Bloccare gli stretti non ha mai portato granché bene agli autori del blocco, giusto per scaramanzia lascerei perdere.
Nord Africa e Medio Oriente. Crisi in Egitto. Venti di guerra in Siria.
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In Siria si è arrivati sul punto della guerra civile. Visto che non ci sarà l'effetto catalizzatore (diretto) di forze esterne ,tutto sarà deciso dalla reale forza dell'esercito dei disertori e dei manifestanti (ormai non più tanto pacifici,vedi il giornalista francese ucciso)"Voi potete mentire a voi stesso, a quei servi che stanno con voi. Ma scappare, però, non potrete giammai, perché là, vi sta guardando Notre Dame"
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Su rai 3 è appena finito il documentario di Lazzaretti del 1999 "Jung: nella terra dei mujaheddin",offre una panoramica su ciò che era l'Afghanistan prima dell'11 settembre.
Tra l'altro in un'intervista,il comandante Massoud spiega l'incrinamento dei rapporti degli USA e dell'Arabia Saudita nei confronti dei Talebani dopo l'accoglienza data a Bin Laden."Voi potete mentire a voi stesso, a quei servi che stanno con voi. Ma scappare, però, non potrete giammai, perché là, vi sta guardando Notre Dame"
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Originariamente Scritto da thetongue Visualizza MessaggioChe poi, a piu' di un anno dall'inizio della "primavera araba", non mi pare la loro situazione sia migliorata affatto: fino ad ora, ho solo visto gattopardismo all'ennesima potenza
http://www.bodyweb.com/threads/290396-Rivolte-in-nord-Africa-e-Medio-Oriente.-Iran-venti-di-guerra/page14?p=6649391&viewfull=1#post6649391
Originariamente Scritto da odisseo Visualizza MessaggioSu rai 3 è appena finito il documentario di Lazzaretti del 1999 "Jung: nella terra dei mujaheddin",offre una panoramica su ciò che era l'Afghanistan prima dell'11 settembre.
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Originariamente Scritto da gorgone Visualizza Messaggio
si trova online?
---------- Post added 18-01-2012 at 10:35:03 ---------- Previous post was 17-01-2012 at 11:47:49 ----------
questa è la puntata su Ettore Mo,dal 28° minuto il suo documentario sull'Afghanistan. La prima parte è sulla Cecenia
Last edited by odisseo; 18-01-2012, 11:37:32."Voi potete mentire a voi stesso, a quei servi che stanno con voi. Ma scappare, però, non potrete giammai, perché là, vi sta guardando Notre Dame"
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Come al solito sarà l'Italia ad avere i danni maggiori (per nn parlare della Grecia). E con il beneplacito governo che non ha fatto una piega.
L'embargo europeo contro l'Iran. Ecco le nuove regole e i timori delle imprese
Blocco delle importazioni di petrolio e di prodotti petrolchimici dall’Iran e sterilizzazione di tutti i rapporti con la Banca centrale in modo da rendere complicatissimi se non impossibili i pagamenti da parte di soggetti iraniani di prodotti acquistati da aziende europee. Le transazioni finanziarie che coinvolgono la Banca centrale iraniana dovranno essere autorizzate caso per caso mentre quelle con la Tejarat Bank saranno vietate, salvo un periodo transitorio di 2 mesi.
E’ questo, in estrema sintesi, il pacchetto di “misure restrittive contro l’Iran” che rendono più dure le sanzioni economiche in vigore dal 2010 e che il Consiglio dei ministri degli Esteri della Ue esamina lunedì mattina. L’obiettivo è chiaro: togliere a Teheran qualsiasi risorsa, economica, industriale o tecnologica, che gli consenta di portare avanti propri programmi di armamento nucleare e di distruzione di massa. Nella bozza che i ministri discutono questa mattina, si chiarisce che <<il Consiglio ritiene opportuno proibire o controllare la fornitura di attrezzature, materiali, strumenti o tecnologie che possano essere utilizzate dall’Iran nelle attività collegate allo sviluppo di armi nucleari e ad altri programmi di distruzione di massa>>.
Embargo esteso al petrolchimico.
Considerati i potenziali legami tra i ricavi che il governo iraniano ottiene dal settore energetico e il finanziamento delle attività di proliferazione nucleare e che le attrezzature per i processi chimici e i materiali utilizzati nell’industria petrolchimica hanno molto in comune con quelle necessarie ad alcune attività del ciclo del combustile nucleare - secondo il documento all’esame dei ministri europei - occorre proibire la vendita la fornitura e il trasferimento all’Iran di ulteriori attrezzature e tecnologie strategiche che potrebbero essere usate nei settori oil & gas, compresa l’industria petrolchimica. Inoltre è vietato qualsiasi altro investimento degli stati Ue nel settore petrolchimico in Iran.
L’embargo sul settore petrolchimico scatta dalla data di approvazione della decisione.
Alle imprese impegnate nel petrolchimico sono estese le misure previste dalla decisione del 26 luglio 2010 per il settore petrolifero, che vietano le le garanzie sui prestiti e sui crediti finanziari, le acquisizioni di partecipazioni in imprese del settore e la realizzazione di joint venture, sempre salvaguardando gli effetti dei contratti siglati prima della data della decisione.
Quindi sono salvi i contratti siglati prima di questa data.
Oltre all’import o anche al semplice acquisto di greggio e di prodotti petroliferi e petrolchimici, finiscono sotto embargo anche l’oro, i diamanti e tutti i metalli preziosi.
Le misure contro la Banca Centrale
La Banca Centrale non potrà più contare sulle forniture europee di nuove banconote e monete. Ma il provvedimento più pesante dal punto di vista finanziario riguarda i pagamenti che attraverso la stessa Banca Centrale sono diretti dall'Iran ad imprese o istituzioni di uno dei 27 stati membri: sarà necessaria una specifica autorizzazione, caso per caso, da parte dello Stato entro la cui giurisdizione si trova l'impresa o l'istituzione che deve ricevere i fondi in questione. Per la Tejarat Bank questo regime durerà solo due mesi dal momento della sua iscrizione nella lista delle istituzioni sotto embargo (allegato II). Poi l'autorizzazazione dello stato europeo interessato non basterà più.
La prima verifica delle sanzioni è fissata entro il primo maggio 2012, mentre le liste delle persone e delle istituzioni "bloccate" verranno riviste ogni 12 mesi.
Sono escluse dall'embargo le forniture di petrolio e prodotti petrolchimici dovuti ad aziende europee (Eni compreso) come rimborsi nell'ambito di contratti sottoscritti prima dell'adozione delle nuove misure.
Le preoccupazioni delle imprese
Le imprese europee e in particolare quelle italiane temono proprio le sanzioni finanziarie che puntano a paralizzare gli scambi commerciali del paese con i membri dell’Unione europea. Al di là dei prodotti la cui vendita è già vietata dalla decisione 413 del 2010, le nuove misure – chiudendo di fatto i canali finanziari – sembra destinata a bloccare anche le esportazioni verso un paese di circa 70 milioni di abitanti, grande cinque volte l'Italia e con ingenti risorse economiche che sta spendendo in investimenti (anche) per modernizzarsi.
Mediterraneo e Medio Oriente al centro della stratetigia americana.
L'Italia, che in Europa è il primo partner commerciale dell'Iran e il secondo esportatore dopo la Germania, rischia di pagare un prezzo economico relativo molto alto. Ma, senza cadere in dietrologie che in questo caso sarebbero fuori luogo, non ci sono margini per allentare le sanzioni previste contro l'Iran. La partita, come è comprensibile si gioca su uno scacchiere più ampio che coinvolge prima di tutto gli Stati Uniti e Israele. La pressione americana sugli alleati perché si associno alla guerra economica contro Teheran ha tra gli obiettivi quello di tranquillizzare Israele ed evitare che prenda l'iniziativa contro l'Iran. Le conseguenze sarebbero catastrofiche anche per l'Europa che, dunque, ha tutto l'interesse ad appoggiare la politica americana a cui - occorre dirlo - non è estraneo il clima da campagna elettorale che diventa sempre più intenso. Gli ultimi ostacoli alla decisione dei ministri Ue (in bilico c'è solo la posizione della Grecia preoccupata di perdere un fornitore importantissimo di petrolio a condizioni economiche vantaggiosissime in un momento estremamente delicato per il paese) dovrebbero essere superati nella mattinata, prima dell’inizio del Consiglio, quando è prevista una riunione degli sherpa e degli ambasciatori.
PEr chi avesse voglia di approfondire, ecco alcuni documenti preparatori e di backgrounsigpic Sono così veloce che l'altra notte ho spento l'interruttore della luce nella mia camera da letto, ed ero nel letto prima che la stanza fosse buia.
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il ministro degli esteri ha detto che questa decisione avrà un impatto nullo sul rifornimento di petrolio.
Il problema però è che l'ENI a più di 2 miliardi di crediti con l'Iran...e ora non è detto che gli verranno restituiti"Voi potete mentire a voi stesso, a quei servi che stanno con voi. Ma scappare, però, non potrete giammai, perché là, vi sta guardando Notre Dame"
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Nullo? c'è da crederci? siamo il principale importatore di greggio iraniano, che tra l'altro necessita di raffinerie opportune visto la sua scarsa qualità. Poi non dimentichiamo gli altri scambi commerciali. Stesso copione della Libia direi.sigpic Sono così veloce che l'altra notte ho spento l'interruttore della luce nella mia camera da letto, ed ero nel letto prima che la stanza fosse buia.
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copio&incollo, anche se non capisco bene cosa significhi:
Il sistema delle sanzioni - hanno riferito fonti - non tocca il diritto dell'Eni di ritirare una quota di petrolio legato ai contratti di buy-back siglati tra il 2001 e il 2002 per lo sviluppo dei giacimenti South Pars e Darquain, che proseguiranno fino ad esaurimento, al di là della data del primo luglio.
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Originariamente Scritto da gorgone Visualizza Messaggiocopio&incollo, anche se non capisco bene cosa significhi:
Il sistema delle sanzioni - hanno riferito fonti - non tocca il diritto dell'Eni di ritirare una quota di petrolio legato ai contratti di buy-back siglati tra il 2001 e il 2002 per lo sviluppo dei giacimenti South Pars e Darquain, che proseguiranno fino ad esaurimento, al di là della data del primo luglio.
-Sono escluse dall'embargo le forniture di petrolio e prodotti petrolchimici dovuti ad aziende europee (Eni compreso) come rimborsi nell'ambito di contratti sottoscritti prima dell'adozione delle nuove misure.-
Nel caso si perderebbe la sola controparte commerciale. Non poco cmq.sigpic Sono così veloce che l'altra notte ho spento l'interruttore della luce nella mia camera da letto, ed ero nel letto prima che la stanza fosse buia.
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Originariamente Scritto da sotiris Visualizza Messaggiommm.. c'è da sperare che si colleghi a questa parte:
-Sono escluse dall'embargo le forniture di petrolio e prodotti petrolchimici dovuti ad aziende europee (Eni compreso) come rimborsi nell'ambito di contratti sottoscritti prima dell'adozione delle nuove misure.-
Nel caso si perderebbe la sola controparte commerciale. Non poco cmq.
cosa vuol dire?
se noi abbiamo stipulato nel 2001 un contratto che dice che l'iran fornisce tot barili all'eni, quello resta in essere?
nel caso ci credo che il ministro giudica nulla l'incidenza di questo embargo..
temo di non aver capito.Last edited by gorgone; 24-01-2012, 14:58:38.
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