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Beni identici a prezzi differenti

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    Beni identici a prezzi differenti

    Ho appena finito di scarabocchiare un articolo a carattere economico e vorrei ricevere qualche feedback (o semplicemente intavolare una discussione costruttiva sull'argomento). Ho preso spunto da alcuni euro circolati, con la punzonatura del Vaticano, che venivano venduti su ebay a 7 volte il valore facciale

    http://www.scribd.com/doc/75396241/Monete-rare-e-speculazione-beni-identici-a-prezzi-differenti

    #2
    Nessun parere? Mi interessavano soprattutto confronti sui prezzi da me ipotizzati (un buon colleziosta di euro di sicuro ne sa più di me al riguardo)...

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      #3
      arbitrageeee
      Originariamente Scritto da SPANATEMELA
      parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
      Originariamente Scritto da GoodBoy!
      ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


      grazie.




      PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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        #4
        Signorageee, arbitrageee, sciacallageee...

        E intanto la mano invisibile di Adamo ci mostra il dito medio

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          #5
          carino l'esercizio teorico, anche se in generale il mercato della numismatica è forse un esempio difficile da trattare per parlare di quotazioni differenti,nel senso che non esiste una territorialità o forti caratterizzazioni dei comportamenti di consumo o di servizi alla distribuzione che possono determinarne le diversità, anche perché manca un mercato della moneta di confronto, essendo essa stessa l'oggetto di scambio delle transazioni. dall'introduzione pensavo si parlasse di altro.

          una curiosità: lichtenstein e andorra non hanno l'euro? o semplicemente non hanno una zecca?
          Last edited by PrinceRiky; 13-12-2011, 14:39:58.

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            #6
            Ciao,
            l'incipit è legato a un post di un mio amico economista su FB. Ho ripreso il suo commento e poi sono andato a parlare della sopravvalutazione delle monete con corso legale. Mi rendo conto che il discorso non è estendibile con facilità ad altri settori, però direi che il mercato filatelico (all'epoca anche quello delle schede telefoniche) o delle carte dei Pokemon, presenta dinamiche similari. L'ambito elettivo dell'articolo resta comunque quello delle monete metalliche, concordo pienamente.

            Lichtenstein usa il franco svizzero (ha corso legale anche lì), Andorra adotta l'euro, ma non conia valuta... usa la moneta degli stati contigui (Francia e Spagna). IMO, se entrambi iniziassero a far valere la propria sovranità monetaria, a fronte di ridotti costi iniziali, ne trarrebbero ingenti vantaggi "speculatori"

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              #7
              Eh purtroppo non parliamo dello stesso bene, perché il valore aggiunto del collezionismo contribuisce a diversificare la medesima moneta in base allo Stato che l'ha emessa.
              Di fatto non è un fenomeno legato alle piccole nazioni, basti pensare alle monete d'oro, che pur non avendo corso legale sono coniate dalle grandi zecche mondiali, e valgono più dell'oro che le costituisce, con tanto di listini ufficiali, includendo già il surplus legato alla rilevanza numismatica.
              Originariamente Scritto da gorgone
              il capitalismo vive delle proprie crisi.

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                #8
                Aspetta, io parlo di "euro circolanti"... è una cosa digiunta rispetto a una serie della zecca dedicata al collezionismo ^_^

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                  #9
                  Capisco, ma come specifichi bene anche tu, la variabile del valore aggiunto dal collezionismo è aleatoria, legata in parte anche ad una componente del tutto emotiva del collezionista, che preferisce empaticamente il gronchi rosa al grana lacca. Una operazione stabilita a tavolino, volta a rivalutare euro circolanti attribuendogli in maniera arbitraria una importanza numismatica, funzionerebbe in maniera significativa ai fini speculatori di una, per quanto piccola, nazione?

                  In parole povere, se il Vaticano stesso si fosse messo a vendere i suoi euro, rivalutandoli di sette volte, ci sarebbero così tanti babbi a comprarseli?
                  Originariamente Scritto da gorgone
                  il capitalismo vive delle proprie crisi.

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                    #10
                    Interessante ciò che dici. Mi fornisce l'occasione per spiegare meglio alcuni passaggi di ciò che ho scritto.
                    IMO le difficoltà per "tassare implicitamente" i cittadini affetti dal germe del collezionismo sono le seguenti:

                    - Vendere tramite prestanome le monete "rare" (non è che lo Stato che commette volontariamente errori di coniatura può vendere quelle monete a prezzo maggiorato).
                    - Elasticità della domanda di "monete singolari".

                    Nota il fatto che nell'articolo ho supposto entrambe, ma sono assunzioni estremamemente forti e irreali. Ciò non toglie tuttavia che una via di mezzo ci sia
                    Prendi il Gronchi... il suo prezzo eccedente la rarità (considera come termine di paragone il grana lacca) è dovuto a un incidente diplomatico... un incidente
                    Fai anche conto che all'asta vengono battuti per cifre a 8 zeri fogli di Gronchi rosa in possesso a singoli... un po' strana come cosa (basterebbe che il Paese mettesse da parte - per dire - 10 fogli e già ne trarrebbe un profitto postergato considerevole).

                    E ora il colpo di scena: il Vaticano gli euro circolanti sopravvalutati li ha già! La domanda c'è (non sarà infinitamente elastica, ma comunque un po' resistente lo è di sicuro)... aggiungici il fatto che le confezioni della Zecca sono più carine (e costano 10 centesimi cadauna)...
                    Last edited by marcokrt 1984; 14-12-2011, 01:28:26.

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                      #11
                      Non so se può essere utile ai fini del tuo studio, ma in termini di marketing per far abboccare i clienti puntando al collezionismo si parla di "edizioni limitate".
                      Si prende un prodotto già apprezzato dal grande pubblico e se ne fa una edizione di pochi esemplari, con delle modifiche più o meno particolareggiate, gli incidenti del tuo esempio, il tutto overpriced.
                      Chiaramente funziona solo per scarsi volumi, poiché nessuno comprerebbe una serie limitata con il limite a 10 milioni di pezzi.

                      Se invece vuoi vendere veramente tanto devi puntare nella direzione opposta, ovvero tralasci l'esclusività e ti concentri sul fenomeno di costume, con prodotti che devono entrare nell'immaginario collettivo per una o diverse peculiarità salienti. In genere si nomina Apple come caso da manuale.

                      Credo che da questo punto di vista PrinceRiky possa esserti più utile, ultimamente faceva un esempio simile sul Tmax, lo scooter.
                      Originariamente Scritto da gorgone
                      il capitalismo vive delle proprie crisi.

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                        #12
                        Originariamente Scritto da Sartorio Visualizza Messaggio
                        é nessuno comprerebbe una serie limitata con il limite a 10 milioni di pezzi.
                        curiosamente il concetto di edizione limitata è applicato con grade successo anche sulla variabile "tempo". è una strategia che nasce in campo promozionale e a dire il vero è tutt'ora una strategia promozionale. pensiamo alle linee d'abbigliamento di H&M firmate da Madonna e disponibili solo per qualche settimana sui punti vendita monomarca. Il prezzo è naturalmente premium, nonostante comunque sotto la media del mercato.

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                          #13
                          Quello su cui voglio soffermarmi è la locuzione "non convenziale". In pratica, in questo caso specifico, deve tutto essere fatto fuori dai canali ufficiali... non si parla di "produrre tot pezzi in serie limitata", ma solo di attuare le strategie descritte e poi cedere i "prodotti" tramite canali secondari (possibilmente tanti e variegati).

                          La rarità la dà (ex-post) il fatto che le monete sono prodotte "per la circolazione"... i rotolini vengono aperti per spendere le monete da parte dei commercianti ecc. Soprattutto agisce il fenomeno dei difetti di conio: nessuno potrà quantificarne la frequenza e oltretutto (per un breve periodo) si crederà che le monete "difettose" saranno in percentuale quelle che girano ora (pochissime).

                          Tenete conto che i 50 cent 2010 del Vaticano sono tirati a 2500000 (dico due-milioni-e-mezzo) di esemplari, ma li compri su ebay a 3.50 euro cad.

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                            #14
                            Gli euro circolanti non potranno mai essere venduti a collezionisti a prezzi maggiorati rispetto al loro valore nominale,a meno che non siano fuori produzione o facenti parte di coniazioni difettate,che ne aumentano il valore.

                            Le monete che sono vendute a prezzi maggiorati anche di 10 volte e piu',sono sempre fior di conio e non circolate;da qui il loro valore collezionistico.

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                              #15
                              Euro circolanti non significa circolati... l'ho anche specificato esplicitamente che quelli del Vaticano sono inseriti nei blister da 10 centesimi di valore intrenseco. Per il resto, scommettiamo che riesco vendere 2 euro commemorativi della Slovenia (circolati - diciamo in stato SPL) a 5 volte e più il loro valore? Pensavo di cedere questa moneta: http://www.ebay.it/itm/MONETA-2-EURO...item4aa6bce9b4



                              ---------- Post added at 00:13:47 ---------- Previous post was at 00:08:05 ----------

                              Oppure, visto che parliamo di mini-stati... proviamo con Monaco (moneta circolata abbondantemente): http://www.ebay.it/itm/50-CENT-2003-...item1e67113468

                              ---------- Post added at 00:26:38 ---------- Previous post was at 00:13:47 ----------

                              E ora il colpo di grazia: moneta italiana, destinata alla circolazione, circolata, periziata e prodotta in 1944000 esemplari (ovvero più del milione ipotizzato nell'articolo):



                              Da catalogo i 5 cent, circolanti in questo istante, tirati in circa 2 milioni di esemplari, sono quotati 15 euro (su alcuni siti arrivano a 39 euro): http://numismatica.land63.com/index....2=Euro_It_2003. Il valore di cessione in SPL è verosimilmente attorno agli 8 euro indicati... parliamo di qualcosa come il 16000% del valore nominale... per una moneta italiana, prodotta in 2 milioni di pezzi e circolata (non una in qFCD)...

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