Sembra che liberarsi di Gheddafi sia più lungo e difficile del previsto.
Nord Africa e Medio Oriente. Crisi in Egitto. Venti di guerra in Siria.
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ALIL, CONTATTI INDIRETTI TRA INSORTI E USA - "Ci sono contatti indiretti (degli insorti libici ndr) con gli americani a livello presidenziale": lo ha rivelato Mustafa Abd al Jalil, presidente del consiglio nazionale libico, neonato organo politico dei ribelli, secondo quanto riferisce la tv al Arabiya. Rispetto a Gheddafi, inoltre, Jalil ha spiegato che "al momento la prima richiesta è che se ne vada; solo dopo questo forse i libici potrebbero decidere di non perseguirlo per crimini".
Fonte Ansa
Piatto ricco mi ci ficcoTutto ciò che ami rimane, il resto è scorie. Tutto ciò che ami non ti può essere sottratto. Tutto ciò che ami è la tua stessa eredità..." (Ezra Pound)
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1) Sarkozy ha detto che sarebbe favorevole ad un intervento in libia. e riconosce il nuovo consiglio degli insorti
2) Fonti governative libiche fanno sapere che potrebbero esserci rivelazioni che farebbero cadere Sarkozy. Argomento: finanziamenti della campagna elettorale.
3) la C.I.A. ha detto che in queste condizioni Gheddafi prevarrà
4)
Francia prnta a intervenire anche da sola 74 –Secondo fonti ben informate citate oggi da Le Nouvel Observateur, il presidente francese, Nicolas Sarkozy, ha assicurato ai due interlocutori libici rappresentanti dell'opposizione che ha ricevuto all'Eliseo stamane, che Parigi è pronta, ''se necessario, ad effettuare bombardamenti anche da sola''.
Tripoli sospende relazioni con Francia
11 Marzo 2011 22:04 ESTERI
(ANSA) - TRIPOLI - La Libia ha deciso di sospendere le relazioni diplomatiche con la Francia. Lo ha annunciato in serata il vice-ministro degli Esteri Kaaim. Intanto gli Stati Uniti rafforzano le sanzioni nei confronti di Gheddafi e congelano gli asset della moglie e di altri nove libici mentre il governo olandese ha annunciato di aver congelato conti libici detenuti soprattutto dalla Banca centrale libica in istituti di credito dell'Olanda.
---------- Post added 12-03-2011 at 11:05:53 ---------- Previous post was 11-03-2011 at 22:55:07 ----------
Signor Saif, come avete reagito alla posizione dell'Italia in questa crisi?
"Siamo rimasti molto irritati (unhappy in inglese, ndr): siete il primo partner della Libia al mondo, il numero uno nel gas, nel petrolio, nel commercio. Abbiamo visto l'Italia rimanere in silenzio di fronte a questi terroristi che hanno ucciso i nostri poliziotti a sangue freddo, che hanno strappato il cuore dai cadaveri, li hanno bruciati, hanno calpestato il loro cuore con gli stivali. Avete visto il video con queste scene? Chiedo a voi italiani: fatemi vedere le tracce dei bombardamenti aerei! Dove sono i mercenari? Questo è il momento per i veri amici, adesso l'Italia deve cambiare la sua posizione, capire che quello che hanno sentito due settimane fa è falso. Il messaggio per l'Italia è questo: il popolo libico è unito, presto vinceremo la battaglia contro questi terroristi,
Inch'allah, e presto faremo i conti con tutti. Sarà molto facile rimpiazzare l'Italia con la Cina o la Russia. La Cina ce lo chiede, vogliono essere al posto dell'Italia come primo partner, state attenti".
Quale è stato l'ultimo contatto fra Italia e Libia?
"Credo che oggi (giovedì) si siano sentiti il nostro Primo ministro e il vostro ministro degli Esteri. Gli italiani credono che noi siamo deboli, vicini alla catastrofe, che le milizie vinceranno: ma noi non crolleremo. Svegliatevi!
Ha parlato con suo padre della posizione italiana?
"Siamo scioccati dalla posizione italiana. Berlusconi è nostro amico, siamo vicini, siamo amici. Potevamo aspettarci questo dalla Francia, dalla Gran Bretagna, dalla Svezia: non dall'Italia. I cinesi ci appoggiano, come i brasiliani, gli indiani, i russi, il Sudafrica: ma dove sono finiti gli italiani? Abbiamo un futuro comune. Se noi perdiamo la battaglia qui, voi sarete i prossimi. Se noi vinciamo, voi sarete salvi".
Signor Saif, suo padre tornerebbe a visitare l'Italia?
"Per essere onesto, adesso nessuno di noi verrebbe in vacanza in Italia, a sciare, in Sardegna, a Roma oppure a fare altro. Adesso siamo in guerra!".
Come si spiega la posizione del presidente francese Sarkozy, che ha riconosciuto i ribelli di Bengasi come rappresentanti del popolo libico?
"Sarkozy è un uomo molto strano ("funny"), molto strano. Lui parla di gente che si è auto-nominata "Consiglio per la Libia". Ma chi sono questi? Avete visto elezioni? Un referendum? Un sondaggio? Come sapete che questi rappresentano la Libia? Sarkozy li ha riconosciuti: sta facendo un gioco sporco assieme ad altri paesi arabi. Ma noi gli diciamo chiaramente: smettila di giocare con la Libia, noi conosciamo dei segreti che ti possono far crollare. Per cui: stai attento! Lui sa quello di cui parliamo, perché potremmo far vedere ai media un bel po' di roba su di lui".
Un messaggio finale a Silvio Berlusconi?
"Libia è una linea del fronte per l'Italia. Quello che succede oggi qui da noi determinerà quello che succederà domani da voi. Per cui: state attenti!"
http://www.repubblica.it/esteri/2011...ento-13499834/
---------- Post added at 13:27:50 ---------- Previous post was at 11:05:53 ----------
Bbc: "Ribelli verso la resa" 2 –L'inviato della Bbc, Jon Leyne, sostiene che gli uomini di Gheddafi starebbero prevalendo nella dura battaglia costringendo i combattenti pro-democrazia alla resa. Ovviamente se il colonnello riuscisse a rientrare in possesso della città sarebbe un risultato fondamentale, ai danni dell'opposizione che controlla gran parte della cirenaica. All'inizio della settimana, i regolari e i miliziani africani assoldati dal rais avevano riconquistato anche Zawiyah, 48 chilometri a ovest di Tripoli. Alcuni testimoni, via twitter, riferiscono oggi di nuovi bombardamenti a Uqaylah e, ancora più ad est, vicino a Brega."Voi potete mentire a voi stesso, a quei servi che stanno con voi. Ma scappare, però, non potrete giammai, perché là, vi sta guardando Notre Dame"
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Voglio ridere se Gheddafi non cade e ci stronca tutti gli accordi economici, come minaccia il figlio. Ci toccherà andare in ginocchio da lui con altri 5 miliardi di euro per ungere il perdono?...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
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Se fossimo un nazione seria, con un peso internazionale, la Libia sarebbe un mucchio di cenere contornato dai pozzi dell'Eni.
La prima guerra del petrolio "nostra" e ci facciamo prendere in giro così. Mentre i nostri ragazzi crepano per le guerre (e per l'olio) altrui.Originariamente Scritto da gorgoneil capitalismo vive delle proprie crisi.
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l'italia a mio avviso aveva 2 strade da percorrere:
1) quando Gheddafi era davvero alle strette doveva aiutarlo a riconquistare il controllo della nazione,guadagnandosi la sua gratitudine.
2) quando Gheddafi era alle strette,premere in maniera assidua per un intervento internazionale,per una no-fly zone,per qualunque cosa che avesse dato il colpo di grazia al dittatore."Voi potete mentire a voi stesso, a quei servi che stanno con voi. Ma scappare, però, non potrete giammai, perché là, vi sta guardando Notre Dame"
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Mi pare evidente che alla comunità internazionale, salvo pochi stati, non interessi rimuovere Gheddafi. Di fatto lo stallo diplomatico dura dall'inizio della crisi. Con armamenti inferiori, senza il supporto esterno, con l'inerzia dalla parte del colonnello temo che il destino dei ribelli sia segnato. E' solo questione di tempo e Gheddafi tornerà in sella. Allora vedremo come si comporterà con gli stati che definisce traditori. Sarà divertente assistere allo spettacolo.In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
ma_75@bodyweb.com
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Cosa ancora peggiore, le popolazioni indigene (della Libia) avevano perduto il rispetto verso l'Italia, perchè, dopo la ritirata dall'interno nel corso della guerra mondiale, si era andati avanti, dal 1919 al 1922, a forza di espedienti e di indecorosi patteggiamenti, i quali avevano fatto credere ad un'Italia debole e pavida, facile a essere ingannata, a dispensare onori, privilegi, danari, armi, che all'occorrenza si volgevano contro di noi. (Ugo Cuesta, "Il Fascismo", 1937, pag. 25).
Quell'analisi sembra scritta oggi ed ha più di settant'anni. Ricadiamo negli errori che lo storico coevo del Fascismo imputava al regime democratico-liberale che lo aveva preceduto dopo la prima guerra mondiale, errori di prospettiva e di politica commessi nei confronti della colonia libica. La natura umana, come la storia, non muta, e noi oggi siamo tornati a quegli "indecorosi patteggiamenti" che si rivoltano contro di noi, perdendo oltre ai soldi (miliardi di euro) anche il rispetto. C'è da imparare e da riflettere.Last edited by Sean; 13-03-2011, 22:28:40....ma di noi
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nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioCosa ancora peggiore, le popolazioni indigene (della Libia) avevano perduto il rispetto verso l'Italia, perchè, dopo la ritirata dall'interno nel corso della guerra mondiale, si era andati avanti, dal 1919 al 1922, a forza di espedienti e di indecorosi patteggiamenti, i quali avevano fatto credere ad un'Italia debole e pavida, facile a essere ingannata, a dispensare onori, privilegi, danari, armi, che all'occorrenza si volgevano contro di noi. (Ugo Cuesta, "Il Fascismo", 1937, pag. 25).
Quell'analisi sembra scritta oggi ed ha più di settant'anni. Ricadiamo negli errori che lo storico coevo del Fascismo imputava al regime democratico-liberale che lo aveva preceduto dopo la prima guerra mondiale, errori di prospettiva e di politica commessi nei confronti della colonia libica. La natura umana, come la storia, non muta, e noi oggi siamo tornati a quegli "indecorosi patteggiamenti" che si rivoltano contro di noi, perdendo oltre ai soldi (miliardi di euro) anche il rispetto. C'è da imparare e da riflettere.
Come dargli torto.In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
ma_75@bodyweb.com
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Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza MessaggioSiamo leggermente OT ma, qualche giorno fa, spiegando agli alunni l'ingresso dell'Italia nella prima guerra mondiale, quando il re e Sonnino si accordano sotterraneamente con gli alleati denunciando la Triplice col patto di Londra, i ragazzi, con assolutà spontaneità, hanno detto: "ma che vergogna! Allora hanno fatto bene gli austriaci a considerarci traditori".
Come dargli torto....ma di noi
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioCosa ancora peggiore, le popolazioni indigene (della Libia) avevano perduto il rispetto verso l'Italia, perchè, dopo la ritirata dall'interno nel corso della guerra mondiale, si era andati avanti, dal 1919 al 1922, a forza di espedienti e di indecorosi patteggiamenti, i quali avevano fatto credere ad un'Italia debole e pavida, facile a essere ingannata, a dispensare onori, privilegi, danari, armi, che all'occorrenza si volgevano contro di noi. (Ugo Cuesta, "Il Fascismo", 1937, pag. 25).
Quell'analisi sembra scritta oggi ed ha più di settant'anni. Ricadiamo negli errori che lo storico coevo del Fascismo imputava al regime democratico-liberale che lo aveva preceduto dopo la prima guerra mondiale, errori di prospettiva e di politica commessi nei confronti della colonia libica. La natura umana, come la storia, non muta, e noi oggi siamo tornati a quegli "indecorosi patteggiamenti" che si rivoltano contro di noi, perdendo oltre ai soldi (miliardi di euro) anche il rispetto. C'è da imparare e da riflettere.
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Accuse all'occidente: vergogna. Le accuse dei ribelli all'Occidente ora sono esplicite. "Credo che sia una vergogna la posizione da codardi assunta dal mondo occidentale" è il duro commento di Ali Tarhouni, esponente degli insorti e membro della commissione Economia e petrolio del Consiglio provinciale costituito nell'est della Libia, in un'intervista a Voice of America. Ed è proprio con gli Stati Uniti "che si propongono come difensori della democrazia e dei diritti umani" che Tarhouni se la prende innanzitutto. Ricordando quanto oggi l'atteggiamento di Obama sia in "netto contrasto" con quanto affermò nel 2009, in uno storico discorso ai musulmani pronunciato al Cairo. "Obama fece un appello per la democrazia e la libertà e ora il minimo che possa fare è appoggiare la no-fly zone. Il sangue del popolo libico non è a poco prezzo, a noi costa caro versarlo". Per Tarhouni, le sanzioni economiche non basteranno a fermare Gheddafi. "Non capisco cosa intendano per sanzioni, Gheddafi ha i suoi aerei che bombardano città a 50 o 100 km da qui - afferma l'esponente degli insorti - Come tutta la popolazione libica, sono molto deluso da Obama. Gheddafi presto o tardi dovrà andar via e il popolo si ricorderà di chi si è dimostrato amico ed è stato dalla sua parte nelle ore del bisogno".
Verso la battaglia finale. Le dichiarazioni di Tarhouni arrivano mentre le forze fedeli al colonnello avanzano verso Bengasi, roccaforte degli insorti. "Credetemi, non abbiamo paura di Gheddafi e delle sue forze - conclude - sappiamo che cadrà, è questione di ore, giorni o forse mesi. Ma il problema è quante vite porterà via con sé". Pur sentendosi abbandonati, gli insorti sono decisi a non arrendersi. Al Arabyia riferisce che due caccia libici che hanno compiuto i raid su Bengasi oggi sono stati abbattuti dalla contraerea degli insorti. La Croce rossa, intanto, ha ritirato dalla città il suo personale. I ribelli oggi hanno annunciato, attraverso Al Jazeera, di avere ancora il controllo di "diversi quartieri di Ajdabiya", la città della Cirenaica dove ieri sono entrate le truppe di Gheddafi, e "siamo in grado di resistere all'avanzata dell'esercito".
E' stato diffuso anche un video girato la scorsa notte, in cui si vedono carri armati distrutti durante la battaglia di ieri contro le brigate del regime. Brigate che questa mattina, guidate da Khamis Gheddafi, figlio del colonnello, sono entrate anche a Misurata, nell'ovest del Paese: violenti bombardamenti hanno colpito la città, causando la morte di almeno 5 persone e una decina di feriti. Secondo quanto riferisce Al-Arabiya, la colonna composta da circa 40 carri armati è già entrata nella periferia meridionale e occidentale della città. Le forze leali a Muammar Gheddafi hanno attaccato poi Zintan, 120 chilometri a sud-ovest di Tripoli. Lo hanno riferito testimoni, spiegando di aver "udito alcuni colpi di blindati, l'esplosione di razzi e di colpi di armi leggere pochi chilometri a sud della città". Da ieri ci sono stati 26 morti in combattimenti a Ajdabiya, in Cirenaica, ha detto una fonte medica, precisando che gli scontri proseguono."Voi potete mentire a voi stesso, a quei servi che stanno con voi. Ma scappare, però, non potrete giammai, perché là, vi sta guardando Notre Dame"
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Mi sa' che qualcuno in occidente dovra' inginocchiarsi tra pocoOriginariamente Scritto da Marco pli 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.Originariamente Scritto da master wallaceIO? Mai masturbato.Originariamente Scritto da master wallaceIo sono drogato..
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Gheddafi ha detto che stasera attaccherà Bengasi,casa per casa.
Sarkò ha fatto sapere che già stasera sono possibili interventi militari esterni.
---------- Post added at 20:30:46 ---------- Previous post was at 20:05:49 ----------
LIBIA
L'Onu verso voto su azione militare
Gheddafi: "Stanotte prendiamo Bengasi"
Al Palazzo di Vetro in discussione bozza che prevede blocco spazio aereo e "misure per proteggere civili". Gli Usa: "La no fly zone sarebbe insufficiente", la Russia chiede chiarimenti. Ma secondo fonti francesi i bombardamenti su postazioni militari libiche potrebbero cominciare già nella notte. Tripoli minaccia ritorsioni nel Mediterraneo: "Colpiremo navi e aerei militari e civili". E alla popolazione della roccaforte ribelle annuncia: "Attacco finale, non ci sarà pietà"
[...]
Onu,
nuova bozza di risoluzione. Una nuova bozza di risoluzione chiede al Consiglio di sicurezza dell'Onu di approvare "tutte le misure necessarie" per proteggere i civili in Libia, tranne l'occupazione. La nuova risoluzione dovrebbe essere votata questa sera alle 23 ora italiana. Se approvata, entro "diverse ore" potrebbe essere effettuato un intervento militare a cui parteciperebbero "Francia, Gran Bretagna, forse gli Usa e uno o più Stati arabi". Lo dicono fonti francesi, secondo cui l'intervento potrebbe scattare già questa notte. Gerard Araud, ambasciatore francese alle Nazioni Unite, annuncia che Parigi ha preso la guida delle trattative - il ministro degli Esteri Alain Juppè sta arrivando negli Usa per partecipare ai negoziati. "Il testo che appoggiamo può ancora essere modificato - ha detto Araud - ma prevede una serie di misure che possono andare oltre la no fly zone". L'amministrazione Obama auspica che il Consiglio di sicurezza autorizzi un'ampia gamma di interventi militari contro le forze del colonnello, sostenendo che la sola no fly zone sarebbe "insufficiente". Ma la Germania insiste nel proporre - come ha ribadito il ministro degli Esteri, Guido Westerwelle - un ulteriore inasprimento delle sanzioni, per prevenire l'arrivo di tutti i mezzi finanziari al regime, ribadendo la propria opposizione a un intervento militare. Intanto la Lega Araba ha confermato che Paesi arabi - probabilmente Emirati arabi e Qatar - parteciperanno militarmente per imporre una no fly zone sulla Libia, se questa verrà approvata dal Consiglio di Sicurezza. L'Egitto: "Noi non ci saremo".
Russia, Italia, Cina frenano. "Quale saranno i meccanismi di controllo di tal decisione, chi la metterà in pratica e in quali forme? tutto ciò non è stato chiarito", ha chiesto il portavoce del ministero degli Esteri russo, Alexandre Lukachevitch, a poche ore dal voto sulla bozza di risoluzione. Sia la Russia che la Cina - entrambi membri permanenti del consiglio e quindi con diritto di veto - si sono mostrate fino ad ora opposte o scettiche riguardo a un eventuale ricorso alla forza. Sulla stessa linea, l'Italia che con Frattini - oggi a Sarajevo - ribadisce la necessità di un cessate il fuoco immediato come precondizione a ogni intervento.
Minacce di ritorsione. Un'eventuale decisione di intervento militare da parte della comunità internazionale incontrerebbe naturalmente la reazione del regime di Gheddafi. L'ha esplicitato il ministro della Difesa di Tripoli, minacciando di colpire obiettivi civili e militari aerei e navali nel Mediterraneo in caso di azione armata contro la LIbia. "Ogni operazione militare contro la Libia esporrà un rischio tutto il traffico aereo e marittimo del Mediterraneo", ha affermato il ministero delle Difesa. "Qualsiasi obiettivo civile e militare sarà colpito", ha aggiunto il ministero.[...]"Voi potete mentire a voi stesso, a quei servi che stanno con voi. Ma scappare, però, non potrete giammai, perché là, vi sta guardando Notre Dame"
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Originariamente Scritto da odisseo Visualizza MessaggioGheddafi ha detto che stasera attaccherà Bengasi,casa per casa.
Sarkò ha fatto sapere che già stasera sono possibili interventi militari esterni.In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
ma_75@bodyweb.com
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