non dice niente di nuovo. onestamente non trovo scandaloso che la marcegaglia affermi che questa sentenza aumenterà la diffidenza degli investitori stranieri, perché è la verità; o che la pena sia eccessiva, perché potrebbe realmente essere una sentenza politica e non sono certo i poveri famigliari delle vittime ad assere una fonte attendibile di informazioni in merito.
ora, lungi da me affermare che una morte bianca sia acqua fresca, però è cinicamente da mettere in conto che anche facendo il possibile, determinate attività siano rischiose (sebbene meno rischiose del tragitto in auto fra la casa e la fabbrica). non è che l'imprenditore sia il malefico sfruttatore e l'operaio il povero sfruttato perché è raro che uno sia imprenditore di successo per mera fortuna e un'altro operaio per anatema.
Poi siamo i primi in europa per morti sul lavoro e questo è un problema da risolvere, ma non si risolve certamente colpendo gli imprenditori, ma anzi aiutandoli e agevolandoli per un obiettivo comune, più che strozzarli perché col bastone non si può ottenere tutto.
sono d'accordo sul rendere la sicurezza sul lavoro una priorità, ma senza farla diventare un costo (non solo monetario anche in termini di opportunità) perché se no il meccanismo si inceppa a monte e poi invece che morire in fabbrica perché incoscientemente saliamo su una cesoia industriale e ci cadiamo dentro, moriremo di stenti.
in italia, lavorare completamente a norma è tecnicamente impossibile. e come risposta al non rispetto di un sistema indistricabile di norme, gli organi competenti ne aggiungono altre e inaspriscono le pene. un circolo vizioso generato da ottusi e tipicamente italiano.
è come la storia del pastore che non può pagare le tasse perché non vende e invece di ottenere un calmiere, ottiene more spaventose. il sistema è così perché siamo delinquenti e altrimenti ce ne approfitteremmo, ma è destinato al collasso.
detto ciò il motivo dell'applauso ancora non mi è chiaro.
ora, lungi da me affermare che una morte bianca sia acqua fresca, però è cinicamente da mettere in conto che anche facendo il possibile, determinate attività siano rischiose (sebbene meno rischiose del tragitto in auto fra la casa e la fabbrica). non è che l'imprenditore sia il malefico sfruttatore e l'operaio il povero sfruttato perché è raro che uno sia imprenditore di successo per mera fortuna e un'altro operaio per anatema.
Poi siamo i primi in europa per morti sul lavoro e questo è un problema da risolvere, ma non si risolve certamente colpendo gli imprenditori, ma anzi aiutandoli e agevolandoli per un obiettivo comune, più che strozzarli perché col bastone non si può ottenere tutto.
sono d'accordo sul rendere la sicurezza sul lavoro una priorità, ma senza farla diventare un costo (non solo monetario anche in termini di opportunità) perché se no il meccanismo si inceppa a monte e poi invece che morire in fabbrica perché incoscientemente saliamo su una cesoia industriale e ci cadiamo dentro, moriremo di stenti.
in italia, lavorare completamente a norma è tecnicamente impossibile. e come risposta al non rispetto di un sistema indistricabile di norme, gli organi competenti ne aggiungono altre e inaspriscono le pene. un circolo vizioso generato da ottusi e tipicamente italiano.
è come la storia del pastore che non può pagare le tasse perché non vende e invece di ottenere un calmiere, ottiene more spaventose. il sistema è così perché siamo delinquenti e altrimenti ce ne approfitteremmo, ma è destinato al collasso.
detto ciò il motivo dell'applauso ancora non mi è chiaro.
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