Originariamente Scritto da thetongue
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L'assoluta mancanza di Fede
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Originariamente Scritto da Sergio Visualizza MessaggioFino alla parte in neretto sono pienamente d'accordo, alcuni la chiamano speranza, desiderio di... ma chiamiamola fede, spiritualità.
Sul resto, sulla rappresentazione, della fede non credi si sia andati un pochino oltre? Libri e libri scritti con descrizioni minuziose di apprenti avvenimenti storici e tomi dopo tomi di istruzioni e suggerimenti su cosa fare, come falro, come comportarsi, su cosa vuole e non vuole dio, guerre e morti in nome di queste supposizioni.... non è un po' eccessivo?
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io non mi pongo più il problema,cosa ti cambia se esiste un dio o no?farà qualcosa x te?non avere fede è grigio lo so ma meglio abituarsi finchè nessuno torna indietro a dimostrarcelo,meglio contare su di noi che affidarsi alla sorte o a qualche entità superiore,musulmani,ebrei,talebani,sciiti,buddisti,neri,gialli,ricchi,poveri,zingari,ladri,banchieri ,vecchi,giovani,puttane,altolocati,grossi,piccoli.........se voi siete gentili con me io lo sono con voi,semplice la vita no?rispettoAlboreto is nothing
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Originariamente Scritto da Liam & Me Visualizza Messaggioche strana affermazione
non riesco però a capire bene se il tuo è un amore amore oblativo universale ( di partecipazione attiva e migliorativa della vita di tutti coloro che incontri) o un amore passionale, erotico per l'altro inteso come tuo partner.
(Thomas Sankara)
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Originariamente Scritto da Dr.Vazzo Visualizza Messaggiolo pensavo anche io Liam: in effetti Gorgone, dalle tue parole e dal tuo sentire, emerge un approccio fideistico alla vita.
non riesco però a capire bene se il tuo è un amore amore oblativo universale ( di partecipazione attiva e migliorativa della vita di tutti coloro che incontri) o un amore passionale, erotico per l'altro inteso come tuo partner.B & B with a little weed
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Originariamente Scritto da thetongue Visualizza Messaggioio sono un crociato part time
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Originariamente Scritto da gorgone Visualizza Messaggioci sto pensando da ieri, ma non ci riesco.
ah grazie. non ho capito bene cosa intendi, ma mi basta che sia un commento positivo.
in verità (non so se intendevi questo) sono fatta per la vita di ritiro, e mi basta varcare la soglia di un convento per sentire il richiamo del chiostro
purtroppo non ho fede.
mentre invece credo molto nell'amore tra uomo e donna e questo ha escluso anche gli ashram se non per periodi brevi, ma non avrei potuto scegliere la via monastica nemmeno senza la componente trascendente, quindi come prassi totalmente intramondana.
il mio personale tempio è il rapporto d'amore, il che è comodo, perché te lo porti sempre dietro.
E' significativo che quello che descrivi sia molto simile al Λάθε βιώσας di Epicuro e Lucrezio, ossia non propriamente di due uomini di fede. E credo che questa sia una delle falsi convinzioni della nostra epoca, ossia che l'uomo mondano si debba contrapporre all'uomo di fede, quasi che una qualsiasi forma di spiritualità debba, necessariamente, essere marchiata (o macchiata) di religiosità.In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
ma_75@bodyweb.com
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Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
E' significativo che quello che descrivi sia molto simile al Λάθε βιώσας di Epicuro e Lucrezio, ossia non propriamente di due uomini di fede. E credo che questa sia una delle falsi convinzioni della nostra epoca, ossia che l'uomo mondano si debba contrapporre all'uomo di fede, quasi che una qualsiasi forma di spiritualità debba, necessariamente, essere marchiata (o macchiata) di religiosità.
Anche questa sovrapposizione, a ben guardare, ha radici cristiane. Paolo, ad esempio, pone forte la contrapposizione tra uomo ψυχικός ("uomo materiale") e uomo πνευματικός ("uomo spirituale"), utilizzando categorie greche. E' chiaro che in contesto paolino, però, spirituale diventa presto e necessariamente religioso; questa identificazione si è quindi protratta nei secoli attraverso il pensiero cristiano.
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Originariamente Scritto da termosimone86 Visualizza MessaggioL'altro giorno mentre tornavo a casa dal lavoro, ascoltavo alla radio (come ormai è mia abitudine), un programma di economia (focus economia).
Intervistavano un professore (non so di cosa perchè il programma era gia iniziato da un pezzo) e mi colpì molto una sua affermazione al quale sinceramente non avevo mai pensato: la totale mancanza di Fede verso qualunque cosa (religione, politica, amicizia, amore, ecc..)
Inizialmente non ci avevo dato peso, ma poi ripensandoci, questo suo pensiero ha risvegliato in me un "problema" che non mi ero mai posto! ovvero ora come ora mi ritrovo a non credere in niente!
Non credo in Dio
Non credo più nella politica (dopo tutti gli scandali)
Non credo nel lavoro e nella rispettiva relazione che si ha con la gente
Non credo nell'amicizia vera (ho pochissimi amici)
Non credo nell'amore vero tra due persone (oggi giorno è sempre più difficile trovare qualcuno che non abbia mai tradito)
forse l'unica cosa in cui posso ancora credere, grazie a Dio, è la mia famiglia (genitori), ma questa ,purtroppo ,è destinata a spegnersi come per tutti noi...
Oggi giorno faccio fatica a trovare un qualcosa o qualcuno che rappresenti me e i miei ideali.
Sarà la crisi che tira fuori il peggio dalle persone e dal sistema, non sò, ma mi sento sempre più un pesce fuor acqua senza una meta.
Voi,ora come ora, in cosa credete e in cosa avete smesso di credere?
Confondi, in questo messaggio, aspettativa con obiettivo. Fai azione senza aspettativa.
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Originariamente Scritto da richard Visualizza MessaggioE' vero: si tende spesso a confondere spiritualità e religiosità, quando invece i significati non andrebbero sovrapposti in toto. La religiosità implica necessariamente spiritualità, ma il viceversa non è affatto richiesto. Il concetto di spiritualità viene così a ricoprire un ventaglio più ampio di accezioni rispetto a quello di religiosità (che qui sottintende sempre un rapporto con il divino).
Anche questa sovrapposizione, a ben guardare, ha radici cristiane. Paolo, ad esempio, pone forte la contrapposizione tra uomo ψυχικός ("uomo materiale") e uomo πνευματικός ("uomo spirituale"), utilizzando categorie greche. E' chiaro che in contesto paolino, però, spirituale diventa presto e necessariamente religioso; questa identificazione si è quindi protratta nei secoli attraverso il pensiero cristiano.
(Thomas Sankara)
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tutti dovrebbero credere in qlcosa. in una forza superiore creatrice dell'intero universo, poi c'è chi la chiama dio, chi natura, chi superman ecc
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Originariamente Scritto da miketyson Visualizza Messaggioio non mi pongo più il problema,cosa ti cambia se esiste un dio o no?farà qualcosa x te?non avere fede è grigio lo so ma meglio abituarsi finchè nessuno torna indietro a dimostrarcelo,meglio contare su di noi che affidarsi alla sorte o a qualche entità superiore,musulmani,ebrei,talebani,sciiti,buddisti,neri,gialli,ricchi,poveri,zingari,ladri,banchieri ,vecchi,giovani,puttane,altolocati,grossi,piccoli.........se voi siete gentili con me io lo sono con voi,semplice la vita no?rispetto
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Originariamente Scritto da 0positivo Visualizza Messaggiotutti dovrebbero credere in qlcosa. in una forza superiore creatrice dell'intero universo, poi c'è chi la chiama dio, chi natura, chi superman ecc
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quello che dici riguarda i rapporti tra uomini ed è giusto che ci sia rispetto, ma è normale porsi anche delle domande sulla creazione, sul fatto da dove veniamo e se ci sia un disegno piu grande di cui facciamo parte, rispetto ad una misera vita di un piccolo pianeta nell'universo infinito
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Originariamente Scritto da richard Visualizza MessaggioE' vero: si tende spesso a confondere spiritualità e religiosità, quando invece i significati non andrebbero sovrapposti in toto. La religiosità implica necessariamente spiritualità, ma il viceversa non è affatto richiesto. Il concetto di spiritualità viene così a ricoprire un ventaglio più ampio di accezioni rispetto a quello di religiosità (che qui sottintende sempre un rapporto con il divino).
Anche questa sovrapposizione, a ben guardare, ha radici cristiane. Paolo, ad esempio, pone forte la contrapposizione tra uomo ψυχικός ("uomo materiale") e uomo πνευματικός ("uomo spirituale"), utilizzando categorie greche. E' chiaro che in contesto paolino, però, spirituale diventa presto e necessariamente religioso; questa identificazione si è quindi protratta nei secoli attraverso il pensiero cristiano.
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