Nord Africa e Medio Oriente. Crisi in Egitto. Venti di guerra in Siria.

[Leonida]

ora non pretendere troppo da me, leos. ti ho riportato la notizia, di più non so.
già prince mi insegue da giorni chiedendomi di dare una lettura di quello che sta succedendo.
ed io non sono assolutamente capace, non conosco la geopolitica della zona abbastanza bene, assisto perplessa, vedo cose che non mi tornano, ma non so collocarle, quindi anche questa notizia io spero e credo sia falsa, ma non saprei dire altro.

cosa non ti torna?

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Stiamo osservando la storia nel suo svolgersi. La rivolta pseudo-democratica porterà le fitte schiere dell'Islam a trovare unità nell'odio per l'occidente.

fine del mondo?

[motorhead]

Ingrati, gli abbiamo insegnato a usare la ruota ed ecco come ci ripagano.

[sotiris]

Stiamo osservando la storia nel suo svolgersi. La rivolta pseudo-democratica porterà le fitte schiere dell'Islam a trovare unità nell'odio per l'occidente.

poco probabile, non sono riusciti a compattarsi i palestinesi che son pochi e vessati, figuriamoci tutto il resto dell'islam! Riusciranno sempre a tenerli divisi con due soldi e poco altro.

[centos]

ottimo. sto andando esattamente lì, nel caso, vi ho amati tutti moltissimo.

....ti ricordo che abbiamo firmato un'accordo di segretezza con il Mossad prima di diventare agenti

adesso chi lo sente il nostro capo RAS

[odisseo]

Completamente fermo flusso gas su Greenstream 61 –Il gasdotto che collega la Libia con l'Italia è "completamente fermo da ieri sera". Lo confermano all'Asca fonti industriali dopo che in mattinata è circolata la notizia di un rallentamento del flusso di metano dalla Libia al terminale di Gela del Greenstream. Gli ultimi dati ufficiali di Snam Rete Gas, aggiornati però solo all'altro ieri, mostravano ancora un flusso regolare con oltre 25 milioni di metri cubi in entrata dalla Libia.

Frattini: "Non ci risultano sospensioni forniture gas" 42 –"Allo stato non ci risultano sospensioni di forniture di gas".Lo ha affermato il ministro degli esteri Franco Frattini rispondendo alle domande dei giornalisti al Cairo.

sempre ben informato Frattini

[Djdo]

Di bene in meglio...

[gorgone]

idem perme. per es. cosa hanno da guadagnare gli israeliani da questa situazione? poco direi. Ma allora perchè gli USA sembrano appoggiare le rivolte (se così è) visto che con loro sono culo e camicia?
è tutto molto "atipico"

ps
Gorgone, ho capito bene? devi andare in medio oriente proprio in questi giorni?

un'ipotesi io l'ho fatta, ma per ora, l'unico depositario a cui l'ho affidata è il mio compagno, se avrò ragione, lui testimonierà, che l'avevo detto

leo, in parte quello che dice sotiris, in parte altre cose, ma *davvero* non riesco a tirare le somme, sto leggendo tutti i giornali della zona e tutti gli internazionali, dammi tempo.
praticamente faccio solo questo in questi giorni.

sì sto partendo per israele, parto venerdì, resterò dieci giorni. mi dicono che siano tutti tranquillissimi.

[sotiris]

ma si, sei nel ventre della vacca allora

[Leonida]

secondo me per provare capirci qualcosa dobbiamo distinguere vai "fattori". Uno interno, di casualità-imprevisto, una specie di butterfly effect simile a quello che avvenne con l' unione sovietica, in cui convergono: crisi economica, frustrazione politica delle popolazioni, percezione acuita di un cambiamento collettivo grazie alla diffusione delle informazioni via internet, rivendicazione da parte di popoli giovani di poter vivere in condizioni migliori, fattore religioso.
Poi c'è il fattore esterno, cioè di come gli Usa intendono guidare la transizione. Ci troviamo di fronte al superamento del modello del dittatore-amico, un modello che ha vita breve per motivi strutturali e oramai semplicemente inefficiente per svariate ragioni legate alla globalizzazione. La dottrina Obama non prevede interventi militari ma un' azione che possiamo definire "subdola" verso la democratizzazione, un processo molto difficile e rischioso ma che è coerente con le rivendicazioni sociali delle masse in rivolta. E tuttavia pensiamo ad Hamas e all' atteggiamento bipolare dell' Europa, o all' Iran...
Detto questo trovo fantascientifica l' idea di una democrazia musulmana unita, è più un incubo occidentale , a volte anche agognato , come via per la purificazione-distruzione, ma stiamo sempre all' interno della sindrome da fine dei tempi, quindi stiamo nell' ambito della psicopatologia. Se si tratta di includere il nord-africa in un nuovo ordine almeno para-democratico , quest' inclusione verrà giocata probabilmente sulla base degli interessi economici già protetti dai dittatori sulla base dei quali estendere una "rete di controllo" ( economica,militare,sociale,culturale) in modo da garantirsi l' alleanza con i nuovi soggetti... che poi alla fine è quello che fanno gli Usa nel mondo dal '45.

tutto questo naturalmente i'm-h-o

[gorgone]

secondo me per provare capirci qualcosa dobbiamo distinguere vai "fattori". Uno interno, di casualità-imprevisto, una specie di butterfly effect simile a quello che avvenne con l' unione sovietica, in cui convergono: crisi economica, frustrazione politica delle popolazioni, percezione acuita di un cambiamento collettivo grazie alla diffusione delle informazioni via internet, rivendicazione da parte di popoli giovani di poter vivere in condizioni migliori, fattore religioso.
Poi c'è il fattore esterno, cioè di come gli Usa intendono guidare la transizione.

già solo a questo punto avrei molto da dire, ma non mi sto tirando indietro, davvero, è che non mi piace sparare così ad cazzum, ti regalo due punti di riflessione:
il fatto che questa rivolta sia stata presentata in primis come la rivolta della cnn (per la grandissima copertura mediatica data dell'emittente, copertura - e questo, volendo, potrebbe essere un altro fatto su cui riflettere, fortemente forzata, tanto per capirci, quando noi qua parlavamo di rivolta la gente di là ti rispondeva: che? ah sì la manifestazione.. la cnn ha fatto di alcuni isolati scontri, come quelli che ci furono a roma alla manifestazione degli studenti per dire, la cassa di risonanza per fomentare una rivolta di cui lei già titolava, ma che, di fatto, non c'era ancora) e sia ora definita la rivoluzione di twitter, internet ecc ecc.

chi sta tenendo ora il potere di egitto e, connesso a questo punto, fondamentale, l'età dei detronati. ora guarda di nuovo chi ha il potere ora in egitto.

[Leonida]

quindi ci sarebbe una fortissima compontente "esterna", da questo punto di vista quella che chiamano "dottrina obama" mi è da subito sembrata più subdola, come ho detto, rispetto alla dottrina neo-con della guerra preventiva, oppure addirittura solo una sua variante "soft".

---------- Post added at 16:36:01 ---------- Previous post was at 16:34:21 ----------

possiamo allora prende in considerazione un altro elemento: l' Eni . L' Eni è ancora un soggetto scomodo per il cartello petrolifero americano?

[gorgone]

oh, ma sei peggio di prince, smettete di rincorrermi.
alla prima domanda ti ho risposto in pvt, ora ci sono due depositari della mia ipotesi.
la posizione dell'eni la sto analizzando, dammi tempo.

[odisseo]

gli analisti che stostengono la tesi della tessitura americana dicono che:

Perché prima di mettere in difficoltà Ben Ali e Mubarak, l’Amministrazione Obama ha cementato il già solidissimo rapporto con gli eserciti, i quali infatti non hanno mai perso il controllo della situazione e sono stati gli artefici della rivoluzione. Non scordiamocelo: oggi al Cairo e a Tunisi comandano i generali, che anche in futuro eserciteranno un’influenza decisiva. Washington ha vinto due volte: si è assicurata per molti anni a venire la fedeltà di questi due Paesi e ha messo a segno una straordinaria operazione di immagine, dimostrando al mondo intero che l’America è dalla parte del popolo e della democrazia anche in regimi fino a ieri amici. Le dinamiche libiche sono diverse perché Gheddafi non era un alleato degli Stati Uniti e perché le Ong legate al governo americano non hanno potuto stabilire contatti e legami con la società civile libica; insomma, non hanno potuto fertilizzare il terreno sul quale far germogliare la rivolta. Che però è esplosa lo stesso. Per contagio e alimentando non la fedeltà dell’esercito, ma il suo malcontento. Come in tutte le rivoluzioni sono le forze armate a determinare l’esito delle rivolte popolari. Gheddafi in queste ore paga gli errori commessi in passato. Come ha rilevato Domenico Quirico sulla Stampa, il Colonnello, da vecchio golpista qual’era, non si è mai fidato dei generali e ha proceduto a numerose purghe. Gli uomini in divisa per 42 anni lo hanno temuto, ma non lo hanno mai davvero amato. Così ora molti di loro o si danno alla fuga o passano con i rivoltosi soprattutto nelle città lontane da Tripoli. Gheddafi può contare solo sulle milizie private e su una piccola parte dell’esercito; è questa la ragione di una mossa altrimenti inspiegabile come quella di reclutare centinaia o forse migliaia di miliziani africani.




La conseguenza è inevitabile: sangue, sangue e ancora sangue. L’impressione è che Gheddafi alla fine sarà costretto a fuggire. L’immagine, ridicola, del Raìs in auto con l’ombrello ricorda quella di Saddam Hussein braccato dagli americani nei giorni della caduta di Bagdad. In ogni caso la situazione rischia di essere molto imbarazzante per l’Italia. Se il regime dovesse cadere, la Libia tornerebbe ad essere il porto di partenza verso le nostre coste per decine di migliaia di immigrati. Se dovesse resistere, per noi sarebbe imbarazzante mantenere buoni rapporti con un leader sanguinario. E in entrambi i casi ballerebbero contratti milionari per le nostre aziende. Eni in testa. Non dimentichiamocelo: buona parte dei nostri approvvigionamento energetici dipendono proprio dal Nord Africa. L’esplosione controllata rischia di essere comunque devastante per gli interessi del nostro Paese
Non abbiamo scelta e l'Italia non può certo influire sugli eventi, ma è inevitabile chiedersi: il prezzo è giusto?

http://www.ilgiornale.it/esteri/ecco_cosa_ce_davvero_dietro_la_crisi/instabilita-rivoluzioni-nord_africa-tunisia-urss-tripoli-gheddafi-maghreb-mubarak-egitto-rivolta-libia-islam-esercito-crisi-usa-obama/22-02-2011/articolo-id=507642-page=0-comments=1

[greenday2]

Eppure continuo a vedere l'immigrazione di massa, come un problema sovrastimato, non in termini assoluti, bensi relativi rispetto al periodo Gheddafi (ormai parlo al passato). Ora, a parte che dell'immigrazione clandestina, circa il 15-20% e' stimato provenire dai cosidetti barconi. Ma poi quando mai i flussi di barche son scemate nell'ultimo decennio? Mai in pratica..nemmeno dopo che abbiamo riempito d'oro il maiale.

Ora, non sto dicendo che il problema sia marginale..anzi tutt'altro. Semplicemente trovo, quantomeno esagerato fare l'equazione Gheddafi deposto = sbarchi a gogo.

Ragazzi sto qua, mentre si intascava i nostri soldi, faceva partire gli scafisti da Tripoli..

[LARRY SCOTT]

intanto in corea sportelli chiusi per fine liquidità ...a malta manifestanti libici hanno bruciato una bandiera italiana

Ma brucino il corano, sti animali.