Originariamente Scritto da Barone Bizzio
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Nord Africa e Medio Oriente. Crisi in Egitto. Venti di guerra in Siria.
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C. Campo - Moriremo Lontani
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioAbbattere i regimi laici del Medio Oriente e del Nord Africa (ora Assad, ma prima Saddam, Mubarak, Gheddafi...) non è una ottima idea, perchè poi a prendere il potere saranno delle entità molto più estremiste. Basta guardare cosa sta accadendo ora ai cristiani in Siria, una strage spaventosa con donne, bambini, padri fucilati davanti alle loro case da questo esercito di "liberazione", i rivoluzionari musulmani. Gli americani e gli israeliani sembrano dimenticarsi poi che la Siria confina con Israele, non parliamo della Libia insomma. Contenti loro..."Voi potete mentire a voi stesso, a quei servi che stanno con voi. Ma scappare, però, non potrete giammai, perché là, vi sta guardando Notre Dame"
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un altro punto di vista (iraniano),anche abbastanza documentato a quanto pare.
http://italian.irib.ir/
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http://italian.irib.ir/notizie/mondo...ercenari-arabi"Voi potete mentire a voi stesso, a quei servi che stanno con voi. Ma scappare, però, non potrete giammai, perché là, vi sta guardando Notre Dame"
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Si annuncia da almeno un anno questo eventuale conflitto. Israele ha una voglia matta di andare a bombardare l'Iran. Poi non succede mai nulla, ma non è detto che non succederà, anche con un Israele che parte da solo, preda dei suoi fantasmi e della sua paranoia. Vedremo....ma di noi
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Originariamente Scritto da odisseo Visualizza Messaggiohttp://affaritaliani.libero.it/ester...ran140812.html
pare che la situazione stia tornando abbastanza tesaOriginariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioSi annuncia da almeno un anno questo eventuale conflitto. Israele ha una voglia matta di andare a bombardare l'Iran. Poi non succede mai nulla, ma non è detto che non succederà, anche con un Israele che parte da solo, preda dei suoi fantasmi e della sua paranoia. Vedremo.
A suo parere le probabilità di un attacco sono molto scarse, in quanto l'unica possibilità per fermare il programma nucleare iraniano è tramite un attacco nucleare preventivo.Pull me under Pull me under
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Nativi si riferiva al modo di distruggere i bunker sotterranei? In che senso ritiene necessario un attacco nucleare preventivo (che rappresenterebbe una cosa fuori dal mondo, tra l'altro...)?...ma di noi
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioNativi si riferiva al modo di distruggere i bunker sotterranei? In che senso ritiene necessario un attacco nucleare preventivo (che rappresenterebbe una cosa fuori dal mondo, tra l'altro...)?
A suo modo di vedere un attacco "tradizionale" (non ricorrendo ad armi nucleari) bloccherebbe temporaneamente o rallenterebbe il programma nucleare iraniano, non lo azzererebbe.
Innanzitutto l'attacco dovrebbe avere una portata tale da impedire una reazione iraniana contro Israele stesso ed un attacco di questo tipo non raggiungerebbe l'effetto desiderato.
Ha elencato una serie di motivi per cui un attacco tradizionale non sarebbe idoneo, tra i quali:
- distanza fisica tra Israele ed Iran (spazi aerei da attraversare, rifornimenti, basi aree da sfruttare, etc.)
- potenza dell'esercito Iraniano
- i punti strategici da colpire sono dislocati su un'area molto ampia
- mancanza di appoggi da parte di altri paesi, per primo quello degli US
Secondo lui, la scelta più sensata (militarmente parlando) è quella di un attacco preventivo nucleare (tramite missili a lunga gittata e/o aerei); ma questa soluzione estrema non è praticabile dal punto di vista politico (oltre che umano, aggiungo io).Pull me under Pull me under
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Sì, le ragioni per le quali Israele non attaccherà neppure stavolta (a meno di colpi di follia sempre possibili, considerando il soggetto) sono quelle. Credo anche che non siano veri i tempi per il raggiungimento del nucleare per l'Iran dettati dalle agenzie di stampa per tramite dei politici e militari israeliani. Dire che l'Iran è vicino alla bomba è un'altra tattica strumentale alla pressione sull'opinione pubblica e sullo stesso stato iraniano. E' chiaro però che il tempo gioca a favore dell'Iran, Iran che, prima o poi, questo nucleare militare lo avrà. Gli auguro di averlo. E i tatticismi dell'occidente, le sue difficoltà intrinseche, non possono che favorire l'Iran e la sua corsa....ma di noi
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Un blogger ebreo mette in rete il (presunto) piano per attaccare l'Iran. Israele farebbe tutto da solo (e senza armi nucleari):
Israele, i piani segreti di guerra all'Iran
Un blogger svela e mette tutto online
Il blogger Richard Silverstein rivela un sofisticato piano di attacco al regime di Teheran
«Sarà un’aggressione coordinata» e con un attacco cibernetico «senza precedenti» che metterà ko in pochi minuti «Internet, i telefoni, la radio, la tv, le comunicazioni satellitari, le connessioni in fibra ottica degli edifici strategici del Paese». L’obiettivo? «Non far sapere al regime iraniano quello che sta succedendo entro i suoi confini». I piani di guerra d’Israele contro Teheran rivelati a Ferragosto da un blogger. Non uno qualsiasi, ma l’israelo-americano Richard Silverstein che viene da molti soprannominato il «WikiLeaks d’Israele». E quel che ne viene fuori, a dire il vero, somiglia più a un film hollywoodiano che alla realtà. Anche se, in Israele, i tamburi di guerra iniziano a sentirsi molto più prima. Silverstein ha pubblicato sul suo sito «Tikun Olam» (Riparare il mondo, in ebraico) un estratto del documento, ufficialmente riservato, da sottoporre al gabinetto di sicurezza dove si prendono le decisioni vitali per il Paese. Il dossier – racconta il blogger – gli è stato passato soprattutto perché, secondo la sua fonte, «Bibi (Netanyahu, premier d’Israele, ndr) e Barak (ministro della Difesa, ndr) fanno maledettamente sul serio».
MUNIZIONI IN FIBRA - Il piano, allora. Stando al documento ricorrerebbe, nella prima fase, alla tecnologia più sofisticata per mettere fuori uso l’infrastruttura dell’Iran e le basi missilistiche sotterranee di Khorramabad e Isfahan. Le centrali elettriche, poi – sempre secondo a quel che c’è scritto nel dossier –, «saranno paralizzate grazie a corto circuiti provocati da munizioni in fibra di carbonio più sottili di un capello che di fatto renderanno i trasformatori inutilizzabili». Quindi la seconda fase: «Decine di missili balistici, in grado di coprire una distanza di 300 chilometri, saranno lanciati contro la Repubblica islamica dai sottomarini israeliani posizionati vicino al Golfo Persico». Missili «non dotati di testate convenzionali», precisa il documento, «ma con punte rinforzate, progettate per penetrare in profondità».
CENTRALI SOTTERRANEE - Le informazioni in possesso degl’israeliani, infatti, parlano di centrali nucleari sotterranee, come quella di Fardu, nei pressi della città di Qom, molto difficili da raggiungere con un semplice bombardamento e ormai isolate dalla Rete usata dall’autorità centrale. Finita qui? Non ancora. Perché poi toccherebbe alla terza fase. Altri missili – questa volta da crociera – «saranno lanciati per mettere ko i sistemi di comando e controllo, di ricerca e sviluppo e le residenze del personale coinvolto nel piano di arricchimento» dell’uranio. «Subito dopo», scrive il dossier, «il nostro satellite di ricognizione TecSar passerà sopra l’Iran per valutare i danni agli obiettivi. Le informazioni saranno trasferite ai nostri aerei in volo» verso Teheran, «velivoli dotati di tecnologia sconosciuta al grande pubblico e anche al nostro alleato americano», «invisibili ai radar» e inviati in Iran per finire il lavoro, «colpendo un elenco ristretto di obiettivi» che hanno bisogno di ulteriori assalti per essere disinnescati definitivamente. L’obiettivo sembra chiaro: annientare da un lato le capacità di sviluppo nucleare del regime islamico. Dall’altro evitare una controffensiva iraniana in territorio israeliano distruggendo le installazioni missilistiche. In realtà, il documento è solo la fase più semplice dei piani di guerra di Gerusalemme. Il governo di Benjamin Netanyahu, per ora, è in minoranza dentro il gabinetto di sicurezza. E gli Usa, oltre a ribadire il loro no al conflitto, iniziano a sottolineare che lo Stato ebraico «può solo rallentare il programma nucleare iraniano, non eliminarlo».
LO SCENARIO - Sempre a Ferragosto, sulle colonne del quotidiano ebraico Ma’ariv, Matan Vilnai, ex generale e prossimo ambasciatore in Cina, anticipa lo scenario «interno» al conflitto. «Israele ha preparato la popolazione a un eventuale conflitto che potrebbe durare trenta giorni su diversi fronti contemporaneamente», rivela Vilnai. E in questo mese di guerra «nelle città israeliane la replica dell’artiglieria di Teheran potrebbe provocare almeno 500 vittime, qualcosa meno o qualcosa di più». Lo Stato ebraico, aggiunge l’ex militare, «dovrà far fronte anche ai missili lanciati da Hezbollah dal Libano e dal braccio armato di Hamas dalla Striscia di Gaza». Israele ha fretta. Entro ottobre – secondo gli esperti dell’intelligence – l’Iran avrà arricchito grandi quantità (circa 250 kg) di uranio al 20%, il minimo per costruire poi testate micidiali. E a dare ragione ai timori israeliani c’è il blitz di una novantina di agenti federali tedeschi, sempre a Ferragosto, in alcune case di Amburgo, Oldenburg e Weimar. Azione speciale nel quale sono stati arrestati un cittadino con passaporto della Germania e altri tre con doppia cittadinanza tedesca e iraniana. Tutti accusati di aver esportato in Iran valvole per la costruzione di un reattore nucleare, violando così l’embargo in vigore. I sospetti – Rudolf M., Kianzad Ka., Gholamali Ka. e Hamid Kh. – tra il 2010 e il 2011 avrebbero fornito le componenti a Teheran servendosi di compagnie di faccia in Turchia e Azerbaigian in cambio di milioni di euro.
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ah ma io non ho dubbi che loro si stiano preparando ad entrare in guerra anche senza l'appoggio degli USAOriginariamente Scritto da SPANATEMELAparliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentusOriginariamente Scritto da GoodBoy!ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?
grazie.
PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
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Una guerra che farebbe saltare per aria il Medio Oriente è proprio quello di cui il mondo sente il bisogno in questo momento. Una guerra unilaterale è anche quello di cui ha bisogno Israele per accattivarsi delle simpatie. Avanti tutta....ma di noi
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ATTACCO - Se uno chiede agli alti ufficiali israeliani che cosa li preoccupi d'un eventuale attacco, la risposta è invariabile: che gli Stati Uniti non ci stiano, e in tal caso il Day After sarebbe terribile perché le perdite, da questa parte, andrebbero ben oltre i 500 morti preventivati da Barak. Ma se la stessa domanda viene fatta ai diplomatici americani, la paura è simmetrica: con Israele che bombarda l'Iran prima del 6 novembre, prevedono, un Obama a fine campagna elettorale non potrebbe non schierarsi al fianco di Netanyahu. Anche per questo, da Washington, le pressioni sono enormi. Per raggiungere i reattori di Ahmadinejad, da Israele, ci sono almeno tre corridoi aerei, ma uno si sta già chiudendo: l'Arabia Saudita, che solo due anni fa aveva messo a disposizione basi e cieli, ora ci ripensa. E avverte gl'israeliani che non tollererà sorvoli senza «soluzioni concordate»: se la danza è così macabra, ballate da soli.
http://www.corriere.it/esteri/12_ago...6ab6a873.shtml"Voi potete mentire a voi stesso, a quei servi che stanno con voi. Ma scappare, però, non potrete giammai, perché là, vi sta guardando Notre Dame"
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