La prof le abbassa il voto perchè "nera"

[Caredds]

Caserta, la prof le abbassa il voto:
"Tu non sei come gli altri, sei nera"

Choc in una seconda della scuola media "Giannone"
Il dirigente scolastico campano: un fatto gravissimo

CASERTA — Quei due elaborati di geografia erano del tutto simili. Anzi: uguali. In tutto e per tutto. E alla bambina il 7 rimediato, rispetto al 9 elargito al compagno di classe, stava stretto. Il suo unico torto è stato quello di farlo notare alla prof. La richiesta di spiegazioni davanti alla cattedra dopo la correzione delle verifiche, una risposta di rimando che ha gelato lei e l’intera classe: «Tu non sei come gli altri, sei nera». Caserta, scuola media statale «Pietro Giannone», quella dei figli di papà. È l’ora di geografia. La piccola, che frequenta la seconda di una sezione che terremo nascosta, ha un tuffo al cuore. Indietreggia senza più aprire bocca, tra gli sguardi altrettanto stupiti dei suoi compagni di studi e di giochi. Riguadagna il suo posto tra i banchi e la cosa - per quanto difficile da mandare giù - finisce lì.

articolo completo: http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/cronaca/2011/11-dicembre-2011/caserta-prof-abbassa-vototu-non-sei-come-altri-sei-nera-1902493573017.shtml

a voi i commenti

[marcokrt 1984]

Non so perché... mi viene in mente Tricarico...

[Caredds]

[CRI PV]

non sapevo che drop insegnasse

[Pesca]

documentati, sarà un'altra grande scoperta, almeno nel caso specifico

[Caredds]

documentati, sarà un'altra grande scoperta, almeno nel caso specifico

aah adesso capisco, io che pensavo il cantante

[salsa]

non sapevo che drop insegnasse

[manzinator]

Non so perché... mi viene in mente Tricarico...

ahah

non sapevo che drop insegnasse

[Sean]

Restiamo al topic senza commenti trash: data la notizia, non mi sembra il caso.

[Viewer]

agghiacciante, ho letto anche che sembra che sia la maestra che i bimbi presenti hanno confermato il tutto

[Socio]

agghiacciante, esatto

[Ecatombe]

agghiacciante, esatto

non si può aggiungere altro.

[Sean]

L'articolo dice anche che la bambina è italiana e che la docente aveva già manifestato problemi relazioni con gli alunni, tanto che era stata ridotta ad insegnare la sola geografia (dalla cattedra originaria che comprendeva anche italiano e storia). Il razzismo becero è urtante, al pari di qualunque manifestazione di umana stupidità e maleducazione: squalifica in primo luogo la persona che se ne fa portavoce. Se poi è rivolto a chi non ha difese (una bambina, in questo caso) l'insulto è ancora più grave. Non è quella bambina il simbolo del multiculturalismo e dell'eventuale problema della perdità di "identità", della globalizzazione o della immigrazione selvaggia, se è questo che preoccupava l'insegnante. Non è facendo leva sulla questione della "razza" che si salva una civiltà: se quella professoressa insegnava storia, dovrebbe sapere che Roma non si preoccupò mai del colore della pelle dei suoi cittadini, eppure riusciva a salvaguardare la difesa e la specificità della sua idea di civiltà e di nazione. Aggredire il singolo individuo non risolve alcun problema e non ferma nessuna dissoluzione.

Non posso tenermi 60 milioni di beoti solo perchè bianchissimi e italianissimi, ma che stanno qua a consumare l'aria, a svuotare centri commerciali, a partecipare a provini per finire in televisione, a comprare e scaricare pornografia da mane a sera per cercare di riattivare una sessualità avvizzita dal troppo bombardamento mediatico, a pippare droga per rendere una serata "da sballo", salvo poi il giorno dopo non ricordarla più, a consegnare agli stranieri il lavoro manuale perchè "indegno" di menti tanto fulgide da preparare esami universitari su Wikipedia, a spendere e spandere per beni che non durano una stagione, a non avere il minimo controllo sulle proprie pulsioni; una civiltà di giovani arroganti, dementi, storditi, dalla identità ambigua, quelli che si fanno ritrarre con la lingua penzoloni come i cani, quelli "comodi" per i quali capire, ascoltare, imparare è diventata una fatica erculea. Mi devo poi tenere i bianchissimi ed italianissimi genitori, magari l'uomo che va a trans e poi bacia la sua prole o la donna che a cinquanta anni vive seconde giovinezze in discoteca o nei centri estetici, non senza prima essersi "liberata" mandando al macero consorte e famiglia? Frustrati, passivi, inutili, ma tutti bianchi: eppure, sono loro gli agenti della sovversione di una civiltà occidentale che si è ridotta ad un paganesimo di ritorno, spezzando la sua organicità culturale e spirituale per adorare idoli e feticci.

E ci spaventa una alunna nera? Il razzismo è un lusso che non possiamo permetterci. Lo possono, invece, certe comunità africane, quelle che tanto schifiamo. Lo possono tutte le civiltà che hanno mantenuto e difeso le proprie tradizioni, la propria koinè, la fierezza di essere diversi ed unici, una pietra (proprio quella, con tutte le sue singolari e irripetibili caratteristiche) di una diadema più vasto. Per questo, la grande Leni Riefenstahl andò, nella sua maturità, a ritrovare gli Arii tra le tribù dei Nuba, nobilissimi *****-guerrieri così orgogliosi e attenti a preservare la propria storia, i propri culti, i propri miti, i simboli dei Padri, tutto il loro universo valoriale. E non ebbero nessuna difficoltà - i Nuba, società fondata sulle virtù maschili e sull'androceo - ad accogliere quella biondissima donna, che veniva da un altrove storicamente e geograficamente lontanissimo, per documentare, fotografare, forse per ricordare e ritrovare che cosa noi abbiamo perso...Si riconobbero, la donna ariana e bionda e questi bellissimi guerrieri *****, su di un piano spirituale che qui sfugge e non può non sfuggire per chi ragiona con la categoria troppo terrena e limacciosa della "razza". Categoria troppo volgare, animalesca, come i bassi istinti che l'uomo occidentale oggi insegue nei pornoshop e nei centri commerciali, dopo aver buttato il resto e tutto quanto conta all'ammasso, compreso il cervello, la volontà, la dignità. Civiltà decaduta e barbara: questo pensano i fieri Nuba di noi, così come lo pensano tutti quegli stranieri che copiosi stanno giungendo qua e dei quali ci preoccupiamo tanto, senza far nulla per smentire le loro convinzioni: anzi, andiamo così fieri di questa nostra "libertà" superiore che, mirabile visu!, oggi ci permette di drogarci, di mettere su famiglia con appartenenti allo stesso sesso, di coniare nuove e affascinanti sigle, bandiere di una evoluzione cui tanto teniamo, quali LGBT.

Accettiamo il Transgender, diamo diritti a questa nuova specie umana inventata dalle nostre perversioni occidentali e "superiori", ma non la bambina nera che studia geografia e che certo, nella sua negritudine, ha più quarti di nobiltà di tutti noi messi assieme. Notiamo il diverso e non siamo più capaci di intendere e cogliere l'essenza della vita, delle cose, della storia. Siamo ciechi e supini di fronte al male, e crediamo di indovinare il diavolo ovunque tranne che nella direzione più giusta: come ha detto qualcuno, se non hai mai incontrato Lucifero è perchè guardate entrambi verso lo stesso orizzonte e camminate assieme per lo stesso sentiero - popolato da bianchissimi demoni - verso l'inferno.

[lafettina]

Sean, io limiterei la cosa alla deficienza della mente della professoressa, che si inizi a far pulizia dalle scuole di questi insegnanti, tutta la comunità ne trarrà beneficio

[SonGohan]

L'articolo dice anche che la bambina è italiana e che la docente aveva già manifestato problemi relazioni con gli alunni, tanto che era stata ridotta ad insegnare la sola geografia (dalla cattedra originaria che comprendeva anche italiano e storia). Il razzismo becero è urtante, al pari di qualunque manifestazione di umana stupidità e maleducazione: squalifica in primo luogo la persona che se ne fa portavoce. Se poi è rivolto a chi non ha difese (una bambina, in questo caso) l'insulto è ancora più grave. Non è quella bambina il simbolo del multiculturalismo e dell'eventuale problema della perdità di "identità", della globalizzazione o della immigrazione selvaggia, se è questo che preoccupava l'insegnante. Non è facendo leva sulla questione della "razza" che si salva una civiltà: se quella professoressa insegnava storia, dovrebbe sapere che Roma non si preoccupò mai del colore della pelle dei suoi cittadini, eppure riusciva a salvaguardare la difesa e la specificità della sua idea idea di civiltà e di nazione. Aggredire il singolo individuo non risolve alcun problema e non ferma nessuna dissoluzione.

Non posso tenermi 60 milioni di beoti solo perchè bianchissimi e italianissimi, ma che stanno qua a consumare l'aria, a svuotare centri commerciali, a partecipare a provini per finire in televisione, a comprare e scaricare pornografia da mane a sera per cercare di riattivare una sessualità avvizzita dal troppo bombardamento mediatico, a pippare droga per rendere una serata "da sballo", salvo poi il giorno dopo non ricordarla più, a consegnare agli stranieri il lavoro manuale perchè "indegno" di menti tanto fulgide da preparare esami universitari su Wikipedia, a spendere e spandere per beni che non durano una stagione, a non avere il minimo controllo sulle proprie pulsioni; una civiltà di giovani arroganti, dementi, storditi, dalla identità ambigua, quelli che si fanno ritrarre con la lingua penzoloni come i cani, quelli "comodi" per i quali capire, ascoltare, imparare è diventata una fatica erculea. Mi devo poi tenere i bianchissimi ed italianissimi genitori, magari l'uomo che va a trans e poi bacia la sua prole o la donna che a cinquanta anni vive seconde giovinezze in discoteca o nei centri estetici, non senza prima essersi "liberata" mandando al macero consorte e famiglia? Frustrati, passivi, inutili, ma tutti bianchi: eppure, sono loro gli agenti della sovversione di una civiltà occidentale che si è ridotta ad un paganesimo di ritorno, spezzando la sua organicità culturale e spirituale per adorare idoli e feticci.

E ci spaventa una alunna nera? Il razzismo è un lusso che non possiamo permetterci. Lo possono, invece, certe comunità africane, quelle che tanto schifiamo. Lo possono tutte le civiltà che hanno mantenuto e difeso le proprie tradizioni, la propria koinè, la fierezza di essere diversi ed unici, una pietra (proprio quella, con tutte le sue singolari e irripetibili caratteristiche) di una diadema più vasto. Per questo, la grande Leni Riefenstahl andò, nella sua maturità, a ritrovare gli Ariii tra le tribù dei Nuba, nobilissimi *****-guerrieri così orgogliosi e attenti a preservare la propria storia, i propri culti, i propri miti, i simboli dei Padri, tutto il loro universo valoriale. E non ebbero nessuna difficoltà - i Nuba, società fondata sulle virtù maschili e sull'androceo - ad accogliere quella biondissima donna, che veniva da un altrove storicamente e geograficamente lontanissimo, per documentare, fotografare, forse per ricordare e ritrovare che cosa noi abbiamo perso...Si riconobbero, la donna ariana e bionda e questi bellissimi guerrieri *****, su di un piano spirituale che qui sfugge e non può non sfuggire per chi ragiona con la categoria troppo terrena e limacciosa della "razza". Categoria troppo volgare, animalesca, come i bassi istinti che l'uomo occidentale oggi insegue nei pornoshop e nei centri commerciali, dopo aver buttato il resto e tutto quanto conta all'ammasso, compreso il cervello, la volontà, la dignità. Civiltà decaduta e barbara: questo pensano i fieri Nuba di noi, così come lo pensano tutti quegli stranieri che copiosi stanno giungendo qua e dei quali ci preoccupiamo tanto, senza far nulla per smentire le loro convinzioni: anzi, andiamo così fieri di questa nostra "libertà" superiore che, mirabile visu!, oggi ci permette di drogarci, di mettere su famiglia con appartenenti allo stesso sesso, di coniare nuove e affascinanti sigle, bandiere di una evoluzione cui tanto teniamo, quali LGBT.

Accettiamo il Transgender, diamo diritti a questa nuova specie umana inventata dalle nostre perversioni occidentali e "superiori", ma non la bambina nera che studia geografia e che certo, nella sua negritudine, ha più quarti di nobiltà di tutti noi messi assieme. Notiamo il diverso e non siamo più capaci di intendere e cogliere l'essenza della vita, delle cose, della storia. Siamo ciechi e supini di fronte al male, e crediamo di indovinare il diavolo ovunque tranne che nella direzione più giusta: come ha detto qualcuno, se non hai mai incontrato Lucifero è perchè guardate entrambi verso lo stesso orizzonte e camminate assieme per lo stesso sentiero - popolato da bianchissimi demoni - verso l'inferno.

Ecco siamo in un periodo di "decadenza".

La decandenza di una società potrebbe anche "andar bene" se fossimo l'unica società esistente al mondo (oppure se fossimo completamente chiusi verso l'esterno).

Dato che al mondo esistono più società, nel momento in cui sussiste una società decandente (ancora di piu' se anche ricca) le altre ne "approfittano" per invaderla. Una volta si invadeva con le guerre come fecero i barbari con i romani oggi si invade in maniera non violenta con l'immigrazione di massa.

I giovani italiani non hanno piu' voglia di fare i lavori umili: si importano immigrati per svolgere tali lavori per provare a prolungare la nostra ricchezza di qualche altra decade.

Non sarebbe piu' naturale lasciare che le cose vadano come devono andare? Fallirà qualche impresa per mancanza di manodopera. Diventeremo una nazione un pò piu' povera. Ma sarebbe come un meccanismo di controllo automatico a retroazione: diventando piu' poveri ad un certo punto per mancanza di soldi la voglia di fare i lavori umili tornerebbe ai giovani italiani e quindi ritorneremo pian piano ricchi. Poi ritornati ricchi saremo di nuovi decadenti e svogliati allora di nuovo per mancanza di voglia di lavorare si ritornerà un poco indietro e la voglia di lavorare tornerà per necessità di sopravvivenza e via cosi.