17 marzo 2011

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  • Lucone
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    17 marzo 2011

    Ci si accinge a festeggiare i 150° anniversario dell'unità d'Italia, anni duri per la nazione dalla difficile integrazione iniziale allo stato attuale dove intere parti sono lasciate allo sbaraglio.
    Considerando che le massime vette culturali architettoniche artistiche e politiche le abbiamo raggiunte durante il rinascimento (ho tralasciato Roma perchè per me ha una dimensione Europea)da divisi,quali sono state secondo voi le cause di tale tracollo?
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    Last edited by Lucone; 03-03-2011, 13:05:53.
    Tutto ciò che ami rimane, il resto è scorie. Tutto ciò che ami non ti può essere sottratto. Tutto ciò che ami è la tua stessa eredità..." (Ezra Pound)
  • singer
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    • Mar 2008
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    #2
    penso che sia dovuto al fatto che si voluto forzatamente - e quindi violentemente - mettere insieme esperienze tradizioni culture profondamente diverse che trovavano nei vari stati/regni la loro proiezione politica. Unificando per poi uniformare si sono sterilizzate gran parte delle specificità che costituivano la vera ricchezza dell'Italia
    That lassie got glessed and no cunt leaves here ‘till we find oot what cunt dud it

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    • ma_75
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      #3
      In verità gli stati preunitari erano tutt'altro che floridi al momento dell'unificazione. Il rinascimento era passato da 300 anni, non è che sono decaduti mentre erano all'apice della loro storia, cultura, economia. In epoca rinascimentale l'Italia aveva un ruolo centrale che era divenuto marginale giù un secolo dopo, figuriamoci tre. In un Europa che andava sempre più verso gli stati nazionali i piccoli staterelli preunitari sarebbero stati fagocitati dalle grandi potenze europee. L'unità d'Italia, con buona pace dei rutti di Bossi e Borghezio, ci ha salvato, dando sostanza politica ad un'unità culturale che esisteva almeno dalla nascita della letteratura italiana.
      In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
      ma_75@bodyweb.com

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      • leonardoS
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        • Verso la riva dello Stige
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        #4
        voglio il ritorno al regno delle due sicilie.

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        • greenday2
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          #5
          ma quale tracollo scusa?
          E se la morte che ti e' d'accanto, ti vorrà in cielo dall'infinito, si udrà piu forte, si udrà piu santo, non ho tradito! Per l'onore d'Italia!

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          • ilcatigamatti
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            #6
            Originariamente Scritto da greenday2 Visualizza Messaggio
            ma quale tracollo scusa?
            quoto
            sigpic
            Originariamente Scritto da zajka
            sicuramente fa finta perché si saltano molti momenti e non si vede nemmeno che ingoia

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            • odisseo
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              #7
              Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
              In verità gli stati preunitari erano tutt'altro che floridi al momento dell'unificazione. Il rinascimento era passato da 300 anni, non è che sono decaduti mentre erano all'apice della loro storia, cultura, economia. In epoca rinascimentale l'Italia aveva un ruolo centrale che era divenuto marginale giù un secolo dopo, figuriamoci tre. In un Europa che andava sempre più verso gli stati nazionali i piccoli staterelli preunitari sarebbero stati fagocitati dalle grandi potenze europee. L'unità d'Italia, con buona pace dei rutti di Bossi e Borghezio, ci ha salvato, dando sostanza politica ad un'unità culturale che esisteva almeno dalla nascita della letteratura italiana.
              per quanto riguarda il periodo d'oro del regno delle due sicilie era terminato con la fine del regno di Carlo III un secolo prima dell'unificazione. Diciamo che dopo l'occupazione francese e i moti del "20-21,la situazione peggiorò davvero molto e di spiragli non se ne vedevano.
              "
              Voi potete mentire a voi stesso, a quei servi che stanno con voi. Ma scappare, però, non potrete giammai, perché là, vi sta guardando Notre Dame"

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              • singer
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                #8
                Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
                In verità gli stati preunitari erano tutt'altro che floridi al momento dell'unificazione. Il rinascimento era passato da 300 anni, non è che sono decaduti mentre erano all'apice della loro storia, cultura, economia. In epoca rinascimentale l'Italia aveva un ruolo centrale che era divenuto marginale giù un secolo dopo, figuriamoci tre. In un Europa che andava sempre più verso gli stati nazionali i piccoli staterelli preunitari sarebbero stati fagocitati dalle grandi potenze europee. L'unità d'Italia, con buona pace dei rutti di Bossi e Borghezio, ci ha salvato, dando sostanza politica ad un'unità culturale che esisteva almeno dalla nascita della letteratura italiana.
                c'era una affinità culturale, di sicuro non una unità culturale dato che lingue, costumi e tradizioni erano senz'altro profondamente diversi all'interno della penisola. Sicuramente un trentino era culturalmente più affine ad un tirolese che non ad un siciliano.
                L'unità è stata calata dall'alto ("bisogna fare gli italiani"...) provocando a conti fatti più svantaggi che vantaggi, poi il fatto che i piccoli staterelli preunitati sarebbero stati fagocitati dalle grandi potenze europee non vedo che rilevanza abbia ai fini della domanda di Lucone: in realtà fagocitati lo sono stati, ma dal regno sabaudo, sicché non resta che domandarsi se quell'operazione studiata a tavolino dell'unità d'Italia sia stata, a conti fatti, autenticamente un bene per le popolazioni della penisola
                That lassie got glessed and no cunt leaves here ‘till we find oot what cunt dud it

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                • Lucone
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                  #9
                  Il mezzogiorno nel comparto tessile agli albori dell'unità era uno di primi poli d'europa.....l'industrializzazione dello stesso era maggiore che nel fantomatico nord est
                  Tutto ciò che ami rimane, il resto è scorie. Tutto ciò che ami non ti può essere sottratto. Tutto ciò che ami è la tua stessa eredità..." (Ezra Pound)

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                  • artemide
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                    #10
                    Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
                    In verità gli stati preunitari erano tutt'altro che floridi al momento dell'unificazione. Il rinascimento era passato da 300 anni, non è che sono decaduti mentre erano all'apice della loro storia, cultura, economia. In epoca rinascimentale l'Italia aveva un ruolo centrale che era divenuto marginale giù un secolo dopo, figuriamoci tre. In un Europa che andava sempre più verso gli stati nazionali i piccoli staterelli preunitari sarebbero stati fagocitati dalle grandi potenze europee. L'unità d'Italia, con buona pace dei rutti di Bossi e Borghezio, ci ha salvato, dando sostanza politica ad un'unità culturale che esisteva almeno dalla nascita della letteratura italiana.
                    la frammentazione è sempre esistita anche dal punto di vista squisitamente letterario: si pensi solo alle lingue con cui venivano redatti i vari scritti e all'evoluzione del volgare...

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                    • CRI PV
                      Mufasa
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                      #11
                      cosa ci sarebbe di fantomatico nel nordest?

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                      • Lucone
                        Bodyweb Advanced
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                        #12
                        Originariamente Scritto da CRI PV Visualizza Messaggio
                        cosa ci sarebbe di fantomatico nel nordest?
                        La fabbrichetta
                        Tutto ciò che ami rimane, il resto è scorie. Tutto ciò che ami non ti può essere sottratto. Tutto ciò che ami è la tua stessa eredità..." (Ezra Pound)

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                        • LARRY SCOTT
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                          #13
                          Originariamente Scritto da singer Visualizza Messaggio
                          penso che sia dovuto al fatto che si voluto forzatamente - e quindi violentemente - mettere insieme esperienze tradizioni culture profondamente diverse che trovavano nei vari stati/regni la loro proiezione politica. Unificando per poi uniformare si sono sterilizzate gran parte delle specificità che costituivano la vera ricchezza dell'Italia
                          Qualunquismo...la gente ignora il fatto che la divisione politica era compensata da un'enorme transito di intellettuali, di arte , di cultura e di scienza.
                          L'italiano, per esempio, nel medioevo e rinascimento, pur non essendo diffuso a livelo contadino (ma all'epoca, ricordiamo, non lo erano nemmeno il francese, il tedesco "standard", l'inglese o il castigliano nei rispettivi stati...), era la lingua della cultura, dell'internazionalità, del sapere...

                          Si può persino azzardare a dire che l'Italia fosse più "unita" nel rinascimento che non oggi...

                          Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
                          In verità gli stati preunitari erano tutt'altro che floridi al momento dell'unificazione. Il rinascimento era passato da 300 anni, non è che sono decaduti mentre erano all'apice della loro storia, cultura, economia. In epoca rinascimentale l'Italia aveva un ruolo centrale che era divenuto marginale giù un secolo dopo, figuriamoci tre. In un Europa che andava sempre più verso gli stati nazionali i piccoli staterelli preunitari sarebbero stati fagocitati dalle grandi potenze europee. L'unità d'Italia, con buona pace dei rutti di Bossi e Borghezio, ci ha salvato, dando sostanza politica ad un'unità culturale che esisteva almeno dalla nascita della letteratura italiana.
                          Quoto tutto.

                          Originariamente Scritto da leonardoS Visualizza Messaggio
                          voglio il ritorno al regno delle due sicilie.
                          Ma per favore...uno stato in cui il 5% della popolazione ( la Nobiltà) deteneva il 97% delle ricchezze totali (che erano notevoli)....un regno governato da un re fantoccio dell'Austria, succubo della moglie tedesca e del cappellano di famiglia, timorato di Dio e totalmente incapace a governare...un regno in cui la costituzione venne emanata e ritirata ben 4 volte, in cui finivi in galera se non ti inchinavi al passaggio della carrozza reale...una monarchia assoluta, obsoleta persino nella prima metà dell'800...ritornarci per cosa? (oddio, a me farebbe anche comodo, però siamo obiettivi...).

                          ---------- Post added at 11:25:38 ---------- Previous post was at 11:22:05 ----------

                          Originariamente Scritto da singer Visualizza Messaggio
                          c'era una affinità culturale, di sicuro non una unità culturale dato che lingue, costumi e tradizioni erano senz'altro profondamente diversi all'interno della penisola. Sicuramente un trentino era culturalmente più affine ad un tirolese che non ad un siciliano.
                          L'unità è stata calata dall'alto ("bisogna fare gli italiani"...) provocando a conti fatti più svantaggi che vantaggi, poi il fatto che i piccoli staterelli preunitati sarebbero stati fagocitati dalle grandi potenze europee non vedo che rilevanza abbia ai fini della domanda di Lucone: in realtà fagocitati lo sono stati, ma dal regno sabaudo, sicché non resta che domandarsi se quell'operazione studiata a tavolino dell'unità d'Italia sia stata, a conti fatti, autenticamente un bene per le popolazioni della penisola
                          Si vabbè...allora critichiamo l'espansione dell'Inghilterra a tutta l'Isola a scapito di Galles, Irlanda, Scozia, Cornovaglia, Man e Wessex, della "castiglizzazione" della penisola iberica, del genocidio culturale che i francesi sossoinesi e normanni fecero con Provenza, Borgogna, Aquitania, Occitania e Corsica...critichiamo la prussizzazione della Germania, la russificazione del mondo slavo profondo, la svedesizzazione della Scania e del Gotland....ritorniamo al campanilismo di città contro città...evviva!

                          PS: il "bisogna fare gli italiani", frase spesso usata come cavallo di battaglia di leghisti, meridionalisti e comunisti, non ha il senso apparente...è intesa come "ora dobbiamo render di nuovo guerriero e vitale un popolo che non lo è da secoli". Con pace e bene della propaganda.
                          Last edited by Ospite; 07-03-2011, 12:30:06.

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                          • greenday2
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                            #14
                            Originariamente Scritto da Lucone Visualizza Messaggio
                            Il mezzogiorno nel comparto tessile agli albori dell'unità era uno di primi poli d'europa.....l'industrializzazione dello stesso era maggiore che nel fantomatico nord est

                            Non e' proprio corretto anzi...

                            Nel sud vi era un vantaggio comparativo derivato dal latifondo. Durante la rivoluzione industriale italiana (ma qua parliamo gia del XIX secolo), mentre il nord entrò in una concezione tipicamente moderna, con la creazione di ambienti metropolitani, ossia la fabbrica, la migrazione dalle campagne alle città, il modello tayloristico della catena di montaggio, l'aggregazione di masse di lavoratori in punti specifici etc. etc....ossia tutte quelle caratteristiche tipiche dell'industrializzazione. Stessa cosa era capitata circa 60 anni prima in Inghilterra, ed il procedimento non e' nemmeno troppo dissimile oggigiorno in paesi come la Thailandia.

                            I grandi latifondisti del sud invece, riuscirono ad evitare questo processo, proprio perchè consci del processo a catena che l'industrializzazione porta..ossia la fine del latifondo.

                            D'altronde se un agricoltore (o meglio lavoratore della terra), guadagnava la sussistenza (ossia viveva con i prodotti coltivati nel latifondo), il figlio 12enne che lavorava in miniera 15ore al giorno, guadagnava diciamo 3 lire..ossia qualcosa che il padre non poteva nemmeno immaginarsi.

                            Questo (al nord) spinse la crescita dei consumi (e non solo) verso l'alto..poteva mai il latifondista competere con questa rivoluzione? Ovviamente no
                            E se la morte che ti e' d'accanto, ti vorrà in cielo dall'infinito, si udrà piu forte, si udrà piu santo, non ho tradito! Per l'onore d'Italia!

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                            • Lucone
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                              #15
                              Originariamente Scritto da greenday2 Visualizza Messaggio
                              Non e' proprio corretto anzi...

                              Nel sud vi era un vantaggio comparativo derivato dal latifondo. Durante la rivoluzione industriale italiana (ma qua parliamo gia del XIX secolo), mentre il nord entrò in una concezione tipicamente moderna, con la creazione di ambienti metropolitani, ossia la fabbrica, la migrazione dalle campagne alle città, il modello tayloristico della catena di montaggio, l'aggregazione di masse di lavoratori in punti specifici etc. etc....ossia tutte quelle caratteristiche tipiche dell'industrializzazione. Stessa cosa era capitata circa 60 anni prima in Inghilterra, ed il procedimento non e' nemmeno troppo dissimile oggigiorno in paesi come la Thailandia.

                              I grandi latifondisti del sud invece, riuscirono ad evitare questo processo, proprio perchè consci del processo a catena che l'industrializzazione porta..ossia la fine del latifondo.

                              D'altronde se un agricoltore (o meglio lavoratore della terra), guadagnava la sussistenza (ossia viveva con i prodotti coltivati nel latifondo), il figlio 12enne che lavorava in miniera 15ore al giorno, guadagnava diciamo 3 lire..ossia qualcosa che il padre non poteva nemmeno immaginarsi.

                              Questo (al nord) spinse la crescita dei consumi (e non solo) verso l'alto..poteva mai il latifondista competere con questa rivoluzione? Ovviamente no
                              Qundi un processo molto simile alla causa scatenante della guerra civile americana
                              Tutto ciò che ami rimane, il resto è scorie. Tutto ciò che ami non ti può essere sottratto. Tutto ciò che ami è la tua stessa eredità..." (Ezra Pound)

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