La mossa russa e siriana di far mettere sotto controllo internazionale le armi chimiche, come riportano alcuni commentatori, è spiazzante per l'amministrazione americana e anche geniale, a modo suo, perchè, nel caso di nuovo uso di agenti chimici, la responsabilità risulterebbe chiara e cadrebbe dall'altra parte. Nessuno si sbilancia sulle responsabilità di Damasco, solo Kerry. I dubbi in verità fioriscono, si moltiplicano. Crescono nelle cancellerie occidentali, nei membri del congresso americano, nella stessa opinione pubblica americana e nei media internazionali presenti in Siria, i quali non si azzardano a puntare il dito contro Assad. Obama è rimasto col cerino in mano.
Ciò che a me risulta palesemente chiaro è la volontà di potenza a stelle e strisce, ed il solito giochino di intervenire in teatri di crisi per dare, diciamo così, una spallata ai vari regimi, lasciando che poi il lavoro sporco sul campo lo facciano le bande dei ribelli già presenti in loco. Di questi ribelli nessuno però ci informa, nessuno si chiede chi siano, cosa vogliano, che mire abbiano, oltre a quelle, ovviamente, di prendere il posto del governo di turno. Nel caso della Siria, l'America sta aiutando dei musulmani fondamentalisti che, ad esempio, assaltano chiese e città a maggioranza cristiana, che, con Assad, erano al sicuro. Ma questo non importa, quelle voci qua non giungono. All'America interessa che il governo di Damasco cada e che anche la Siria venga destabilizzata. Sullo scacchiere, resterebbe poi il solo Iran.
E' certamente un gioco pericoloso, perchè fatto senza scrupoli di sorta e con una propaganda al confronto della quale Goebbels era un dilettante. Risalta invece, in questo quadro assai fosco, la capacità diplomatica e politica della Russia e di un uomo come Putin, al quale, però, nessuno pensa di dare il Nobel per la pace. Al contrario, Obama e tutta l'amministrazione americana, decisissima in faccia ai dubbi del mondo, a lanciare un attacco, a scatenare una guerra, assumono una luce sinistra, che poco si addice a chi ama tanto stare dalla parte dei "buoni" e di quelli che hanno ragione a prescindere. Perchè poi debbano sempre avere ragione, questo è un altro di quei misteri buffi della storia. Forse, perchè sono i padroni.
Ciò che a me risulta palesemente chiaro è la volontà di potenza a stelle e strisce, ed il solito giochino di intervenire in teatri di crisi per dare, diciamo così, una spallata ai vari regimi, lasciando che poi il lavoro sporco sul campo lo facciano le bande dei ribelli già presenti in loco. Di questi ribelli nessuno però ci informa, nessuno si chiede chi siano, cosa vogliano, che mire abbiano, oltre a quelle, ovviamente, di prendere il posto del governo di turno. Nel caso della Siria, l'America sta aiutando dei musulmani fondamentalisti che, ad esempio, assaltano chiese e città a maggioranza cristiana, che, con Assad, erano al sicuro. Ma questo non importa, quelle voci qua non giungono. All'America interessa che il governo di Damasco cada e che anche la Siria venga destabilizzata. Sullo scacchiere, resterebbe poi il solo Iran.
E' certamente un gioco pericoloso, perchè fatto senza scrupoli di sorta e con una propaganda al confronto della quale Goebbels era un dilettante. Risalta invece, in questo quadro assai fosco, la capacità diplomatica e politica della Russia e di un uomo come Putin, al quale, però, nessuno pensa di dare il Nobel per la pace. Al contrario, Obama e tutta l'amministrazione americana, decisissima in faccia ai dubbi del mondo, a lanciare un attacco, a scatenare una guerra, assumono una luce sinistra, che poco si addice a chi ama tanto stare dalla parte dei "buoni" e di quelli che hanno ragione a prescindere. Perchè poi debbano sempre avere ragione, questo è un altro di quei misteri buffi della storia. Forse, perchè sono i padroni.
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