Per voi questa lo è :
Valtellina, l'hotel accoglie otto profughi
"E adesso gli facciamo ripulire il paese"
Il titolare del Bellevue, a Cosio Valtellino, si era detto disponibile ad accogliere fino a 50
persone nella propria struttura. "Sto presentando un progetto al Comune". Ma è polemica
A distanza di pochi giorni dalla manifestata disponibilità ad accogliere nel suo albergo un gruppo anche di 50 profughi, per vincere almeno in parte la crisi che colpisce anche il turismo, l'amministrazione provinciale di Sondrio (a guida leghista) e la prefettura hanno inviato un primo gruppo di otto nigeriani sbarcati nei giorni scorsi a Lampedusa. E ora Giulio Salvi, titolare dell'hotel Bellevue di Cosio Valtellino, un tre stelle a gestione familiare, sta predisponendo un progetto da presentare al Comune per far lavorare i giovani immigrati durante il loro soggiorno in Valtellina.
Cremona, necrologi per i profughi annegati
"Potrebbero rendersi utili, per esempio, nel ripulire le pareti degli edifici pubblici e i muri dei sottopassi imbrattati dai writer - afferma l'albergatore - oppure nella cura del verde pubblico e nel rifacimento delle zebre pedonali. Si favorirebbe la loro integrazione con la popolazione locale". Ma l'iniziativa non manca di suscitare un vivace dibattito e polemiche fra chi è favorevole e chi è contrario.
Valtellina, l'hotel accoglie otto profughi
"E adesso gli facciamo ripulire il paese"
Il titolare del Bellevue, a Cosio Valtellino, si era detto disponibile ad accogliere fino a 50
persone nella propria struttura. "Sto presentando un progetto al Comune". Ma è polemica
A distanza di pochi giorni dalla manifestata disponibilità ad accogliere nel suo albergo un gruppo anche di 50 profughi, per vincere almeno in parte la crisi che colpisce anche il turismo, l'amministrazione provinciale di Sondrio (a guida leghista) e la prefettura hanno inviato un primo gruppo di otto nigeriani sbarcati nei giorni scorsi a Lampedusa. E ora Giulio Salvi, titolare dell'hotel Bellevue di Cosio Valtellino, un tre stelle a gestione familiare, sta predisponendo un progetto da presentare al Comune per far lavorare i giovani immigrati durante il loro soggiorno in Valtellina.
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"Potrebbero rendersi utili, per esempio, nel ripulire le pareti degli edifici pubblici e i muri dei sottopassi imbrattati dai writer - afferma l'albergatore - oppure nella cura del verde pubblico e nel rifacimento delle zebre pedonali. Si favorirebbe la loro integrazione con la popolazione locale". Ma l'iniziativa non manca di suscitare un vivace dibattito e polemiche fra chi è favorevole e chi è contrario.
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