Non capiremo mai Israele (il suo profondo, carsico sottendimento, ma reale, concreto, autentico quanto il subconscio che è tanta parte dell'agire dell'uomo) se non utilizzando anche categorie che con la lettura storica "comune" hanno poco a che fare, e che sono sempre quelle che preferisco, trattando di quel particolarissimo popolo-Nazione. Dobbiamo usare anche piani metastorici per avvicinarci alla comprensione dei "perchè" che muovono Sion. Quegli stessi piani sono, d'altra parte, tutto ciò su cui Israele fa affidamento e dunque l'unum che meglio lo spiegano: l'elezione, l'esclusivismo, il messianesimo, il destino politico-religioso, il servo sofferente, l'olocausto, il sacrificio, il Regno intramondano, la perpetuità del patto e del sangue, che deve restare puro. "Go biblical", direbbero i giudei parlando di loro stessi, volendoci regalare una chiave di lettura. Gli ebrei sono convinti di avere un ruolo fondamentale ed esclusivo nella storia del mondo, ed in base a questa concezione di stampo assolutistico pensano ed agiscono. Paolo stesso disse che la luce non penetrerà quel popolo sino a che non deciderà di "convertirsi", non deciderà di aprirsi cioè alla comune umana famiglia (e significativamente Paolo pone questa "conversione" alla fine dei tempi, consapevole che gli ebrei, tanto durerà la storia e tanto non cambieranno).
Cristo (ebreo secondo la carne) li chiama apertamente "figli di Satana", perchè adorano la menzogna e non riconoscono la verità, non la accettano, se questa verità non collima con la visione precostituita che Israele ha di se stesso, unico e sovrano, solo ed eletto popolo al quale tutti gli altri debbono obbendienza e cieca fiducia.
La paranoia di Israele: credere di essere accerchiati da nemici; vedere nel mondo intero un avversario. Da qui, l'amore per quell'agire nell'ombra, e l'estrema, tremenda, violenta irritazione quando altri provano ad illuminare, raccontare, dire dei loro errori, delle loro manchevolezze, dei loro crimini. Nessun popolo ne è esente - attenzione - ma gli ebrei non riconoscono i propri errori (in virtù della categoria metastorica della elezione perpetua), e dunque non operano la necessaria catarsi purificatrice, accumulando vieppiù sbagli, illusioni, inganni che li allontanano dal cuore umano del mondo, indurendo, calcificando il loro.
Così leggo Israele. In questa dimensione sovrastorica, che Sion accetta come fondante la propria identità, io pongo anche la morte assurda di Arrigoni: un colpo di fortuna per i giudei, diremmo noi "gentili"; volontà di Dio e ulteriore segno di predestinazione superiore, credono gli eletti (ed ecco perchè ho detto che a Tel Aviv qualcuno brinderà), convinti che la strada imboccata sia quella giusta, che Israele non mancherà, al prezzo del sangue innocente, di salire sul trono delle Nazioni. La morte di Arrigoni è un ulteriore, piccolo o grande passo avanti verso la paziente ascensione.
Cristo (ebreo secondo la carne) li chiama apertamente "figli di Satana", perchè adorano la menzogna e non riconoscono la verità, non la accettano, se questa verità non collima con la visione precostituita che Israele ha di se stesso, unico e sovrano, solo ed eletto popolo al quale tutti gli altri debbono obbendienza e cieca fiducia.
La paranoia di Israele: credere di essere accerchiati da nemici; vedere nel mondo intero un avversario. Da qui, l'amore per quell'agire nell'ombra, e l'estrema, tremenda, violenta irritazione quando altri provano ad illuminare, raccontare, dire dei loro errori, delle loro manchevolezze, dei loro crimini. Nessun popolo ne è esente - attenzione - ma gli ebrei non riconoscono i propri errori (in virtù della categoria metastorica della elezione perpetua), e dunque non operano la necessaria catarsi purificatrice, accumulando vieppiù sbagli, illusioni, inganni che li allontanano dal cuore umano del mondo, indurendo, calcificando il loro.
Così leggo Israele. In questa dimensione sovrastorica, che Sion accetta come fondante la propria identità, io pongo anche la morte assurda di Arrigoni: un colpo di fortuna per i giudei, diremmo noi "gentili"; volontà di Dio e ulteriore segno di predestinazione superiore, credono gli eletti (ed ecco perchè ho detto che a Tel Aviv qualcuno brinderà), convinti che la strada imboccata sia quella giusta, che Israele non mancherà, al prezzo del sangue innocente, di salire sul trono delle Nazioni. La morte di Arrigoni è un ulteriore, piccolo o grande passo avanti verso la paziente ascensione.
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