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Al privato probabilmente gliene fregherebbe poco e niente della manutenzione, e aumenterebbe vertiginosamente il prezzo, fregandosene, tanto l'acqua ti serve e la devi usare.... Easy... Stessa offerta, a prezzo maggiore... Va bene come spiegazione??
Se voti si verrà abrogato l' art 23-bis del decreto Ronchi, che non parla di privatizzazione dell' acqua ma delle modalità con cui la gestione dei servizi idrici viene data in affidamento dai Comuni.
Se voti si verrà abrogato l' art 23-bis del decreto Ronchi, che non parla di privatizzazione dell' acqua ma delle modalità con cui la gestione dei servizi idrici viene data in affidamento dai Comuni.
Leggiti l' articolo in questione e fatti una tua idea
In parole semplici è così no?? Già alcune città che hanno provato la gestione privata delle reti idriche sono state soggette a tutto ciò che ho detto io....
Secondo me è un po' più complesso e non si può generalizzare. CI sono anche esempi di comuni che affidando la gestione ai privati hanno migliorato il servizio. Quello che è sbagliato ed infame - complici anche "giornali" come la Repubblica - è che sia stata inculcata nella testa delle persone l' idea che se voti NO allorà l' acqua sarà obbligatoriamente in mano ai privati. Idiozie
Secondo me è un po' più complesso e non si può generalizzare. CI sono anche esempi di comuni che affidando la gestione ai privati hanno migliorato il servizio. Quello che è sbagliato ed infame - complici anche "giornali" come la Repubblica - è che sia stata inculcata nella testa delle persone l' idea che se voti NO allorà l' acqua sarà obbligatoriamente in mano ai privati. Idiozie
la legge che si chiede di abrogare riguarda la cessione COATTA di almeno il 40% delle quote delle aziende municipalizzate di gestione della rete idrica. La libertà di bando non c'entra niente, questa è una privatizzazione non una liberalizzazione. e comporterebbe una cessione sottocosto delle quote, visto che sarebbe coatta e a scadenza precisa.
privatizzare senza possibilità di profitti non avrebbe senso, quindi si finirebbe per investire dove non serve pur di appioppare gli extracosti in bolletta o addirittura gonfiare i costi stessi.
non è questione di privato o pubblico: ci sono aziende pubbliche che gestiscono bene l'acqua (vedi milano) e aziende private che non sono da meno (vedi bologna). comunque dove la rete idrica è efficiente la bolletta è alta. fra le più alte d'italia abbiamo appunto milano e bologna. fra le più basse, aree in cui la rete è inefficiente.
dove la rete idrica non è efficiente (cioè praticamente dal centro verso sud) ci sono sia imprese pubbliche che gestiscono male, sia imprese private.
la questione come sempre ruota intorno alle persone, non alle formalità.
detto ciò privatizzare è una pazzia. liberalizzare sì, privatizzare no.
Scusa in quale parte del decreto si parla di cessione coatta delle quote?
Se ho letto bene i comuni possono dare in gestione l' acqua
1) a enti pubblici
2) a privati
3) a società miste pubblico - privato in cui il privato detenga almeno il 40% del capitale
Scusa in quale parte del decreto si parla di cessione coatta delle quote?
Se ho letto bene i comuni possono dare in gestione l' acqua
1) a enti pubblici
2) a privati
3) a società miste pubblico - privato in cui il privato detenga almeno il 40% del capitale
nelle modifiche all'articolo 15 apportate dal supplemento ordinario 215 pubblicato sul numero 274 della GU del 24 novembre 2009, pagina 53, colonna II
punto 8.a)
Lo sto leggendo nel sito di Altalex, ma la cessione coatta è prevista solamente nel caso in cui il servizio pubblico sia stato affidato a società a partecipazione pubblica senza rispettare, in alternativa, la procedura competitiva ( la gara pubblica) o l' affidamento con procedura in - house.
Quindi non è un effetto automatico della legge
tutte le municipalizzate sono in house, praticamente.
non è che i bandi pubblici per aziende pubbliche siano qualcosa paragonabile ai bandi pubblici per aziende private. non ci sono così tante aziende pubbliche, e soprattutto per le commodity vengono spesso create ad hoc per gestire un'esigenza specifica territoriale. è rarissimo che vi siano 2 o più aziende pubbliche nello stesso territorio che offrono gli stessi servizi.
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