Nord Africa e Medio Oriente. Crisi in Egitto. Venti di guerra in Siria.

[Barone Bizzio]

Non Santoro, immagini e telefonate dalla Libia. Gente di Tripoli che parla di migliaia di vittime. Inventati? Al soldo dell'occidente? Mi pare, al di là di quel che ho detto nel post precedente, poco logico.

Perchè poco logico? E' pieno di precedenti di gente pagata.La prima guerra del golfo su legittimata dalle dichiarazioni scioccanti di una adolescente che poi si scopri essere la figlia di un funzionario iracheno messà lì dagli agenti americani
Nel senso, non abbiamo prove certe che i bombardamenti siano avvenuti: per me le telefonate dalla libia non sono una fonte talmente attendibile da fugare ogni dubbio. Se ci sono foto o filmati postale

[ikuape86]

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[ma_75]

Perchè poco logico? E' pieno di precedenti di gente pagata.La prima guerra del golfo su legittimata dalle dichiarazioni scioccanti di una adolescente che poi si scopri essere la figlia di un funzionario iracheno messà lì dagli agenti americani
Nel senso, non abbiamo prove certe che i bombardamenti siano avvenuti: per me le telefonate dalla libia non sono una fonte talmente attendibile da fugare ogni dubbio. Se ci sono foto o filmati postale

L'ho detto sopra...da Santoro hanno mostrato un video in cui si vedono degli edifici distrutti. Bombardamenti aerei? Carri armati? Sinceramente cambia poco. Vorrei capire cosa consideriamo attendibile e cosa no. IL punto è il numero delle vittime, l'esistenza di truppe mercenarie, i massacri di massa o l'esistenza stessa di una rivolta?
L'abbiamo sentito tutti Gheddafi parlare di viscidi ratti che verranno stanati casa per casa. Come facciamo a stupirci di qualunque cosa?

[Barone Bizzio]

Beh cambia parecchio avere immagini che mostrino l' evidenza o meno, considerando che nel caso in cui gheddafi sopravvivesse gli si apriranno le porte di un bel tribunale penale internazionale
Non ho mai messo in discussione il fatto che ci siano stati morti

[ma_75]

http://www.youtube.com/watch?v=rxQ2juc6ung

[ikuape86]

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[sotiris]

Secondo me è proprio questo il motivo per cui questa rivolta è in made in usa:l'indipendenza energetica della colonia europa dalla "madrepatria" grazie alla russia e al petrolio nord africano è la cosa peggiore che possa succedere agli usa nell'epoca del mondo multipolare, che vede l'ascesa della cina e dell'india (ma anche della russia e del brasile)..l'indipendenza energetica(da cui derivano tutte latre indipendenze possibili ed immaginabili) è TUTTO nell'era del petrolitico

anche a me questa pare una buona chiave di lettura al momento attuale. E cmq per gli USA ogni alternativa a Gheddafi è ben acceta, persino un regime islamico che probabilmente sarebbe più debole e fornirebbe più pretesti per intervenire.

[Lucone]

Onestamente e lo dico con schiettezza manderei i b52 e spianerei da rabat fino a teheran

[ikuape86]

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[Leonida]

Onestamente e lo dico con schiettezza manderei i b52 e spianerei da rabat fino a teheran

si, il tuo punto di vista l' avevamo capito.

---------- Post added at 14:44:17 ---------- Previous post was at 14:43:30 ----------

luttwak ad annozero ha detto che i dittatori amici degli usa non sparano sulla gente...bella battuta questa[COLOR="Silver"]

giusto.si limitano a farla sparire nell' oceano. dettagli.

[ikuape86]

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[ma_75]

Il colonnello appare in Piazza Verde per spronare i propri supporter: "Un inferno per chi mi è contro. Ma ora andate a ballare".

[ma_75]

Leggendo questo articolo non si può che provare rimpianto per l'abilità politica degli uomini della prima repubblica. Altro che bunga e bunga e s*******menti tramite Wikileaks, avevamo gente che riusciva a fare il doppio gioco con americani e libici.


Il mistero dei missili su Lampedusa

Il missile Scud, 11 metri per 80 cm di diametro




Ha detto l’altro giorno il presidente Berlusconi: “Dobbiamo stare attenti con Gheddafi, è un pazzo. Ci ha già sparato un missile una volta, non è che ce ne tira un altro contro?”.
Ora: a parte che i missili sarebbero stati due, è sicuro che Gheddafi li abbia effettivamente sparati? Perché non solo a Lampedusa non c’è alcuna traccia di esplosioni né di reperti, a parte alcuni pezzetti di ferro pescati a strascico a 20 miglia dalla costa e poi scomparsi nel nulla. Ma più passa il tempo e più aumentano i dubbi dei protagonisti; e dalle ultime e sempre meno velate testimonianze di generali, diplomatici ed ex capi di Stato e di governo (da Craxi a Cossiga passando per Andreotti) si capisce abbastanza bene che il Colonnello, per quanto “pazzo” potesse essere anche nell’aprile del 1986, non aveva tanti motivi di lanciare quegli Scud sul territorio italiano. Per la semplice ragione che poche ore prima del bombardamento americano su Tripoli, proprio da Roma, anzi da Palazzo Chigi, era stato messo in guardia, con il che riuscendo a salvarsi la pellaccia.
Va da sé che tale messa in guardia era avvenuta non solo di nascosto, ma con tro gli americani, i quali a loro volta in quel periodo non è che si fidassero tanto – e giustamente dal loro punto di vista – degli alleati italiani. Ma in politica estera, si sa, giochi e doppi giochi sono nell’ordine naturale delle alleanze necessitate; e se appena sei mesi prima Craxi e Andreotti avevano giocato a Reagan lo scherzetto di Sigonella, beh, è anche vero che a Palazzo Chigi e alla Farnesina sentirsi chiedere l’apertura dello spazio aereo italiano per una improvvisa missione militare senza che l’ambasciatore Usa dicesse né chi, né quando, né come e né perché, suonava come un atto di protervia.
E comunque, capito l’andazzo, tramite i servizi segreti Craxi mandò a dire a Gheddafi: vedi di non farti trovare dove ti stanno per cercare. E quello, in fretta e furia, fece giusto in tempo a salvarsi. Tutto lascia pensare che Andreotti, ministro degli Esteri, fosse d’accordo; ma certo non lo era Spadolini, ministro della Difesa, più americano degli americani (”Più lacché dei lacché” secondo una allusiva definizione andreottiana), che plausibilmente fu anche lui tenuto all’oscuro del consiglio dato a Tripoli.
Tutto questo per dire che serie ragioni di alleanze internazionali, ma anche di politica interna (sull’”Achille Lauro” Spadolini aveva fatto il diavolo a quattro) rendevano altamente necessario che dopo il bombardamento americano della Sirte, l’Italia non fosse lambita da dubbi e sospetti di intelligenza con il nemico libico. E così in un lembo estremo del suo territorio, a Lampedusa appunto, il pomeriggio dopo l’attacco aereo Usa si sentirono due grandi botti. I missili. Sull’isola, oltretutto, c’era una piccola base Nato Loran – e questo permise ai libici di simulare un reazione bellicosa e al tempo stesso di spiegare che l’obiettivo erano gli americani, non certo il popolo italiano.
A Montecitorio e a Palazzo Madama, d’altra parte, il pomeriggio del 15 aprile andò in scena una inusitata commedia guerriera, all’insegna di quell’espressione che qui a Roma si traduce: “Areggeteme!”, reggetemi: e in questo senso i governanti della Prima Repubblica erano campioni autocontrollo. Anni dopo, con quel suo tono di voce chioccio, Andreotti disse: “La mia sensazione è che quei missili furono lanciati, ma volutamente fuori bersaglio, senza volontà di causarci danni”. Più sintetico, ipotetico e immaginifico, ma sempre a tempo debito, l’allora sottosegretario di Craxi Giuliano Amato chiosò: “Se missili erano, di sicuro si afflosciarono arrivando a Lampedusa”. E l’allora capo di Stato maggiore dell’Aeronautica, generale Cottone, arrivò a dire che a suo giudizio quei missili non c’erano stati proprio (ma i botti sì, quelli vennero avvertiti, ma stranamente i razzi s’inabissarono senza creare danni alla fauna ittica). Amesso che sia stata tale, la messinscena missilistica italo-libica fu rapida e convincente.
Se poi l’amico pazzo di Tripoli fu davvero e sempre grato ai furbi amici di Roma è già più complicato da dire. Certo ad alcuni di loro, non molto tempo fa, il Colonnello ha offerto l’onorificenza dell’Ordine del Grande El-Fatah – fermo restando che tra gli spari e i proclami di questi giorni la distribuzione e l’accettazione di patacche si conferma vizio ridicolo e anche un po’ sciagurato.

[odisseo]

Nato: "Ci prepariamo ad ogni eventualità" 156 –La Nato si prepara "ad ogni eventualità" in Libia. E' quanto ha detto il segretario generale dell'Alleanza Atlantica, Anders Fogh Rasmussen, al termine di una riunione del Consiglio nordatlantico nel quartier generale di Bruxelles.

[Sean]

Sospeso il trattato con la Libia:

"Di fatto il trattato tra Italia e Libia non c'è già più, è inoperante, è già sospeso". Lo ha detto il ministro della Difesa Ignazio La Russa in visita ai soldati della Folgore a Livorno, in partenza per l' Afghanistan

http://www.repubblica.it/esteri/2011/02/26/dirette/libia_rivolta_26feb-12915178/?ref=HRER3-1