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Nord Africa e Medio Oriente. Crisi in Egitto. Venti di guerra in Siria.
Io tendo a pensare che questi interventi esterni alla fine non ci saranno. Non capisco, altrimenti, perchè farlo ora, quando ormai Gheddafi è ad un passo dalla vittoria e non prima, quando bastava poco per eliminarlo definitivamente dalla scena politica. Immagino cosa possa significare un fronte di Bengasi con oppositori di Gheddafi ed esercito libico che combattono casa per casa con aggiunta di truppe straniere senza nemmeno mandato dell'ONU. Un disastro
io ci spero ancora in un intervento . Gli interventi per il momento sarebbero bombardamenti aerei su obiettivi libici sensibili e no-flyzone.Non è previsto un intervento via terra,almeno per il moemento.
cmq l'UE ha detto che gli stati membri non tratteranno più con Gheddafi.
io spero che un intervento ci sia. Gli interventi per il momento sarebbero bombardamenti aerei su obiettivi libici sensibili e no-flyzone.Non è previsto un intervento via terra,almeno per il moemento.
cmq l'UE ha detto che gli stati membri non tratteranno più con Gheddafi.
Anche io sono favorevole chiaramente. Sono i tempi che non mi convincono. Certo che se la Francia agirà da sola, un eventuale nuovo governo libico avrà lei come interlocutore privilegiato. E ci mancherebbe altro.
In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte. ma_75@bodyweb.com
Anche io sono favorevole chiaramente. Sono i tempi che non mi convincono. Certo che se la Francia agirà da sola, un eventuale nuovo governo libico avrà lei come interlocutore privilegiato. E ci mancherebbe altro.
probabilmente ci voleva del tempo per capire chi fossero gli interlocutori,a chi sarebbe stata affidata la guida del paese e se era reale la prospettiva di una scissione delle varie tribù.
---------- Post added 18-03-2011 at 00:01:39 ---------- Previous post was 17-03-2011 at 20:57:45 ----------
LIBIA
L'Onu: sì alla no fly zone in Libia
Esplosioni a Bengasi. Gheddafi: "La prenderemo"
Al Palazzo di Vetro 10 sì, nessun contrario, 5 astenuti per la risoluzione che prevede il blocco spazio aereo e "misure per proteggere civili". La Francia chiede azioni immediate. Inizio di battaglia nella città degli insorti
TRIPOLI - L'Onu ha approvato l'intervento in Libia per difendere i civili. Si istituisce quindi la "no fly zone" - il blocco dello spazio aereo - e tutte le misure necessarie a difendere i civili. Lo ha fatto con 10 voti favorevoli, nessun contrario e 5 astenuti. Una decisione che ha scatenato il tripudio tra la folla a Bengasi, la città ancora sotto il controllo dei ribelli che Gheddafi ha ripetutamente minacciato nelle scorse ore, promettendo di prenderla nella notte e di non riservarle alcuna pietà. E proprio da Bengasi, a tarda sera, si racconta di esplosioni che a seguito delle quali è entrata in azione anche la contraerea.
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Voi potete mentire a voi stesso, a quei servi che stanno con voi. Ma scappare, però, non potrete giammai, perché là, vi sta guardando Notre Dame"
Russia, Italia, Cina frenano. "Quale saranno i meccanismi di controllo di tal decisione, chi la metterà in pratica e in quali forme? tutto ciò non è stato chiarito", ha chiesto il portavoce del ministero degli Esteri russo, Alexandre Lukachevitch, a poche ore dal voto sulla bozza di risoluzione. Sia la Russia che la Cina - entrambi membri permanenti del consiglio e quindi con diritto di veto - si sono mostrate fino ad ora opposte o scettiche riguardo a un eventuale ricorso alla forza. Sulla stessa linea, l'Italia che con Frattini - oggi a Sarajevo - ribadisce la necessità di un cessate il fuoco immediato come precondizione a ogni intervento.....
In questa fase, ancora difficile da valutare, sembrerebbe che gli unici a non premere per scalzare Gheddaffi siano Italia, Russia e Cina. Guarda caso i maggiori partners commerciali dell'attuale regime libico. Americani e sopratutto francesi sbavano per il gas e il petrolio libico, cui finora non avevano accesso. Ancora una volta, è evidente che i nostri interessi energetici sono in conflitto con America e resto d'Europa. Inutile dire che abbiamo gestito la faccenda nel modo peggiore possibile. Chiunque vinca in Libia, direi che ormai siamo fuori da quel paese.
sigpic Sono così veloce che l'altra notte ho spento l'interruttore della luce nella mia camera da letto, ed ero nel letto prima che la stanza fosse buia.
In questa fase, ancora difficile da valutare, sembrerebbe che gli unici a non premere per scalzare Gheddaffi siano Italia, Russia e Cina. Guarda caso i maggiori partners commerciali dell'attuale regime libico. Americani e sopratutto francesi sbavano per il gas e il petrolio libico, cui finora non avevano accesso. Ancora una volta, è evidente che i nostri interessi energetici sono in conflitto con America e resto d'Europa. Inutile dire che abbiamo gestito la faccenda nel modo peggiore possibile. Chiunque vinca in Libia, direi che ormai siamo fuori da quel paese.
Paolo Scaroni è un ”buon amico”, l’Eni è una delle ”più importanti compagnie che operano in Libia”, e i contratti sottoscritti ”verranno onorati”. Shukri Ghanem, il ministro del petrolio libico, non ha dubbi: non è a Tripoli che si devono cercare le risposte sul futuro dei rapporti energetici con il gigante italiano e le altre compagnie straniere. ”Abbiamo un’ottima relazione con l’Eni, una compagnia che lavora qui dagli anni Cinquanta ed è tra le più importanti di quelle che operano in Libia”, ha detto il ministro, parlando coi giornalisti a Tripoli.
”Produce petrolio e gas in differenti zone del Paese. Esportiamo 8 miliardi di metri cubi di gas all’anno verso l’Italia, giochiamo un ruolo importante nella sicurezza energetica del vostro Paese”. ”Per quanto ci riguarda – ha sottolineato Ghanem – confermiamo tutti i contratti con l’Eni, e speriamo che anche loro facciano lo stesso. I contratti sottoscritti sono da onorare, e speriamo loro e le altre compagnie facciano lo stesso”.
Ghanem, che parla italiano – ha studiato a Perugia agli inizi degli anni Sessanta – ricorda però che ”la gran parte del personale dell’Eni ha lasciato il Paese”, che Scaroni è ”un buon amico, ci siamo sentiti in questi giorni”, e che ”gli ho chiesto di aiutarci a spegnere le fiamme a Ras Lanuf, ma non è stato in grado di aiutarci”.
”Avrà avuto le sue ragioni – aggiunge -, per fortuna ci siamo riusciti da soli e siamo riusciti a domare gli incendi. Se i depositi chimici e per il petrolio fossero esplosi si sarebbe creata un’emergenza ambientale in tutto il Mediterraneo”. La produzione di petrolio, che arrivava a 1,7 milioni di barili al giorno, ”e una potenzialità pari a due milioni”, è drasticamente crollata a circa 500.000 barili: ”Quando sono iniziati gli attacchi e saccheggi agli impianti il personale straniero è andato via. Ora speriamo che tornino. Il Paese è aperto a chiunque voglia lavorare”. Sul piano politico, il ministro sottolinea che l’Opec è un’ organizzazione che non dovrebbe avere nulla a che fare con gli sviluppi sociali e politici dei Paesi membri, ”come è accaduto ai tempi della guerra in Iraq dopo l’invasione del Kuwait”, mentre per quanto riguarda il trattato di amicizia tra Italia e Libia ”dovete parlare con il ministro degli Esteri. Io il trattato non l’ho neppure letto, non so se sia stato violato”. La Libia, ribadisce infine, mantiene aperte le sue porte, alle compagnie italiane e alle straniere: ”E’ sempre stato così. Ora però sono loro che non vengono”.
Sarko ha troppo pepe nel sedere, lo dimostra la fretta e la totale dedizione alla causa dei "ribelli", vedo scheletri(finanziamenti illeciti della campagna elettorale)pesanti nell'armadio, e si ha fretta di ripulire.
Mossa per me cmq sia azzardata perchè potrebbe creare un precedente ed urtare un mondo, quello islamico, già con la scimitarra nella mano sinistra ed il petrolio in quella destra.
Tutto ciò che ami rimane, il resto è scorie. Tutto ciò che ami non ti può essere sottratto. Tutto ciò che ami è la tua stessa eredità..." (Ezra Pound)
Sarko ha troppo pepe nel sedere, lo dimostra la fretta e la totale dedizione alla causa dei "ribelli", vedo scheletri(finanziamenti illeciti della campagna elettorale)pesanti nell'armadio, e si ha fretta di ripulire.
Mossa per me cmq sia azzardata perchè potrebbe creare un precedente ed urtare un mondo, quello islamico, già con la scimitarra nella mano sinistra ed il petrolio in quella destra.
la Libia è uno stato arabo atipico. Nessuno nella lega araba può vedere Gheddafi,tant'è vero che c'è stata una forte pressione proprio dalla lega per l'intervento.
Anche Al qaeda aveva espresso solidarietà per il popolo libico.
Però ovviamente c'è il rischio che Gheddafi sfrutti la carta nazionalistica del paese assediato,bombardato etc. ma non so quanto consenso possa trovare. questa notte a bengasi e nelle zone occupate hanno festeggiato dopo l'annuncio della risoluzione ONU
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Voi potete mentire a voi stesso, a quei servi che stanno con voi. Ma scappare, però, non potrete giammai, perché là, vi sta guardando Notre Dame"
la Libia è uno stato arabo atipico. Nessuno nella lega araba può vedere Gheddafi,tant'è vero che c'è stata una forte pressione proprio dalla lega per l'intervento.
Anche Al qaeda aveva espresso solidarietà per il popolo libico.
Però ovviamente c'è il rischio che Gheddafi sfrutti la carta nazionalistica del paese assediato,bombardato etc. ma non so quanto consenso possa trovare. questa notte a bengasi e nelle zone occupate hanno festeggiato dopo l'annuncio della risoluzione ONU
La lega araba è il gota oligarchico di certe nazioni, il popolo il volgo vedrà la cosa come l'attaco cristiano verso un fratello mussulmano.....in questo ci sono superiori!!!!
Tutto ciò che ami rimane, il resto è scorie. Tutto ciò che ami non ti può essere sottratto. Tutto ciò che ami è la tua stessa eredità..." (Ezra Pound)
La lega araba è il gota oligarchico di certe nazioni, il popolo il volgo vedrà la cosa come l'attaco cristiano verso un fratello mussulmano.....in questo ci sono superiori!!!!
il fatto è che la Libia non è un fratello mussulmano
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Voi potete mentire a voi stesso, a quei servi che stanno con voi. Ma scappare, però, non potrete giammai, perché là, vi sta guardando Notre Dame"
il fatto è che la Libia non è un fratello mussulmano
La Libia no, il popolo libico si.
Tutto ciò che ami rimane, il resto è scorie. Tutto ciò che ami non ti può essere sottratto. Tutto ciò che ami è la tua stessa eredità..." (Ezra Pound)
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