Originariamente Scritto da TheSandman
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Nord Africa e Medio Oriente. Crisi in Egitto. Venti di guerra in Siria.
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Originariamente Scritto da gorgoneil capitalismo vive delle proprie crisi.
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Originariamente Scritto da Sartorio Visualizza MessaggioSe vincono le elezioni saranno cavoli degli egiziani
Tessera N° 6
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una possibile deriva musulmana...cioè se c'è una cosa che i musulmani non riescono a fare storicamente e' proprio questa.E se la morte che ti e' d'accanto, ti vorrà in cielo dall'infinito, si udrà piu forte, si udrà piu santo, non ho tradito! Per l'onore d'Italia!
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Originariamente Scritto da greenday2 Visualizza Messaggiouna possibile deriva musulmana...cioè se c'è una cosa che i musulmani non riescono a fare storicamente e' proprio questa.
Dici?
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i fratelli musulmani hanno appoggiato e appoggiano apertamente Hamas.
Israele rimarrà a guardare?"Voi potete mentire a voi stesso, a quei servi che stanno con voi. Ma scappare, però, non potrete giammai, perché là, vi sta guardando Notre Dame"
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Originariamente Scritto da Barone Bizzio Visualizza MessaggioBravo larry, stranamente quando si parla di islamismo moderato nessuno si ricorda mai di Vienna 1681
Nemmeno di Poitiers, Bisanzio e Lepanto
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Originariamente Scritto da TheSandman Visualizza Messaggioerrore...cavoli anche nostri....Originariamente Scritto da gorgoneil capitalismo vive delle proprie crisi.
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SI ma ragazzi l'impero ottomano era un baraccone tenuto su per lo piu da un apparato centrale, piu che una sorta di Jihad contro il mondo cristiano.E se la morte che ti e' d'accanto, ti vorrà in cielo dall'infinito, si udrà piu forte, si udrà piu santo, non ho tradito! Per l'onore d'Italia!
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Originariamente Scritto da odisseo Visualizza Messaggioi fratelli musulmani hanno appoggiato e appoggiano apertamente Hamas.
Israele rimarrà a guardare?Originariamente Scritto da gorgoneil capitalismo vive delle proprie crisi.
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Originariamente Scritto da odisseo Visualizza Messaggioi fratelli musulmani hanno appoggiato e appoggiano apertamente Hamas.
Israele rimarrà a guardare?In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
ma_75@bodyweb.com
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L'INTERVISTA
Frattini: piano italo-tedesco per la Libia
"Gheddafi in esilio e più diritti alle tribù"
In questi giorni difficili l'Europa forse ha perso dei pezzi, noi non vogliamo perdere Berlino. Lavoriamo per farla rientrare e tenere insieme l'Ue. Non condividiamo la scelta della Coalizione dei volenterosi: non è accettabile l'idea di una cabina di regia limitata a Parigi e Londra
Il presupposto del nostro piano è la necessità di giungere a una Road map per definire le tappe di una transizione che porti dalla crisi alla nuova Libia di CARMELO LOPAPA
ROMA - Un asse italo-tedesco per la soluzione diplomatica della crisi libica. Destinato inevitabilmente ad affiancarsi all'iniziativa annunciata da Sarkozy e Cameron. Il governo italiano non cederà il testimone alla cabina di regia franco-britannica, insomma, ha un suo piano e sta lavorando perché possa tradursi in una proposta. Un vero e proprio documento da mettere a punto con la cancelleria Merkel e presentare al vertice della coalizione martedì a Londra. Una way out politica che il ministro degli Esteri Franco Frattini anticipa a Repubblica nelle sue linee guida e che dovrebbe passare - qui sta la svolta - attraverso l'esilio del colonnello Gheddafi. "In questi giorni difficili l'Europa forse ha perso dei pezzi - è il ragionamento del capo della Farnesina - noi non vogliamo perdere la Germania e un'evoluzione verso il cessate il fuoco ne renderà più facile il rientro. Noi lavoriamo per percorrere insieme con loro l'ultimo tratto di strada, cerchiamo di tenere insieme l'Europa".
Da domani la Nato assumerà il controllo delle operazioni. Almeno questo successo la diplomazia italiana può rivendicarlo. Ministro Frattini, cosa cambierà sullo scenario libico?
"Fino ad oggi, in questa fase iniziale segnata dell'emergenza, sono esistiti tre comandi distinti delle operazioni. Quello italiano e americano a Napoli, un secondo britannico e un terzo francese. Da lunedì, il comando sarà nelle mani di un'organizzazione sovranazionale, la Nato, che
si muoverà in base alle direttrici di un comitato militare e politico. Abbiamo fatto valere le nostre buone ragioni. A onor del vero, americani e inglesi si erano detti d'accordo fin dal primo momento".
Meno la Francia. I vostri rapporti con Parigi sono ormai gelidi. Colpa del protagonismo di Sarkozy?
"I rapporti con Parigi restano immutati. Diciamo che non abbiamo condiviso la scelta della coalizione dei volenterosi. Vi abbiamo partecipato in quanto misura urgente e temporanea. Trasformarla in una soluzione permanente non era accettabile".
La tensione è cresciuta anche in vista del vertice di Londra di martedì. Si profila un asse franco-britannico per una soluzione diplomatica, ci sarà un loro direttorio sulla crisi?
"Intanto, martedì si insedia un gruppo di contatto sulla Libia che coinvolge più di quindici paesi chiamati a discutere l'"end game". Quel che è certo è che non ci sarà una cabina di regia, tanto meno a due".
L'Italia ha le sue idee sulla "fine dei giochi", lei ha annunciato. Quali?
"Abbiamo un piano e vedremo se si potrà tradurre in una proposta italo-tedesca. Magari da elaborare in un documento congiunto da presentare martedì".
Quali sarebbero i passaggi della Road map alla quale state lavorando?
"Il cessate il fuoco, innanzi tutto. Che dovrà essere verificato e monitorato dalle Nazioni unite. E l'istituzione di un corridoio umanitario permanente, al quale stiamo già lavorando col governo turco".
Questo per gestire l'emergenza. E sul piano politico-diplomatico?
"Chiederemo intanto un impegno forte dell'Unione africana e della Lega araba, soprattutto al fine di coinvolgere le forze di opposizione di Bengasi. Le quali vogliono una Libia unita, si rifiutano di trattare con Gheddafi, intendono rispettare i trattati internazionali stipulati dal loro paese, anche quelli commerciali. Occorrerà coinvolgere i gruppi tribali, quantomeno i più rappresentativi. Tutti insieme lavoreranno quindi a una costituzione per la Libia, della quale il paese finora è stato sprovvisto.
D'accordo. Ma che ne sarà di Gheddafi? Tutto dipende da quello. La vostra proposta? È vero che il premier Berlusconi sarebbe disposto a mediare?
"Dopo che tutta Europa e l'Onu hanno ripetuto che il Colonnello non è interlocutore accettabile, non si può pensare ad una soluzione che contempli la sua permanenza al potere. Chiaro, altra cosa è pensare a un esilio per il Gheddafi, l'Unione africana si è già fatta carico di trovare una soluzione".
Peccato che lui non ne voglia sapere.
"Sta di fatto che anche nel suo regime c'è chi sta lavorando per favorire dall'interno questa via d'uscita".
Lei ha avuto contatti con esponenti del governo provvisorio. Li ritiene affidabili?
"Ho avuto un colloquio in questi giorni con Ibrahim Jebril, capo di quel governo. Ha insegnato all'università della Pennsylvania, viaggia, parla fluentemente inglese. Ha idee, proposte. Si tratta di figure che hanno la possibilità di rappresentare degnamente il loro paese".
Fronte interno. Lampedusa al collasso. Lei e Maroni avete siglato un importante accordo a Tunisi. Per Bossi gli immigrati vanno "cacciati e basta". Come la mettete?
"Quel che forse al ministro Bossi è sfuggito è che il fondo al quale si attinge per favorire il rimpatrio assistito dei migranti con i circa 1.500 euro a testa, è stato già istituito dall'Ue quando io ero commissario. Al più le somme vengono anticipate dall'Italia. Serve a consentire a ciascun immigrato di avviare un'attività in Tunisia ed evitare che dopo qualche mese torni su un barcone. Ma ricordo che c'è un secondo ordine di intervento, per chi non accetta il rimpatrio assistito, che è quello previsto dalla Bossi-Fini: l'espulsione".
Ammesso che il flusso venga arginato in Tunisia, c'è il rischio di un esodo biblico dalla Libia in fiamme.
"L'ammassarsi di profughi ai confini terresti della Libia è per noi segnale di grande preoccupazione. Non possiamo accogliere neanche temporaneamente più dei 50mila di cui ha parlato il ministro Maroni. L'Unione europea ha confermato, per la verità in modo un po' vago, la propria disponibilità a una "concreta solidarietà". È bene che ne dia subito prova, cominciando ad elargire subito i fondi per i rimpatri assistiti". (27 marzo 2011)
In questi giorni difficili l'Europa forse ha perso dei pezzi, noi non vogliamo perdere Berlino. Lavoriamo per farla rientrare e tenere insieme l'Ue. Non condiv…
l'Italia sta cercando di smarcarsi il più possibile dalla Francia,cercando sponde nella Germania"Voi potete mentire a voi stesso, a quei servi che stanno con voi. Ma scappare, però, non potrete giammai, perché là, vi sta guardando Notre Dame"
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Ho visto delle immagini terrificanti da Lampedusa. Tunisini con cartelli in inglese "dove sono i diritti umani", altri che in Sicilia litigano con la popolazione locale. E il governo che fa ancora propaganda come se non avesse il potere di agire, ributtarli nelle loro barche e rimandarli a casa loro senza se e senza ma.In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
ma_75@bodyweb.com
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