L'ERA DEI GIGANTI
di Antonio Bruno
per Edicolaweb
Quando nacquero discipline ed ambiti di studio come la clipeologia o l'archeoastronomia, del tutto o parzialmente dissociati dai postulati della scienza ufficiale, si svilupparono, al contempo, quasi subito, alcune interessanti teorie che, sulla base di reperti archeologici "anomali" (ovvero non inseribili nelle cronologie ufficiali o di fattezza e dimensioni del tutto abnormi) e di ricerche che danno spazio anche ad autori ed eventi da sempre invisi all'ortodossia accademica, propongono allo studioso quadri interpretativi della storia umana e planetaria completamente diversi da quelli che ci hanno insegnato per anni.
La caparbietà e l'ostinazione con cui la scienza ufficiale, da sempre, avversa queste discipline sono quanto meno un segnale, diciamo così, di potenziale "pericolosità" delle stesse, in quanto, come ben sappiamo, l'establishment scientifico è fra i consessi umani più tenacemente arroccato ai gotha creatisi nell'evincersi delle sue teorizzazioni, spesso promosse con troppa fretta a "certezze".
In questo articolo, prendiamo ad esempio il caso dei cosiddetti "giganti", ovvero il fenomeno del "gigantismo" il quale, in epoche remote, pare abbia interessato innumerevoli forme viventi sul nostro pianeta (compresi gli ominidi) rivoluzionando, tra l'altro, la cronologia classica dell'evoluzionismo darwiniano. Si dice che fu nel Triassico, un periodo che iniziò circa 185 milioni di anni fa, che la Terra fu interessata da questo fenomeno di cui si ignorano le cause precise. C'è chi parla di una quantità abnorme di particelle radioattive riversatesi sul nostro pianeta in seguito allo scoppio di satelliti precedenti la Luna e chi, invece, di radiazioni solari che, in quei remoti tempi, investirono la Terra con enorme intensità.
Ma si tratta di ipotesi; non è neppure certo che il gigantismo sia una diretta conseguenza del bombardamento radioattivo, per quanto dobbiamo registrare un evento che parrebbe deporre a favore di questa teoria.
Nel 1902, in Martinica, avvenne qualcosa di tremendo: il Mont Pelè esplose a causa del suo vulcanismo e seminò in pochi minuti, nella sola città di St. Pierre, 20.000 vittime. I gas vulcanici che ben presto si sparsero per tutta quella zona delle Antille diedero vita ad uno spettacolo fantastico quanto gravido di terrore e, quando essi si incendiarono per le eruzioni del Mont Pelè, non ci fu verso di scampare ad una terribile morte. Il fatto strano, comunque, in mezzo a tanta distruzione, si verificò in un tempo relativamente breve dopo la sciagura: la vita, tornata più presto del previsto a fiorire in Martinica, dava segni di "anormale crescita", ovvero tutte le forme in cui essa poteva manifestarsi, vegetali ed animali, furono soggette ad una sorta innegabile quanto stupefacente di gigantismo.
Scrive Peter Kolosimo in "Terra senza tempo": "Cani, gatti, tartarughe, lucertole, persino gli insetti, divennero grossi come mai lo erano stati, e crebbero ulteriormente di generazione in generazione".
Fu abbastanza facile per un gruppo di scienziati francesi, che stabilirono un laboratorio di ricerche ai piedi del vulcano, concludere che quelle inaspettate mutazioni erano dovute alle particolari radiazioni emesse dalle rocce vulcaniche che l'eruzione aveva portato in superficie. Anche gli uomini non si sottrassero allo strano fenomeno: "Il capo della spedizione scientifica, dottor Jules Graveure, infatti, crebbe di 6 centimetri, e il suo assistente, dottor Rouen (57 anni) vide la propria statura aumentare di 5 centimetri e mezzo".
Anche la vita vegetale manifestò, e ancor più chiaramente, mutazioni di crescita da radiazioni, con frutti la cui maturazione veniva accelerata e di grandezza anche raddoppiata. Infine, Kolosimo scrive: "Il curioso fenomeno della crescita anormale cessa non appena i soggetti vengono allontanati dalla Martinica. Anche sull'isola, comunque, la curva ascendente ha raggiunto il massimo: l'intensità delle radiazioni comincia a diminuire, ed i 'mostri' tornano a rimpicciolire".
Erano gli anni '70. Sarei curioso di sapere se, oggi, il fenomeno è completamente rientrato.
Ad ogni modo, quanto accadde in Martinica potrebbe essere portato come prova a sostegno dell'ipotesi "radioattiva" in merito alle spiegazioni possibili per il fenomeno del "gigantismo" che interessò la Terra nelle remote epoche passate.
Vediamo, ora, qualche straordinario ritrovamento che "non collima" con quanto ci insegna la scienza ufficiale.
Il giovane Jonathan Lekey, mentre stava arrampicandosi su un muraglione roccioso nella gola montana di Olduvai Gorge, s'imbatté, del tutto occasionalmente, complice una scivolata, in una mandibola di animale sconosciuto i cui denti erano grandi come le dita di un adulto.
Continua...
di Antonio Bruno
per Edicolaweb
Quando nacquero discipline ed ambiti di studio come la clipeologia o l'archeoastronomia, del tutto o parzialmente dissociati dai postulati della scienza ufficiale, si svilupparono, al contempo, quasi subito, alcune interessanti teorie che, sulla base di reperti archeologici "anomali" (ovvero non inseribili nelle cronologie ufficiali o di fattezza e dimensioni del tutto abnormi) e di ricerche che danno spazio anche ad autori ed eventi da sempre invisi all'ortodossia accademica, propongono allo studioso quadri interpretativi della storia umana e planetaria completamente diversi da quelli che ci hanno insegnato per anni.
La caparbietà e l'ostinazione con cui la scienza ufficiale, da sempre, avversa queste discipline sono quanto meno un segnale, diciamo così, di potenziale "pericolosità" delle stesse, in quanto, come ben sappiamo, l'establishment scientifico è fra i consessi umani più tenacemente arroccato ai gotha creatisi nell'evincersi delle sue teorizzazioni, spesso promosse con troppa fretta a "certezze".
In questo articolo, prendiamo ad esempio il caso dei cosiddetti "giganti", ovvero il fenomeno del "gigantismo" il quale, in epoche remote, pare abbia interessato innumerevoli forme viventi sul nostro pianeta (compresi gli ominidi) rivoluzionando, tra l'altro, la cronologia classica dell'evoluzionismo darwiniano. Si dice che fu nel Triassico, un periodo che iniziò circa 185 milioni di anni fa, che la Terra fu interessata da questo fenomeno di cui si ignorano le cause precise. C'è chi parla di una quantità abnorme di particelle radioattive riversatesi sul nostro pianeta in seguito allo scoppio di satelliti precedenti la Luna e chi, invece, di radiazioni solari che, in quei remoti tempi, investirono la Terra con enorme intensità.
Ma si tratta di ipotesi; non è neppure certo che il gigantismo sia una diretta conseguenza del bombardamento radioattivo, per quanto dobbiamo registrare un evento che parrebbe deporre a favore di questa teoria.
Nel 1902, in Martinica, avvenne qualcosa di tremendo: il Mont Pelè esplose a causa del suo vulcanismo e seminò in pochi minuti, nella sola città di St. Pierre, 20.000 vittime. I gas vulcanici che ben presto si sparsero per tutta quella zona delle Antille diedero vita ad uno spettacolo fantastico quanto gravido di terrore e, quando essi si incendiarono per le eruzioni del Mont Pelè, non ci fu verso di scampare ad una terribile morte. Il fatto strano, comunque, in mezzo a tanta distruzione, si verificò in un tempo relativamente breve dopo la sciagura: la vita, tornata più presto del previsto a fiorire in Martinica, dava segni di "anormale crescita", ovvero tutte le forme in cui essa poteva manifestarsi, vegetali ed animali, furono soggette ad una sorta innegabile quanto stupefacente di gigantismo.
Scrive Peter Kolosimo in "Terra senza tempo": "Cani, gatti, tartarughe, lucertole, persino gli insetti, divennero grossi come mai lo erano stati, e crebbero ulteriormente di generazione in generazione".
Fu abbastanza facile per un gruppo di scienziati francesi, che stabilirono un laboratorio di ricerche ai piedi del vulcano, concludere che quelle inaspettate mutazioni erano dovute alle particolari radiazioni emesse dalle rocce vulcaniche che l'eruzione aveva portato in superficie. Anche gli uomini non si sottrassero allo strano fenomeno: "Il capo della spedizione scientifica, dottor Jules Graveure, infatti, crebbe di 6 centimetri, e il suo assistente, dottor Rouen (57 anni) vide la propria statura aumentare di 5 centimetri e mezzo".
Anche la vita vegetale manifestò, e ancor più chiaramente, mutazioni di crescita da radiazioni, con frutti la cui maturazione veniva accelerata e di grandezza anche raddoppiata. Infine, Kolosimo scrive: "Il curioso fenomeno della crescita anormale cessa non appena i soggetti vengono allontanati dalla Martinica. Anche sull'isola, comunque, la curva ascendente ha raggiunto il massimo: l'intensità delle radiazioni comincia a diminuire, ed i 'mostri' tornano a rimpicciolire".
Erano gli anni '70. Sarei curioso di sapere se, oggi, il fenomeno è completamente rientrato.
Ad ogni modo, quanto accadde in Martinica potrebbe essere portato come prova a sostegno dell'ipotesi "radioattiva" in merito alle spiegazioni possibili per il fenomeno del "gigantismo" che interessò la Terra nelle remote epoche passate.
Vediamo, ora, qualche straordinario ritrovamento che "non collima" con quanto ci insegna la scienza ufficiale.
Il giovane Jonathan Lekey, mentre stava arrampicandosi su un muraglione roccioso nella gola montana di Olduvai Gorge, s'imbatté, del tutto occasionalmente, complice una scivolata, in una mandibola di animale sconosciuto i cui denti erano grandi come le dita di un adulto.
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