Fascismo (post serio, evitate slogan fascisti per favore)

[JOBLACK]

Originally posted by renato61it
voglio che tutti rispettino l'Italia e gli Italiani
voglio che il nostro Paese prosperi
non voglio i poveri
nonvoglio i ricchi più ricchi di adesso
voglio che mia madre abbia una pensione decorosa
voglio che i miei figli possano studiare gratuitamente
voglio poter curare la mia famiglia senzafare debiti
voglio diventare vecchio
.....

Cose, che cmq il regime attuale non permette (non tutte)

[MISTER X]

Originally posted by JOBLACK


Cose, che cmq il regime attuale non permette (non tutte)

regime???????

ancora e basta!

[simones]

x afrikaner

ma

[JOBLACK]

Originally posted by MISTER X
regime???????

ancora e basta!

ehm.......
Intendo regime statale

[simones]

x afrikaner

scusate l' intromissione.
sono nuovo ma è da un pò che vi leggo e sono interessato all' argomento.

ho esperienze politiche simili ad afrikaner.
rispetto le opinioni di tutti ma a volte leggo cose che mi lasciano esterefatto tipo le classificazioni "il fascismo è nazionalista e il nazismo è razzista".
mi sembra di leggere il GRANDE LIBRO DELLA STORIA.

allora il fascismo del ventennio fu certamente nazionalista e coloniale(purtroppo) ma in un epoca in cui le principali nazioni europee erano colonialiste e nazionaliste.

ma dove nasce il fascismo?
e dove il nazionalsocialismo?
in questo caso le matrici comuni passano in secondo piano e si va ad analizzare la genesi di due movimenti che per quanto simili ed associabili hanno matrici storico-culturali diverse.

il fascismo è in ESTREMA sintesi socialista negli atti e romantico negli atteggiamenti e nelle ideologie.
i migliori esempi di socialismo facsista si trovano in Francia tra poeti quali LA ROCHELLE,BRASILLACH, e forse CELINE(probabilmente più anarchico e decadente nonchè più antisemita)
il fascismo si propose(e ancora si propone nelle sue molteplici forme) essenzialmente come terza via economica e culturale a quelle diatribe che sarebbero poi sfociate nella guerra fredda.

il fascismo mussoliniano fu un movimento poliedrico e mutevole che raccolse al suo interno le più ampie fascie di pensiero economico-politico-sociale.
al suo interno vi furono cattolici, liberali, socialisti, razzisti, antisemiti, tradizionalisti, neopagani ecc...

il nazismo è sempre in estrema sintesi mistico-tradizionalista.
i riti delle ss, i castelli dell' ordine, le rune, il diffusissimo(tra i gerarchi) paganesimo, la dottrina del sangue,Thule, il mito degli iperborei, la tradizione nordica letta in chiave mistico-mitica.
limitarsi ad affermare il nazismo è razzista è sbagliato.
il nazismo alla fine non è neanche nazionalista
il nazismo si inserisce nel quadro del tradizionalismo mistico religioso promosso all' epoca da scrittori-filosofi quali l' italiano J.EVOLA.
la vera chiave di lettura del nazismo risiede nelle correnti di pensiero tradizionalistiche e non nel razzismo di stampo anglosassone di tipo kkk.
il nazismo è anacronistico.
si colloca in un epoca segnata da rivoluzioni culturali quali la rivoluzione francese ed il darwinismo e si propone di rileggere (e di fare) la storia in chiave mitico-tradizionale-solare-antitellurica.
il nazismo, a dispetto del fascismo, è una religione.

[MISTER X]

Originally posted by JOBLACK


ehm.......
Intendo regime statale

ehm,ci crederò.

[donpablo]

Be', visto che consigliate libri, vi consiglio anch'io qualcosa.

Per Polpy il culturalista differenzialista (la sua tirata contro la razza ma a favore della cultura e' proprio un manifesto chiarissimo ), leggere "Razza, nazione, classe" di Balibar e Wallerstein potrebbe essere utile. E poi, giusto come piccola frecciatina, va bene De Felice, ma e' passato del tempo... c'e' del nuovo da sapere... ad esempio, la sintesi del fascismo di De Felice come fenomeno piccolo-borghese (e la conseguente descrizione di Mussolini e del mussolinismo come fenomeno folcloristico, quasi "ridicolo" in alcuni aspetti) non sembra piu' adeguata al giorno d'oggi... si punta piu' l'attenzione sul fascismo come "braccio armato" della grande borghesia industriale, di cui fece gli interessi, e a cui fu sempre alleato.

Insomma, con De Felice non si chiude il discorso...

A tutti gli altri, in particolare a Joblack e agli altri "spiazzati di sinistra" come me, consiglio qualcosa di Wallerstein "puro", troverete un approccio che dara' moltissime risposte... con me ha funzionato, per capire come vanno le cose e' ottimo.

"Dopo il liberalismo" e' stupendo, una raccolta di saggi (a volte ripetono lo stesso concetto, ma e' appunto una raccolta, e non un discorso singolo) tenuti da W in vari congressi e universita' del mondo. E' geopolitica, la spiegazione di come e' girato e gira oggi il sistema-mondo, e di come probabilmente cambiera' , essendo l'ideologia liberale ormai in crisi strutturale...

Lo stile e' semplicemente fantastico, cordiale, ti sembra di parlare con un amico.
Edizioni Jaca Book

E poi "Capitalismo storico e civilta' capitalistica", una sintesi del sitema mondo capitalistico, nelle sue contraddizioni, nelle sue tendenze secolari e ritmi ciclici. Edizioni Asterios.

Entrambi i libri si leggono in una settimana... scorrevolissimi. Il secondo e' di poco piu' che cento pagine e costa quattro lire...

Poi ce ne sarebbero altri... W scrive a ripetizione... di tutto e su tutto.

Wallerstein ha oggi 70 anni, dirige il Fernand Braudel Center a Binghamton (New York), c'e' anche il sito dell'ateneo, con l'home-page e tutto il resto.
Nei "Commentaries", a centro pagina, due volte al mese Wallerstein scrive dei commenti di geopolitica (economia, storia ecc.ecc. insieme).
Potete leggerli, almeno quelli tradotti in italiano, se avete problemi con l'inglese.

Ciao raga'

[JOBLACK]

Originally posted by donpablo

Wallerstein
"Dopo il liberalismo"

Non ho mai letto niente di Wallerstein, pero' credo di aver gia' sentito il titolo "Dopo il liberalismo" (non ne sono sicuro).
Credo anche di aver letto 1 o 2 capitoli per doveri universitari.
Controllo se è quello.

[Zio]

Originally posted by JOBLACK


Non ho mai letto niente di Wallerstein, pero' credo di aver gia' sentito il titolo "Dopo il liberalismo" (non ne sono sicuro).
Credo anche di aver letto 1 o 2 capitoli per doveri universitari.
Controllo se è quello.

VIVA LA BIGAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA E CHI LAGUIDAAAAAAAAAAAAAA sicconme il clima era culturalmente elevato..volevo scenderlo(alla max power) UN Pò

FIRMATO
Don Alfio

[JOBLACK]

Originally posted by afrikaner
una religione razzista e di una politica aggressiva, si avvicinano molto a questa definizione

Mi ricorda qualcosa!

[JOBLACK]

Originally posted by Zio


il clima era culturalmente elevato..

DICHI?

[donpablo]

Originally posted by JOBLACK


Non ho mai letto niente di Wallerstein, pero' credo di aver gia' sentito il titolo "Dopo il liberalismo" (non ne sono sicuro).
Credo anche di aver letto 1 o 2 capitoli per doveri universitari.
Controllo se è quello.

Be', io l'ho citato anche un'altra volta, l'ho consigliato a Quellogrosso, che pero' non l'ha trovato (chissa' se lo ha trovato dopo) e ha letto solo "Capitalismo storico", quello piccolo di 100 pagine.

Forse l'hai sentito proprio sul forum...

COmunque se hai letto anche solo due capitoli di "Dopo il liberalismo" non puoi non ricordarti di Wallerstein... che grave offesa...

[JOBLACK]

Originally posted by donpablo




COmunque se hai letto anche solo due capitoli di "Dopo il liberalismo" non puoi non ricordarti di Wallerstein... che grave offesa...

Infatti non era "Dopo il liberalismo" di Wallerstein, ma "Il liberalismo" di Smith (ne ho letti solo 2 capitoli pero' )

[Eagle]

Devo dire che la firma del tuo post ha lasciato anche me parecchio perplesso. In particolare non capisco che cosa abbia a che fare con il mondo del bb, vista la sede.

E devo anche dire che, da come ti sei espresso nel corso del thread, faccio fatica a non cogliere dello spirito razzista (forse solo impressioni).
Comunque sia, da questo mi dissocio al 100%.


La mia riflessione di oggi vuole essere da un’altra angolazione.

(Sul problema della delinquenza e dell’immigrazione clandestina, legati poi in parte alla disoccupazione, ma anche a tante altre cose, penso che siamo tutti d’accordo, teoricamente. Poi le soluzioni pratiche non sono cosi’ lineari e semplici).

La nostra Italia, me ne rendo conto piu’ vivo e giro all’estero, e’ una terra estremamente ricca di tradizioni locali. Con una enorme varieta’ delle stesse, spesso anche solo spostandosi di pochi chilometri.

Ora, se in un paesino della mia brianza, si insedia una comunita’ di pacifici e laboriosi musulmani, che cosa succede nel giro di un paio di generazioni?

Considerate (non e’ una colpa, solo una realta’) che i musulmani hanno in media molti piu’ figli dei brianzoli.
Nel giro di un paio di generazioni non ci sara’ piu’ un piccola comunita’ di musulmani ospite di un paese del nord milano, ma ci saranno due comunita’ diverse che vivono nella stessa citta’.

Chiramente ci saranno tanti bimbi musulmani negli asili e nelle scule, tanti lavoratori musulmani nelle fabbrichette locali, negli uffici, negli ospedali, dei rappresentanti politici locali, etc.

Che cosa e’ diventato quel paese?
Che cosa ne sara’ delle tradizioni, anche solo alimentari, per esempio, di quella zona?
Si mangera’ ancora il risotto con la salsiccia o si mangera’ il cus cus oppure tutti insieme da Mc Donald?

Il dialetto continuera’ ad esistere?
Inizialmente ci saranno POCHI immigrati che impareranno il dialetto locale, ma poi?
Non dovranno i brianzoli imparare il dialetto del senegal?

Nelle scuole, nei posti di lavoro, negli uffici pubblici, che cosa succedera’ nel periodo del ramadam?
Se ci sono il 2% di musulmani niente, ma se sono il 30%?

Queste cose non le dico nel senso di ”non li voglio, cacciamoli via”, sento solo che qualche cose si sta perdendo, o si perdera’, e mi dispiace.

Senza contare che l’africano del Senegal, se potesse, penso che se ne starebbe nel suo Senegal bello e tranquillo, e non verrebbe in brianza a soffrire, lontano dal suo mondo.


La societa’ multirazziale: forse l’inevitabile futuro.
Ma provate a viverci in una societa’ multirazziale. Londra, Parigi, ad esempio.
Le citta’ multirazziali sono tutte uguali: mangi le stesse cose (che fanno pure schifo), fai le stesse cose, trovi la stessa tipologia di locali.
In una espressione: vivi nello stesso modo.

Non sono personalmente convinto che sia un vero vantaggio, per nessuno.



Eagle

[vperman]

Originally posted by Eagle
Devo dire che la firma del tuo post ha lasciato anche me parecchio perplesso. In particolare non capisco che cosa abbia a che fare con il mondo del bb, vista la sede.

E devo anche dire che, da come ti sei espresso nel corso del thread, faccio fatica a non cogliere dello spirito razzista (forse solo impressioni).
Comunque sia, da questo mi dissocio al 100%.


La mia riflessione di oggi vuole essere da un’altra angolazione.

(Sul problema della delinquenza e dell’immigrazione clandestina, legati poi in parte alla disoccupazione, ma anche a tante altre cose, penso che siamo tutti d’accordo, teoricamente. Poi le soluzioni pratiche non sono cosi’ lineari e semplici).

La nostra Italia, me ne rendo conto piu’ vivo e giro all’estero, e’ una terra estremamente ricca di tradizioni locali. Con una enorme varieta’ delle stesse, spesso anche solo spostandosi di pochi chilometri.

Ora, se in un paesino della mia brianza, si insedia una comunita’ di pacifici e laboriosi musulmani, che cosa succede nel giro di un paio di generazioni?

Considerate (non e’ una colpa, solo una realta’) che i musulmani hanno in media molti piu’ figli dei brianzoli.
Nel giro di un paio di generazioni non ci sara’ piu’ un piccola comunita’ di musulmani ospite di un paese del nord milano, ma ci saranno due comunita’ diverse che vivono nella stessa citta’.

Chiramente ci saranno tanti bimbi musulmani negli asili e nelle scule, tanti lavoratori musulmani nelle fabbrichette locali, negli uffici, negli ospedali, dei rappresentanti politici locali, etc.

Che cosa e’ diventato quel paese?
Che cosa ne sara’ delle tradizioni, anche solo alimentari, per esempio, di quella zona?
Si mangera’ ancora il risotto con la salsiccia o si mangera’ il cus cus oppure tutti insieme da Mc Donald?

Il dialetto continuera’ ad esistere?
Inizialmente ci saranno POCHI immigrati che impareranno il dialetto locale, ma poi?
Non dovranno i brianzoli imparare il dialetto del senegal?

Nelle scuole, nei posti di lavoro, negli uffici pubblici, che cosa succedera’ nel periodo del ramadam?
Se ci sono il 2% di musulmani niente, ma se sono il 30%?

Queste cose non le dico nel senso di ”non li voglio, cacciamoli via”, sento solo che qualche cose si sta perdendo, o si perdera’, e mi dispiace.

Senza contare che l’africano del Senegal, se potesse, penso che se ne starebbe nel suo Senegal bello e tranquillo, e non verrebbe in brianza a soffrire, lontano dal suo mondo.


La societa’ multirazziale: forse l’inevitabile futuro.
Ma provate a viverci in una societa’ multirazziale. Londra, Parigi, ad esempio.
Le citta’ multirazziali sono tutte uguali: mangi le stesse cose (che fanno pure schifo), fai le stesse cose, trovi la stessa tipologia di locali.
In una espressione: vivi nello stesso modo.

Non sono personalmente convinto che sia un vero vantaggio, per nessuno.



Eagle

La maggior parte degli immigrati ritornano nel loro paese dopo che hanno lavorato qui e messo da parte un po di soldi....... sono pochi quelli che rimangono qui stabilmente.
Altrimenti questo "problema" ci sarebbe gia' stato.