Quando si dice 'crescere'...

Collapse
X
 
  • Filter
  • Ora
  • Show
Clear All
new posts
  • Ruahhh
    • Dec 2024
    • 0
    • 0
    • Send PM

    Quando si dice 'crescere'...

    L'ERA DEI GIGANTI
    di Antonio Bruno
    per Edicolaweb


    Quando nacquero discipline ed ambiti di studio come la clipeologia o l'archeoastronomia, del tutto o parzialmente dissociati dai postulati della scienza ufficiale, si svilupparono, al contempo, quasi subito, alcune interessanti teorie che, sulla base di reperti archeologici "anomali" (ovvero non inseribili nelle cronologie ufficiali o di fattezza e dimensioni del tutto abnormi) e di ricerche che danno spazio anche ad autori ed eventi da sempre invisi all'ortodossia accademica, propongono allo studioso quadri interpretativi della storia umana e planetaria completamente diversi da quelli che ci hanno insegnato per anni.

    La caparbietà e l'ostinazione con cui la scienza ufficiale, da sempre, avversa queste discipline sono quanto meno un segnale, diciamo così, di potenziale "pericolosità" delle stesse, in quanto, come ben sappiamo, l'establishment scientifico è fra i consessi umani più tenacemente arroccato ai gotha creatisi nell'evincersi delle sue teorizzazioni, spesso promosse con troppa fretta a "certezze".

    In questo articolo, prendiamo ad esempio il caso dei cosiddetti "giganti", ovvero il fenomeno del "gigantismo" il quale, in epoche remote, pare abbia interessato innumerevoli forme viventi sul nostro pianeta (compresi gli ominidi) rivoluzionando, tra l'altro, la cronologia classica dell'evoluzionismo darwiniano. Si dice che fu nel Triassico, un periodo che iniziò circa 185 milioni di anni fa, che la Terra fu interessata da questo fenomeno di cui si ignorano le cause precise. C'è chi parla di una quantità abnorme di particelle radioattive riversatesi sul nostro pianeta in seguito allo scoppio di satelliti precedenti la Luna e chi, invece, di radiazioni solari che, in quei remoti tempi, investirono la Terra con enorme intensità.
    Ma si tratta di ipotesi; non è neppure certo che il gigantismo sia una diretta conseguenza del bombardamento radioattivo, per quanto dobbiamo registrare un evento che parrebbe deporre a favore di questa teoria.
    Nel 1902, in Martinica, avvenne qualcosa di tremendo: il Mont Pelè esplose a causa del suo vulcanismo e seminò in pochi minuti, nella sola città di St. Pierre, 20.000 vittime. I gas vulcanici che ben presto si sparsero per tutta quella zona delle Antille diedero vita ad uno spettacolo fantastico quanto gravido di terrore e, quando essi si incendiarono per le eruzioni del Mont Pelè, non ci fu verso di scampare ad una terribile morte. Il fatto strano, comunque, in mezzo a tanta distruzione, si verificò in un tempo relativamente breve dopo la sciagura: la vita, tornata più presto del previsto a fiorire in Martinica, dava segni di "anormale crescita", ovvero tutte le forme in cui essa poteva manifestarsi, vegetali ed animali, furono soggette ad una sorta innegabile quanto stupefacente di gigantismo.
    Scrive Peter Kolosimo in "Terra senza tempo": "Cani, gatti, tartarughe, lucertole, persino gli insetti, divennero grossi come mai lo erano stati, e crebbero ulteriormente di generazione in generazione".
    Fu abbastanza facile per un gruppo di scienziati francesi, che stabilirono un laboratorio di ricerche ai piedi del vulcano, concludere che quelle inaspettate mutazioni erano dovute alle particolari radiazioni emesse dalle rocce vulcaniche che l'eruzione aveva portato in superficie. Anche gli uomini non si sottrassero allo strano fenomeno: "Il capo della spedizione scientifica, dottor Jules Graveure, infatti, crebbe di 6 centimetri, e il suo assistente, dottor Rouen (57 anni) vide la propria statura aumentare di 5 centimetri e mezzo".
    Anche la vita vegetale manifestò, e ancor più chiaramente, mutazioni di crescita da radiazioni, con frutti la cui maturazione veniva accelerata e di grandezza anche raddoppiata. Infine, Kolosimo scrive: "Il curioso fenomeno della crescita anormale cessa non appena i soggetti vengono allontanati dalla Martinica. Anche sull'isola, comunque, la curva ascendente ha raggiunto il massimo: l'intensità delle radiazioni comincia a diminuire, ed i 'mostri' tornano a rimpicciolire".
    Erano gli anni '70. Sarei curioso di sapere se, oggi, il fenomeno è completamente rientrato.
    Ad ogni modo, quanto accadde in Martinica potrebbe essere portato come prova a sostegno dell'ipotesi "radioattiva" in merito alle spiegazioni possibili per il fenomeno del "gigantismo" che interessò la Terra nelle remote epoche passate.
    Vediamo, ora, qualche straordinario ritrovamento che "non collima" con quanto ci insegna la scienza ufficiale.
    Il giovane Jonathan Lekey, mentre stava arrampicandosi su un muraglione roccioso nella gola montana di Olduvai Gorge, s'imbatté, del tutto occasionalmente, complice una scivolata, in una mandibola di animale sconosciuto i cui denti erano grandi come le dita di un adulto.

    Continua...
  • Ruahhh
    • Dec 2024
    • 0
    • 0
    • Send PM

    #2
    ...

    Il ragazzo portò tale strano ritrovamento al padre, noto studioso scopritore dell'Homo Habilis, il quale lo fece sottoporre ad accurato esame. Ne risultò essere la mandibola di un paviano gigante, una scimmia assolutamente più grande di tutte quelle viventi ed estinte e vissuta circa mezzo milione di anni fa. Si trattava di una specie sconosciuta, fino a quel momento, alla scienza ufficiale.
    Ma il fenomeno di colossali artropodi, il cui studio prese l'avvio, possiamo dire, da quella occasionale scoperta, pare essere sto piuttosto diffuso nel passato del nostro pianeta.
    In Tanganica furono trovati i resti di un cinghiale gigante a due crani di cui uno appartiene ad uno sconosciuto ruminante e l'altro ad una pecora gigante. Furono ritrovati, poi, resti di cinghiali grossi come ippopotami, pecore alte come cavalli e di un numero imprecisabile di altri, finora sconosciuti, animali.
    E gli uomini?
    Ecco, allora, che dobbiamo segnalare la scoperta, nella località filippina di Gargayan, di uno scheletro umano alto 5,18 metri nonché altre ossa umane di individui alti certamente più di tre metri nelle zone sud-orientali della Cina. Un paleontologo di fama, Pei Wenchung, assegna a tali reperti la veneranda età di almeno 300.000 anni. Ma furono anche rinvenuti degli attrezzi dalle dimensioni sconcertanti: cinquecento asce bipenni dal peso singolo di 8 chili, ovvero assolutamente non usabili da uomini della nostra mole e che, per essere maneggiate agevolmente, si deve essere alti non meno di 4 metri e possedere una forza impressionante. L'elenco dei ritrovamenti eccezionali prosegue con questa triplice, ma non esaustiva, segnalazione:

    - utensili giganteschi in pietra della Moravia e della Siria con ossa a poca distanza,
    - resti umani di individui alti circa 4 metri a Ceylon,
    - scheletro umano di Tura, nell'Assam (Pakistan occidentale), dell'altezza di 3, 35 metri.

    Molti testi sacri, di popoli distanti anche decine di migliaia di chilometri, parlano dell'"Era dei Giganti". I termini si sprecano: solo da noi, ricordiamo i Titani, i Ciclopi. Più in là, troviamo gli Izdubar della Caldea, gli Emin ebraici, i Danava ed i Daitia indiani, i Rakshasa di Ceylon.
    Saurat, autore di "L'Atlantide e il regno dei giganti" (Le Nuove Edizioni d'Italia, Milano - 1957), rileva che nella Bibbia esistono numerosissimi accenni ai "giganti" senza logica connessione: "Genesi VI; Numeri XIII; Deuteronomio III; Giosuè XII, XIII, XV, XVII; Samuele, 2, XXI; Cronache 1, XX; Libro di Giacobbe XXVI; Apocalisse XX; ecc". Ed anche Kolosimo ricorda questi richiami, ad esempio laddove si parla del re Og di Basan, "l'ultimo rimasto dei giganti, il cui letto misurava 4,7 metri di lunghezza e dove si narra di Golia, colosso della statura di 3,2 metri".
    A chi contestasse trattarsi di citazioni fantastiche, Saurat, il sopraccitato cosmologo, risponde:
    "…hanno tutte le caratteristiche di citazioni, di episodi storici autentici. Esse, infatti, sono precise e concrete; non sono necessarie alla tesi storica o mitologica; non provano nulla; si presentano come fatti; sono inserite in capitoli con i quali non hanno quasi nessun riferimento, e se venissero soppresse nulla sarebbe perso della narrazione; sono brevissime, gettate a casaccio, senza importanza particolare; provengono da redattori diversissimi nel tempo e nello spazio e spesso senza relazione tra loro".
    Ma le osservazioni dello studioso non si fermano qui. Egli nota che c'è un altro fenomeno che pare collegarsi direttamente a quello del gigantismo: la "longevità". Saurat ipotizza, infatti, che in epoche remote la forza di gravità, sulla Terra doveva essere sensibilmente ridotta e, di conseguenza, ogni aggravio strutturale e cellulare negli esseri viventi notevolmente alleggerito. Anche in questo caso, i riferimenti biblici non mancano e tutti, perlomeno, ricorderanno le età esagerate dei patriarchi di cui sentivamo narrarci a catechismo o nei libri di religione.
    Nelle antiche tradizioni, gli "dei" venivano quasi sempre associati al concetto di immortalità, ma questo potrebbe configurarsi anche come l'ipotetica interpretazione dei posteri della reminiscenza di antiche longevità.
    I Toltechi ci forniscono un'inaspettata conferma di quanto sto dicendo: essi, nelle loro leggende, parlano di una "prima era del mondo", la quale terminò con immani sciagure. In tale era vivevano i Giganti, chiamati "Quinametzini" che furono, poi, sopraffatti dagli uomini che sopraggiunsero dopo una serie di catastrofi tettoniche.
    In Messico, invece, troviamo la stirpe dei giganti della famiglia di "Xelua".
    E gli esempi potrebbero continuare.
    È insomma plausibile che la storia dell'uomo e, con lui, degli esseri viventi che hanno popolato il nostro pianeta, sia molto più complessa e sorprendente dei rigidi schemi della scienza ufficiale. E non è mera voglia di "incredibile" o semplice amor di sensazionalismo. Questi elementi, caso mai, sono un incentivo, o un ostacolo, a seconda dei casi, che fa da corollario a dati di fatto che non è più possibile ignorare semplicemente o deridere bellamente. Chi così fa crede di gettar lontano un bastone. In realtà, ha lanciato un boomerang.

    Preso da www.edicolaweb.net

    Commenta

    • shamless1
      Bodyweb Member
      • Mar 2002
      • 73
      • 0
      • 0
      • Send PM

      #3
      non metterei peter kolosimo tra le fonti scientifiche..

      Commenta

      • flexer77
        Bodyweb Senior
        • Apr 2001
        • 11993
        • 3
        • 33
        • Send PM

        #4
        per me sono tutte stronzate...come mai non gira mai neanche una foto quando vengono pubblicate ste notizie?

        Commenta

        • max_power
          Low-Carb Moderator
          • Dec 2000
          • 61881
          • 860
          • 555
          • Torino
          • Send PM

          #5
          Originally posted by flexer77
          per me sono tutte stronzate...come mai non gira mai neanche una foto quando vengono pubblicate ste notizie?
          Max_power, The Sicilian Rock

          Commenta

          Working...
          X