Lavoro Call Center

[leonardoS]

Ragazzi parliamoci chiaro. In Italia siamo molto schizzinosi, ci piace avere il dott. sul biglietto da visita, ci piace talmente tanto che vogliamo essere dott. dopo una ridicola triennale. Ci è stato inculcato il principio che esistono lavori onorevoli, che sono quelli che richiedono l'intelletto e lavori disonorevoli che sono quelli che richiedono le mani. Pensiamo che tutti potremmo fare i muratori, i carpentieri, i meccanici, i tornitori? Non credo. Però pensiamo che tutti potremmo fare gli avvocati, gli insegnanti, gli ingegneri. La laurea non è più riservata alle eccellenze ma è un punto minimo di partenza. Così le facoltà diventano sempre più facili, se ne inventano di ridicole in cui si prendono lauree del tutto inutili e tutti ci sentiamo contenti di essere dottori, salvo lamentarci che i posti non ci sono per tutti. E' verissimo che l'Italia ha un numero di laureati inferiore a quello di altri paesi ma ha anche un numero di posti di lavoro qualificati inferiore. C'è una strozzatura paurosa tra il numero di laureati ed i posti disponibili per quella tipologia ed ecco che i laureati finiscono a fare lavoro per i quali sono troppo qualificati (call center, camerieri e simili). In questi casi la frustrazione è perfino naturale ma non è certo lasciando le porte aperte delle università all'infinito che si risolve il problema. Lauree realmente (cioè con numeri tarati sulle reali esigenze del mercato, non su quelli che le università spacciano per tali per incamerare tasse su tasse da matricole che vengono illuse in maniera criminale su posti di lavoro inesistenti) a numero programmato: chi più merita entra, gli altri si indirizzano verso lavori per i quali sono, evidentemente, più tagliati. A 30 anni da laureati ancora a spasso o con contrattini precari constaterete che il vostro compagno che dopo il diploma non si è iscritto all'università e che allora voi guardavate dall'alto in basso, ora ha 10 anni di stipendio regolare alle spalle come operaio.

mai parole furono più vere.

[mik92]

Se i posti sono 10 e tu ne fai laureare 1000 o crei i 990 posti rimanenti o lasci i 990 in più a spasso, non è che ci siano molte alternative.
Ah sì, c'è la terza: emigrare. Quanti di quelli che sono a spasso ne hanno voglia?

appunto,solo che abbiamo un'idea differente di quale sia la migliore delle due a quanto pare

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non ho ben capito cosa hai detto qui. Se ti riferisci a me in particolare ( devo inziare ancora il 3 anno e poi specialistica quindi non posso dire niente ancora) o se parli in generale. comunque Io di ingegneri usciti con 110 lode senza lavoro non ne conosco .

scusa mi sembrava di aver capito che ti eri laureato con 110elode e che non trovavi lavoro invece avevi usato il condizionale avevo letto male.ad ogni modo io invece ne conosco

[mr oat]

Se i posti sono 10 e tu ne fai laureare 1000 o crei i 990 posti rimanenti o lasci i 990 in più a spasso, non è che ci siano molte alternative.
Ah sì, c'è la terza: emigrare. Quanti di quelli che sono a spasso ne hanno voglia?

emigrare? per andare dove? sono stato in spagna e in inghilterra a vivere...sempre la solita storia e tutti sulla stessa barca...fai lavoretti solo per mantenerti ma alla fine sei costretto a tornare in Italia...

[ma_75]

appunto,solo che abbiamo un'idea differente di quale sia la migliore delle due a quanto pare

Non è questione di idea migliore o peggiore ma di essere velleitari o realisti. Se tu pensi che una facoltà X a cui ti vuoi iscrivere e che oggi non concede grandi prospettive di lavoro in futuro si sviluppi al punto tale da assorbire i nuovi laureati decidi di correre un rischio; deve essere chiaro, però, che lo fai a tuo rischio e pericolo, scommetti su una ipotesi che non è sicuro si verifichi.
Pensiamo a quali sono le facoltà che non conoscono crisi (inteso come tasso di occupazione dei laureati): in testa c'è medicina per il semplice fatto che l'accesso è a numero strettamente programmato, tanto per in ingresso che per tutte le specializzazioni.

[manzinator]

mi spiace non riesco a crederti. Non so dove tu viva, al nord un ingegnere laureato in pari con 110lode lavoro lo trova il giorno stesso che si laurea. Che poi non sia pagato 3000 euro al mese è ovvio, ma per lo meno lavoro c'è e con prospettiva di carriera anche. La gavetta va fatta comunque, che tu sia un muratore o un ingegnere o un buisnessman

[mik92]

Non è questione di idea migliore o peggiore ma di essere velleitari o realisti. Se tu pensi che una facoltà X a cui ti vuoi iscrivere e che oggi non concede grandi prospettive di lavoro in futuro si sviluppi al punto tale da assorbire i nuovi laureati decidi di correre un rischio; deve essere chiaro, però, che lo fai a tuo rischio e pericolo, scommetti su una ipotesi che non è sicuro si verifichi.
Pensiamo a quali sono le facoltà che non conoscono crisi (inteso come tasso di occupazione dei laureati): in testa c'è medicina per il semplice fatto che l'accesso è a numero strettamente programmato, tanto per in ingresso che per tutte le specializzazioni.

si è giusto dire che per com'è la situazione è un rischio,però quello che dico io è che A)non dovrebbe essere così
B)visto che non dovrebbe essere così non mi sta bene che chi si prenda sto rischio sia considerato un povero idiota(che giusto per fomentare il discorso viene collegato a un festaiolo figlio di papà scansa fatiche) che invece che seguire i suoi sogni doveva rassegnarsi che la sua vita farà schifo e mettersi a fare un lavoro X

[manzinator]

si è giusto dire che per com'è la situazione è un rischio,però quello che dico io è che A)non dovrebbe essere così
B)visto che non dovrebbe essere così non mi sta bene che chi si prenda sto rischio sia considerato un povero idiota(che giusto per fomentare il discorso viene collegato a un festaiolo figlio di papà scansa fatiche) che invece che seguire i suoi sogni doveva rassegnarsi che la sua vita farà schifo e mettersi a fare un lavoro X

mik guarda ora devo andare e non posso risponderti. Vedo però che sei del 92, quindi l'università la devi ancora inziare giusto? tra sei mesi rifacciamo lo stesso discorso e mi dirai se Sean non ha ragione. Vedrai da te cosa si intende quando si parla di gente che sta li per passare 4-5 anni senza lavorare a spese dei genitori e ti sorprenderai di quanto questa percentuale di persone sia elevata.
basta che guardi gruppi come "universitari esauriti" su facebook...ho detto tutto

[Sergio]

Mik92, non è detto che se hai tutte le carte (Università) in regola poi DEVI trovare un lavoro, nulla è dovuto. Sarebbe come essere in Africa e dopo avere ricevuto lancia e scudo dal capo villaggio pretendere di riuscire a catturare almeno 5 animali al giorno.... la cacciagione te la devi andare a prendere con astuzia e buona volontà

[leonardoS]

ci sono facoltà dove davvero è proprio inutile iscriversi, vi parla uno che c'ha pure perso tempo.

[mr oat]

ci sono facoltà dove davvero è proprio inutile iscriversi, vi parla uno che c'ha pure perso tempo.

almeno tu hai la possibilità di fare concorsi nelle armi, grazie all'anno di VFP1 che hai fatto...

[mik92]

mi spiace non riesco a crederti. Non so dove tu viva, al nord un ingegnere laureato in pari con 110lode lavoro lo trova il giorno stesso che si laurea. Che poi non sia pagato 3000 euro al mese è ovvio, ma per lo meno lavoro c'è e con prospettiva di carriera anche. La gavetta va fatta comunque, che tu sia un muratore o un ingegnere o un buisnessman

anche io vivo al nord e oltre a un ingegnere che conosco vedo molti altri laureati che non trovano lavoro;in particolare conosco fisici brillanti dal futuro piuttosto incerto;e anche se pure io ho deciso di seguire questa passione nonostante i rischi che corro gradirei non essere considerato dai più un bambinetto che dovrebbe mettere da parte le passioni per condannarmi a un lavoro qualunque e condannare per sempre me stesso a chiedermi come sarebbe potuta andare se avessi seguito i miei sogni;anche perché visto che questo genere di mestiere è sempre un grosso rischio se tutti ragionassero come a quanto pare vorrebbero i più non ci sarebbe nessun genio di successo in questo campo et simila

[600]

Bisogna tornare a sporcarsi le mani, a non volere tutto subito, a fare un pò di gavetta, a stare "sotto padrone" e ritrovare le vere ragioni del lavoro, che, in quanto tale, è sempre e comunque dignitoso.

Il lavoro inteso come fatica (che sia sudore, che sia studio, che sia sport) io credo che nobiliti l'uomo come poche cose al mondo.

Il lavoro inteso come le 8 ore con colleghi e capi vari di dignitoso può avere molto molto meno.

[leonardoS]

almeno tu hai la possibilità di fare concorsi nelle armi, grazie all'anno di VFP1 che hai fatto...

per problemi strettamente personali il mio eventuale ingresso nelle forze nell'ordine è al 70% non fattibile, il tutto è ristretto alle sole forze armate, quindi solo esercito, ma so per certo che, andrei a fare un lavoro che non mi piace del tutto, almeno non è quello che ho sempre sognato, ma si sa, con i sogni non si mangia. Stavo vagliando l'opportunità di iscrivermi di nuovo in università a 23 anni, scienze politiche, ho fatto il test e sono dentro, ma da 2 mesi mi mangio il fegato perchè odio vivere nell'incertezza di aver perso altri 3 anni di studi (anche se ho delle materie da farmi certificare) per poi non lavorare,mentre avrei potuto provare ora (con limite fino 28 anni credo) i concorsi nell'esercito, sapendo di essere mandato a più di 1000km da casa se va bene, comandato a fare lavori, dipende dall'incarico, che proprio non mi vanno a genio.

[mik92]

Mik92, non è detto che se hai tutte le carte (Università) in regola poi DEVI trovare un lavoro, nulla è dovuto. Sarebbe come essere in Africa e dopo avere ricevuto lancia e scudo dal capo villaggio pretendere di riuscire a catturare almeno 5 animali al giorno.... la cacciagione te la devi andare a prendere con astuzia e buona volontà

no ma da qui all'essere ancora un poco presi in giro per averci provato ce ne vuole.quello che mi urta è che si classifica chi c'ha provato e ha fallito come uno spocchioso che doveva sentirsi dottore e che aveva paura di sporcarsi le mani poi però invece chi ha preso gli stessi rischi ma ha avuto la fortuna di realizzarsi sul serio viene considerato un "idolo"

[leonardoS]

no ma da qui all'essere ancora un poco presi in giro per averci provato ce ne vuole.quello che mi urta è che si classifica chi c'ha provato e ha fallito come uno spocchioso che doveva sentirsi dottore e che aveva paura di sporcarsi le mani poi però invece chi ha preso gli stessi rischi ma ha avuto la fortuna di realizzarsi sul serio viene considerato un "idolo"

sono mesi che mi interrogo su argomenti simili, da quando mi sono congedato esattamente, mi ero convinto addirittura a provare il test per scienze infermieristiche, provai a studiare 1 mese sul testo per l'ammissione, non capendoci nulla. Dopo mi feci il mio esamino di coscienza e misi il libro da parte, cosa che non hanno il coraggio di fare in molti che ad oggi, avendo papi che sgancia facile, continuano a scaldare le sedie universitarie, con voti quando vanno bene con una media del 20.