VERSO LA BCE
Draghi, la Grecia? Può farcela
L'Italia dei primi '90 stava peggio
Il Governatore uscente di Bankitalia: i miei anni
a Goldman Sachs? Ho sempre agito con integrità
MILANO - L'Italia degli inizi degli anni '90 «era in condizioni forse peggiori di quelle in cui si trovano oggi la Grecia e il Portogallo, ma presentammo un piano credibile e ce l'abbiamo fatta». E dunque «dobbiamo credere» che anche Atene possa salvarsi. Così il governatore italiano Mario Draghi candidato alla presidenza della Bce alla sua «prima» con l' Europarlamento di fronte al quale ha ribadito che un default della Grecia avrebbe «più costi che benefici» GOLDMAN SACHS - Nel corso dell'audizione, Draghi ha risposto tra le altre a una domanda di una parlamentare sul suo passato di banchiere d'affari.«Io non vendevo nulla al governo anzi io lavoravo con il settore privato», «non conosco nulla di questa situazione e non ho fatto nulla collegato a questi fatti» ha affermato circa il suo ruolo nell'operazione della Goldman Sachs del 2000 sul debito della stessa Grecia. «Ho passato 6 anni alla Banca d'Italia e penso che grazie alla vigilanza della Banca d'Italia nessuna banca italiana ha mai avuto problemi». «Chiedete ai banchieri italiani se sono stato troppo gentile o leggero con loro» o se come «presidente dell'Fsb», Il Financial Stability board che Draghj presiede sono stato «gentile con
I DEBITI E LE BANCHE - Draghi ha dunque dettagliato il suo no a eventuali «haircuts» o tagli al valore dei bond ellenici, a qualunque coinvolgimento degli investitori che non sia su base volontaria, «evitare qualunque credit event, come un default (insolvenza) o un default selettivo. I costi - ha avvertito Draghi - supererebbero i benefici e non risolverebbero i problemi». Il governatore di Bankitalia ha infatti osservato come dopo un default «resterebbe un deficit di bilancio» in Grecia, e quindi andrebbe comunque trovato nuovo finanziamento: chi preme per il default deve prepararsi a dare più soldi. Il secondo problema sono le banche, avrebbero perdite di capitali che probabilmente prosciugherebbero i loro patrimoni e quindi servirebbe altro capitale per
EURO MONETA «CREDIBILE E FORTE» «Sono onorato di comparire davanti alla vostra commissione per questa audizione, che è parte del processo della mia candidatura alla presidenza della Bce. Lasciatemi prima di tutto dire che sono onorato di essere considerato come un candidato alla presidenza della Banca centrale europea, perchè credo che l'Unione monetaria, con l'euro al suo centro, sia stata un grande successo, un successo che andrebbe preservato per il bene di tutti i cittadini d'Europa. Nessuno degli eventi recenti, tra cui la crisi globale, ha messo questo in discussione»., ha esordito Draghi. «L'euro si è affermata come una moneta internazionale credibile e forte - ha detto - il commercio tra i paesi dell'area euro è stato favorito, è stato dato un enorme impulso all'integrazione finanziaria». -
davvero stavamo messi peggio della Grecia?
Draghi, la Grecia? Può farcela
L'Italia dei primi '90 stava peggio
Il Governatore uscente di Bankitalia: i miei anni
a Goldman Sachs? Ho sempre agito con integrità
MILANO - L'Italia degli inizi degli anni '90 «era in condizioni forse peggiori di quelle in cui si trovano oggi la Grecia e il Portogallo, ma presentammo un piano credibile e ce l'abbiamo fatta». E dunque «dobbiamo credere» che anche Atene possa salvarsi. Così il governatore italiano Mario Draghi candidato alla presidenza della Bce alla sua «prima» con l' Europarlamento di fronte al quale ha ribadito che un default della Grecia avrebbe «più costi che benefici» GOLDMAN SACHS - Nel corso dell'audizione, Draghi ha risposto tra le altre a una domanda di una parlamentare sul suo passato di banchiere d'affari.«Io non vendevo nulla al governo anzi io lavoravo con il settore privato», «non conosco nulla di questa situazione e non ho fatto nulla collegato a questi fatti» ha affermato circa il suo ruolo nell'operazione della Goldman Sachs del 2000 sul debito della stessa Grecia. «Ho passato 6 anni alla Banca d'Italia e penso che grazie alla vigilanza della Banca d'Italia nessuna banca italiana ha mai avuto problemi». «Chiedete ai banchieri italiani se sono stato troppo gentile o leggero con loro» o se come «presidente dell'Fsb», Il Financial Stability board che Draghj presiede sono stato «gentile con
I DEBITI E LE BANCHE - Draghi ha dunque dettagliato il suo no a eventuali «haircuts» o tagli al valore dei bond ellenici, a qualunque coinvolgimento degli investitori che non sia su base volontaria, «evitare qualunque credit event, come un default (insolvenza) o un default selettivo. I costi - ha avvertito Draghi - supererebbero i benefici e non risolverebbero i problemi». Il governatore di Bankitalia ha infatti osservato come dopo un default «resterebbe un deficit di bilancio» in Grecia, e quindi andrebbe comunque trovato nuovo finanziamento: chi preme per il default deve prepararsi a dare più soldi. Il secondo problema sono le banche, avrebbero perdite di capitali che probabilmente prosciugherebbero i loro patrimoni e quindi servirebbe altro capitale per
EURO MONETA «CREDIBILE E FORTE» «Sono onorato di comparire davanti alla vostra commissione per questa audizione, che è parte del processo della mia candidatura alla presidenza della Bce. Lasciatemi prima di tutto dire che sono onorato di essere considerato come un candidato alla presidenza della Banca centrale europea, perchè credo che l'Unione monetaria, con l'euro al suo centro, sia stata un grande successo, un successo che andrebbe preservato per il bene di tutti i cittadini d'Europa. Nessuno degli eventi recenti, tra cui la crisi globale, ha messo questo in discussione»., ha esordito Draghi. «L'euro si è affermata come una moneta internazionale credibile e forte - ha detto - il commercio tra i paesi dell'area euro è stato favorito, è stato dato un enorme impulso all'integrazione finanziaria». -
davvero stavamo messi peggio della Grecia?
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