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Sì sandman, scusami se oso pensare che l'analisi di Sean sia più lucida della tua. Chiedo umilmente scusa eh. Con ste stronzate del Presidente etc. stai uscendo un po' dal seminato.
Presidente siamo con Te,
meno male che Silvio muore.
Tu chi vedresti bene, o almeno, meno male di altri?
Il sovrano non ha purtroppo fatto in modo di allevare eredi. Non c'è mai stata dialettica nel partito, non vi sono stati capi-corrente nè cavalli allenati, pronti per essere usati anche in corsa (come poteva accadere nella DC, che - comunque la si pensi - era una autentica palestra politica). Io dico Tremonti. Rassicurerebbe gli industriali, potrebbe non mettere le mani in tasca ai cittadini, ha l'età giusta. Alfano (parrebbe il preferito di B.) mi sa di scendiletto. In una battaglia asprissima come ci possiamo raffigurare le prossime politiche, verrebbe sbranato, ed è troppo compromesso sulla questione-giustizia.
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Ad onore di Silvio devo dire che non può esistere, non avrebbe senso di esistere, sarebbe ingiusto che esistesse, un PDL senza Berlusconi. Il partito è lui, dietro non c'è nulla: ci sono una banda di profittatori senza passato e senza idee autonome. Un Alfano, Tremonti o chi volete che faccia a meno di Berlusconi sarebbe più di un tradimento, sarebbe un parricidio. E'esistito il fascismo ed esiste il berlusconismo: non esiste un partito fascista senza Mussolini o un PDL senza Berlusconi
questo è sicuro, anche perché FI nasce come un non-partito e difatti nella sostanza non lo è nemmeno ora.
Sì sandman, scusami se oso pensare che l'analisi di Sean sia più lucida della tua. Chiedo umilmente scusa eh. Con ste stronzate del Presidente etc. stai uscendo un po' dal seminato.
Guarda che siamo in caffetteria e sto parlando seriamente.
A differenza tua scindo lo scherzo dalle cose "serie".
Leggi senza atteggiamento idiota ciò che ho scritto e dimmi se non è un'analisi condivisibile.
Solo in Italia il berlusconismo poteva diventare un partito politico.
L'arte di fare i propri porci comodi e di metterlo in quel posto al prossimo, neppure i democristiani, neppure Mastella, ebbero la presunzione di credersi superiori alla legge, alle istituzioni.
Se ora siamo governati dagli orecchini e dai magistrati è perché un imprenditore brianzolo in odor di Mafia, con la sua cricca di nani e ballerine credeva di poter rubare il pane dalle tavole degli italiani.
Guarda che siamo in caffetteria e sto parlando seriamente.
A differenza tua scindo lo scherzo dalle cose "serie".
Leggi senza atteggiamento idiota ciò che ho scritto e dimmi se non è un'analisi condivisibile.
L'atteggiamento idiota ce lo a avrai tu. Non sono io che mi autoincenso a ogni pie' sospinto.
Ripeto, condivido maggiormente l'analisi di Sean piuttosto che la tua. Questo non implica che sono prevenuto. Sei come il berlusconi che accusa di stupidità chi non vota per lui.
Presidente siamo con Te,
meno male che Silvio muore.
Il sovrano non ha purtroppo fatto in modo di allevare eredi. Non c'è mai stata dialettica nel partito, non vi sono stati capi-corrente nè cavalli allenati, pronti per essere usati anche in corsa (come poteva accadere nella DC, che - comunque la si pensi - era una autentica palestra politica). Io dico Tremonti. Rassicurerebbe gli industriali, potrebbe non mettere le mani in tasca ai cittadini, ha l'età giusta. Alfano (parrebbe il preferito di B.) mi sa di scendiletto. In una battaglia asprissima come ci possiamo raffigurare le prossime politiche, verrebbe sbranato, ed è troppo compromesso sulla questione-giustizia.
Ma non le banche, credo.
sigpic Sono così veloce che l'altra notte ho spento l'interruttore della luce nella mia camera da letto, ed ero nel letto prima che la stanza fosse buia.
francamente non vedo tremonti come un punto di riferimento per nessuno nel mondo dell'economia.
potrebbe essere sicuramente un nuovo leader, ma per fare presa sugli industriali deve cambiare totalmente piani d'azione e di comunicazione. berlusconi parla da industriale agli industriali; tremonti da ragioniere. in più continua a fare disastri a livello macro.
La botta è sonora. Non è una piccola crepa nell'intonaco, ma nella struttura stessa dell'edificio Lega-Berlusconi. Berlusconi ha vinto (anche) perchè ha sempre rappresentato il "male minore" rispetto a certa sinistra raffazzonata, vecchia, stucchevole. Oggi questo ragionamento gli elettori (e a Milano...) non lo fanno più. Scelgono un Pisapia (uno che faceva il Sessantotto con i soldi del papi: il giorno in piazza a fare il comunista e la sera in villa a Como a far festa) pur di far perdere Berlusconi. Risuscitano la sinistra sbattuta fuori dal parlamento tre anni fa, pur di far perdere Berlusconi. Ora l'assioma viene drammaticamente rovesciato: il "male minore" diventano gli arcobaleni rispetto a Berlusconi, che, evidentemente, ha schifato l'intero ecumene. Non incanta più: alla Moratti non è più bastato essere il "candidato di..." per vincere. Il carisma personale del leader si è spento e il suo tocco non ha più alcun potere taumaturgico. E' l'ora, per il centro-destra, di un politico vero e di una vera politica.
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