La professione migliore del mondo: l’attuario
Un interessante articolo di Federica Micardi apparso oggi su ilsole24ore.com approfondisce lo scenario di quella che sembra essere la professione migliore del mondo: l’attuario. Lavora per le banche o le compagnie assicurative, ed è un genio dei numeri.L’attuario, secondo uno studio condotto quest’anno dalla statunitense CareerCast.com, è la miglior professione al mondo sulle 200 considerate, la più richiesta a livello globale. L’indagine ha analizzato il tasso di disoccupazione (pari a zero), le prospettive di crescita e di guadagno (definite ottime), ma anche lo stress implicato (basso), l’ambiente di lavoro (buono), lo sforzo fisico richiesto (non eccessivo).
Gli 80mila attuari presenti al mondo (di cui 19mila in Europa), quindi, fanno parte di un’élite professionale che lavora in un settore che offre anche ampie possibilità per chi vuole lavorare all’estero.
L’attuario può fare sia il libero professionista – attualmente in Italia hanno fatto questa scelta in 200 – sia scegliere la strada del lavoro dipendente presso compagnie di assicurazione e riassicurazione (circa 400), nel settore previdenziale (150), nelle università, negli istituti di vigilanza (come Isvap e Covip), nelle banche.Il reddito medio dello scorso anno si attesta intorno agli 80mila euro, e per chi comincia si parte da uno stipendio intorno ai 1.400 euro. Anche i margini di crescita professionale sono molto ampi. Insomma, i giovani che stanno decidendo cosa fare da grandi e stanno scegliendo la facoltà su cui puntare, se portati alle materie scientifiche possono pensare a questa professione.Sono diversi gli atenei che propongono corsi di scienze statistiche e attuariali o affini: Ancona politecnico, Bari, Benevento, Bologna, Como-Varese Insubria, Cosenza, Firenze, Lecce-Salento, Milano (Bicocca e Cattolica), Messina, Modena e Reggio Emilia, Napoli (Parthenope e Federico II), Padova, Palermo, Perugia, Roma (La Sapienza, Roma Tre, Tor Vergata), Salerno, Siena, Teramo, Torino, Trento, Trieste, Udine, Venezia Ca’Foscari, Verona. Una volta conseguita la laurea bisogna pensare all’esame di Stato, che include anche una prova pratica di soluzione di un problema.Per ora il tirocinio non è obbligatorio, anche se l’ordine lo richiede da tempo e potrebbe essere introdotto con la riforma delle professioni attualmente allo studio in Parlamento. È anche possibile limitarsi alla laurea triennale, titolo che consente di iscriversi alla sezione B dell’albo: per ora il percorso “breve” è stato scelto solo dai 2 dei 900 attuari nostrani. È importante per la professione la buona conoscenza dell’inglese: il gergo attuariale, infatti, comprende molti termini in questa lingua.Un mondo di numeri
GLI ATTUARI IN ITALIA… 900
… E QUELLI IN EUROPA 18.000
IL REDDITO
Lo stipendio medio annuo
di un attuario è di 80mila euro.
L’età media è di 43 anni ma la longevità professionale degli attuari è superiore a quella di altre attività, e per i più “attivi” il reddito può raggiungere livelli molto alti. Chi comincia può contare su uno stipendio mensile intorno ai 1.400 euro.
Che ne pensate ?
Gli 80mila attuari presenti al mondo (di cui 19mila in Europa), quindi, fanno parte di un’élite professionale che lavora in un settore che offre anche ampie possibilità per chi vuole lavorare all’estero.
L’attuario può fare sia il libero professionista – attualmente in Italia hanno fatto questa scelta in 200 – sia scegliere la strada del lavoro dipendente presso compagnie di assicurazione e riassicurazione (circa 400), nel settore previdenziale (150), nelle università, negli istituti di vigilanza (come Isvap e Covip), nelle banche.Il reddito medio dello scorso anno si attesta intorno agli 80mila euro, e per chi comincia si parte da uno stipendio intorno ai 1.400 euro. Anche i margini di crescita professionale sono molto ampi. Insomma, i giovani che stanno decidendo cosa fare da grandi e stanno scegliendo la facoltà su cui puntare, se portati alle materie scientifiche possono pensare a questa professione.Sono diversi gli atenei che propongono corsi di scienze statistiche e attuariali o affini: Ancona politecnico, Bari, Benevento, Bologna, Como-Varese Insubria, Cosenza, Firenze, Lecce-Salento, Milano (Bicocca e Cattolica), Messina, Modena e Reggio Emilia, Napoli (Parthenope e Federico II), Padova, Palermo, Perugia, Roma (La Sapienza, Roma Tre, Tor Vergata), Salerno, Siena, Teramo, Torino, Trento, Trieste, Udine, Venezia Ca’Foscari, Verona. Una volta conseguita la laurea bisogna pensare all’esame di Stato, che include anche una prova pratica di soluzione di un problema.Per ora il tirocinio non è obbligatorio, anche se l’ordine lo richiede da tempo e potrebbe essere introdotto con la riforma delle professioni attualmente allo studio in Parlamento. È anche possibile limitarsi alla laurea triennale, titolo che consente di iscriversi alla sezione B dell’albo: per ora il percorso “breve” è stato scelto solo dai 2 dei 900 attuari nostrani. È importante per la professione la buona conoscenza dell’inglese: il gergo attuariale, infatti, comprende molti termini in questa lingua.Un mondo di numeri
GLI ATTUARI IN ITALIA… 900
… E QUELLI IN EUROPA 18.000
IL REDDITO
Lo stipendio medio annuo
di un attuario è di 80mila euro.
L’età media è di 43 anni ma la longevità professionale degli attuari è superiore a quella di altre attività, e per i più “attivi” il reddito può raggiungere livelli molto alti. Chi comincia può contare su uno stipendio mensile intorno ai 1.400 euro.
Che ne pensate ?
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