The Euro crisis

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  • ikuape86
    L' oristanese pizzaiolo
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    • Oristano
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    appunto,purtroppo

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    • PrinceRiky
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      anche se sono fondamentali

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      • ikuape86
        L' oristanese pizzaiolo
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        • Oristano
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        Originariamente Scritto da PrinceRiky Visualizza Messaggio
        anche se sono fondamentali
        si,per i soliti noti (speculatori)sono fondamentali
        Last edited by ikuape86; 09-09-2015, 16:53:37.

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        • PrinceRiky
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          • Apr 2008
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          no per tutti gli investitori. vorrei vederti a comprare bond senza rating allora sì che assisteremmo a crack parmalat ogni 2 settimane. gli strumenti che non hanno rating, difatti, sono ad altissimo rischio e si investe praticamente dando quei soldi per persi. poi chi è di finanza mi corregga se sbaglio.

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          • greenday2
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            • Aug 2005
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            Si ma non e' che Morningstar abbassi i rating perchè e' bastarda dentro eh.

            Poi per carità, utilizzano strumenti statistici ed e' assolutamente vero che son tutto fuorchè super partes. Però anzichè piangere sul downgrading europeo, dovremmo capire il perchè di ciò (perchè cmq le motivazioni ci sono eh).

            Chelo yield della grecia venga sparato verso l'alto e' un qualcosa di gia annunciato (e non certo un qualcosa di nuovo). tramite il cosidetto meccanismo delle "profezie che si autoavverano". Se gli sharks han nasato il sangue ellenico, significa che faran di tutto per sprare i CDS verso l'alto.

            Ma la colpa non e' delle agenzie di Rating, ma della Grecia stessa che e' arrivata a quel punto.
            E se la morte che ti e' d'accanto, ti vorrà in cielo dall'infinito, si udrà piu forte, si udrà piu santo, non ho tradito! Per l'onore d'Italia!

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            • ikuape86
              L' oristanese pizzaiolo
              • Feb 2005
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              • Oristano
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              Originariamente Scritto da PrinceRiky Visualizza Messaggio
              no per tutti gli investitori. vorrei vederti a comprare bond senza rating allora sì che assisteremmo a crack parmalat ogni 2 settimane. gli strumenti che non hanno rating, difatti, sono ad altissimo rischio e si investe praticamente dando quei soldi per persi. poi chi è di finanza mi corregga se sbaglio.
              e si infatti crisi e crack sono stati previsti\evitati grazie a queste fantomatiche agenzie.....ma quando mai

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              • PrinceRiky
                Bodyweb Senior
                • Apr 2008
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                Originariamente Scritto da ikuape86 Visualizza Messaggio
                e si infatti crisi e crack sono stati previsti\evitati grazie a queste fantomatiche agenzie.....ma quando mai
                difatti le agenzie di rating non devono prevedere una crisi. per quello c'è l'IMF, per esempio, che la crisi finanziaria l'aveva prevista.

                nessuno sta negando che, come ben saprai immagino, i maggiori introiti delle agenzie di rating deriva(va)no dalle consulenze, cioè erano pagate per suggerire alle compagnia come emettere strumenti finanziari strutturati in modo da avere un rating migliore.

                detto ciò, visto che anche le agenzie sono dannose, cosa proponi? le togliamo? e poi la gente come investe? alla cieca? è leggermente impegnativo dare un rating ad uno strumento sul mercato e forse nemmeno le banche d'investimento più grosse sono in grado senza basarsi sulle informazioni combinate dalle agenzie.

                ammesso e non concesso che ci siano 100 istituzioni finanziarie in grado di valutare la maggior parte di quello che offre il mercato, gli altri cosa fanno? o non investono o si affidano a questi istituti, che farebbero il lavoro delle agenzie di rating.

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                • germanomosconi
                  Bodyweb Senior
                  • Jan 2007
                  • 15573
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                  • pordenone
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                  intanto il debito aumenta inesorabilmente....altro che riforma fiscale


                  Bankitalia, debito record. Entrate fiscali +6%

                  Rimbalzo di oltre 22 miliardi per il debito

                  14 giugno, 12:29
                  ROMA - Nuovo record per lo stock del debito pubblico italiano che, in valori assoluti, tocca ad aprile quota 1890,6 miliardi di euro. E' quanto emerge dai dati elaborati dalla Banca d'Italia e contenuti nel supplemento Finanza Pubblica al Bollettino Statistico dell'Istituto. Rispetto a marzo, quando il debito aveva segnato un decremento a 1868,2 miliardi, c'e' stato un rimbalzo di oltre 22 miliardi.
                  Il debito pubblico italiano ha segnato un incremento del 2,5% dalla fine del 2010, quando si era attestato a 1843 miliardi. L'aumento, in valore assoluto, è stato di 47,6 miliardi. Il confronto con il mese di aprile del 2010 consente anche di calcolare che in un anno il debito è aumentato di 75,2 miliardi di euro. L'incremento, in questo caso, è del 4,14%.
                  ENTRATE FISCALI GENNAIO-APRILE +6% - Buon andamento delle entrate fiscali nei primi quattro mesi dell'anno. Il gettito, secondo i calcoli della Banca d'Italia al netto dei fondi speciali della riscossione, si è attestato a 111.056 milioni di euro, rispetto ai 104.794 milioni dello spesso periodo del 2010, con un incremento che sfiora il 6% (5,97%). Buono il risultato di aprile: l'incasso è stato di 27,5 miliardi contro i 25,1 miliardi dello stesso mese del 2010.
                  DEBITO ENTI LOCALI TOCCA 114 MLD, +2,7% NEL 2011 - Balza a 114 miliardi il debito pubblico degli enti locali, che sfiora così il record assoluto di 114,040 miliardi toccato lo scorso maggio. E' quanto emerge dai dati sul debito pubblico degli enti locali riportato dal supplemento Finanza Pubblica al Bollettino Statistico di Banca d'Italia. Il debito "locale" ha segnato dall'inizio dell'anno una crescita di 3 miliardi, pari al 2,7%, mostrando un trend di crescita superiore al 2,5% segnato dal debito globale delle amministrazioni pubbliche.
                  A trainare la crescita del debito locale è il "rosso" cumulato delle regioni insulari, del Centro e del Nord-Ovest. Nelle isole si è arrivati a 9,5 miliardi di debito, 476 milioni in più dalla fine di dicembre che significa un +5,2% dall'inizio dell'anno. Seguono le regioni del Centro, che superano quota 30 miliardi (a 30,3 miliardi) con un aumento di 928 milioni pari al 3,1% dall'inizio dell'anno, e quelle del Nord Ovest che toccano il record assoluto di 32,3 miliardi con una crescita del 3% dall'inizio dell'anno pari a 944 milioni di euro. Più contenuto è invece il trend delle regioni del Sud (escluse Isole) che vede il debito attestarsi a 25,2 miliardi, con 515 milioni in più dall'inizio dell'anno (+2%) e quelle del Nord Est che si fermano a 16,8 miliardi (+1,2% dall'inizio di gennaio, pari a 198 milioni di crescita).
                  Originariamente Scritto da Marco pl
                  i 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.
                  Originariamente Scritto da master wallace
                  IO? Mai masturbato.
                  Originariamente Scritto da master wallace
                  Io sono drogato..

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                  • Barone Bizzio
                    Bodyweb Senior
                    • Dec 2008
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                    Originariamente Scritto da germanomosconi Visualizza Messaggio
                    intanto il debito aumenta inesorabilmente....altro che riforma fiscale


                    [/I]
                    Posso solo dire "ac-qua pub-bli-ca! ac-qua pub-bli-ca!"

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                    • catastrophy
                      catabolic,modest&notturno
                      • Jan 2004
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                      Originariamente Scritto da Barone Bizzio Visualizza Messaggio
                      Posso solo dire "ac-qua pub-bli-ca! ac-qua pub-bli-ca!"
                      cioè ora il debito aumenta per l'acqua pubblica? non per l'evasione non degna di uno stato civile o per delle voci della spesa pubblica assolutamente esagerate ed inutili (politici più pagati d'europa ecc.)... no, ora abbiamo il 130% di debito per colpa dell'acqua e del nucleare... certo che se ne leggono di cose assurde eh...
                      Originariamente Scritto da Mizard
                      ...io ho parlato con tutti in questo forum,persino coi Laziali...
                      Originariamente Scritto da Barone Bizzio
                      Quindi...in poche parole, sono tutti comunisti tranne Silvio?
                      Originariamente Scritto da TheSandman
                      Silvio compreso.
                      Originariamente Scritto da TheSandman
                      Diciamo che i comunisti che insulta lui sono ancora più comunisti di lui.

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                      • corlis1
                        Cialis abuser
                        • Jun 2004
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                        • Cairo
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                        Originariamente Scritto da Barone Bizzio Visualizza Messaggio
                        Posso solo dire "ac-qua pub-bli-ca! ac-qua pub-bli-ca!"
                        appena posso ti reppo
                        Perle !!!

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                        • PrinceRiky
                          Bodyweb Senior
                          • Apr 2008
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                          GIOVANNI PERAZZOLI – I padroni del vapore, atto secondo
                          Uno sguardo sul presente a partire dal recente passato (che si lega anche ai risultati del referendum). Ernesto Rossi era un liberale, uno tra i più coerenti e profondi liberali che in Italia abbiamo mai avuto. Proprio in quanto liberale, combatté, sul “Il Mondo” di Mario Pannunzio, una memorabile battaglia contro i monopoli e contro le rendite.

                          Si dovrebbe meditare, in avanzata globalizzazione neoliberista, e con la Fiat che è in procinto di prendere il volo, un suo articolo del 1951, Il ciabattino e il pirata.

                          Al liberista don Sturzo, che ripeteva che lo Stato imprenditore non sarebbe in grado di gestire la bottega di un ciabattino, il liberale Ernesto Rossi rispondeva che questo era uno “slogan che poteva ancora avere un valore polemico alla fine del secolo scorso, quando i maggiori economisti credevano di dimostrare che la libera concorrenza assicura automaticamente il massimo del benessere collettivo”. Ma oggi non è più così: la strada “non può essere quella di ridurre l’attività dello Stato entro la sfera in cui veniva contenuta nel secolo scorso. Nella maggior parte dei casi… l’alternativa alla gestione statale è oggi la pirateria privata”.

                          Per ironia con i fatti recenti, Ernesto Rossi scriveva prendendo ad esempio la Fiat: è “troppo grande per poter fallire”, anche se fosse retta da “manfani che si preoccupassero soltanto di riempire il più velocemente possibile il loro portafoglio”. Il peso sociale e politico del suo fallimento o della sua chiusura (o della sua delocazione) sarebbero troppo grandi, e uno Stato non può permetterlo.

                          Non si possono più impostare i problemi di politica economica, scriveva Ernesto Rossi, come se si trattasse di questioni che riguardano esclusivamente gli azionisti di questa o di quella impresa. Alla capacità di intervento nell’economia, lo Stato “non può più rinunciare, se vogliamo che garantisca veramente la libertà degli individui”.

                          Quest’ultima frase colpisce. Attenzione: non possiamo rinunciare all’intervento in economia dello Stato, se vogliamo garantire la libertà degli individui. L’intervento dello Stato non era per Ernesto Rossi solo una necessità di economia, ma di libertà. Rossi riprendeva una posizione che era stata anche di Benedetto Croce in polemica con Luigi Einaudi: la libertà del liberalismo non si riduce alla libertà economica.

                          Oggi l’anarchia della globalizzazione neoliberale appare sempre di più come una nuova forma di rendita, che ha poco a che fare con il liberalismo. È una posizione di monopolio politico, che ha tolto spazio agli interventi democratici. L’esempio più singolare è il risanamento delle banche dei grandi privatizzatori realizzato con i soldi pubblici. Il monopolio politico porta a privatizzare i profitti e a socializzare le perdite.

                          Un segno paradossale dei cambiamenti. Adam Smith aveva scritto la Ricchezza delle nazioni, ma oggi la “nazione” è in crisi mentre prospera solo la “ricchezza” divenuta apolide. Senza la possibilità di un intervento politico, viene meno anche la libertà rispetto all’economia.

                          La teoria liberale ha sempre presupposto l’esistenza di uno Stato capace di far rispettare la legge, di intervenire sui monopoli e sulle rendite. Tolto però lo Stato, è tolto anche il liberalismo.

                          La domanda resta la stessa: quanto conta ancora la volontà dei cittadini? Che significa: come si accorda la globalizzazione con la democrazia? I cittadini hanno il diritto di difendersi. Non ci si può aspettare, parafrasando Adam Smith, che dalla loro benevolenza continui ad arrivare la cena del grande capitale. È sempre più, come diceva Ernesto Rossi, un problema di libertà.

                          Giovanni Perazzoli

                          (14 giugno 2011)


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                          • germanomosconi
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                            • Send PM

                            si ma dai non tirate fuori l'acqua pubblica per il debito non fatevi ridere dietro dai
                            Originariamente Scritto da Marco pl
                            i 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.
                            Originariamente Scritto da master wallace
                            IO? Mai masturbato.
                            Originariamente Scritto da master wallace
                            Io sono drogato..

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                            • ikuape86
                              L' oristanese pizzaiolo
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                              • Send PM

                              Originariamente Scritto da PrinceRiky Visualizza Messaggio
                              difatti le agenzie di rating non devono prevedere una crisi. per quello c'è l'IMF, per esempio, che la crisi finanziaria l'aveva prevista.

                              nessuno sta negando che, come ben saprai immagino, i maggiori introiti delle agenzie di rating deriva(va)no dalle consulenze, cioè erano pagate per suggerire alle compagnia come emettere strumenti finanziari strutturati in modo da avere un rating migliore.

                              detto ciò, visto che anche le agenzie sono dannose, cosa proponi? le togliamo? e poi la gente come investe? alla cieca? è leggermente impegnativo dare un rating ad uno strumento sul mercato e forse nemmeno le banche d'investimento più grosse sono in grado senza basarsi sulle informazioni combinate dalle agenzie.

                              ammesso e non concesso che ci siano 100 istituzioni finanziarie in grado di valutare la maggior parte di quello che offre il mercato, gli altri cosa fanno? o non investono o si affidano a questi istituti, che farebbero il lavoro delle agenzie di rating.
                              ribadisco:gli investimenti dei risparmiatori sono al sicuro grazie a queste agenzie.grazie agenzie.

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                              • PrinceRiky
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                                ribadisco:gli investimenti dei risparmiatori sono al sicuro grazie a queste agenzie.grazie agenzie.
                                e senza come sarebbero? risparmi sotto al materasso.

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