzi, spesso il primo è proprio mosso da un fervore "religioso" e cieco (che a tratti riscontro anche in quanto dici). Chi è il bigotto? L'ateismo tuttavia non ha minimamente il valore culturale di una religione universale quale il cristianesimo, questo va riconosciuto, ed è un pregio enorme e indiscutibile di una religione millenaria e organizzata.

Dal punto di vista gnoseologico e empirico, in ogni caso, dire "Dio esiste" o il suo contrario è esattamente la stessa cosa.

Per quanto mi riguarda e per quello che mi "impone" il mio mestiere (è una questione di logica e corenza con quello che si pratica o con il proprio Sé), non sto né da una parte né dall'altra: apprezzo e "invidio" i credenti ma ascolto e apprezzo anche gli atei, e da scettico, sono...molto scettico e diffidente verso gli scettici come me

Cmq siamo andati fuori tema da un pezzo, qui non si argomentava sulla solita solfa Dio c'è o non c'è, bensi' su tutt'altra cosa...e se fosse stata affrontata con argomenti seri senza cadere nei piu' grezzi luoghi comuni, sarebbe saltato fuori un bel 3d.

[eNdy]

caro renenzel, quello che non avevi capito del mio post, infatti, era che la mia non era irritazione per la messa in discussione del mio credo, quanto semplice sarcasmo per i discorsi banali che continuavi a propinare (colmi di ovvietà e inesattezze).
rispondendomi in quel modo, non solo hai mostrato di non aver compreso, ma mi hai anche etichettato erroneamente: mi sono limitato a mostrare il tuo duplice errore.

Un po' difficile comprendere qualcosa che non si dice... no?

infatti, hai dimostrato come sia molto più facile etichettare qualcuno, piuttosto che comprenderlo, a partire da quello che non dice.
non me lo sarei aspettato da un utente di tale acume.

[huntermaster]

" I credenti ignorano la verità". Ma quale verità ? Come si fa ad essere certi della non esistenza di Dio ? Chi vi da questa sicurezza ?

Ti rispondo così, il concetto di Dio è stato ideato dall'uomo non dovrebbero avere dunque senso le discussioni del tipo, non ci sono prove nè per dire che esiste nè per dire che non esiste. Il punto è perchè dovrebbe esistere Dio ?

[Manx]

Ti rispondo così, il concetto di Dio è stato ideato dall'uomo non dovrebbero avere dunque senso le discussioni del tipo, non ci sono prove nè per dire che esiste nè per dire che non esiste. Il punto è perchè dovrebbe esistere Dio ?

dimostracelo...

[Dr.Vazzo]

Renenzel...sei davvero accecato dall'odio contro i credenti, tuttavia, non ti rendi proprio conto che sei mosso dalla stessa fede di un credente. Sei dogmaticamente convinto che solo l'ateo sia in possesso della verità, esattamente come il cristiano o il musulmano ecc...cadendo, se si puo' parlare di errore, nello stesso errore che commettono i due "fronti" contrapposti. L'ateismo è comunque una forma di fede che io considero sullo stesso piano di altre forme di religiosità. Tra un ateo convinto e un credente fanatico non c'è differenza, anzi, spesso il primo è proprio mosso da un fervore "religioso" e cieco (che a tratti riscontro anche in quanto dici). Chi è il bigotto? L'ateismo tuttavia non ha minimamente il valore culturale di una religione universale quale il cristianesimo, questo va riconosciuto, ed è un pregio enorme e indiscutibile di una religione millenaria e organizzata.

Dal punto di vista gnoseologico e empirico, in ogni caso, dire "Dio esiste" o il suo contrario è esattamente la stessa cosa.

Per quanto mi riguarda e per quello che mi "impone" il mio mestiere (è una questione di logica e corenza con quello che si pratica o con il proprio Sé), non sto né da una parte né dall'altra: apprezzo e "invidio" i credenti ma ascolto e apprezzo anche gli atei, e da scettico, sono...molto scettico e diffidente verso gli scettici come me

Cmq siamo andati fuori tema da un pezzo, qui non si argomentava sulla solita solfa Dio c'è o non c'è, bensi' su tutt'altra cosa...e se fosse stata affrontata con argomenti seri senza cadere nei piu' grezzi luoghi comuni, sarebbe saltato fuori un bel 3d.

quotato pienamente

ogni forma di convinzione assoluta comporta un atteggiamento fideistico

---------- Post added at 18:27:03 ---------- Previous post was at 18:13:56 ----------

Ti rispondo così, il concetto di Dio è stato ideato dall'uomo non dovrebbero avere dunque senso le discussioni del tipo, non ci sono prove nè per dire che esiste nè per dire che non esiste. Il punto è perchè dovrebbe esistere Dio ?

perchè dovrebbe esistere...perchè non dovrebbe esistere - l'idea di Dio purtroppo (dico purtroppo perchè la cosa genera e ha generato non pochi fraintendimenti e non poche vittime) è al di fuori dello scibile - non si può dimostrare nè positivamente, nè negativamente. non ci sono prove empiriche o metodi sperimentali per affrontare la domanda scientificamente.

la posizione corretta è quella di Manx che si pone in una forma di agnosticismo costruttivo (da parte mia pienamente condivisa) in cui se si decide di abbandonarsi ad una riflessione sulla cosa, si accetta di farlo entro forme di analisi del tutto speculative e quindi non dimostrabili.

d'altronde si parla di fede non a caso.

io personalmente, da umile filosofo (amante della conoscenza e ricercatore della verità, anche quella da due soldi), SENTO che c'è qualcosa di ulteriore rispetto alla sostanza di cui è fatto il nostro universo conosciuto. sento (spero) che la nostra coscienza è sostanza a sè rispetto al nostro corpo, perchè qualche indizio a riguardo nel corso di tante ricerche è emerso: ma di prove provate non ce ne sono. il mio sentimento, la mia tensione verso il metafisico rimangono forme di sospensione di giudizio e non hanno alcun valore empirico, poichè non sono perfettamente riproducibili al di fuori del mio singolare stato interiore. sentire, credere, percepire...è diverso dal poter provare finitamente qualcosa.

questa forma di consapevolezza se fosse maggiormente condivisa, renderebbe il mondo un posto migliore, perchè ridimensionerebbe la portata delle nostre idee rispetto al condizionamento che operano sulle nostre azioni.

[Françis1992]

a me fra sta simpatico, inoltre, da quel che ho capito, finito il liceo si è dato agli studi economici, dimostrando, di aver capito davvero molto delle religioni e non solo.
btw, non posso che suggerirti la t-shirt dedicata:

Tralasciando lo strafalcione latino(lingua per me arrugginita ),sono stato molto indeciso su quale facoltà scegliere,poichè amavo sia la matematica,sia la filosofia. Alla fine ho deciso di intraprendere la carriera statistica,ed ho finito per fare anche un bel pò di economia
I miei anni di "studio filosofico" coincidono con il periodo liceale,ma anche grazie ad un professore preparatissimo,ho approfondito molto la materia e sono andato anche a molte conferenze,dove ho visto spesso "scannarsi" filosofi di diverse vedute; sono un ignorante rispetto a molti utenti del forum,difatti non ho neanche la presunzione di voler convincere qualcuno a pensarla come me,solo che,per mia natura,non sopporto chi crede di avere in mano la verità pur non avendo portato alcuna dimostrazione
Ps: La maglietta sarà presto sul mercato,contatterò The Sandman affinché mi faccia avere un incontro con il creatore di " De Puta Madre"

[Dr.Vazzo]

Che anubi ti accompagni in questo sabato

behm
,che Renenzel abbia un pelo di astio nei confronti della Chiesa come sistema secolare di indottrinamento spesso non propriamente aperto a posizione ideologiche opposte alle proprie, lo trovo umano. anche io non stravedo per tutto il bel mondo ecclesiastico: d'altronde la Chiesa non ha una bellissima storia alle spalle. a proposito di Anubi, mi raccontava un caro amico amante del culto egizio, che gli fu imposto di togliere dalla sua scrivania sul posto di lavoro l'effige di Anubi (una cornicetta 10x15) poichè poco consona al contesto: quando poi buona parte degli uffici erano zeppi di icone cristiane sulle scrivanie e sulle pareti perchè il capo ufficio era un fervente credente....

quindi sull'intolleranza religiosa si potrebbe anche aprire un dibattito...

---------- Post added at 18:47:00 ---------- Previous post was at 18:44:47 ----------

ecco il 3d puntuale anche questo mese, vecchi e stravecchi discorsi

vecchi almeno di 2000 anni

[Strange Days]

Visto che qui confluiscono gli utenti più interessati ad argomenti del genere...qualcuno sa se c'è uno studio etnometodologico su questi temi?

Grazie in anticipo

[Manx]

Visto che qui confluiscono gli utenti più interessati ad argomenti del genere...qualcuno sa se c'è uno studio etnometodologico su questi temi?

Grazie in anticipo

Che intendi? Antropologia culturale? E soprattutto su quale tema? Il post iniziale non c'entra un tubo con quanto si è poi scritto Cmq per tornare in tema (o fuori tema) il problema è che molto spesso si confonde l'ateismo (e anche qui ci sarebbe da definire bene cosa si intende per "ateismo") con l'anticlericalismo piu' bieco...che sono cose ben diverse. E questo 3d ha dimostrato piu' volte questa confusione di fondo.

[Strange Days]

Ciao Manx.

Studi etnometodologici su rapporto soggetto-atto di fede, cioè come il soggetto (come singolo e come inserito in un contesto) si rapporta e vive all'atto del credere/dover credere (intendo principalmente in un Dio), soprattutto quali categorie mentali vengono utilizzate (dovere/necessità/urgenza/essenza etc etc etc...)

p.s.=intendo proprio l'etnometodologia di Garfinkel, riporto una definizione che ho trovato su un file nel pc (non so di chi sia quindi non mi è possibile citarne l'autore):
Etnometodologia è l’insieme dei metodi di cui i membri di un gruppo etnico si servono per comprendere la loro stessa attività e Garfinkel stesso cerca di spiegare che la tesi fondamentale dell’etnometodologia è che le attività attraverso cui gli individui gestiscono la loro vita quotidiana organizzata sono identiche a i procedimenti usati dai membri per renderle spiegabili così, l’etnometodologia conferisce alle attività ordinarie della vita di tutti i giorni, la stessa attenzione generalmente accordata agli eventi straordinari e cerca di apprendere qualche cosa su tali attività come fenomeni degni di studio in quanto tali.

[gorgone]

Tralasciando lo strafalcione latino(lingua per me arrugginita ),sono stato molto indeciso su quale facoltà scegliere,poichè amavo sia la matematica,sia la filosofia. Alla fine ho deciso di intraprendere la carriera statistica,ed ho finito per fare anche un bel pò di economia
I miei anni di "studio filosofico" coincidono con il periodo liceale,ma anche grazie ad un professore preparatissimo,ho approfondito molto la materia e sono andato anche a molte conferenze,dove ho visto spesso "scannarsi" filosofi di diverse vedute; sono un ignorante rispetto a molti utenti del forum,difatti non ho neanche la presunzione di voler convincere qualcuno a pensarla come me,solo che,per mia natura,non sopporto chi crede di avere in mano la verità pur non avendo portato alcuna dimostrazione
Ps: La maglietta sarà presto sul mercato,contatterò The Sandman affinché mi faccia avere un incontro con il creatore di " De Puta Madre"

ma per carità, la mia era una battuta, mi ha fatto sorridere "a lungo studiato le religioni", ho più o meno 15 anni più di te, un percorso di studi tutto sulle religioni (e le lingue delle stesse) e, se dovessi dire qualcosa direi, al limite: qualcosina sulla religioni ho studiato e continuo a studiare..
capisco che nell'era in cui viviamo sia tutto veloci, ma per avere a lungo studiato qualcosa occorre, quantomeno, tempo.

[Manx]

Ciao Manx.

Studi etnometodologici su rapporto soggetto-atto di fede, cioè come il soggetto (come singolo e come inserito in un contesto) si rapporta e vive all'atto del credere/dover credere (intendo principalmente in un Dio), soprattutto quali categorie mentali vengono utilizzate (dovere/necessità/urgenza/essenza etc etc etc...)

p.s.=intendo proprio l'etnometodologia di Garfinkel, riporto una definizione che ho trovato su un file nel pc (non so di chi sia quindi non mi è possibile citarne l'autore):
Etnometodologia è l’insieme dei metodi di cui i membri di un gruppo etnico si servono per comprendere la loro stessa attività e Garfinkel stesso cerca di spiegare che la tesi fondamentale dell’etnometodologia è che le attività attraverso cui gli individui gestiscono la loro vita quotidiana organizzata sono identiche a i procedimenti usati dai membri per renderle spiegabili così, l’etnometodologia conferisce alle attività ordinarie della vita di tutti i giorni, la stessa attenzione generalmente accordata agli eventi straordinari e cerca di apprendere qualche cosa su tali attività come fenomeni degni di studio in quanto tali.

E' la prima volta che sento/leggo qualcosa del genere e con questa etichetta... Non ti posso essere molto d'aiuto...un classico della filosofia che tuttavia analizza in parte questo argomento, senza i "tecnicismi" che riporti poi nella citazione, potrebbe essere il libro di R. Otto, Il sacro, ma credo sia molto distante da quello che intendi tu, e se non sbaglio è uno scritto del 1917. Altrimenti prova a guardare qualche classico dell'antropologia culturale, tipo Levi Strauss o Marcel Mauss e compari (ma anche Durkheim).