Norvegia: i bambini biondi vengono presi di mira a scuola e vengono minacciati se portano salame per merenda
E' difficile essere dei Norvegesi autoctoni qui"
Patrick Aserud ne ha avuto abbastanza di richieste sul cibo halal, odio dei biondi e terribili abitudini linguistiche.
"Non lascero' che i miei figli crescano qui. Non oso farlo."
Ha preso la sua decisione. Dopo aver passato tutta la vita a Groruddalen [un quartiere di Oslo], gli sviluppi degli ultimi anni l'hanno spaventato fino a fargli prendere la decisione di andarsene. Quest'estate si trasferira' con sua moglie e sua figlia (in eta' da asilo nido) da Furuset [a Groruddalen] e andra' a vivere fuori citta'.
Lascia dietro di se un'area che crede essere sull'orlo del cadere a pezzi sotto il peso di un'integrazione fallita.
Storie preoccupanti
"E' diventato difficile essere un Norvegese autoctono a Groruddalen. Vi sono enormi problemi di comunicazione, e oltre a cio' c'e' una pressione affinche' noi [Norvegesi] ci aggiutiamo a norme che percepiamo come completamente straniere per noi, che abbiamo uno stile di vita e un atteggiamento occidentale.
"Ci sono asili nido dove quasi nessuno dei genitori parla Norvegese, e ci sono scuole dove i bambini vengono minacciati di essere picchiati se portano salame a scuola per pranzo.
"Le ragazze vengono prese di mira per il solo fatto di essere bionde, e si tingono i capelli di nero per integrarsi. E' particolarmente pericoloso essere gay a scuola, o ateo, e soprattutto Ebreo.
"Negli ultimi tre anni e' diventato particolarmente preoccupante vedere e sentire tutto quello che succede", dice Aserud.
La maggioranza dei genitori ha bisogno di interpreti
Ha lasciato il suo lavoro all'asilo nio. E' stato nei suoi quindi anni come insegnante che ha notato questi cambiamenti nella poolazione.
"Abbiamo bisogno di un interprete per 10 conversazioni su 18 con i genitori.
"Che possibilita' abbiamo di creare un buon ambiente e cooperare con le famiglie, in una situazione del genere?" chiede Aserud.
Migliaia se ne sono gia' andati
Ha quasi al sensazione che sia lui e la sua famiglia a doversi integrare, come una minoranza nel suo stesso paese.
"Avevo un atteggiamento positivo e ottimista - prima. Ma e' stata superata una soglia dove addirittura la maggioranza non parla correttamente il Norvegese.
"In molti fra noi nutrono pensieri radicali riguardo a tutta questa situazione, a prescindere dal colore della pelle. Una famiglia indiana che conosco viene trattata da altri immigrati Musulmani come tale, e fanno pressioni affinche' si comportino come loro, solo perche' hanno la pelle scura."
"Molte persone penseranno che io sia intollerante e non in linea con la 'Nuova Norvegia'"
"Se e' questo il caso, allora ci sono molti fra noi a non essere in linea. La realta' e' che i Norvegesi scappano da questa zona. E lo fanno per quello che hanno passato vivendovi.", dice Aserud.
I numeri dallo Statistisk Sentralbyrå confermano le sue affermazioni. Ci sono 3.000 autoctoni Norvegesi che vivono a Groruddalen, rispetto ad appena due anni fa. Un numero sempre maggiore di persone si sta allontanando a ritmi piu' rapidi che in passato, ma anche esaminando un periodo piu' lungo il trend e' chiaro: Groruddalen ha perso 20.000 autoctoni Norvegesi negli ultimi quindici anni, e nonostante questo la popolazione continua a crescere.
La percentuale di norvegesi autoctoni a Groruddalen e' calata dall'82% al 56% in quindici anni.
C'e' paura che diventi simile a Malmo.
E quest'anno anche Aserud entrera' a far parte di queste statistiche. Lui e la sua famiglai si trasferiranno ad Hamar.
"Non abbiamo legami la', ma non possiamo permetterci una casa ad Hoybraten, Roa o altri posti [commento dell'autore: queste sono zone piu' "bianche" popolate da politici d'elite che lodano il "multiculturalismo"] dove non ci sentiremo come stranieri quando andiamo a far compere", dice Aserud.
Non ha nessuna proposta per risolvere la situazione attuale.
"Non lo so. Temo che qui comincera' ad assomigliare a Rosengard [ben noto quartiere a maggioranza di immigrati Musulmani a Malmo, in Svezia, con un'elevata incidenza criminale]. La' si sentono spari per strada in media una volta a settimana. Faccio i miei migliori auguri a questa citta', ma sento di non dover reggere il peso dell'integrazione sulle mie spalle", dice Aserud.
"La scorsa settimana il quotidiana Aften ha rivelato che quattro genitori su dieci stanno cercando di trasferire i propri figli al di fuori da scuole di minoranza [scuole dove i Musulmani sono in maggioranza.]
I direttori confermano che il numero di studenti di minoranza [immigrati Musulmani] viene fornito come il motivo per il trasferimento. L'analista scolastico Ivar Morken dice che le scuole sono diventate come "un secchio di immondizia sociale", perche' si trovano coinvolte in problemi demografici che non possono risolvere.
E' difficile essere dei Norvegesi autoctoni qui"
Patrick Aserud ne ha avuto abbastanza di richieste sul cibo halal, odio dei biondi e terribili abitudini linguistiche.
"Non lascero' che i miei figli crescano qui. Non oso farlo."
Ha preso la sua decisione. Dopo aver passato tutta la vita a Groruddalen [un quartiere di Oslo], gli sviluppi degli ultimi anni l'hanno spaventato fino a fargli prendere la decisione di andarsene. Quest'estate si trasferira' con sua moglie e sua figlia (in eta' da asilo nido) da Furuset [a Groruddalen] e andra' a vivere fuori citta'.
Lascia dietro di se un'area che crede essere sull'orlo del cadere a pezzi sotto il peso di un'integrazione fallita.
Storie preoccupanti
"E' diventato difficile essere un Norvegese autoctono a Groruddalen. Vi sono enormi problemi di comunicazione, e oltre a cio' c'e' una pressione affinche' noi [Norvegesi] ci aggiutiamo a norme che percepiamo come completamente straniere per noi, che abbiamo uno stile di vita e un atteggiamento occidentale.
"Ci sono asili nido dove quasi nessuno dei genitori parla Norvegese, e ci sono scuole dove i bambini vengono minacciati di essere picchiati se portano salame a scuola per pranzo.
"Le ragazze vengono prese di mira per il solo fatto di essere bionde, e si tingono i capelli di nero per integrarsi. E' particolarmente pericoloso essere gay a scuola, o ateo, e soprattutto Ebreo.
"Negli ultimi tre anni e' diventato particolarmente preoccupante vedere e sentire tutto quello che succede", dice Aserud.
La maggioranza dei genitori ha bisogno di interpreti
Ha lasciato il suo lavoro all'asilo nio. E' stato nei suoi quindi anni come insegnante che ha notato questi cambiamenti nella poolazione.
"Abbiamo bisogno di un interprete per 10 conversazioni su 18 con i genitori.
"Che possibilita' abbiamo di creare un buon ambiente e cooperare con le famiglie, in una situazione del genere?" chiede Aserud.
Migliaia se ne sono gia' andati
Ha quasi al sensazione che sia lui e la sua famiglia a doversi integrare, come una minoranza nel suo stesso paese.
"Avevo un atteggiamento positivo e ottimista - prima. Ma e' stata superata una soglia dove addirittura la maggioranza non parla correttamente il Norvegese.
"In molti fra noi nutrono pensieri radicali riguardo a tutta questa situazione, a prescindere dal colore della pelle. Una famiglia indiana che conosco viene trattata da altri immigrati Musulmani come tale, e fanno pressioni affinche' si comportino come loro, solo perche' hanno la pelle scura."
"Molte persone penseranno che io sia intollerante e non in linea con la 'Nuova Norvegia'"
"Se e' questo il caso, allora ci sono molti fra noi a non essere in linea. La realta' e' che i Norvegesi scappano da questa zona. E lo fanno per quello che hanno passato vivendovi.", dice Aserud.
I numeri dallo Statistisk Sentralbyrå confermano le sue affermazioni. Ci sono 3.000 autoctoni Norvegesi che vivono a Groruddalen, rispetto ad appena due anni fa. Un numero sempre maggiore di persone si sta allontanando a ritmi piu' rapidi che in passato, ma anche esaminando un periodo piu' lungo il trend e' chiaro: Groruddalen ha perso 20.000 autoctoni Norvegesi negli ultimi quindici anni, e nonostante questo la popolazione continua a crescere.
La percentuale di norvegesi autoctoni a Groruddalen e' calata dall'82% al 56% in quindici anni.
C'e' paura che diventi simile a Malmo.
E quest'anno anche Aserud entrera' a far parte di queste statistiche. Lui e la sua famiglai si trasferiranno ad Hamar.
"Non abbiamo legami la', ma non possiamo permetterci una casa ad Hoybraten, Roa o altri posti [commento dell'autore: queste sono zone piu' "bianche" popolate da politici d'elite che lodano il "multiculturalismo"] dove non ci sentiremo come stranieri quando andiamo a far compere", dice Aserud.
Non ha nessuna proposta per risolvere la situazione attuale.
"Non lo so. Temo che qui comincera' ad assomigliare a Rosengard [ben noto quartiere a maggioranza di immigrati Musulmani a Malmo, in Svezia, con un'elevata incidenza criminale]. La' si sentono spari per strada in media una volta a settimana. Faccio i miei migliori auguri a questa citta', ma sento di non dover reggere il peso dell'integrazione sulle mie spalle", dice Aserud.
"La scorsa settimana il quotidiana Aften ha rivelato che quattro genitori su dieci stanno cercando di trasferire i propri figli al di fuori da scuole di minoranza [scuole dove i Musulmani sono in maggioranza.]
I direttori confermano che il numero di studenti di minoranza [immigrati Musulmani] viene fornito come il motivo per il trasferimento. L'analista scolastico Ivar Morken dice che le scuole sono diventate come "un secchio di immondizia sociale", perche' si trovano coinvolte in problemi demografici che non possono risolvere.
....Ma non preoccupatevi, certamente i poveri musulmani vittime dei fascisti razzisti cattivi si comportano cosi' perche' si sentono "isolati" (nonostante in alcune scuole siano gia' la maggioranza) e perche' sono "poveri" (nonostante vivano per larga parte sulle spalle dei contribuenti e del wellfare). E diciamoci la verita': soltanto dei cattivi islamofobi potrebbero sottolineare il carattere spiccatamente Islamico di questi problemi. Nulla da vedere qui, circolare.
Tempo dieci anni e qui sarà uguale, grazie a Dio me ne vado prima che ciò diventi la norma anche qui.
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