mah vi scandalizzate x così poco i milioni che danno hai giocatori x far finta di giocare o peggio x truccare le partite,celentano vuoi o non vuoi è cmq un personaggio ha fatto un pezo di storia non è un pinco pallino o un costantino di maria de filippi andiamo,saranno pure troppi non discuto ma meglio lui che marco carta!
300.000 euro a puntata per celentano a san remo
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioNon finisce in "quella roba lì", ma da "quella roba lì" viene rappresentata. Come detto, non si ha tempo nè denaro per far crescere i talenti (ma non nella scuola di Amici, ma farli crescere come un tempo crescevano i Battiato, i Battisti, i Venditti, i De Gregori, ovvero provando, facendo anche cose orride ma avendo il tempo di imparare e migliorare, con i discografici - si pensi ad una figura come Ricordi, morto da poco - a fare da chioccia). E' altrettanto chiaro che il Festival non si può mettere a fare il "talent-scout": dunque, riceve - come detto - ciò che la discografia propone. In questo senso non è complice, ma ultimo e più visibile canale del lavoro svolto dalle case discografiche. Se la discografia mi porta Carta invece di un Ramazzotti (il fantastico talento che fu Eros da giovane, con quelle sue tre partecipazioni fulminanti, "Terra Promessa", "Una Storia Importante" ed il trionfo di "Adesso Tu". Qua un plauso va anche ad una figura come Ravera, che aveva l'occhio lungo...) che ci posso fare? Come può una macchina come quella del Festival (che è vetrina e promozione e non produzione di musica) scovare i talenti? Quest'anno ci si prova col Sanremo Social, per le nuove proposte: un paio di ragazzi mi sembrano interessanti, e slegati dalle logiche-talent: staremo a vedere.
Almeno per rispetto a chi a fare musica in questo paese ci prova seriamente, beccandosi ripetuti calci in culo, andrebbe evitata questa associazione sanremo musica brutta = italia musica brutta. Se invece si vuole prendere sanremo come esempio per criticare gran parte del pubblico televisivo, beh li si casca sicuramente bene.Always the beautiful answer who asks a more beautiful question
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Non lo guardo più da quando ero bambino, ormai a parte qualche eccezione è lo scarto della musica italiana e tutti i big se ne tengono alla larga. L'età media del pubblico si è abbassata solo per la presenza dei vari Scanu, Carta che definire cantanti è offensivo verso chi canta davvero e poi la pagliacciata del televoto con tanto di call center impegnati per spingere la meteora di turno alla vittoria è stucchevole. Porta ancora introiti alle casse della rai per cui è un buon investimento che fanno bene e finanziare.Ciao Manuel, bodyweb non sarà mai più la stessa!
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Originariamente Scritto da NaturalHardCore Visualizza MessaggioNon lo guardo più da quando ero bambino, ormai a parte qualche eccezione è lo scarto della musica italiana e tutti i big se ne tengono alla larga. L'età media del pubblico si è abbassata solo per la presenza dei vari Scanu, Carta che definire cantanti è offensivo verso chi canta davvero e poi la pagliacciata del televoto con tanto di call center impegnati per spingere la meteora di turno alla vittoria è stucchevole. Porta ancora introiti alle casse della rai per cui è un buon investimento che fanno bene e finanziare."Voi potete mentire a voi stesso, a quei servi che stanno con voi. Ma scappare, però, non potrete giammai, perché là, vi sta guardando Notre Dame"
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Originariamente Scritto da 600 Visualizza MessaggioBeh come dici te il festival di sanremo non è esattamente una festa di paese messa su con 2 soldi. Se festival della musica vuole esserlo davvero forse 2 spiccioli andrebbero anche investiti sulla ricerca di cantanti decenti. Quello che si sente a sanremo non è l'espressione di quello che musicalmente offre l'italia così quanto gli opinionisti da talk-show non sono l'espressione degli "intellettuali" italiani. L'offerta sanremese è completamente guidata e indirizzata dalla domanda degli anziani e, negli ultimi anni, dei giovani dai dubbi gusti che compongono la stra-maggioranza del pubblico.
Almeno per rispetto a chi a fare musica in questo paese ci prova seriamente, beccandosi ripetuti calci in culo, andrebbe evitata questa associazione sanremo musica brutta = italia musica brutta. Se invece si vuole prendere sanremo come esempio per criticare gran parte del pubblico televisivo, beh li si casca sicuramente bene.
Offre qualcos'altro l'Italia? Certo che sì, ma quel qualcos'altro è migliore o più valido o più rappresentativo della lista che compare a Sanremo? E su quali basi? Non credo: forse, per prendere il tuo paragone, quel qualcos'altro che non va a Sanremo manda in sollucchero qualche pseudo-intellettuale da centro sociale o club fumoso o da concertoperpochintimialternativo, tanto alternativo che (sarà perchè incompreso) non vende un disco. La musica che passa per Sanremo è pop, ovvero popular, ovvero destinata alla grande fruizione (e non è detto che questo debba fare a pugni con la qualità: potrei stilare pagine di capolavori di canzoni uscite da Sanremo, dunque l'equazione Festival=brutta musica è grossolana), destinata a muovere il mercato, a lanciare stelle musicali, a far vendere dischi: l'essenza prima della discografia, che è un'industria innanzitutto.
Chi ci prova seriamente, non è addosso a Sanremo che deve gettare la croce, ma alle case discografiche che non investono più tempo e denaro nella scoperta e nella valorizzazione dei talenti (se ancora ci sono). Perchè Sanremo è un evento annuale, rassegna del panorama musicale di un Paese, non è una factory nè una scuola per talenti. L'investimento che fa a loro favore è quello di far vendere dischi o di promuovere questi ragazzi, che però sono portati su quel palco (e scremati all'inizio) dalle case discografiche. Io, coi miei spartiti e la mia chitarra, non vado prima a Sanremo, ma semmai alla Sugar o alla Sony a proporre quanto ho scritto: se questi mi segano subito, non posso poi dire che è colpa di Sanremo "se non emergo" o se, senza di me, la musica italiana al Festival non è la "vera" musica italiana: qualche conto qua non torna.
Ricordo inoltre che due degli ultimi vincitori di Sanremo vengono da Musicultura (Cristicchi e Povia), altri dal Tenco: si cerca di essere l'ultimo canale di varie linee e tendenze musicali. Quello che potrebbe fare il Festival è semmai stornare dei denari a favore di manifestazioni (come il Tenco e Musicultura, per l'appunto) che cercano la valorizzazione artistica, la qualità dei testi e delle composizioni, non avendo assilli di audience. Sono rassegne che stanno morendo per mancanza di fondi (il Tenco, più che altro): investire lì potrebbe essere un aiuto per chi cerca di evitare le De Filippi o le Ventura. Ma il discorso è così complesso che non si può risolvere col pensare che il Festival sia l'autentico male della musica leggera italiana. Chi muove quella musica non abita a Sanremo...Last edited by Sean; 29-01-2012, 15:00:15....ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
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Originariamente Scritto da NaturalHardCore Visualizza MessaggioNon lo guardo più da quando ero bambino, ormai a parte qualche eccezione è lo scarto della musica italiana e tutti i big se ne tengono alla larga. L'età media del pubblico si è abbassata solo per la presenza dei vari Scanu, Carta che definire cantanti è offensivo verso chi canta davvero e poi la pagliacciata del televoto con tanto di call center impegnati per spingere la meteora di turno alla vittoria è stucchevole. Porta ancora introiti alle casse della rai per cui è un buon investimento che fanno bene e finanziare.Last edited by Sean; 29-01-2012, 14:28:16....ma di noi
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Sono in parte d'accordo con Sean ed in parte con alcuni altri, faccio un paio di considerazioni. Premetto che non guado tv, tantomeno Sanremo da molti anni.
Negli anni 70, quando c'era solo la RAI da guardare, 1 o 2, Sanremo era un evento, l'evento, quanto si ascoltava quasi solo musica Italiana. Oggi è sufficiente guardare la rosa di canali disponibili, quasi un migliaio, apriamo una classifica musicale, anche italiana.... Non vedo Nilla Pizzi ne Celentano.
Ma.... quel poco di tradizione italiana o business che sia lo vogliamo buttare nel cesso? No, ovviamente, si cerca di mantenerlo, curarlo, farlo crescere/rinascere o per lo meno non farlo morire. Poi peccato che venga fatto tutto all'italiana, con la professionalità, serietà e meritocrazia (leggi nepotismo/favoritismo) tipica italiana.
A me quello che da fastidio è che in eventi di una certa classicità, di tradizione come questo, rivolto agli italiani continuino a mettere li Celentanoè forse il candidato che raggiunge la perfetta empatia con la maggior parte degli spettatori? Mi stai dando forse del demente?
Mi sento come minimo offeso e cambio canale, IMHO.
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Difatti lo stucchevole è che a rappresentare lo spettacolo (o la musica? Mi resta difficile ormai classificare Celentano, se come clown-profeta o ancora come cantante) sia chiamato un ultrasettantenne: il ricambio dove è finito? O è la televisione che, ossessionata dagli ascolti, preferisce l'usato sicuro al lancio di nuovi potenziali "Celentano"? Perchè qua (a cominciare dai politici) in tutti i comparti noi siamo rappresentati solo da vecchi. Qualcosa non va.Last edited by Sean; 29-01-2012, 15:06:48....ma di noi
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Originariamente Scritto da Sergio Visualizza MessaggioSono in parte d'accordo con Sean ed in parte con alcuni altri, faccio un paio di considerazioni. Premetto che non guado tv, tantomeno Sanremo da molti anni.
Negli anni 70, quando c'era solo la RAI da guardare, 1 o 2, Sanremo era un evento, l'evento, quanto si ascoltava quasi solo musica Italiana. Oggi è sufficiente guardare la rosa di canali disponibili, quasi un migliaio, apriamo una classifica musicale, anche italiana.... Non vedo Nilla Pizzi ne Celentano.
Ma.... quel poco di tradizione italiana o business che sia lo vogliamo buttare nel cesso? No, ovviamente, si cerca di mantenerlo, curarlo, farlo crescere/rinascere o per lo meno non farlo morire. Poi peccato che venga fatto tutto all'italiana, con la professionalità, serietà e meritocrazia (leggi nepotismo/favoritismo) tipica italiana.
A me quello che da fastidio è che in eventi di una certa classicità, di tradizione come questo, rivolto agli italiani continuino a mettere li Celentanoè forse il candidato che raggiunge la perfetta empatia con la maggior parte degli spettatori? Mi stai dando forse del demente?
Mi sento come minimo offeso e cambio canale, IMHO.
poi quest'anno è tornato con un disco che da quando è nella top 5 italiana da 8 settimane.
e cmq la questione di fondo è che di Show Man che fanno alzare la curva dell'auditel per una mezzoretta non sono molti: Benigni,Celentano,Fiorello,Beppe Grillo,Saviano."Voi potete mentire a voi stesso, a quei servi che stanno con voi. Ma scappare, però, non potrete giammai, perché là, vi sta guardando Notre Dame"
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioMi verrebbe da chiedere chi è allora che porta lo stendardo di ciò che dovrebbe rappresentare l'Italia in musica: un qualche talento che canta in un qualche polveroso club per pochi intimi? I "soliti" geni a spasso, squattrinati ma tanto bravi così come altrettanto incompresi? Io ai geni a spasso (avemmo già modo di discuterne) credo poco. Perchè una vetrina (Festival vuol dire questo: rassegna, vetrina di prodotti musicali) che mi offre Dalla, Bersani, Finardi, Renga (dunque il cantautorato, nuovo e vecchio), che mi offre una Zilli od una Noemi (dunque belle voci di buone speranze), che mi offre quelli che vendono e fanno guadagnare soldi alla discografia (Emma e Carone, lui in coppia con Dalla, tra l'altro, del quale dice - parole sue - che è bravo quanto Carboni e Bersani agli inizi), che mi offre il rock alternativo (i Marlene Kuntz), non deve essere considerata rappresentativa della attuale espressione musicale italiana? Chiaro, non si ha la pretesa di essere esaustivi e completi, dato che ci si rivolge ad un pubblico grande e trasversale (e dunque si devono accontentare tutti o quasi i gusti) ma si prendono i portabandiera di ogni genere leggero presente (i nuovi e le sperimentazioni hanno la loro sezione, che è quella delle Nuove Proposte, appunto).
Offre qualcos'altro l'Italia? Certo che sì, ma quel qualcos'altro è migliore o più valido o più rappresentativo della lista che compare a Sanremo? E su quali basi? Non credo: forse, per prendere il tuo paragone, quel qualcos'altro che non va a Sanremo manda in sollucchero qualche pseudo-intellettuale da centro sociale o club fumoso o da concertoperpochintimialternativo, tanto alternativo che (sarà perchè incompreso) non vende un disco. La musica che passa per Sanremo è pop, ovvero popular, ovvero destinata alla grande fruizione (e non è detto che questo debba fare a pugni con la qualità: potrei stilare pagine di capolavori di canzoni uscite da Sanremo, dunque l'equazione Festival=brutta musica è grossolana), destinata a muovere il mercato, a lanciare stelle musicali, a far vendere dischi: l'essenza prima della discografia, che è un'industria innanzitutto.
Chi ci prova seriamente, non è addosso a Sanremo che deve gettare la croce, ma alle case discografiche che non investono più tempo e denaro nella scoperta e nella valorizzazione dei talenti (se ancora ci sono). Perchè Sanremo è un evento annuale, rassegna del panorama musicale di un Paese, non è una factory nè una scuola per talenti. L'investimento che fa a loro favore è quello di far vendere dischi o di promuovere questi ragazzi, che però sono portati su quel palco (e scremati all'inizio) dalle case discografiche. Io, coi miei spartiti e la mia chitarra, non vado prima a Sanremo, ma semmai alla Sugar o alla Sony a proporre quanto ho scritto: se questi mi segano subito, non posso poi dire che è colpa di Sanremo "se non emergo" o se, senza di me, la musica italiana al Festival non è la "vera" musica italiana: qualche conto qua non torna.
Ricordo inoltre che due degli ultimi vincitori di Sanremo vengono da Musicultura (Cristicchi e Povia), altri dal Tenco: si cerca di essere l'ultimo canale di varie linee e tendenze musicali. Quello che potrebbe fare il Festival è semmai stornare dei denari a favore di manifestazioni (come il Tenco e Musicultura, per l'appunto) che cercano la valorizzazione artistica, la qualità dei testi e delle composizioni, non avendo assilli di audience. Sono rassegne che stanno morendo per mancanza di fondi (il Tenco, più che altro): investire lì potrebbe essere un aiuto per chi cerca di evitare le De Filippi o le Ventura. Ma il discorso è così complesso che non si può risolvere col pensare che il Festival sia l'autentico male della musica leggera italiana. Chi muove quella musica non abita a Sanremo...Always the beautiful answer who asks a more beautiful question
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioI cosiddetti "big" hanno ancora qualcosa da offrire alla musica italiana? Perchè mi sembrano navigare in acque dove le idee scarseggiano, ed hanno più un grosso passato alle spalle che un luminoso futuro davanti: di questi "big" il Festival può fare a meno. Sanremo va ad annate: quando da lì escono una manciata di buone o ottime canzoni e si lanciano giovani che meritano, ha fatto il suo dovere. Sanremo non serve al big ma al giovane: se poi trovi il Bocelli, la Giorgia o la Elisa di turno, fai tombola. Preferisco che il posto di un Venditti (mummia stucchevole che ha perduto qualsiasi ispirazione e si è ridotto al trash della sua romanità d'accatto) o di un De Gregori che ormai ripete se stesso (sono questi i "big"?) sia occupato da un giovane di belle speranze che porta una grande e nuova canzone: me non tutti gli anni succede, e idee valide in giro ce ne sono poche. La musica italiana, signori, è in crisi non solo di denaro ma soprattutto di scrittura, creatività, innovazione. Non sa più coniugare mercato e bella musica.
E tra giovanotti non talentuosi e vecchie mummie, mi tengo le vecchie mummie
Venditti canterà anche stronzate ormai, però almeno ha una voce di un certo livello, a contrario dei vari mongolpovia, cristicchi, e gentaglia del genere
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioDifatti lo stucchevole è che a rappresentare lo spettacolo (o la musica? Mi resta difficile ormai classificare Celentano, se come clown-profeta o ancora come cantante) sia chiamato un ultrasettantenne: il ricambio dove è finito? O è la televisione che, ossessionata dagli ascolti, preferisce l'usato sicuro al lancio di nuovi potenziali "Celentano"? Perchè qua (a cominciare dai politici) in tutti i comparti noi siamo rappresentati solo da vecchi. Qualcosa non va.
chi potrebbe fare meglio di Celentano? Fiorello forse....Bonolis non direi...
( fermo restando che a me Celentano continua a piacere molto.........non ha un granchè da dire,ma riesce ancora ad essere seducente nel "modus")Originariamente Scritto da SPANATEMELAparliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentusOriginariamente Scritto da GoodBoy!ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?
grazie.
PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
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Originariamente Scritto da 600 Visualizza MessaggioL'equazione fuori da sanremo = incompreso è ancora più grossolana. Da sanremo non sono passati alcuni tra i più grandi e famosi artisti leggeri italiani e tanti ancora sono quelli che l'hanno usato al massimo come trampolino di lancio per la loro carriera per poi mai più farsi vedere. Tanti hanno snobbato il festival quando ancora forse aveva un senso e i nomi dei concorrenti erano di un certo calibro.
Troviamo poi, sempre tra queste pieghe, che la Nannini al Festival ha spedito una canzone che la mette tra gli autori vincenti ("Colpo Di Fulmine", Giò Di Tonno e Lola Ponce, 2008), così come Franco Battiato ("Per Elisa", Alice 1981), che al Festival ha calcato anche il palco lo scorso anno per seguire il suo amico Madonia ("L'Alieno"), e scopro che solo l'anno scorso il "nobile" Vecchioni (recordman di presenze al Tenco, ovvero il capo della "opposizione" festivaliera) viene e vince, svenendo dietro alle quinte - per l'emozione - quando gli comunicano l'esito, dicendosi poi "felicissimo, come se i miei 45 anni di canzone mi avessero voluto dire grazie", considerando quel premio come "unico" e invitando poi tutti i suoi colleghi a rivedere le loro posizioni sul Festival e ad andare: dunque, si scopre che sono gli assenti, semmai, ad avere torto come spesso succede.
Il Festival della Canzone Italiana resta centrale, nonostante critiche, contrasti, opposizioni: se si abolisse una manifestazione che dura da 62 anni (e che gli italiani pare ancora gradiscano), dunque con una tradizione con pochi altri esempi al mondo, la musica italiana rifiorirebbe? Perchè poi, cosa c'è di così "vergognoso" nel calcare un palco che ha visto Modugno cantare "Nel Blu...", rivoluzionando la canzone italiana? Che ha visto salirci Celentano (ancora lui, quando nel '61 si presentò all'Italia dando le spalle al pubblico e facendogli scoprire i ritmi rock della sua "24000 baci")? Che ha visto i trionfi di Claudio Villa (artista amatissimo, che ha incarnato la tradizione del puro canto all'italiana, quel canto che ha fatto conoscere la nostra canzone nel mondo e che ancora, in certe parti del mondo, la rappresenta)? Che ha visto esordire Mina, che ha visto un emozionatissimo Lucio Battisti (in gara!) per una delle sue rarissime - in assoluto - apparizioni live? Cosa c'è di "vergognoso" nel calcare quel palco che hanno calcato gli Endrigo, i Bindi, i Paoli, i Dalla (il cantautorato puro), che ha visto gareggiare interpreti quali Milva e la Vanoni, che ha visto l'ultima volta di Luigi Tenco? Artisti leggendari come Dalida, come Armstrong, come Stevie Wonder, come Ray Charles (tutti in gara!)? E tanti, tantissimi altri, che fanno apparire gli assenti ben poca cosa al confronto di una storia che non ha paragoni con nessuna altra manifestazione di musica leggera al mondo. E che ha visto trionfi, tragedie, meraviglie, delusioni, canzoni orride ma anche una serie di capolavori impressionante: 62 anni di storia musicale e di costume italiani. Ora, forse, si capisce anche meglio perchè ogni artista, anche il più navigato o scafato o "alternativo", prima di cantare su quel palco trema sempre un pò e lo prende una certa emozione.
Ai critici "sempre e comunque" io consiglio una visita al video della partecipazione (come ospite) di Vasco al Sanremo del 2005 (anche lui scendendo quelle scale emozionato, con chissà quanti e quali ricordi nella mente), quando, dopo aver riproposto un accenno della sua "Vita Spericolata", e dopo aver cantato "Un Senso", parlando alla fine con Bonolis dice: "sono qui perchè voglio ringraziare questo palco e questa manifestazione che per me è stato l'inizio di una avventura straordinaria, e che ha dato tanto secondo me alla musica italiana. Poi vorrei salutare tutti quelli che adesso stanno guardando Sanremo e che domani diranno che non lo guardavano..." (il video è reperibile su YT). Un risposta indirizzata ai soliti perennemente insoddisfatti, ai critici sempre e comunque, quelli però incapaci di vedere il buono e di aiutare quel buono a crescere (la critica è così facile; costruire invece è un pò più difficile...), una risposta che qua, in conclusione, faccio mia.Last edited by Sean; 30-01-2012, 11:18:23....ma di noi
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Originariamente Scritto da Ector Visualizza Messaggiose li merita
la cosa ridicola sono le polemiche pre-festival...studiate ad arte per creare interesse,altrimenti non se li filerebbe di striscio nessuno...
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