Se non si governa bene questa fase rischiamo di trovarci un Afghanistan a due passi da casa. Non ritengo affatto che tutto il popolo sia con gli "insorti", e temo che Gheddafi abbia dalla sua una parte di popolazione che vede nello straniero l'aggressore. Se anche dovesse cadere Gheddafi, si potrebbe avere una instabilità decennale nella regione, perchè il substrato sociale della Libia è tribale, proprio come quello dell'Afghanistan, dove non si riesce a controllare il territorio. Quando Gheddafi dice che è lui la Libia, storicamente ha ragione, perchè è riuscito a scavalcare e raccordare le varie divisioni tribali del popolo, riunendole in una unità che ora i nostri missili manderanno in pezzi. Se non si ha un progetto più che valido per la Libia, la cacciata di Gheddafi rischia seriamente e drammaticamente di rivelarsi una vittoria di Pirro. Ricordiamoci che poi là dovranno tornarci a lavorare gli occidentali: quanti ne torneranno a casa?
Gheddafi ha buon gioco ora a sventolare lo spettro della guerra santa e dell'aggressione crociata subita: se anche un quarto della sua popolazione dovesse credergli, ecco che il pantano del caos postbellico si spalancherà tra le mani dei "pacificatori".
Gheddafi ha buon gioco ora a sventolare lo spettro della guerra santa e dell'aggressione crociata subita: se anche un quarto della sua popolazione dovesse credergli, ecco che il pantano del caos postbellico si spalancherà tra le mani dei "pacificatori".
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